Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Liris    29/01/2011    4 recensioni
-Neh, signore….-
Una pausa silenziosa
-Non sono più “Signor Fantasma?”-
Un piccolo cenno negativo con la testa bionda.
-Mi piaceva l’idea…-
Occhietti di miele, perplessi e puntati sul volto del più grande.
-Devo chiamarla così?-
Piccola risatina da parte del maggiore.
Nessuna risposta dopo, da parte di entrambi.

Una fanfiction dai tratti malinconici e romantici, su qualcosa che non dovrebbe esistere fra due esseri così diversi ma così uguali..
Genere: Romantico, Malinconico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Il desiderio della Lussuria
Categoria: FullMetal Alchemist
Autrice: Liris
Desclaimers: Tutti i personaggi contenuti non sono di mia proprietà ma di Hiromu Arakawa e la storia non è a fini di lucro
Genere: Romantico, Malinconico, Dark
Raiting: Arancione






-Topo in trappola, fiamme d‘inferno-






Dunque, eravamo arrivati ai passi finali?


Mi ritrovo a ridurre a due fessure divertite i miei occhi mentre il mio giovane topino punta i suoi nelle mie polle vermiglie.
La mia mano è stretta al suo collo.
Lo sento ridurre contro il proprio volere il fiato, nel secondo esatto che le mie dita guantate stringono appena di più la presa.

Sorrido del suo sguardo dorato e senza paura.

Adoro quegli occhi di miele che infiammano il mio corpo dannato.

Anche adesso che la consapevolezza della fine…della morte grava sulla sua persona.


Sono stato veloce, quasi un felino nei miei movimenti agili e silenziosi.
Non è bastato neanche un mezzo secondo che ero già giù da quel ramo, davanti a lui.
Edward spalle contro il vecchio albero nodoso.
In questa posizione di stallo.

Non so esattamente cosa sto aspettando.

Forse una preghiera, una semplice parola da parte sua.
Il mio topino però non è giovane di chiesa, ne pregherà per aver salva la vita.

Glie lo si legge in faccia.


Neanche due minuti prima eravamo l’uno distante dall’altro.
Io fermo sul ramo, in piedi dopo il suo semplice richiamo mentre la sigaretta pendeva dalle mie labbra semi dischiuse.
Lui sotto di me, che mi scrutava in silenzio.

Lust

Di sicuro quel nome uscire dalle sue giovani labbra mi aveva stupito, ma non ero tipo da darlo a vedere.
Avevo invece sorriso, sprezzante come sempre.
Sul mio viso da schiaffi si poteva solo leggere un malcelato divertimento.
-Da quanto lo sai?- feci solo, inalando in modo tranquillo il sapore della nicotina, lasciando scivolare fuori una sottile linea di fumo.

Edward era rimasto immobile sotto di me, spostando però i suoi dorati occhi lontano dalla mia figura.

Forse era stato questo che mi aveva fatto scattare.
Il non avere più quel miele colato tutto per me, fisso sulla mia dannata persona.

Il topino non era neanche riuscito a rispondere che si era ritrovato nella posizione in cui siamo adesso.

Le mie labbra sono ferme a pochi centimetri dal suo orecchio destro, mentre sento il suo corpo perfettamente immobile e teso.
-Allora…? Da quanto?- faccio con tutta calma, mordendo appena quella cartilagine, strappando un mugolio contrariato alla mia preda.

Il mio giochino preferito.


Solo mio.


Mi allontano di poco solo per poter mischiare il mio color sangue al suo oro, sentendo un leggero respiro stroncato in gola dalle sue labbra.
Allento appena la presa, ma lo tengo comunque contro il nodoso e tetro albero, mentre la neve continua a scivolare lenta su di noi.
I biondi capelli di Edward sono bagnati fino alle punte, mentre io sono perfettamente asciutto.

Vi ho già detto che odio bagnarmi, vero?

-Per una persona intelligente come te è semplice come domanda, Edward…- soffio divertito, vedendolo irrigidire la mascella e inarcare appena le fini sopracciglia.
-Da quella notte- risponde, lasciandomi abbastanza interdetto.
Muovo appena all’insù le labbra chiuse, mentre la sigaretta che sta nell’altra mano è ormai agli sgoccioli.

