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Autore: Strega_Mogana    28/12/2005    4 recensioni
Un'unione tra magia e Sailor Moon...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un uomo stava seduto sulla sua poltrona intento a fissare le lunge lingue di fuoco che salivano su per la canna del camino nero.

Il messaggio era arrivato da poco ma le sue valige erano già pronte da diverso tempo, era come se lo sentisse... ed Elson l’aveva tenuto al corrente degli sviluppi come gli aveva chiesto.

Incrociò le dita davanti al viso stanco, l’anello d’oro con inciso lo stemma della sua razza brillò per qualche istante.

- E’ meglio andare, - fece alzandosi e prendendo la valigia – Usagi ha bisogno di me.

Usci dalla porta della sua camera mentre il fuoco era ancora alto nel camino, mentre la pergamena bruciava lentamente tra le fiamme, una piccola pergamena con scritte poche righe, ma le parole “E’ lei!” brillavano ancora sotto la luce quando lui si chiuse la porta alle sue spalle.

 

***

Rei stava davanti al fuoco mistico del sapere, la preveggenza... un dono utile in alcuni casi, una maledizione in quel preciso istante.

Sapeva cosa sarebbe successo... oooh si, per quanto ignorasse i segnali, le piccole visioni, lei sapeva che Mamoru aveva imparato ad amare.

E non era lei quella che amava.

Quando aveva visto Usagi uscire da quel maledetto bagno si era rivista. Quante volte aveva indossato la camicia di Mamoru? Quante volte aveva dormito con lui solo per sentire il suo profumo, solo per ascoltare il suo cuore, innamorandosi sempre di più, fino ad arrivare allo stremo. Si era illusa di poterlo fare cambiare, di riuscire a farlo innamorare, alla fine, quando aveva capito che non ci sarebbe mai riuscita, aveva imparato ad accettare l’affetto che lui sapeva offrirgli, a gioire di fronte a quel leggero sentimento che provava.

Ora stava seduta davanti al fuoco sacro, lui le avrebbe indicato la strada giusta da seguire, era come un amico fidato, di lui dovevi fidarti ciecamente, dovevi portargli rispetto e lui ti avrebbe consigliato nel modo giusto.

Si bloccò all’improvviso sentendo una presenza alle sue spalle.

Si voltò di scatto intravedendo la schiena di Usagi che si allontanava.

- Ferma!- ordinò con severità.

La ragazza si fermò affossando la testa tra le spalle: era stata scoperta.

- Non ti hanno detto che quando sono qui nessuno mi deve disturbare? – chiese dura la Guardiana.

- S... sì...- balbettò l’altra –speravo che avessi già finito.

- Posso starci delle ore davanti al fuco, avevi bisogno di me Usagi?

L’interpellata sospirò e si voltò lentamente, Rei si era alzata in silenzio e l’aveva raggiunta.

Quella ragazza la intimoriva, vedeva la sua aura intorno a lei, era potente e, proprio grazie a quella sua stupida idea, ora era anche molto arrabbiata.

- Volevo parlarti Rei.

- E di cosa? – chiese per nulla interessata – Di cosa vorresti parlare con me strega bianca?

La strega sussultò nel sentire quel tono così freddo e distaccato ma, d’altronde, non poteva aspettarsi altro.

- Mamoru. – fu la sua unica risposta.

Rei fece un passo indietro sgranando gli occhi... possibile che quel pazzo di Mamoru le avesse raccontato della loro storia?

- So quello che c’é stato tra di voi. – si affrettò a spiegare Usagi sfruttando quel momento di debolezza – Mamoru ha voluto dirmelo... ma avevo già intuito che tu eri innamorata di lui. L’ho capito dalla prima volta che mi hai guardato.

La Guardiana di morse un labbro:

- Che cosa vuoi?

- Esserti amica... so di non piacerti, ma vorrei che tra di noi si istaurasse un buon rapporto.

- Non ho bisogno di te e tu non hai bisogno di me... lasciami in pace. – si voltò decisa a tornare al suo posto quando Usagi l’afferrò per un braccio.

- Rei aspetta...

Successe tutto in pochi attimi, un’immagine chiara apparve davanti agli occhi della Guardiana del Sud, c’era Usagi, indossava un lungo vestito viola, molto più largo del necessario, aveva uno sguardo strano, quasi come se fosse in trans, mormorava strane frasi in una lingua così antica che lei non ricordava di aver sentito da nessuna parte, ma la cosa inquietante era lo spettacolo alle spalle della ragazza. Decine, centinaia di spettri stavano dietro di lei, gli sguardi gelidi, vendicativi e rossi come il sangue che la stavano fissando. Alla voce di Usagi si unì il coro degli spettri, improvvisamente il primo di mosse velocemente in avanti verso di lei, quando era a pochi passi Rei urlò risvegliandosi nella sala del Fuoco Sacro.

