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Autore: Asiel    30/01/2011    5 recensioni
E se Buffy avesse veramente immaginato tutto? E se la Bocca dell'inferno fosse solo una manifestazione della sua mente provata..? E se quelle persone che credeva i suoi amici, non fossero mai esistite?...
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 4

 

 

 

 

 

La musica rimbombava sui muri, diffondendosi lungo il vicolo buio.

Buffy non faceva altro che guardarsi intorno agitata. Si ricordò di quante volte i vampiri l’avevano attaccata appena uscita dal Bronze e lei si sentiva completamente indifesa senza un paletto nascosto nella manica.

Willow e Xander si erano accorti che la loro nuova amica era molto nervosa e i dubbi su di lei aumentarono in maniera esponenziale, affollando ancora di più le loro menti.

Non riuscivano a capirlo, ma si erano resi conto che uno strano legame li univa a lei. Era come se si conoscessero da anni, ma per colpa di un contrattempo non si erano mai incontrati.

Erano molto curiosi di venire a conoscenza del passato di Buffy ma non potevano, e soprattutto non volevano chiederglielo. L'importante per loro era starli vicino ed esserci quando lei aveva bisogno d’aiuto.
Per questo motivo, Xander si mise in mezzo alle due donne e le circondò con le sue lunghe e muscolose braccia. L’aveva fatto per istinto, ma quando abbassò lo sguardo verso Willow, vide la sua migliore amica fulminarlo, per poi indicargli Buffy.

Il ragazzo alzò subito le braccia, arrossendo furiosamente.

“Scusa!” esclamò. “ Non volevo! Non pensare che sia un maniaco! Oh Dio, adesso penserai che sia un bugiardo, perché è ovvio che sia un maniaco”.

Buffy si fermò a guardarlo e scoppiò a ridere fragorosamente.

“Stai balbettando come Willow” gli disse. “ Non ti preoccupare, Xander. Sono solo nervosa”.

“Come mai?” domandò Willow, che aveva sorriso prima quando aveva sentito la battuta di Buffy.

Si stavano avvicinando al locale e si unirono alla fila di persone che stavano aspettando, tra risate e scherzi, di entrare.

Buffy non poteva certamente raccontarle che quella era la prima volta che usciva, visto che aveva trascorso gli ultimi sei anni in un manicomio, sognando di loro. Li avrebbe spaventati e li avrebbe fatti scappare da lei, e questa era l’ultima cosa che voleva.

Ma poi notando le loro espressioni interessate e affettuose, si ritrovò a corto di bugie.

“In teoria, questa è la prima volta che esco di sera” confessò abbassando lo sguardo.

I due ragazzi spalancarono la bocca, attoniti, e Buffy credette che ormai li avesse persi.

“Be’, allora dobbiamo rendere questa serata speciale! Giusto, Xander?” fece Willow, voltandosi verso il suo migliore amico.

“Non c’è bisogno che lo dici, Will. Buffy, stasera sarà la serata più bella che tu abbia mai trascorso in vita tua. No, aspetta. Non è giusto, visto che questa è la tua prima serata fuori. Quello che voglio dire è che…”.

“Sarà unica” concluse Willow, sorridendo e interrompendo Xander.

Gli occhi di Buffy s’inumidirono e lei rispose abbracciandoli velocemente. Era una cosa che voleva fare da quando li aveva visti la prima volta.

Willow e Xander si scambiarono un’occhiata al di sopra delle spalle di Buffy, ma poi la strinsero e rimasero stretti l’uno all’altra per pochi, ma infiniti secondi.

Intanto la fila stava avanzando e loro tre, un poco imbarazzati per via di quello che era appena accaduto, diminuirono la distanza che li separava dagli altri.

“Allora, ” esordì Buffy per spezzare quel silenzio, “stasera ci sarà anche Oz?”.

Il volto di Willow s’illuminò. “Sì, stasera i Dingoes suonano”.

Buffy trattenne un sorriso. Era da molto che non vedeva Willow così felice. Pregò in cuor suo che in quel mondo le cose tra lei e Oz funzionassero, anche se da una parte, doveva ammetterlo, aveva visto Willow veramente felice solo da quando aveva conosciuto Tara.

Ma forse in quel mondo, non erano destinate a incontrarsi. Forse, non era neanche destino che lei incontrasse Spike o Angel.

“Buffy?” la chiamò Xander.
“Sì? Cosa?” domandò, uscendo dalle sue riflessioni.

“C’è un ragazzo che ti fissa” le rispose l’amico con una nota di gelosia nella voce.

Che fosse Angel o Spike?
Buffy si voltò verso il ragazzo. Era biondo, indossava un completo nero ed era alto. Decisamente troppo alto. Con un tuffo al cuore, lo riconobbe: era Riley.

“Riley” mormorò incredula.

“Lo conosci?”