-È stato quell’idiota di Envy, vero?- domando guardando qualcosa di indefinito alla mia destra, senza davvero aspettarmi una risposta che invece arriva subito.
-Involontariamente…- mormora, mentre i miei occhi si puntano nuovamente nei suoi abbastanza scettico -Ha nominato quel nome e per un bambino come ero io, ogni più piccola informazione si immagazzina, soprattutto dopo un evento così…traumatico- continua a fatica -Tutto il resto…è venuto dopo- finisce sempre con un filo di voce.

Lascio la presa sul suo collo e lo sento tossire appena, riprendendo il fiato che fino ad allora gli era arrivato a piccoli bocconi.

La mia mente non sta elaborando niente di particolare.
Non sto facendo un passo indietro a quella notte, né a tutte le notti che l’ho avuto mio.
Non mi chiedo perché, anche dopo essere venuto a conoscenza della verità, per mesi ha continuato a sottostare ai miei capricci di demone.

Sarebbe interessante capirlo….

Ma come ben sapete, sono un tipo che ha poca voglia di star dietro a vane discussioni, anche se queste vengono fatte con la mia preda preferita.

Sinceramente non sto neanche pensando minuziosamente ad un modo per mettere fine a tutto, come di solito faccio.
Inspiro un ultima boccata di fumo, guardandolo di traverso.
-Sai che è giunta la tua ora, piccolo?- faccio senza nessuna particolare intonazione nella voce, mentre i suoi occhi sono di nuovo tranquilli e puntati su di me.
Annuisce appena ma non indietreggia.

-Dovresti scappare, Ed….- butto a terra la sigaretta ormai consumata e inutile -..morirai di sicuro-
Come sempre il mio topino ha quel qualcosa in più di altri miseri umani che mi scuote dentro con quei suoi semplici gesti.
Sposta il pesante cappotto nero mostrandomi con un sorriso sereno la spada d’ordinanza che ha legata alla cintola.

Sorrido anche io, mentre la sfodera in un gesto lento e fluido.

-Sai che non sono tipo che fugge…- mormora appena.

Lo so fin troppo bene


Sono io per primo ad attaccarlo con il mio fuoco, mentre in un istante gli sono addosso.
Tenta di colpirmi con quell’inutile arma, sapendo anche lui fin troppo bene che non mi potrà mai fare nulla.
Scarto a destra, evitando il contatto con la punta della spada, mentre Edward cerca di non scivolare sul terriccio bagnato e impiastrato di neve.
È una lotta impari purtroppo per lui.

Io non mi faccio problemi.

Credevo di essere solo io ad essere preparato a quella fatidica notte, ma in realtà siamo in due.
Sappiamo benissimo entrambi come andrà a finire.

Allungo un braccio che è saturo del mio potere di Homunculus per poterlo colpire al petto.
Edward però è addestrato.
È un soldato provetto, anche se non lo ammetterebbe mai apertamente.
Posso quasi sentire i suoi muscoli delle gambe tendersi e flettere per poterlo salvare con un balzo all’indietro.
Il mio fuoco però è scaturito dalle mie mani ed è andato a colpire direttamente la spada che si era messo di traverso davanti, come una protezione.
Quel pezzo di ferro cade a terra

Inutile
Rovente

Fuma a contatto con il leggero strato di neve che si è formato pian piano e con costanza sul terreno.

Sei disarmato, topino.
Lasciati ammazzare senza troppe remore.

Sogghigno, nascondendo un velato disprezzo per quel maledetto destino che ci ha fatto incontrare in quella stessa foresta.
Una forte raffica di vento corre fra gli alberi, scuotendo le fronde e la zazzera dorata di Edward insieme al suo cappotto rovinato da qualche fiammella residua.

Odio quegli occhi che anche arrivati a questo punto, faccia a faccia con la morte, continuando a guardarmi sereni.
Le sue labbra finemente disegnate in un leggero sorriso.

Mi avvicino di un passo

Con la mano sinistra nella tasca dei pantaloni e l’altra libera e aperta.
Il fuoco che danza leggiadro intorno alle mie dita guantate.
-Questo giorno doveva pur arrivare, mh?- faccio per nulla turbato, mentre Edward è immobile.
La sua antenna scossa da quella tormenta che pian piano si è venuta a creare fra noi.

