Cap.
4
La
musica rimbombava sui muri, diffondendosi lungo il vicolo buio.
Buffy
non faceva altro che guardarsi intorno agitata. Si ricordò
di quante volte i
vampiri l’avevano attaccata appena uscita dal Bronze e lei si
sentiva
completamente indifesa senza un paletto nascosto nella manica.
Willow
e Xander si erano accorti che la loro nuova amica era molto nervosa e i
dubbi
su di lei aumentarono in maniera esponenziale, affollando ancora di
più le loro
menti.
Non
riuscivano a capirlo, ma si erano resi conto che uno strano legame li
univa a
lei. Era come se si conoscessero da anni, ma per colpa di un
contrattempo non
si erano mai incontrati.
Erano
molto curiosi di venire a conoscenza del passato di Buffy ma non
potevano, e
soprattutto non volevano chiederglielo. L'importante per loro era
starli vicino
ed esserci quando lei aveva bisogno d’aiuto.
Per questo motivo, Xander si mise in mezzo alle due donne e le
circondò con le
sue lunghe e muscolose braccia. L’aveva fatto per istinto, ma
quando abbassò lo
sguardo verso Willow, vide la sua migliore amica fulminarlo, per poi
indicargli
Buffy.
Il
ragazzo alzò subito le braccia, arrossendo furiosamente.
“Scusa!”
esclamò. “ Non volevo! Non pensare che sia un
maniaco! Oh Dio, adesso penserai
che sia un bugiardo, perché è ovvio che sia un
maniaco”.
Buffy
si fermò a guardarlo e scoppiò a ridere
fragorosamente.
“Stai
balbettando come Willow” gli disse. “ Non ti
preoccupare, Xander. Sono solo
nervosa”.
“Come
mai?” domandò Willow, che aveva sorriso prima
quando aveva sentito la battuta
di Buffy.
Si
stavano avvicinando al locale e si unirono alla fila di persone che
stavano
aspettando, tra risate e scherzi, di entrare.
Buffy
non poteva certamente raccontarle che quella era la prima volta che
usciva,
visto che aveva trascorso gli ultimi sei anni in un manicomio, sognando
di
loro. Li avrebbe spaventati e li avrebbe fatti scappare da lei, e
questa era
l’ultima cosa che voleva.
Ma
poi notando le loro espressioni interessate e affettuose, si
ritrovò a corto di
bugie.
“In
teoria, questa è la prima volta che esco di sera”
confessò abbassando lo
sguardo.
I
due ragazzi spalancarono la bocca, attoniti, e Buffy credette che ormai
li
avesse persi.
“Be’,
allora dobbiamo rendere questa serata speciale! Giusto,
Xander?” fece Willow,
voltandosi verso il suo migliore amico.
“Non
c’è bisogno che lo dici, Will. Buffy, stasera
sarà la serata più bella che tu
abbia mai trascorso in vita tua. No, aspetta. Non è giusto,
visto che questa è
la tua prima serata fuori. Quello che voglio dire è
che…”.
“Sarà
unica” concluse Willow, sorridendo e interrompendo Xander.
Gli
occhi di Buffy s’inumidirono e lei rispose abbracciandoli
velocemente. Era una
cosa che voleva fare da quando li aveva visti la prima volta.
Willow
e Xander si scambiarono un’occhiata al di sopra delle spalle
di Buffy, ma poi
la strinsero e rimasero stretti l’uno all’altra per
pochi, ma infiniti secondi.
Intanto
la fila stava avanzando e loro tre, un poco imbarazzati per via di
quello che
era appena accaduto, diminuirono la distanza che li separava dagli
altri.
“Allora,
” esordì Buffy per spezzare quel silenzio,
“stasera ci sarà anche Oz?”.
Il
volto di Willow s’illuminò.
“Sì, stasera i Dingoes suonano”.
Buffy
trattenne un sorriso. Era da molto che non vedeva Willow
così felice. Pregò in
cuor suo che in quel mondo le cose tra lei e Oz funzionassero, anche se
da una
parte, doveva ammetterlo, aveva visto Willow veramente felice solo da
quando
aveva conosciuto Tara.
Ma
forse in quel mondo, non erano destinate a incontrarsi. Forse, non era
neanche
destino che lei incontrasse Spike o Angel.