Buffy si voltò verso Willow. “No, cioè sì. Oh, guarda. Tocca a noi!”:

La ragazza si fiondò verso il buttafuori, con la mano protesa, lasciando gli altri due perplessi.

“Anni?” chiese il buttafuori.

“Ventidue. Timbra” rispose Buffy, frettolosamente.

L’uomo la guardò, le timbrò la mano e la fece entrare.

La musica la circondò, assordendola per un istante. Era come se lo ricordava.

Era buio, illuminato dalle poche luci fatiscenti. Il palco era stato eretto a ridosso della parete opposta rispetto alla porta del locale, sul quale si stava esibendo il gruppo di Oz. Il piccolo bancone era affollato da gente che aspettava di essere servita dai due baristi e il tavolo da biliardo era occupato da un gruppo di giovani ragazzi.

Buffy non riusciva a spiegare la sua reazione. Era felice di aver visto Riley, perché questo voleva dire che, da qualche parte, c’erano Spike o Angel. Aveva una gran voglia di andare a cercarli subito.

“Ehi, Buffy!”.

Si voltò e vide Xander e Willow tentare di farsi largo tra la folla per raggiungerla. Sembravano infastiditi e lei capì di non essersi comportata nei migliori dei modi.

“Scusate. Ero curiosa di vedere com’era dentro”.

I due sbuffarono, ma erano più rilassati.

“Ti piace?” le chiese Willow, mentre seguivano Xander alla ricerca di un tavolo libero.

“è così… caratteristico” farfugliò Buffy.

Willow scoppiò a ridere di gusto. “ è l’unico locale che c’è, ma dopo un po’ di tempo diventerà la tua seconda casa”.

“Ah, sì? Come mai?”.

“Perché passeremo qui la maggior parte delle nostre serate” rispose Willow, per poi arrossire. “Sempre se vuoi! Non sei costretta a uscire sempre con noi”.

“Io voglio uscire con voi” la tranquillizzò Buffy. “ Vieni! Xander ha trovato un tavolo”.

Buffy prese per mano Willow e si diressero verso il ragazzo, il quale si stava sbracciando per farsi notare da un cameriere.

“Grazie” urlò Xander, dopo essere stato ignorato per l’ennesima volta dal personale del Bronze.

“Mi sa che dovremmo alzarci e andare al bancone”.

“Vado io “ si offrì Willow, alzandosi. “Porto anche Oz, visto che il gruppo è in pausa. Così Buffy, potrai conoscerlo”.

“Non vedo l’ora” rispose Buffy entusiasta.

Willow le sorrise e sparì tra la folla.

Buffy la seguì con lo sguardo, mentre un dubbio atroce le si formava nella mente. Si girò per guardare Xander e gli domandò:

“Willow è felice con Oz?”.

Il ragazzo la fissò intensamente. “Sì. Hanno avuto dei problemi, ma li stanno risolvendo”.

“Problemi?”.

Xander sbuffò, ma si sentiva di essere sincero con lei. “Qualche anno fa, Willow e io facemmo una sciocchezza. Io stavo insieme a una ragazza… Cordelia, e Willow e Oz stavano già insieme da un po’. In poche parole, tra me e Willow c’è stato qualcosa”.

“Qualcosa?” ripeté Buffy. Voleva accertarsi che le cose fossero andate come a Sunnydale. Quelle cose che non erano mai accadute, si ricordò.

“Sì, ma niente di che. Solo qualche bacio, ma Oz e Cordelia ci hanno scoperto. La differenza è stata che Oz ha perdonato Willow, dopo che lei l’ha pregato di darle un’altra possibilità. Invece, Cordelia mi ha cacciato via, come se fossi stato un cane rabbioso. Non aveva torto nel farlo. Per colpa di quella storia è finita all’ospedale. Io e Will eravamo nei sotterranei della scuola e quando ci hanno scoperto, Cordelia è corsa verso le scale. Uno scalino si è rotto e lei caduta. Un pezzo di ferro le aveva trafitto la pancia, ma se l’è cavata”.

“E adesso?” s’informò Buffy.

“Adesso Cordelia è a Los Angeles”.

“A Los Angeles? Perché è lì? Per lavoro?”.

Xander la fissò circospetto e Buffy capì di essersi spinta troppo oltre, ma aveva bisogno di sapere se in quel mondo Angel esisteva. O Spike.

“Scusa” si affrettò a dire. “è che mi dispiace che le cose ti siano andate in questa maniera”.

Era la pura e semplice verità e Xander lo intuì.

“Amen. È andata così. Il mondo è pieno di ragazze” ribatté, facendole l’occhiolino.

Buffy, ricordandosi della conversazione avuta con Willow quel pomeriggio, decise di rompere quell’atmosfera che si ere creata tra lei e Xander.

“Quindi, dopo questo fatto, Oz e Willow si sono rimessi insieme e da quel momento non hanno più avuto nessun litigio serio, giusto?”.