La neve non cade più lenta e costante, ma si abbatte con furia intorno ai nostri corpi di nuovo immobili.

-Speravo di concedermi ancora un po’ di tempo, piccolo..- borbotto un po’ scocciato.

Odio dover mettere fine a qualcosa che mi piace.
Perché portare avanti quel gioco fin dalla sua infanzia ad adesso è stato divertente e piacevole.

Edward si imbroncia appena, a quel “piccolo” che è uscito dalle mie labbra, ma non commenta
Vedo gli occhi del mio cucciolo spostarsi appena sulla mia mano satura del potere di cui la Lussuria è padrona.
Li riporta poi su di me, alzando le spalle appena.
-Le cose belle finiscono in fretta..- mormora senza una reale intonazione.

Compio un altro passo annuendo e accompagnando il gesto da un leggero mormorio affermativo.

Mai frase fu più azzeccata

-Dovevi proprio scappare, Ed..- soffio ora definitivamente davanti a lui a pochi passi di distanza.
Lo vedo, quell’oro colato che sono i suoi occhi, agitarsi appena come una brezza leggera.
-Ti sarei sfuggito lo stesso?- mi chiede e sorrido a quel suo spiccato intuito.
Passo la mano libera dall’alchimia sul suo viso, scostandogli una ciocca bagnata e leggermente ondulata che gli tagliava in due il viso.

-Credo proprio di no…- sussurro sulle sue labbra, mentre imprigiono il mento del mio topino con due dita

Assottiglio gli occhi mentre lo vedo chiudere i suoi quando ci scambiamo un semplice bacio.
Il fuoco che tengo nella destra è proprio vicino al suo petto e brucia appena la stoffa della divisa.

Posso quasi sentire in quella tormenta il battito accelerato del suo cuore mentre le nostre labbra sono ancora unite.
Lo sento afferrarmi il colletto della giacca che indosso, costringendomi così a non allontanarmi.

Sorrido in quella malsana unione fra carnefice e vittima, allontanando di poco la mano con cui stavo per mettere fine definitivamente alla sua vita.

Posso permettermi di godere ancora un po’ del respiro di quell’umano che ha stravolto la mia immortale vita.


Ancora per un po’.


Sento però la sua alchimia colpirmi di netto il petto e vengo sbalzato all’indietro, mentre il fuoco che si era creato nella mia mano si spegne in un silenzioso lamento.
-Non credere che mi lascerò uccidere, Lust…- soffia appena, immobile ed in piedi davanti a me, con le mani ancora protese -Senza aver vendicato la mia famiglia…-

Piccolo astuto bastardo

Mi rialzo da quel cumulo di terriccio e neve, sbattendo le mani guantate sui pantaloni bagnati e lerci, imbronciandomi.

Odio l’acqua…

I miei occhi di sangue si puntano nei suoi determinati.
La mia risata si disperde nel vento, facendo raggelare la mia piccola preda.

Lo senti, Edward?
Quel brivido che per la prima volta nella tua giovane vita risale lungo la schiena.
La consapevolezza

La dolorosa consapevolezza che il tuo Angelo è il demone più nero che ti spedirà nell‘oblio più assoluto

Ora per sempre

-Sei astuto, Edward- faccio divertito usando il mio potere per asciugare i pantaloni che mi si sono appiccicati fastidiosamente alla pelle.
Rimane immobile lui, portando solamente le braccia parallele al corpo
-Tutto quello studiare diligentemente, l’apprendere in solitudine e attento….- continuo a ridacchiare mentre le mie pozze di sangue brillano euforiche. -Hai la conoscenza dalla tua parte ora, vero? L’alchimia non è più un segreto per te-

Non ha semplicemente cercato di imparare le basi dell’alchimia.
Non si è limitato a scoprire l’esistenza di noi Homunculus.
Ha aperto le porte che conducevano alla verità assoluta
L’ha trovata, e ora morirà per ciò che rappresenta.

Una minaccia.

