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Autore: Thilwen    28/12/2005    16 recensioni
Immaginate che la donna che amate da una vita dopo un brutto litigio faccia i bagagli e vi lasci soli in casa, senza dare notizie di sé per molti lunghi giorni…
… immaginate che non vi resti altro che piangere addosso al vostro migliore amico tendenzialmente stupido e sessualmente frustrato…
…immaginate che vostra sorella… ah, no! Adesso sto davvero dicendo troppo!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Sorpresa | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Secondo- Fughe e Sorprese

 

I Babbani in realtà sono esseri intelligenti. No, non scherzo.

Sono riusciti a raggirare tutti quegli ostacoli che una vita senza magia comprende.

Sì, hanno creato anche cose inutili. Il Melevisore, ad esempio.

Non sono sicuro che si chiami così, però Hermione dice che trasmettono decine di programmi melanconici e melensi, quindi il nome dovrebbe essere quello.

O il feletono senza fili, quello che ti metti in tasca e, se tanto ti gira, puoi anche fare delle foto.

Un feletono che fa foto! Questi Babbani! Fra  non molto faranno una macchina che pensa al loro posto!

O forse l’hanno già fatta….

Ma una cosa glielo devo. Il cibo precotto. Quello che passi dal congelatore ai fornelli senza dover alzare un dito in mezzo.

Quello pieno di conservanti e schifezze simili.

Quello, per intenderci, che se adesso Hermione mi vedesse a mangiarlo mi farebbe passare la bacchetta dallo sfintere anale.

Ma un uomo deve pure sopravvivere ed io non posso ciondolare tutti i giorni a casa di mia madre e farmi andare il cibo di traverso per tutte le occhiate piene di rammarico che quest’ultima mi lancia durante il pranzo.

posso dilapidare un intero stipendio al ristorante.

Non posso neanche andare a casa di Harry.

Almeno il mio cibo precotto non è scaduto.

E poi sa anche buono. Non è salutare, ma è meglio del cibo “sano” che era solita rifilarmi Hermione.

Minestrone.

Cavolfiore.

Legumi.

Zucchine.

OK, adesso vi dico un segreto, ma voi non glielo spiattellerete, vero?

Mi mangerei dieci tonnellate di broccoli lessi solo per poterla avere qui con me in questo momento.

Lei ed il suo sorriso.

*

-Sono uno stupido.-

Potrei anche non smettere di ripetermelo.

Stamattina mi sono alzato, ho raggiunto il bagno, ho pregato che fosse occupato.

Mi sono pentito di aver buttato l’antipulci.

Ho iniziato a dialogare con un assorbente, perché mi ricorda lei.

Ed adesso sono davanti allo specchio, con la lametta in mano implorando che questa diventi rosa.

-Sono uno stupido.-

Su questo nessuno avrà mai da ridire.

Il mio pensiero torna tante volte a quella dannata sera.

Sento nelle orecchie la mia voce a fischiarmi dolorosamente.

La sua incapacità di reagire.

I suoi occhi.

-Lo sai che ti dico, Hermione?-

Stupido, Ron! Maledetto, maledetto idiota!

-Che non me ne frega niente. Io non ti credo. Anzi, puoi anche andartene!-

Era rabbia, solo rabbia. Solo accecamento. Come ha fatto a non capirlo?

Era una giornata no.

Avevo frainteso e lo sapevo.

Non avevo mai creduto a ciò che le ho detto.

Poteva urlarmi contro, picchiarmi, chiudersi in camera e lasciarmi a dormire sul divano.

Con il gatto.

Invece nulla. Una patina di lacrime.

Un morso alle labbra.

-Bene.-

Qualche incantesimo smozzicato. Le valige erano pronte.

-Hai ragione.-

E se ne andata via.

Non uno sguardo, non una spiegazione.

Io ho esagerato, lei pure.

Che volete farci, siamo sempre Ron ed Hermione

*

-Ho parlato con Hermione.-

Mi volto di scatto. Harry alza gli occhi su di me.

-Quando?-

-La scorsa settimana…-

Harry non solo è stupido. È pure un bastardo di prima qualità.

-E me lo dici adesso?-

-Mi aveva chiesto di non raccontartelo…-

Non lo picchio solo perché non è eticamente corretto prendersela con quelli inferiori.

-In effetti non l’ho vista solo la scorsa settimana…-  continua, osservando un punto impreciso della mia cucina. –Anche quella prima e tre giorni fa e ieri…-

-Ti odio.- mi scappa.

Egli annuisce, consapevole.

-E perché me lo stai raccontando?- non riesco a trattenermi dallo sbottare.

-Cazzo!- batte una mano sul tavolo –Ma ti sei visto?-

Attenzione, forse Potter sta per dire una cosa intelligente.

-Ti rendi conto di come ti sei ridotto? Mangi senza ritegno, non esci quasi mai di casa, bevi ogni quanto puoi, parli da solo, non ascolti, aggredisci tutti quelli che ti stanno vicino, sei sempre nervoso… ti puzzano le camice!-

-Devo portarle da mia madre…- brontolo, riflettendo sulle sue parole.