- Ti senti bene?- fece Usagi visibilmente preoccupata – Sei sbiancata all’improvviso e hai iniziato a tremare. 

Rei chiuse per un attimo gli occhi cercando di riprendere fiato, si sentiva le gambe molli e il cuore scoppiarle in petto, le sembrava che i polmoni non riuscissero a prendere tutta l’aria di cui aveva bisogno e sentiva le goccioline di sudore scenderle lungo la spina dorsale.

- Lasciami! – fece scontrosa liberando il suo braccio dalla stretta di Usagi.

- Rei...

- Noi due non abbiamo nulla da dirci Usagi, siamo troppo diverse per andare d’accordo. E poi hai ragione su un punto: tu non mi piaci. – si incamminò verso la stanza e chiuse le porte alle sue spalle.

Si appoggiò alla parete e scivolò fino a terra dove raccolse le gambe con le braccia e posò la fronte sulle ginocchia.

- Perché ho avuto quella visione?- si chiese chiudendo gli occhi e cercando di ricordarla nei minimi particolari – Perché una strega bianca dovrebbe chiamare a se tutti quegli spettri?

 

***

Elson stava nel grande parco ad ammirare la natura rigogliosa che la Guardiana dell’Ovest faceva fiorire in quel luogo. Era un paradiso per uno stregone bianco come lui, sentiva tutta quella vita, quel mondo che in pochi potevano perpepire, era quasi certo di udire gli alberi mentre intonavano una dolce melodia ogni volta che il vento passava tra le foglie che, lentamente, andavano a seccarsi con l’arrivo dell’autunno.

- Ho ricevuto il tuo messaggio Elson. – dichiarò una voce profonda alle sue spalle.

Il monaco sgranò gli occhi, dietro di lui c’era un uomo alto ed imponente, indossava una lunga tunica scarlatta che gli copriva il fisico muscoloso ed atletico, gli occhi marroni brillavano nel viso dai lineamenti duri con la barba lievemente incolta che rendeva il suo volto ancora più severo ed autoritario, i lunghi capelli castani gli arrivavano alle spalle sfiorando appena la tunica rossa con ricamato al centro il simbolo della popolazione delle streghe bianche.

Elson abbassò lievemente la testa:

- Siete arrivato presto. – fece con un filo di voce.  

- Appena ho letto il messaggio mi sono precipitato. – spiegò lo stregone andandogli accanto – Allora é lei... la figlia di Selene?

- La somiglianza é impressionate.

- Sei certo che é una di noi?

Elson annuì:

- E’ una strega bianca su questo non c’é dubbio, sono apparsi i simboli per la seconda volta... qualcuno però ha bloccato la sua energia così da impedirci di prelevarla per la sua istruzione.

- Questo vuol dire che non sa usare i poteri, allora può esser considerata pericolosa.

- Sì.

- C’è qualcos’altro Elson?

- Una parte della sua memoria é stata coperta, qualcuno le ha fatto un incantesimo per farle dimenticare le sue origini da strega e se lei non ricorda quel periodo c’é il rischio che non riesca mai a padroneggiare i suoi poteri al meglio.

L’altro annuì in riflessione.

- Cosa devo fare secondo te?

Elson sgranò gli occhi sorpreso.

- Sta chiedendo un mio parere?

- Elson sei il più anziano e il più saggio dei monaci, sei il candidato migliore per susseguirmi nella carica di Monaco Superiore quindi sì, sto chiedendo il tuo punto di vista e un consiglio.

Il monaco era grato di tanta fiducia, molti sapevano che il Monaco Superiore era molto intelligente e forte, difficilmente chiedeva consigli.  

- Bisogna sbloccare quella parte della sua mente, è di fondamentale importanza. Solo ricordando le sue origini magiche Usagi potrà utilizzare la magia senza perdere il controllo.

- E’ rischioso…- rifletté il Monaco Superiore – sappiamo molto bene che la mente delle streghe bianche è molto più complicata dei maghi normali.

- E c’è un solo modo per riuscire ad entrarvi senza creare danni…

- Ipnosi. – finì lo stregone congiungendo le mani dietro la schiena.