Chiudo per un secondo gli occhi, lasciando che il mio potere pervada completamente il mio corpo, incanalandosi alla fine in ambedue le mani.
È diventato una minaccia per me e per la mia “famiglia”

Soprattutto per me

Il mio fuoco scaturisce violento dalle dita e si abbatte contro Edward che con la prontezza di spirito ha usato l’alchimia per proteggersi.
Ora lo sente forte quel calore che brucia e non lo avvolge più con giocoso affetto.
Sorrido mentre mi avvicino.
Lo sento gridare, mentre il mio potere non si è semplicemente infranto contro quel muro che ha creato ma si è diviso colpendo così la preda.

Il mio topino è a terra e raschia quasi con le unghie la neve sul quale è ranicchiato.
Stringe i pugni, mentre la faccia è premuta contro la gelida consistenza.
I capelli sono sciolti e sparsi disordinatamente sulla divisa mezza bruciata ma ancora intatta.

Mi sto trattenendo

Non è da me, accidenti!

A quest’ora doveva essere cenere già da una manciata di minuti.
Invece qualcosa continua a trattenere la mia mano.
Credo che sia solo la voglia di giocare.
Mi stuzzica, sussurrandomi parole divertite alla mia anima nera.

Perché sprecare un giochino così divertente subito?


O…c’è altro?


Ringhio appena, mentre sovrasto il corpo ranicchiato di Edward che ora mi guarda con gli occhi socchiusi.
Non dice nulla.
Quel silenzio è come una spirale soffocante per me.
Tenta di rialzarsi a fatica, ma la gravità decide di attirarlo verso di se di nuovo.
Non sorrido più mentre mi abbasso, tenendo il peso del corpo su un ginocchio affondato nella neve.
Scosto in silenzio la ciocca bionda che copre il suo viso vedendo il suo sguardo perso nel nulla.
-Sono finiti i giochi, Ed….benvenuto nella realtà- mormorò pronto ad ucciderlo.

Ancora però mi coglie all’improvviso, trapassando il mio corpo con la spada che teneva sotto di se.
Non mi sono neanche reso conto che l’aveva recuperata.
Non esce sangue dalla ferita, né sento dolore.
Porto la mano destra sulla lama, con l’intenzione di estrarla ma Edward mi colpisce con la sua alchimia direttamente in pieno volto, scagliandomi di nuovo lontano da lui.

Sbuffo scocciato.

Per quanto possa essere divertente passare il tempo così, questa cosa si sta protraendo anche troppo.
Posso avvertire i passi strascicati di Edward in una folle e disperata corsa verso l’inizio di quella foresta.

Sorrido alla consapevolezza che alla fine, è dovuto comunque fuggire.

Mi alzo con tutta calma, mentre il mio corpo si ripara senza intoppi, estraendo la spada e gettando quell’inutile ferraglia a terra.
Mi accendo una sigaretta, inalandone il sapore e buttando fuori il fumo, mentre la tormenta ulula fra gli alberi.


Con un balzo sono sui rami e inizio ad inseguire la mia preda che incespica e cade più volte, senza perdere il sangue freddo che lo contraddistingue.
Posso ugualmente avvertire il profumo della sua paura.
Inalo quell’aroma, mentre Edward esce dalla foresta, seguito dall’ombra che una volta era il suo angelo protettore.

So per certo dove sta andando.

Rallento la corsa solo per godere ancora un po’ dei minuti che ci separano dal dramma finale.
Il mio topino è entrato nella sua ex casa ormai in abbandono, e posso immaginare come frenetico sia scivolato fino all’angolo del corridoio.

Con tutta la mia eleganza faccio il mio ingresso nella casa, sbattendo giù la porta con un calcio.
E i miei occhi incontrano nell’oscurità quelli di Edward, fermo ed immobile in un angolo.
In piedi, con un braccio a stringere l’altro ferito, mi guarda.

Sospiro appena, buttando fuori altro fumo.

-Non credevo che avresti scelto questo luogo come la tua tomba, Edward…- mormoro, avvicinandomi di alcuni passi.
Il miele liquido non si abbassa, ma rimane puntato fiero nelle mie iridi.
Ancora posso sentire il puzzo di morte che aleggia in quella casa.

Non pochi mesi prima ero lì, a vedere agonizzare un uomo che mi aveva dato filo da torcere da quando gli avevo portato via il suo unico figlio.
Silenzioso e pazzo aveva continuato a riempire il mio topino delle sue teorie veritiere, cercando di salvarlo da un oscurità che ormai l’aveva inglobato in se.