“Buffy?”
la chiamò Xander.
“Sì? Cosa?” domandò, uscendo
dalle sue riflessioni.
“C’è
un ragazzo che ti fissa” le rispose l’amico con una
nota di gelosia nella voce.
Che
fosse Angel o Spike?
Buffy si voltò verso il ragazzo. Era biondo, indossava un
completo nero ed era
alto. Decisamente troppo alto. Con un tuffo al cuore, lo riconobbe: era
Riley.
“Riley”
mormorò incredula.
“Lo
conosci?”
Buffy
si voltò verso Willow. “No, cioè
sì. Oh, guarda. Tocca a noi!”:
La
ragazza si fiondò verso il buttafuori, con la mano protesa,
lasciando gli altri
due perplessi.
“Anni?”
chiese il buttafuori.
“Ventidue.
Timbra” rispose Buffy, frettolosamente.
L’uomo
la guardò, le timbrò la mano e la fece entrare.
La
musica la circondò, assordendola per un istante. Era come se
lo ricordava.
Era
buio, illuminato dalle poche luci fatiscenti. Il palco era stato eretto
a
ridosso della parete opposta rispetto alla porta del locale, sul quale
si stava
esibendo il gruppo di Oz. Il piccolo bancone era affollato da gente che
aspettava di essere servita dai due baristi e il tavolo da biliardo era
occupato da un gruppo di giovani ragazzi.
Buffy
non riusciva a spiegare la sua reazione. Era felice di aver visto
Riley, perché
questo voleva dire che, da qualche parte, c’erano Spike o
Angel. Aveva una gran
voglia di andare a cercarli subito.
“Ehi,
Buffy!”.
Si
voltò e vide Xander e Willow tentare di farsi largo tra la
folla per
raggiungerla. Sembravano infastiditi e lei capì di non
essersi comportata nei
migliori dei modi.
“Scusate.
Ero curiosa di vedere com’era dentro”.
I
due sbuffarono, ma erano più rilassati.
“Ti
piace?” le chiese Willow, mentre seguivano Xander alla
ricerca di un tavolo
libero.
“è
così… caratteristico”
farfugliò Buffy.
Willow
scoppiò a ridere di gusto. “ è
l’unico locale che c’è, ma dopo un
po’ di tempo
diventerà la tua seconda casa”.
“Ah,
sì? Come mai?”.
“Perché
passeremo qui la maggior parte delle nostre serate” rispose
Willow, per poi
arrossire. “Sempre se vuoi! Non sei costretta a uscire sempre
con noi”.
“Io
voglio uscire con voi” la tranquillizzò Buffy.
“ Vieni! Xander ha trovato un
tavolo”.
Buffy
prese per mano Willow e si diressero verso il ragazzo, il quale si
stava
sbracciando per farsi notare da un cameriere.
“Grazie”
urlò Xander, dopo essere stato ignorato per
l’ennesima volta dal personale del
Bronze.
“Mi
sa che dovremmo alzarci e andare al bancone”.
“Vado
io “ si offrì Willow, alzandosi. “Porto
anche Oz, visto che il gruppo è in
pausa. Così Buffy, potrai conoscerlo”.
“Non
vedo l’ora” rispose Buffy entusiasta.
Willow
le sorrise e sparì tra la folla.
Buffy
la seguì con lo sguardo, mentre un dubbio atroce le si
formava nella mente. Si
girò per guardare Xander e gli domandò:
“Willow
è felice con Oz?”.
Il
ragazzo la fissò intensamente. “Sì.
Hanno avuto dei problemi, ma li stanno
risolvendo”.
“Problemi?”.
Xander
sbuffò, ma si sentiva di essere sincero con lei.
“Qualche anno fa, Willow e io
facemmo una sciocchezza. Io stavo insieme a una ragazza…
Cordelia, e Willow e
Oz stavano già insieme da un po’. In poche parole,
tra me e Willow c’è stato
qualcosa”.
“Qualcosa?”
ripeté Buffy. Voleva accertarsi che le cose fossero andate
come a Sunnydale.
Quelle cose che non erano mai accadute, si ricordò.