-Non è questo il punto, Ron! Sei un relitto di uomo. Non sei più tu!-

No, in effetti dalla descrizione mi sono accorto di avere qualcosa in comune con Harry.

Il puzzano le camicie, mi sembra.

-Hai ragione. Ma io non so…-

Mi guarda eloquentemente.

-Come… come sta Hermione?-

Perché il suo nome mi fa bruciare lo stomaco? Lo penso sempre, ma da quando è andata via l’avrò pronunciato cinque, sei volte. Ed ogni volta un ferro rovente mi attorciglia le budella.

-Apparentemente, bene.-

Non puzza, quindi, c’era d’aspettarselo.

-In realtà di gran lunga peggio di te. Ti consola?-

Ah! Sta peggio di me! Lo sapevo! Sta soffrendo più lei! Ah, ah, ah!

Ah…

-No. Per niente.- lascio la mia testa a scivolare sulle braccia.

-Perché non provate a vedervi?-

Già, perché?

-Harry, lei non vuole vedermi!-

-No, non credo. Andiamo, dateci un taglio! È una vita che non fate altro che ferirvi a vicenda! Ma che diavolo, sembra che lo facciate apposta! Dovete trovare un modo per risolvere la situazione.-

Già, questo l’ho capito pure io.

Altrimenti rischio di trasformarmi in Harry.

Harry dopo che Ginny…

*

Credo di essere stato l’ultima persona a vedere mia sorella.

Non avrei mai voluto averla vista, in effetti.

No, non è stato un incontro di cortesia. E sicuramente non è stato cortese ciò che le ho urlato quando ho ripreso facoltà di parola. Quando ho potuto respirare.

È successo tre anni fa, poco più.

Ero andato alla Tana a far visita a mia madre.

La casa però era vuota.

Sarà andata a fare qualche spesa”, mi sono detto “Aspetto che torni…”

La casa era vuota, ma strani e selvaggi rumori giungevano dalla soffitta.

Ho pensato fosse quel solito fantasma pidocchioso che l’infesta da quando ho memoria.

Sono comunque salito per dare un’occhiata.

Quello che ho visto una volta aperta la porta, mi ha lasciato senza parole.

OK, chiudete gli occhi, svuotate la mente.

Visualizzate vostra sorella (o la donna più prossima a voi, se non ne avete), impegnata a darci dentro come una baccante con il vostro peggior nemico.

Magari nel pavimento della vostra soffitta.

Sono rimasto fermo, con la bocca aperta, un paio di secondi, convinto che in realtà, quello fosse solo un molliccio venuto a fare compagnia al fantasma.

Che avessi per sbaglio fatto uso di droghe pesanti e quella fosse un’allucinazione.

Ma purtroppo non era così.

In realtà stesi l’uno sull’altra, lei sotto e lui sopra, sul pavimento della soffitta c’erano mia sorella e Draco Malfoy, impegnati in un corpo a corpo senza vestiti.

-Weasley!?-

-Ron!?-

Hanno urlato all’unisono.

A quel punto mi sono riscosso.

Era tutto vero.

-Ginny….-

Le parole che sono seguite non le posso riportare.  Sinceramente, mi vergogno troppo.

Forse anziché gridarle contro avrei dovuto cercare la bacchetta a schiantarli entrambi.

Ma questo l’ha fatto Malfoy e, mentre io ero ancora fuori di me dalla rabbia, alzatosi in piedi e puntatami contro la bacchetta (quella di legno), mi ha urlato.

-Stupeficium!-

Quando mi sono ripreso ero ancora in cantina, steso supino sulla schiena, al testa sulle ginocchia di Hermione che mi carezzava piano la fronte.

-Chi è stato, Ron?- mi ha chiesto mia madre, con un’espressione sconvolta e preoccupata dipinta in volto.

Vi assicuro che raccontarle tutto non è stato per nulla divertente.

*

Hermione ha dimenticato poche cose a casa.

Un maglione azzurro in fondo all’armadio, qualche effetto personale come creme, rossetti, assorbenti, ed un tanga di pizzo nero che era finito per sbaglio fra le mie mutande.

L’ho trovato l’altro giorno, mentre cercavo della biancheria intima.

-Ron!- aveva urlato qualche settimana prima- Hai per caso visto il mio tanga nero, quello di pizzo, sai?-

Adesso so a cosa si riferiva. L’ho ripiegato (come si fa a ripiegare un tanga?) e l’ho rimesso fra le mie cose, in un angolo, divorandomi le labbra.

Poi ho preso a pungi il materasso e mi sono fiondato in cucina a mangiare pane, burro e marmellata.

Tanto pane, con tantissimo burro ed un’infinità di marmellata.

No, non quella ammuffita. L’ho ricomprata.

Quella alle fragole che piaceva a lei.

Così, se per caso si trova a passare di qui le offro una colazione. E butto il burro nella spazzatura.

È estremamente doloroso rivedere in ogni angolo della casa la sua presenza.  Le cose che avevamo comprato assieme, i luoghi dove avevamo condiviso la nostra intimità.

