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Autore: Fleur Isabelle Delacour    26/01/2011    0 recensioni
Ho sedici anni, pelle scura, capelli neri e occhi azzurri. Mi chiamo Roxanne Alicia Kathleen Weasley (un nome più lungo non me lo potevano scegliere eh?) e sono la figlia di George Weasley e Angelina Johnson, eroi della Seconda Guerra Magica.
Odio la mia famiglia. Sì, li odio perchè io sono diversa da loro e loro non accettano questa mia diversità. Sono tutti Grifondoro, perfetti Grifondoro. Sapete il motto no? Audacia, fegato, cavalleria. Beh, è una cazzata. Quelli hanno manie d'eroismo. Audacia...direi più sventatezza. Fegato...istinti suicidi. Cavalleria...uhm, se cavalleria significa 'faccio io state tranquilli', allora è egocentrismo.
Forse non si è capito: sono una Serpe. E sono orgogliosa di esserlo. Se mi sentisse mio padre mi ammazzerebbe...non si è ancora rassegnato, crede che io possa redimermi. Hahahahaha...ceerto, per entrare a far parte del clan Weasley. Piccolo problema paparino: servono dei requisiti per farne parte, e sono capelli rossi (fiera della mia chioma corvina), stupidità (mi dispiace per te ma ho tutte E e O) e...Grifondoro (sia ringraziato Salazar dato che non lo sono).
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fuck, Rox's life'
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Roxanne, Alice, mi aiutate a preparare qualcosa per cena?- chiede mamma.

Ehm... ok, lo ammetto: mi sento, per la prima volta in vita mia, totalmente inadeguata. Cucinare? E come si fa? Cioè, a Villa Nott fanno tutto gli elfi. Credo che Amaltea non abbia mai toccato una pentola in vita sua.

Alice la segue in cucina e io mando un gufo a Villa Nott per avvisare che sarò a cena dai miei, poi le raggiungo.

-Roxie, tu puoi fare il dolce- si grazie, ma come?

-Mamma, ti dispiacerebbe dirmi come fare? Non ho mai fatto una cosa del genere in tutta la mia vita- dico, con il tono più gentile che riesco ad appellare.

Lei mi guarda, accigliata. Ecco, forse il mio tono non era così gentile come avevo sperato.

-Questo è uno dei pochi momenti in cui appoggio tua zia Hermione e il suo C. R. E. P. A.- oddio, veramente? Quella pazza ha cercato di arruolare anche me da bambina. Voleva che andassi in giro con delle orrende magliette bianche con scritto Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti. Ovviamente io urlavo che non me le sarei mai messa e scappavo da zia Fleur, che non avrebbe mai fatto indossare un obrobrio simile alle sue Victoire e Dominique.

E, in ogni caso, è colpa mia se a Villa Nott abbiamo gli elfi? No di certo.

Mamma sospira e mi mostra come fare. Eseguo gli ordini con semplici colpi di bacchetta. Mamma e Alice lo fanno alla babbana. Piuttosto mi Crucio da sola.

Finisco in pochi minuti, quindi faccio fluttuare il dolce in forno e quando mamma dice a me e ad Alice che possiamo andare, saliamo nella mia vecchia camera.

Tutto è come l'avevo lasciato il giorno della mia partenza per il mio sesto anno ad Hogwarts.

Il letto. Gli abiti. Le fotografie.

Mi siedo sul divanetto sotto la finestra e Alice prende posto in fianco a me.

-Allora tu e Fred state insieme adesso- le sorrido, gentile.

Sì, oggi mi sento buona.

-Si. A dire la verità ci siamo lasciati due volte da quando ci siamo viste alla tua festa di fidanzamento, ma sembra che questa sia la volta buona dato che abbiamo raggiunto l'obiettivo di non litigare per una settimana- risponde lei.

-Hai un gran coraggio a voler stare con uno come lui- ghigno.

-Lo so, non sono una Grifondoro per niente. E so anche che Fred può sembrare uno sbruffone arrogante, ma fidati, sa essere un ragazzo veramente fantastico- stento a crederci.