“Sì,
ma niente di che. Solo qualche bacio, ma Oz e Cordelia ci hanno
scoperto. La
differenza è stata che Oz ha perdonato Willow, dopo che lei
l’ha pregato di
darle un’altra possibilità. Invece, Cordelia mi ha
cacciato via, come se fossi
stato un cane rabbioso. Non aveva torto nel farlo. Per colpa di quella
storia è
finita all’ospedale. Io e Will eravamo nei sotterranei della
scuola e quando ci
hanno scoperto, Cordelia è corsa verso le scale. Uno scalino
si è rotto e lei
caduta. Un pezzo di ferro le aveva trafitto la pancia, ma se
l’è cavata”.
“E
adesso?” s’informò Buffy.
“Adesso
Cordelia è a Los Angeles”.
“A
Los Angeles? Perché è lì? Per
lavoro?”.
Xander
la fissò circospetto e Buffy capì di essersi
spinta troppo oltre, ma aveva
bisogno di sapere se in quel mondo Angel esisteva. O Spike.
“Scusa”
si affrettò a dire. “è che mi dispiace
che le cose ti siano andate in questa
maniera”.
Era
la pura e semplice verità e Xander lo intuì.
“Amen.
È andata così. Il mondo è pieno di
ragazze” ribatté, facendole l’occhiolino.
Buffy,
ricordandosi della conversazione avuta con Willow quel pomeriggio,
decise di
rompere quell’atmosfera che si ere creata tra lei e Xander.
“Quindi,
dopo questo fatto, Oz e Willow si sono rimessi insieme e da quel
momento non
hanno più avuto nessun litigio serio, giusto?”.
“Giusto,
anche se Oz è strano in questo periodo. È come se
fosse assente. Comunque, come
mai tutto questo interessamento?”.
“Perché
Willow è speciale e si merita il meglio” disse
Buffy, senza pensarci.
Xander
le sorrise complice. “ La penso esattamente come
te”.
“Ragazzi!”.
I
due si voltarono e l’oggetto della loro conversazione stava
camminando verso di
loro, mano nella mano con un ragazzo poco più alto di lei.
Oz
aveva i capelli neri quella sera e il suo sguardo chiaro la
fissò con
curiosità. Buffy gli sorrise e lui si limitò a
fare un piccolo cenno con il
capo.
“Lui
è Oz” presentò Willow.
“Ciao”
disse il ragazzo, alzando la mano in un gesto di saluto.
“Ciao
Oz. Io sono Buffy”.
“Buffy?”
ripeté educatamente.
“Non
sei il solo ad avere un nome strano”.
“No,
a quanto pare” commentò lui sedendosi.
I
quattro aspettarono che il cameriere portasse le loro ordinazioni e,
quando
quelle arrivarono, alzarono i bicchieri e brindarono.
Buffy
bevve un sorso e si affrettò a mettere giù il
bicchiere, attirando su di sé gli
sguardi degli altri tre seduti con lei al tavolo.
“Tutto
bene?” domandò Xander.
“è
birra” rispose terrorizzata. Non voleva trasformarsi
nuovamente in una
primitiva.
“Non
ti piace?”.
“Ecco,
io non l’ho mai bevuta” mentì, prendendo
il bicchiere. Ma poi, stava veramente
mentendo?
“Mai?”
“Mai”.
“Xander”
lo rimproverò Willow. “Smettila”.
La
serata passò veloce. Buffy rise e scherzò con i
suoi nuovi amici, anche se non
riuscì a impedirsi, di tanto in tanto, di sondare il locale
in cerca dei due
vampiri che le avevano segnato la vita.
Alzò
il bicchiere e fece per prendere un sorso, ma si accorse che la birra
era
finita.
“Birra.
Finita” disse scuotendo il bicchiere.
Xander
scoppiò a ridere, insieme a Willow e Oz.
“Vuoi
che te ne prenda un’altra?” si offrì il
carpentiere.
“Xander!
Sarebbe la quinta!” esclamò Willow.
“Will,
è la sua prima serata fuori. Bisogna festeggiare”.
“Facendole
prendere la sua prima sbronza?”
“Perché
no?”
“Signor
Harris, è forse una tattica per approfittarsi di me, una
volta accompagnata a
casa?” domandò Buffy.
Xander
sbarrò gli occhi scioccato, mentre Willow e Oz scoppiavano a
ridere.
Buffy
li aveva osservati per tutta la serata. Sembravano felici ed era questo
l’importante.