L’altra notte mi sono addormentato abbracciando il suo golfino, quello azzurro sopra citato, il suo preferito, respirando il suo profumo, mormorandovi contro tutte le scuse che avrei voluto dirle.

Forse ho pianto, forse ho ringoiato le lacrime, sicuramente ho bestemmiato tutti gli dei pregati dagli uomini.

La verità è che Hermione mi manca da morire.

È come essere sottacqua ed annaspare alla ricerca di un po’ d’ossigeno.

Cosa faccio se non torna più? Come faccio?

Harry d’altronde è sopravvissuto quando Ginny se ne andata via con Draco Malfoy senza dir una parola.

L’ha presa male per un po’…

Poi se né fatto una ragione.

Ha deciso di voltare pagina e viversi la vita.

Adesso, per esempio, si è ufficialmente fidanzato con la sua mano destra.

Ogni tanto, in caso di necessità, la tradisce con la sinistra, ma non conta.

Quanto sono cattivo.

Ma chi è ferito al cuore sa solo essere estremamente cattivo.

E cinico.

Ed insofferente.

Come diavolo ha fatto Harry a sopravvivere quando Ginny se ne è scappata via con il suo peggior nemico ancora in vita?

Ma come diavolo ha fatto Ginny ad andarsene con Draco Malfoy? Io non me lo so spiegare.

Magari l’amava.

Magari si amano.

Comunque, ovunque sono, si stanno divertendo.

Talvolta arrivano qui ed alla Tana, indirizzate esclusivamente ad Hermione ed a mia madre, delle cartoline di coloratissime spiagge tropicali o posti sperduti del mondo, con scritto sul retro a stampatello.

Io sto bene. Sono Felice. Mi auguro che lo siate anche voi.

Io in questo momento posso essere di tutto.

Ma di certo non sto bene né sono felice.

*

Il feletono suona sempre nei momenti meno opportuni. A parte il fatto che ci sto sempre un po’ a capire che quel suono antipatico e continuo che coglie all’improvviso sia proprio quello del feletono.

Ecco, ha iniziato a squillare proprio quando cospargevo di burro il pane. Pare che lo faccia apposta.

Harry riesce a fare la cosa sbagliata anche quando è inconsapevole di farla.

Perché può essere solo lui. Perché solo lui utilizza il feletono per chiamarmi

-Merda!- sbotto alzandomi con le mani tutte unte e dirigendomi verso il soggiorno.

Alzo il ricevitore.

-Senti un po’ Potter, vai a farti un giro, io…-

-Ron…-

Ecco. Questa sicuramente non è la voce di Harry. No, non lo è proprio.

È una voce che riconoscerei fra mille.

Trattengo il respiro per tre secondi. Poi, d’un fiato esalo un solo nome:

-Hermione….-

*****

Buongiorno a tutti!

Avanti, in quanti avevano indovinato cos’aveva fatto (o con chi era!) Ginny? Beh, chi mi conosce non poteva pensare altrimenti!

A quanto pare la Thilwen che scrive commedie non vi dispiace ed io ne sono felicissima!

Vorrei ringraziare i gentilissimi recensori dello scorso capitolo: Martiguns (la storia è completa e dovrei postare piuttosto velocemente, almeno ogni tre giorni!), Helen Lance (sì, Harry è davvero stupido… ihihih-risata sadica di Thilwen- ), Blacky (ahahaha, il bambino il cui cervello non è sopravvissuto! Grazie per i complimenti!), kamomilla (sì, Ron è tonto e testardo, fortuna che c’è Hermione a compensare!) Ellie (beh, specializzando… temo tornerò presto al genere Angst, ma qualcosa come questa la dovevo scrivere. E lo ammetto, mi sono divertita da morire!), ciungo (tanti auguri anche a te, grazie mille) call (*___*, Thilwen va in orbita quando qualcuno le dice che adora il suo modo di scrivere, grazie!), Ile Grint (mille grazie anche te, che bello!), Lollo (beh, in effetti la coppia che mi fa proprio impazzire è Ron/Hermione. Ma le Draco/Ginny ispirano di più la mia vena creativa, più pathos!) Iago (no, non sono toscana, sono siciliana. Io mi sono sempre sentita negata per le commedie… ma devo iniziare a rivalutarmi, a questo punto!), Judeau (Grazie mille, non preoccuparti, i capitoli arriveranno presto), Gioia (Ciao! Sì, lo so, fa impressione anche a me. O, che onore, sapere che hai letto comunque, ma vedi, avevo bisogno di sfogarmi in maniera un tantino meno drammatica e truce, quindi… devo ammettere che mi sono divertita! Ti è piaciuta Evadere il Vento! O che bello! Non preoccuparti se non puoi recensire, nessun problema! Un bacio!)

 

Chiunque se lo chiedesse l’autrice patteggia apertamente per il pane e marmellata senza burro. In effetti, da vegetariana, mangia anche le cose che Hermione è solita cucinare a Ron!

  
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