- Se lei mi da il permesso…

- No, - lo interruppe l’altro – lo farò io.

- E’ pericoloso… c’è il rischio che restiate intrappolati entrambi nel limbo.

Il Monaco Superiore si voltò, lo sguardo duro e severo.

- Non mi credi all’altezza Elson?- domandò duramente.

- Non mi permetterei mai. – ripose il mago abbassando lievemente il capo in segno di rispetto – Avrei preferito morire io al vostro posto.

- Apprezzo il tuo spirito di sacrificio vecchio amico mio. – sorrise il mago poggiando una grossa mano sulla spalla ossuta dell’altro – Ma è compito mio… è giusto che sia io a farlo.

 

 

***

Non avrebbe voluto farlo, la stavano quasi costringendo, le avevano detto che era solo per il suo bene, che lo facevano per aiutarla, ma neppure Mamoru apprezzava quel metodo.

Stava dritta in piedi davanti a quello che fu presentato come Monaco Superiore, guida di tutte le streghe e gli stregoni bianchi in circolazione.

- E così tu saresti il capo di quello là. – disse sospettosa indicando Elson.

- A quanto sembra. – rispose il monaco alzando un sopracciglio cespuglioso.

- Hai un nome o devo chiamati sua maestà?

Elson alzò gli occhi al cielo, Mamoru e gli altri si lasciarono sfuggire un mezzo sorriso divertito.

- Il mio nome é Adreiu, nella nostra lingua significa forza... – si fermò un attimo e fere un impercettibile sorriso – e ora, finalmente, la vedo.

- Cosa?

- La somiglianza con tuo padre Robert... sì, hai il suo stesso carattere. E sei identica a tua madre Selene.

La strega sgranò gli occhi sorpresa.

- Tu li conoscevi?

- Erano miei grandi amici... ho visto crescere tua sorella Sarah, sono stato il suo insegnante, ho visto nascere te e ti ho visto diventare una bella bambina. Ti credevo morta... tutti ti credevamo morta.

- Morta?- chiese Mamoru sconvolto quanto la sua donna – Perché morta?

- Forse é il caso di sbloccare la memoria di Usagi, prima di rispondere a tutte le vostre domande.

La ragazza annuì distrattamente, perché doveva esser morta? Cos’era successo realmente alla sua famiglia?

Adreiu prese la mano della ragazza e la fece sedere sulla sedia davanti a lui, dalle tasche del suo mantello prese un pendolo di cristallo e iniziò a farlo oscillare davanti agli occhi della ragazza.

- Ora Usagi concentrati sul pendolo... osserva il suo movimento... guarda la luce riflettere sul cristallo... svuota la mente... lasciati trasportare solo dal movimento del pendolo...

Usagi fissò l’oggetto per qualche istante prima che le palpebre le diventassero troppo pensati per esser tenute alzate, cadde in un profondo sonno, Adreiu le prese la mano e si concentrò entrando nella mente della giovane.

- Chi sei? – le chiese lentamente il monaco.

- Usagi Tsukino. - rispose la strega meccanicamente.

- Ora Usagi torna indietro, torna all’ultimo giorno che ricordi con i tuoi genitori. Dove ti trovi?

- A casa.

- Quanti anni hai?

- Dieci.

- Puoi raccontarci quello che é successo?

Usagi fece un respiro profondo e iniziò il suo racconto.

Si trovava nella sua casa natia, aveva solo dieci anni e molto presto avrebbe iniziato i suoi studi nella abbazia dove si istruivano le streghe bianche, dove già sua sorella Sarah studiava da cinque anni. Fuori si era scatenato un brutto temporale, suo padre stava seduto sul divano fumando la pipa e leggendo il giornale, sua madre era in cucina a lavare i piatti e Sarah stava giocando con lei, sapeva bene quanto si sentisse sola quando lei era via per studiare, così, ogni volta che tornava a casa per qualche visita, passava gran parte del tempo con lei.

Qualcuno bussò alla porta, mentre suo padre si alzava per vedere chi fosse Usagi si accorse che sua sorella aveva un’aria strana, sembrava quasi che avesse visto un fantasma.

- Usagi..- fece Adreiu calmo – chi é entrato in casa?

- Due uomini vestiti di nero... non so chi sono. Ma papà ha uno sguardo strano.

Mamoru si morse un labbro... La Strage dei Bianchi veniva chiamata dai libri di storia, ora iniziava a capire qualcosa sulla famiglia di Usagi e sui motivi che avevano spinto sua nonna a bloccarle i poteri.