A
un tratto un ragazzo alto e moro spuntò da dietro una
colonna e si avvicinò a
loro.
“Ecco,
dove ti eri cacciato. Oz, devi vedere… Oh, salve”
disse il ragazzo, puntando i
suoi occhi su Buffy.
“Devon”
lo richiamò Oz, ma quello non lo sentì.
“Sei
nuova?”.
“In
un certo senso. Mi chiamo Buffy” rispose Buffy, sorridendo.
“Be’,
Buffy. Io sono Devon e se ti serve qualcuno che ti faccia da guida
turistica,
non esitare a chiamarmi”.
“Ci
pensiamo noi” intervenne Xander, fulminandolo con lo sguardo,
ma Devon si era
già concentrato su Oz.
“Amico
leggi qua”.
Oz
prese il volantino che l’altro gli offriva e lo lesse. I suoi
occhi si
spalancarono e un sorrisetto comparve sulle sue labbra.
“Che
cos’è?” domandò Willow,
sbirciando.
“Il
Bronze organizza una battaglia delle Band” spiegò
Oz a Buffy e a Xander.
“Interessante”.
“Interessante?”
ripeté incredulo Devon. “Ma non capisci,
è la nostra occasione. Ci saranno
degli agenti discografici”.
“Tu
che dici?” domandò Oz rivolto a Willow.
“Dovresti
partecipare. Così, quando vincerete, io potrò
andare in giro dicendo che sto
insieme al chitarrista della Band che sta scalando le classifiche.
Sarò la
vostra fan numero uno. Vi seguirò ovunque!”.
“Persone
così si fanno chiamare o maniaci o groupie”
borbottò Devon, beccandosi degli
sguardi incendiari da parte dei ragazzi seduti al tavolo.
“Allora, Oz?”.
“Se
Willow lo vuole, allora lo farò”.
“Bene,
amico. Vieni. Dobbiamo iscriverci e pensare a cosa suonare.
È stato bello
incontrarvi, soprattutto tu, Buffy” fece Devon, prima di
allontanarsi.
“Perdonalo”
disse Oz, alzandosi. “ Ma lui… è
così”.
“Non
ti preoccupare”.
“Accompagnate
voi Willow a casa?”.
“Sì,
Oz” rispose Xander.
“Ok,
allora ciao Willow”.
Oz
si abbassò verso Willow e la baciò.
“Ciao”
mormorò la ragazza completamente rossa in viso.
Buffy
e Xander ridacchiarono, ma non dissero niente.
“Non è bellissimo?” domandò
la rossa con tono svagato.
“Se
fossi gay, ci proverei subito”.
“Tu?
Gay? Non farmi ridere” ribatté Willow, finendo il
suo cocktail.
“Sarei
un gay fantastico” disse Xander solennemente.
“Io
sarei un gay migliore di te”.
“Poco
ma sicuro” borbottò Buffy, ma per fortuna gli
altri due non la sentirono. Era
tardi e le birre bevute stavano facendo effetto. “ Che ne
dite di andare?”
domandò.
Xander
e Willow annuirono, si alzarono e fecero rotta verso la porta
principale.
La
testa di Buffy iniziò a girare e lei si rese conto che,
molto presto, la sua
prima sbronza sarebbe venuta a farle visita. Mentre camminava, cercando
di
mettere un passo davanti all’altro, andò a
sbattere contro una persona.
“Scusa”
disse dispiaciuta, alzando lo sguardo.
“Non fa niente. Scusami tu. Ero sulla tua traiettoria. Io
sono Riley, tu?”.
Buffy
si ritrovò a corto di parole. Era lì, ferma
impalata davanti a lui, non sapendo
assolutamente cosa dirgli. Il ragazzo la fissò per un
momento e poi un sorriso
dolce spuntò sulla sua bocca.
“Non
avere paura. Sono un soldato”.
“Lo
so” sussurrò lei.
“E
da cosa…”.
“Buffy,
tutto bene?”.
La
voce di Willow li fece voltare. Era preoccupata e fissava Riley con
attenzione.
“Ti
sta dando fastidio?”.
“No,
Will. Sono andata a sbattergli contro” rispose Buffy, per poi
tornare a
rivolgersi a Riley. “Scusa, devo andare”.
“Aspetta…”,
ma lei era già corsa via.