-Non so se mettermi a ridere o meno.

Alice sorride, divertita -Te lo assicuro, Roxanne-

-Chiamami Rox, lo preferisco. Comunque, altra domanda: come fai ad essere amica della Baston, della Sloper, della Finnigan e della Thomas?- cioè, sta ragazza è una santa: amica delle oche per antonomasia e fidanzata di mio fratello?

-Te l'ho detto: Alicia non è male di solito, così come Lydia e Jennifer. Mary invere è più calma delle altre...- risponde -... e tu? Nott?-

-Beh, non c'è niente da dire. Ci sposiamo tra un mese e mezzo- sorrido.

-Sono contenta per voi-

Quando mamma ci urla di scendere, io e Alice siamo... ma si, amiche può andare. Incredibile quanto non sembri la Grifondoro egocentrica e sprezzante che è quando sta con le altre oche.

Lei si siede in fianco a Fred, io ad Elice.

-Rox, voglio venire a casa tua-

-Ellie! Santo Godric che cosa dici?!- esplode papà.

-George non rivolgerti in questo modo a tua figlia!- urla mamma.

-E' tutto a posto, mamma. Elice, tesoro, mi piacerebbe portarti via con me, ma devi rimanere qui con la mamma e il papà, perchè altrimenti lui va di testa- ghigno.

George stringe i denti.

-Ti prometto però, che un giorno ti porto a Villa Nott a conoscere il mio nuovo cagnolino-

-Sì! Come si chiama?- gioisce la piccola.

-Antares-

-Che cazzo di nome hai scelto per un cane?- provoca Fred.

-Un nome stupendo, per quanto mi riguarda, Freddie. Come lo avresti chiamato tu? Fuffi? Pongo? Briciola?-

-Sicuramente sono nomi migliori di Antares- non osare.

-Antares è perfetto. E' una stella appartenente alla costellazione dello Scorpione- rispondo sfoggiando la mia E in Astronomia.

-Sai quanto me ne importa. Resta il fatto che il nome Antares fa schifo. E poi chi era che chiamava tutti i figli con i nomi delle stelle? I Black?- che cazzo centra ora?

-Quasi tutti i Purosangue, se lo vuoi sapere. E per tua informazione anche tua sorella-

-Eh?-

-Elice Europa Pasifae-

-Eh?-

-Santo Salazar, Fred sono tre dei satelliti naturali di Giove!- sbotto.

-Ah- tiè, goditi la tua ignoranza adesso.

-Cambiando discorso, hai già scelto l'abito da sposa, Roxanne?- chiede mamma.

-Sì- rispondo, a denti stretti.

-E com'è?-

-Magnifico-

-E le damigelle?- chiede ancora.

-Lucretia, Helena, Virginia e Victoire-

-Helena? Helena Nott?- si stupisce Alice.

-Ma sì Alice! Quella che è rimasta incinta- io ti odio profondamente, Freddie.

-E' rimasta incinta?- si stupisce mamma.

-Sì, sai mamma, quella cosa che è successa anche a te due anni fa...- sarcasmo.

-Non usare questo tono con tua madre, Roxanne- interviene papà.

-Grazie, George. Incinta? A diciotto anni?- Tu sei rimasta incinta a ventuno eh...

-Sì. Possibile che non abbiate letto nemmeno un giornale? Santo cielo la Skeeter ne ha fatto un'Apocalisse- dico, cercando di nascondere l'irritazione.

-Non leggiamo Rita Skeeter- almeno questo.

-Meglio per voi-

 

-Rox! Com'è andata?-

-Io li odio profondamente, Max-

-Ma dai-

-Sì, Max. Ma sai una cosa?-

-Cosa?-

-Auguro lungo vita al mio nemico, così che possa assistere al mio successo-

-Rox...-

-Max non hai capito che il segreto per andare d'accordo con una donna è ammettere sempre di avere torto?-

 

-Sei. Magnifica. Questa. Sera- dice Max tra un bacio e l'altro.