Nel frattempo Usagi iniziò a sforzarsi di ricordare qualcosa, era come se stesse abbattendo spessi muri di cemento. 

- Usagi cosa succede?

- I due uomini chiedono qualcosa, papà ordina a me e Sarah di andare in camera nostra. Saliamo le scale e sento papà gridare ai due uomini di uscire di casa, che Zakar non avrebbe mai avuto il sostegno delle streghe bianche.

- Continua.

La strega iniziò a tremare... dagli occhi chiusi uscirono due lacrime.

- C’é stata una forte luce verde, mamma ha gridato e poi... – la voce le tremò, mentre la fronte si imperlava di sudore per lo sforzo che Usagi stava facendo nel ricordare – papà ha iniziato a lanciare degli incantesimi. Sarah si é messa a correre... ha chiuso la porta della stanza con la chiave e ha spostato il cassettone davanti alla porta così che nessuno potesse entrare.

Il corpo della strega fu scosso da un forte tremore, si stava opponendo... non voleva ricordare...

- Usagi concentrati...- insistette il monaco – ricorda.

- Non... non voglio...- balbettò l’altra.

- Devi farlo!

- Basta...- mormorò Mamoru con gli occhi lucidi – non vedete che sta soffrendo... basta... vi prego.

- Deve ricordare. – gli rispose Elson – Altrimenti Usagi sarà un pericolo per chiunque le stia accanto.

- La state torturando. – fece Makoto con le lacrime agli occhi.

- Non é giusto. – disse Minako che non era più in grado di guardare oltre.

- Non c’era un modo più semplice? – chiese Ami.

- No, la mente delle streghe bianche é molto più complessa della vostra, bisogna andare in profondità... il Monaco Superiore soffre quanto Usagi, credetemi.

- Usagi ricorda quello che é successo. – ripeté sempre più concentrato il monaco.

Con uno sforzo sempre maggiore Usagi abbatté anche l’ultimo muro che sua nonna aveva innalzato nella sua mente.

- La.. porta della camera é esplosa...- balbettò Usagi – é entrato un uomo.... vestito di nero.

- Lo vedi in faccia?

- No, ha il cappuccio che gli copre il volto. Sarah lo affronta, gli dice di andarsene se non vuole morire, il mago ride e mi guarda. Dice che vorrebbe divertirsi con me... che sono una bella bambolina... ma i suoi ordini erano chiari: tutta la famiglia doveva morire. Mi lancia un incantesimo... ma Sarah mi fa da scudo con il suo corpo.

Altre lacrime scesero dagli occhi serrati della ragazza e da quelli degli altri maghi che possono solo guardare ed ascoltare.

- Cos’é successo a Sarah?

- Io... non...

- Usagi! Cos’é successo a Sarah?

- E’ morta! – urlò Usagi ancora in trans – E’ morta... hai capito adesso?

- Sforzati di andare avanti...- fece Adreiu – cos’é successo dopo?

- E’ entrato mio padre... ha ucciso il mago... senza neppure dargli il tempo di difendersi. Si é inginocchiato davanti a me e mi ha detto che tutto sarebbe andato bene. Io sono spaventata, piango... mia sorella é appena morta davanti ai miei occhi. Cerco di calmarmi quando il secondo uomo entra in camera alle spalle di mio padre, non faccio in tempo ad avvertirlo, che quello lo pugnala alla schiena. Mio padre urla, ma riesce e voltarsi e a ferire il mago. Poi si volta verso di me, mi dice che mi trasporterà dalla nonna.. che lì sarò al sicuro. Mentre pronuncia l’incantesimo il mago alle sue spalle si alza e lo pugnala di nuovo... l’ultima cosa che vedo é mio padre che strappa il cappuccio del mantello del mago.

- Lo vedi in faccia?

- Solo per una frazione di secondo... i miei occhi sono pieni di lacrime, sono spaventata e sconvolta... la sua immagine é solo un lontano ricordo sfuocato.

- Benissimo Usagi... l’ultimo sforzo..

- No, basta. – fece la strega risoluta.

- Ma...

- HO DETTO BASTA! – gridò più forte mentre una forte luce bianca invase la stanza.

Quando tutti riuscirono ad aprire gli occhi Usagi si era svegliata dall’ipnosi, si guardava le mani, singhiozzava, mentre sulla fronte brillava sia la luna che la stella argentata.

- Sono stati uccisi...- mormorò stringendo le mani sulle ginocchia – uccisi davanti ai miei occhi.

 

   
 
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