Quando
uscirono dal locale, una leggere brezza li accolse. Buffy
iniziò a incamminarsi
velocemente verso casa, inseguita da Willow e Xander.
I
due guardarono la bionda con un filo d’ansia. Si erano
accorti che la ragazza
si era spaventata quando aveva visto quel tipo altissimo, ma non
riuscivano a
capire il motivo.
Intanto
nella mente di Buffy, una guerra si era scatenata, e stava vincendo la
sua
parte irrazionale.
Perché
Riley? Era questa
la domanda che le
stava passando per il cervello. Perché lui?
Perché non Angel o Spike? Aveva
amato Riley, profondamente, ma lui non era l’uomo della sua
vita. L’aveva
capito quando lo aveva rivisto tornare a Sunnydale con sua moglie. Lui
era
felice con lei, come non lo era mai stato quando stavano insieme.
E
poi la solita vocina della sua coscienza si fece sentire. Le
ricordò, forse per
la milionesima volta, che quello non era mai accaduto. Lei non era mai
stata
insieme a Riley o ad Angel. Non aveva mai trascorso quelle notti di
sesso con
Spike. Lei era stata rinchiusa e solo per un colpo di fortuna i medici
non
avevano gettato via la chiave.
Arrivarono
davanti a casa sua. Buffy si voltò verso i suoi due amici.
Non ce la faceva
più. Voleva stare da sola e non rivivere tutto questo
un’altra volta.
“Ragazzi,
io…” disse, cercando le parole che avrebbe usato
per salutarli per sempre.
“No”
la interruppe Willow.
“Non
te lo permetteremo” continuò Xander, muovendo un
passo verso di lei. “Qualsiasi
cosa ti sia successa, sappi che noi ci saremo. È vero, siamo
strani. Soprattutto
Willow….”.
La
rossa fulminò con lo sguardo Xander, ma non intervenne.
“Ma”
continuò il ragazzo “noi siamo tuoi amici.
È strano, ci conosciamo da poco, ma
dentro di me so che noi tre siamo una famiglia. E la famiglia non
abbandona mai
un suo caro quando ha bisogno di aiuto”.
“Io…”.
“Buffy,
pensaci almeno, ok?” domandò Willow con tono
speranzoso. “Non ci cacciare senza
averci dato almeno una possibilità”.
Buffy
non disse niente e li guardò allontanarsi.
Che
cosa aveva fatto per meritarli una seconda volta? Perché
loro erano ancora lì
con lei?
Seguita
da queste domande, entrò in casa. Era tutto buio e
capì che sua madre doveva
essere a letto da un po’.
Si
diresse silenziosamente verso la cucina. Avrebbe mangiato qualcosa,
prima di
andare a dormire.
Attraversò
il soggiorno e, in quel momento, la luce della lampada si accese.
Sua
madre la stava aspettando seduta sulla poltrona, con in mano una tazza
di
caffè. La fissò intensamente.
“Com’è
andata?”.
Buffy
aprì la bocca per rispondere, ma al posto delle parole
uscì un singhiozzo.
“Oh,
Buffy” disse Joyce, appoggiando la tazza sul tavolino e
correndo verso di lei
per abbracciarla stretta.
La
ragazza pianse, mentre sua madre le sussurrava all’orecchio
che sarebbe andato
tutto bene. Ma si sbagliava: lei stava bene perché aveva
ritrovato la sua
famiglia.
Quelle
lacrime, erano lacrime di gioia.
Ecco
a voi un altro capitolo. È più lungo rispetto a
quello degli altri e pensare
che ho dovuto tagliarlo. Spero che vi sia piaciuto. Grazie mille!
Angolo
risposte recensioni:
Laura
the vampire slayer: ahahahah,
adoro le tue domande e ti posso assicurare che avranno risposta, ti
chiedo solo
di pazientare un pochino. Grazie come sempre.
Buffy
summers88: Grazie
mille per tutti questi complimenti, non me li merito. Questa Fan
Fiction è nata
perché anch’io, quando ho visto
quell’episodio, ci ho fantasticato sopra. E
come per te, Buffy è la mia eroina. Di solito aggiorno una
volta la settimana,
causa lavoro, ma spero che continuerai a seguirmi. Grazie ancora.
Alla
prossima,
Asiel.