-Intendi dire che le altre sere non lo sono?- mi acciglio, irritata.

Max alza gli occhi al cielo -No, Rox. Intendo dire che oggi lo sei particolarmente- mmh...

-Quindi intendi dire che le altre sere non lo sono particolarmente-

-No, Rox. Ma oggi sei più bella del solito ok?- ... bah...

-Dato che in questo momento preferirei dedicarmi ad altro, te la lascio passare- ghigno ricominciando a baciarlo spingendolo vers il letto.

-Mmh... la conosci quella postilla che dice 'arrivare vergini al matrimonio'?- chiede, ironico.

-Mai sentita-

 

-Helena, Roxanne, Lucretia, stasera darò un piccolo ricevimento. Una cosa molto intima...- annuncia Amaltea mentre facciamo colazione.

-Va bene, mamma. Chi ci sarà?-

-Draco e Astoria con Scorpius ed Elladora, Blaise e Daphne con Derek ed Elizabeth, Charles e Julia- Lou si irrigidisce -e poi basta credo, dato che Max, Daniel ed Alex sono via con la Nazionale- almeno non c'è la Montague -ah, Roxanne, ci sarà anche tuo cugino Albus visto che lui e Derek sono dai Malfoy per la settimana-

-E certo, un ricevimento non se lo perderebbe mai...- sussurra Lucretia a sè stessa, riferendosi a sua madre -... io non ci sarò- aggiunge poi, sicura.

-Lucretia, tua madre sarebbe molto felice di rivederti- prova Amaltea-

-Sì certo- alza gli occhi al cielo, ironica -mi userebbe e basta. Come ha già fatto in passato-

 

-Ma guarda chi c'è qui! La mitica Triade- fa la Baston, sprezzante.

Hai detto bene Baston: mitica.

-Già, e guardate qui, invece: la spazzatura Grifondoro- soffia Helena, alzando il mento con aria altera.

-Tiratela meno Nott. A proposito, ho letto l'ultimo articolo di Rita Skeeter: tuo figlio è veramente...- ma prima che Alicia possa dire qualcosa, Helena ha già alzato la bacchetta: guai a chi osa dire qualcosa su Maximilian.

-Mio figlio è cosa, Baston? Bellissimo? Stupendo?- ringhia.

Alicia Baston non indietreggia -Grasso- ma se il dottor Sanders dice che è molto magro!

-Cru...-

-No! Expelliarmus- Lucretia ha disarmato Helena, che stava per cruciare la Baston (a ragione), che ora la guarda, impallidita.

-Suppongo di doverti ringraziare, Greengrass-

-Oh, non così in fretta Baston: Stupeficium!- ghigna Lou.

 

Ci stiamo preparando per la cena di Amaltea, che a quanto dice lei, sarà molto intima e sobria. Il che vuol dire, nel gergo della signora Nott, una cosa elegante e sfarzosa, ma non troppo.

Helena sta vestendo Maximilian con una camicia candida, in seta, piccoli pantaloni blu scuri e scarpette minuscole e bianche.

Poi, gli pettina i folti ciuffi castani che ha in testa e gli scocca un bacio sulla guancia prima di cominciare a prepararsi con un vestito blu notte abbellito da fregi argentei.

Lou, che suo padre Charles ha convinto a venire, ha optato per un abito nero tempestato di piccoli diamanti sul corpetto, regalatole da Daniel e probabilmente costato l'ira di Salazar.

Scruto il contenuto del mio armadio.

Indosso un vestito in raso azzurro chiaro con un nastro nero in vita. Arriva fino a sopra il ginocchio e ci abbino delle decoltè anch'esse nere.

-I capelli?- chiedo, guardandomi allo specchio.

Lucretia mi punta la bacchetta addosso (il che, devo dire, è leggermente inquietante) e i miei capelli corvini si sciolgono dalla coda in cui erano legati ricadendo in morbidi boccoli, tar i quali appare un cerchietto con una rosa nera.