-Sono morti tutti qui…- mormora guardando le assi scricchiolanti calpestate dai nostri piedi e ora bagnate dalle nostre impronte -Sono rimasto solo io da far fuori- soffia, sorridendo ancora.

Il suo impegno nel tentare vendicare la sua famiglia è miseramente fallito, e non è solo per la poca volontà che ha avuto
Poteva benissimo mettere fine alla mia esistenza con una trappola ben congegnata, come aveva tentato di fare suo padre.

Non c’è nessun cerchio alchemico ai miei piedi, nessun trucco da tirare fuori da un cilindro.

Socchiudo gli occhi, avvicinandomi ancora a lui e fermandomi proprio a pochi passi.
-Non hai mai voluto veramente uccidermi Edward…mh?- faccio serio, afferrandogli malamente il mento.
Gli alzo il viso con un po’ di forza, sondando quel miele che sono le sue iridi

Il fine e sincero sorriso che decora le sue labbra.

Non serve neanche che mi risponda, mentre appoggio la mano libera sul muro di legno dietro di lui, proprio a pochi centimetri dalla sua testolina bionda.
Tutta quella messinscena per farmi perdere il controllo.

Piccolo idiota

La Lussuria è capace di fare cose peggiori, quando è calma e meditabonda.
Come adesso.

-Mai innamorarsi di un peccato, Edward…- soffio appena guardando un punto indefinito dietro di lui.

Dalla mia mano il fuoco si propaga su quel muro, mangiando con voracità le assi di legno che lo compongono.

-Lo so…- soffia appena senza fiato lui, artigliando con la mancina la mia giacca, mentre intorno a noi il calore si sta facendo insopportabile.
Lo vedo chiudere gli occhi, stringendovi sopra le palpebre, mentre trema per quel fuoco che ci avvolge.
Gli lascio andare il mento, avvicinando il mio corpo e il mio viso, solo per poter inalare il profumo dei suoi capelli che riesco ancora a separare dall’odore di bruciato.
È ancora intatto e vivo Edward, mentre mi allontano.
Ranicchiato contro quell’angolo, vedo la sua completa figura illuminarsi di più per colpa delle fiamme alte che pian piano stanno corrodendo la casa.
Punto i miei occhi sul suo viso e incontro di nuovo quel miele cosciente.

Pronto a morire.

-Addio, topino…- soffio appena uscendo dall’entrata che viene ostruita poco dopo dal crollo di una parte del piano di sopra.

Mai innamorarsi di un peccato
Era una lezione che si apprendeva solo alla fine

Sorrido, ma non c’era divertimento in quel gesto.
Sento dietro di me il calore delle fiamme farsi più forte, mentre queste si alzano.
La casa ormai è completamente avvolta da mio fuoco.
Mi giro per godere di quello spettacolo, in silenzio, e forse neanche volendolo realmente.

Mi tornano solo alla memoria pochi ricordi di quel luogo.
Pochi istanti di vita anche se ho passato anni alla finestra della stanza di sopra che ora è mischiata in un unico colore al resto dell’abitazione in fiamme.

-Sempre ad esagerare, Lust-

Sorrido pigramente, senza girarmi verso la voce che proviene dalle mie spalle.
Il mio invidioso fratellino mi si fa vicino, tenendo le braccia incrociate dietro la testa.
Porto le mani in tasca, sospirando appena.
-È il mio stile- borbotto solamente, ridendo della sua espressione imbronciata che gli si è dipinta in faccia quando mi sono girato a guardarlo.

Envy sbuffa appena, guardando verso la foresta senza un particolare interesse.
So per certo che era lì con noi, nascosto e attento che portassi a termine il compito che mi ero prefissato.
-Ti ha dato del filo da torcere, mh?- mormora tranquillo tornando a guardarmi.
Alzo le spalle, contraendo in una smorfia le labbra
-Nulla che non ho saputo egregiamente risolvere…mi sono anche divertito dopotutto- faccio tranquillo.

Cala il silenzio fra di noi, interrotto solo da piccoli scoppi e rumori di assi che crollano provenienti dalla casa ormai un rudere infuocato.
Minuti che passano senza fretta sulla nostra pelle immortale.

