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Autore: MissChatterbox    29/01/2011    6 recensioni
Capisci che lo spettacolo sta per concludersi da qualcosa che ha detto Shelby, seduta nella sua macchina nera in un parcheggio deserto: “Ancora una settimana e sarà tutto finito.” Spoiler 1x21, St.Berry.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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maybe

°Crack

E' una tortura, il vostro ultimo atto. 

Capisci che lo spettacolo sta per concludersi da qualcosa che ha detto Shelby, seduta nella sua macchina nera in un parcheggio deserto: “Ancora una settimana e sarà tutto finito.” 

Tutto finito. 

Forse non saresti dovuto tornare, dopo il fiasco che è stato “Run, Joey, Run”. Forse sarebbe stato più semplice un taglio netto, piuttosto che il lungo addio che stai affrontando. Da solo, perché lei non ha la più pallida idea di quello che sta per accadere. 

Si fida di te. 

Si è fidata di te quando sei tornato da lei e le hai annunciato di voler realizzare tutti i suoi sogni, si è fidata di te quando le hai fatto ascoltare la cassetta su cui, ora lo sai, sono registrati i titoli di coda della vostra storia. 

Ma hai fatto un promessa a Miss Corcoran.

Te lo ricordi, il modo in cui seguiva Rachel con lo sguardo quando la ragazza è comparsa da dietro una tenda, schiena dritta e petto in fuori, la voce cristallina che riempiva la sala. Oltre l'abituale, ben collaudata faccia da poker, hai visto qualcosa di molto simile alla vulnerabilità. E speranza, quando ha gettato uno sguardo al programma, scorrendo i nomi delle Nuove Direzioni uno ad uno, e scoprendo quello della solista che tanto le somigliava. 

E' quella speranza selvaggia che ti ha convinto ad imbarcarti nell'impresa. Certo, c'era anche il fattore “esercizio di recitazione” - non fai mai niente per niente, lo sai - ma la verità è che eri colpito.

Ti affascinavano, le emozioni, come un serpente affascina la preda prima di divorarla. Le tue erano come arrugginite, non funzionavano più a dovere – tu stesso hai fatto in modo che accadesse. 

Ma ora sono tornate, le emozioni. E quasi vorresti non aver mai accettato la proposta di Shelby, esercizio di recitazione o meno. Perché da qualche parte lungo il cammino, le emozioni di Miss Corcoran sono passate in secondo piano, mentre quelle di Rachel sono diventate la tua priorità. 

Le sue e le tue.

Tuo malgrado, non hai potuto fare a meno di affezionarti a lei. Alla sua voce meravigliosa, alle sue emozioni genuine, al suo modo di mettere tutta se stessa in ogni canzone. 

Ma non è solo questo. Hai incontrato tante buone cantanti, ottime perfino, tanto da non impressionarti più molto facilmente; il fatto è che Rachel ti ha colpito anche come persona, con le sue gonne corte, i maglioni di lana, e tutte quelle piccole manie e i dettagli che fanno di lei la ragazza che è: i video su MySpace, i musical il venerdì sera, la sua stanza dipinta di rosa, il suo parlare senza prendere fiato, come tira indietro i capelli quando annuisce. L'odore del suo shampoo, il sapore del suo lucidalabbra.

Le emozioni sono tornate, ma vorresti che non lo avessero fatto. Forse non saresti sul punto di esitare, sul punto di cambiare i tuoi piani, il futuro che programmi da anni; forse non avresti davvero considerato di rinunciare al tuo biglietto di sola andata verso la fama. 

Non sei vaccinato contro la sofferenza. 

Sono pazzie, te ne rendi conto, questi pensieri. Le emozioni vanno soppresse, estirpate: l'unica cosa che ti serve è saper tirare fuori una loro decente imitazione all'occorrenza. Hai già iniziato dicendo addio alle strane idee che per un folle attimo ti hanno affollato la mente. Come hai detto addio a Rachel, di nuovo sulle note di una canzone, seduto accanto a lei eppure distante anni luce. 

Hai visto la sofferenza sul suo viso. Forse davvero non era pronta per quello che il nastro le avrebbe rivelato. Forse, in realtà, non hai fatto che procurarle dolore. La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, no? Beh, tu non hai mai avuto intenzione di farle del male – non davvero – ma, forse, era inevitabile. D'altronde, è stata lei a dimostrarti che le emozioni fanno solo male – che sono un'arma. 

Forse avrebbe imparato qualcosa da questa esperienza, proprio come te. Forse l'avrebbe protetta dal dolore, in futuro. Forse avrebbe protetto anche te.

Si fida di te, Rachel, piccola ingenua – una qualità che è destinata a perdere: la chiami e lei arriva subito, sorridente, felice. La saluti, le sorridi e senti i muscoli del viso bruciare per lo sforzo. Solo un altro momento, poi sarà finita. 

Pensavi di farcela, a guardare mentre le uova la colpiscono, una per una, mentre la sua fiducia in te viene demolita pezzo per pezzo. E' una prova per te stesso – una prova che non superi. 

Ma quando arriva il tuo turno, il colpo di teatro, l'ultima strofa, riesci a trovare la forza. Ti ripeti che lo fai anche per lei, che sarà al sicuro con Hudson, che imparerà da questa esperienza, ma la verità è che vuoi che ti odi, ti detesti, non voglia mai più vedere la tua faccia. In modo da non avere mai la tentazione di tornare sui tuoi passi. 

Così, pronunci le parole magiche, quelle dopo il quale non ci sarà ritorno. “Ti amavo”, le dici. 

Un insulto che sai non ti perdonerà. 

Sempre avanti, Jesse, via da questo posto dimenticato da Dio. Senza rimpianti – impossibile, lo sai, ma farai del tuo meglio per dimenticare i suoi grandi occhi scuri. Occhi che non staccano lo sguardo da te mentre uccidi qualunque cosa ci sia mai stato tra voi. 

Cala il sipario.


Crack.

   
 
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