-Grazie. Comunque è arrivata una lettera da Victoire prima. Io non l'ho ancora letta, voi? Tibby l'aveva lasciata sul tavolino del salotto- dico mettendomi un po' di mascara.

-Accio lettera di Victoire!- esclama Helena mentre il piccolo Maximilian ride vedendo la mamma agitare la bacchetta.

La pergamena arriva in volo dentro la stanza. Lou la prende.

-Rox, Lou, Helena,

quello che state per leggere non vi piacerà, soprattutto a te, Rox.

Sono fidanzata. Cioè, non gli ho ancora detto di sì, ma lo farò presto.

E immagino che sappiate con chi. Ted.

Lo so che è un Lupin, che era un Grifondoro e che non ha i miei stessi ideali riguardo la purezza del sangue, ma lo amo.

E mi ha regalato uno stupendo anello di fidanzamento.

Victoire Gabrielle Weasley

P.S.: non chiamerò mai i miei figli Remus e Ninfadora se questo può esservi di conforto-

Oh. Mio. Dio. Ho sempre reputato Victoire come una persona sana di mente, ma ora comincio seriamente a dubitarne.

Ted. Quello che odiava fino a due anni fa. Quello di cui non voleva nemmeno sentir parlare. Lo stesso Ted che, tra i corridoi di Hogwarts, si atteggiava a perfetto Grifondoro: sbruffone, egocentrico, incurante delle regole, con quell'aria da 'ehinonrimproverarmiperchèungiornosalveròilmondomagico'. Quel Ted. Ted Lupin.

Come può Victoire sposare Lupin?

Victoire è così bella, intelligente, raffinata ed elegante. Come può stare con lui, che di eleganza e raffinatezza non ne sa un emerito cazzo?

Victoire così diversa e distante dai Weasley, con le sue idee sulla purezza del sangue e i suoi pregiudizi (perchè è inutile negarlo) sulle Case.

Beh, almeno non chiamerà i suoi figli Remus e Ninfadora. Almeno questo...
Il piccolo Maximilian tira i capelli di Helena, ridacchiando.

Lei scuote la testa, scossa dalla notizia, e lo prende in braccio -Sù, smettetela di fissare quella pergamena: non cambierà il suo contenuto. Victoire è impazzita e presto rinsavirà. Questo è tutto. Ora alzatevi e andiamo in salone- dice con un tono che non ammette repliche.

-Lucretia, tua madre sta per arrivare. Sei sicura di stare bene?- chiede Amaltea.

-Certo- risponde Lou, nascondendo l'indignazione. Lei odia essere compatita. E ha pienamente ragione.

In quel momento, Tibby arriva in salone seguita da Charles e Julia Greengrass.

Lou è pietrificata, ma mantiene un atteggiamento altero e freddo.

-Padrona Amaltea, padron Theodore, sono arrivati i signori Greengrass- l'elfa si inchina profondamente.

-Julia!- Amaltea abbraccia la vecchia amica con eleganza -Charles- saluta poi.

-Charles, Julia, che piacere- sorride Theodore.

-Theo, Amaltea- il signor Greengrass risponde al saluto, per poi voltarsi verso la figlia -Lucretia-

Lei gli va vicino e si lascia stringere per un secondo -Madre- sibila poi.

-Lucretia, tesoro! Quanto tempo che non ci vediamo!-

-Nemmeno un anno. Il che è piuttosto normale visto i tuoi standard- risponde Lou con voce fredda e inespressiva.

L'atmosfera è piuttosto tesa, ma il silenzio viene spezzato da Tibby, che precede trottando Draco e Astoria Malfoy con al seguito i figli e mio cugino Al.

-Padroni, sono arrivati i signori Malfoy-

-Theo, Amaltea- saluta Draco Malfoy con la sua voce strascicata -e Roxanne-

-Draco, Astoria-

-Signor Malfoy- saluto il mio ex professore.

-Chiamami Draco, signor Malfoy è da vecchio-

-Ciao Roxanne- Albus mi viene vicino e mi tende la mano.

-Ciao Albus- oh, è proprio un perfetto Serpeverde il mio Al.

  
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