-Io me ne vado-

Secondi che vengono infine interrotti dalla mia calma voce che attira gli occhi d’ametista del mio fratellino.
-Come scus..- non riesce a finire la frase che lo interrompo di nuovo.
-Di a quello di non cercarmi..- faccio ancora, lasciando interdetto Envy.
Sto giusto in quel momento facendo un passo verso la mia sinistra, quando sento le mani dell’Invidia afferrarmi la giacca.
-Che diavolo significa che te ne vai?!- ringhia contro la mia schiena, mentre io tranquillo mi accendo l’ennesima sigaretta di quella notte.

-Sono semplicemente stufo…mi prendo una lunga vacanza, intanto il mio dovere verso il Padre l’ho fatto.- affermo, girandomi appena per incontrare gli occhi di Envy.
Vedo le labbra del mio stupido fratellino contrarsi in una smorfia arrabbiata.

-È per colpa mia, vero?- sento l‘intonazione della voce diversa e so che ha preso le sembianze di Edward.

Mi giro completamente verso di lui e afferro fra due dita la sigaretta che tengo in bocca.
Sorrido nel mio solito modo sghembo e gli afferro il mento, avvicinandomi al suo viso.
Soffio il fumo in faccia alla falsa copia di Edward, vedendolo infastidirsi ancora di più, tornando ad essere Envy.
Bacio le labbra dell’Invidia, ridacchiando.

-Ciao fratellino-

Un semplice saluto prima di lasciarlo e incamminarmi lungo la discesa che mi porterà di nuovo verso la fitta distesa di alberi.
Passo dopo passo, con calma e serenità, nella mia vita dannata

Scompaio nelle ombre seguito dagli occhi d’ametista di Envy.

Di me non rimane altro che il semplice sapore di tabacco sulle labbra…..


….e il forte calore delle mie fiamme.


Nient’altro





Siete ancora sicuri di voler seguire i miei passi?









Note d‘Autrice:

Eccomi qui con il penultimo capito di questa fic che ho semplicemente amato. Credevo di dover risolvere tutto in questo capitolo, ma in realtà ce ne vuole un altro piccino picciò ù-ù gna
Non spendo molte parole, dicendo solo che….mi ha stretto veramente il cuore dover arrivare fino a questo punto e a queste ultime battute.
Soprattutto dover lasciare il nostro mame-chan ad arrostire a fuoco lento.


A presto l’ultimo capitolo, spero, che concluderà la vita del nostro caro Lust
Madame Ispiration di questi tempi è molto buona ^^

Continuate a seguirmi e a recensire, e farete felice una piccola Liris ^^


Ringraziameti:





My Pride: Ew…..credo che adesso salirai direttamente a Milano per farmi fuori ^^’ *tenta di rinchiudersi in un bunker* coff
Nuuu, non distruggere disegno >w< gnaaaaa, +w+ oddio……vedere il disegno di loro due…potrebbe aprire ferite troppo fresche e….e….ç_ç topinooooo (e il bello è che l‘ha fatto schiattare lei) ç-ç
Ew, nooo, dai, hai dovuto aspettare relativamente poco ù-ù visto che Madame è tornata in fretta? X3 gna…eh lo so, l‘amaro in bocca l‘ho anche io ripensando al passato con “roy-chan“ e “signor fantasma“ ç_ç tristessa.
Guarda anche io preferisco il Pov di Lust ù-ù è più facile da gestire, mentre questo Ed è del tutto diverso e “ingenuo“ (ahahaha in realtà è infame owo)
La fine l’ho amata muahauahuaa finire con -Lust- è stata una cosa….aw strafiga ù-ù uhuhuhuh




Chiby Rie_chan: gnaw, grazie che mi capisci ç__ç l’Ispirazione è cattivissima *si prende il flauto di Madame in testa* urgh @.@
Guarda A__A ci ho messo meno dell’altra volta XD forse perché essendo gli ultimi capitoli….argh da una parte ho voglia di finirlo in fretta e dall’altra non vorrei mai finirlo ç_ç
Grazie dei complimenti >w< gnaw, oddio non mi sento di meritarli >w< gnaa spero che ti piacia anche questo penultimo capitoletto ^^
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Liris