“Giusto, anche se Oz è strano in questo periodo. È come se fosse assente. Comunque, come mai tutto questo interessamento?”.

“Perché Willow è speciale e si merita il meglio” disse Buffy, senza pensarci.

Xander le sorrise complice. “ La penso esattamente come te”.

“Ragazzi!”.

I due si voltarono e l’oggetto della loro conversazione stava camminando verso di loro, mano nella mano con un ragazzo poco più alto di lei.

Oz aveva i capelli neri quella sera e il suo sguardo chiaro la fissò con curiosità. Buffy gli sorrise e lui si limitò a fare un piccolo cenno con il capo.

“Lui è Oz” presentò Willow.

“Ciao” disse il ragazzo, alzando la mano in un gesto di saluto.

“Ciao Oz. Io sono Buffy”.

“Buffy?” ripeté educatamente.

“Non sei il solo ad avere un nome strano”.

“No, a quanto pare” commentò lui sedendosi.

I quattro aspettarono che il cameriere portasse le loro ordinazioni e, quando quelle arrivarono, alzarono i bicchieri e brindarono.

Buffy bevve un sorso e si affrettò a mettere giù il bicchiere, attirando su di sé gli sguardi degli altri tre seduti con lei al tavolo.

“Tutto bene?” domandò Xander.

“è birra” rispose terrorizzata. Non voleva trasformarsi nuovamente in una primitiva.

“Non ti piace?”.

“Ecco, io non l’ho mai bevuta” mentì, prendendo il bicchiere. Ma poi, stava veramente mentendo?

“Mai?”

“Mai”.

“Xander” lo rimproverò Willow. “Smettila”.

La serata passò veloce. Buffy rise e scherzò con i suoi nuovi amici, anche se non riuscì a impedirsi, di tanto in tanto, di sondare il locale in cerca dei due vampiri che le avevano segnato la vita.

Alzò il bicchiere e fece per prendere un sorso, ma si accorse che la birra era finita.

“Birra. Finita” disse scuotendo il bicchiere.

Xander scoppiò a ridere, insieme a Willow e Oz.

“Vuoi che te ne prenda un’altra?” si offrì il carpentiere.

“Xander! Sarebbe la quinta!” esclamò Willow.

“Will, è la sua prima serata fuori. Bisogna festeggiare”.

“Facendole prendere la sua prima sbronza?”

“Perché no?”

“Signor Harris, è forse una tattica per approfittarsi di me, una volta accompagnata a casa?” domandò Buffy.

Xander sbarrò gli occhi scioccato, mentre Willow e Oz scoppiavano a ridere.

Buffy li aveva osservati per tutta la serata. Sembravano felici ed era questo l’importante.

A un tratto un ragazzo alto e moro spuntò da dietro una colonna e si avvicinò a loro.

“Ecco, dove ti eri cacciato. Oz, devi vedere… Oh, salve” disse il ragazzo, puntando i suoi occhi su Buffy.

“Devon” lo richiamò Oz, ma quello non lo sentì.

“Sei nuova?”.

“In un certo senso. Mi chiamo Buffy” rispose Buffy, sorridendo.

“Be’, Buffy. Io sono Devon e se ti serve qualcuno che ti faccia da guida turistica, non esitare a chiamarmi”.

“Ci pensiamo noi” intervenne Xander, fulminandolo con lo sguardo, ma Devon si era già concentrato su Oz.

“Amico leggi qua”.

Oz prese il volantino che l’altro gli offriva e lo lesse. I suoi occhi si spalancarono e un sorrisetto comparve sulle sue labbra.

“Che cos’è?” domandò Willow, sbirciando.

“Il Bronze organizza una battaglia delle Band” spiegò Oz a Buffy e a Xander. “Interessante”.

“Interessante?” ripeté incredulo Devon. “Ma non capisci, è la nostra occasione. Ci saranno degli agenti discografici”.

“Tu che dici?” domandò Oz rivolto a Willow.

“Dovresti partecipare. Così, quando vincerete, io potrò andare in giro dicendo che sto insieme al chitarrista della Band che sta scalando le classifiche. Sarò la vostra fan numero uno. Vi seguirò ovunque!”.

“Persone così si fanno chiamare o maniaci o groupie” borbottò Devon, beccandosi degli sguardi incendiari da parte dei ragazzi seduti al tavolo. “Allora, Oz?”.

“Se Willow lo vuole, allora lo farò”.

“Bene, amico. Vieni. Dobbiamo iscriverci e pensare a cosa suonare. È stato bello incontrarvi, soprattutto tu, Buffy” fece Devon, prima di allontanarsi.

“Perdonalo” disse Oz, alzandosi. “ Ma lui… è così”.

“Non ti preoccupare”.

“Accompagnate voi Willow a casa?”.

“Sì, Oz” rispose Xander.

“Ok, allora ciao Willow”.

Oz si abbassò verso Willow e la baciò.

“Ciao” mormorò la ragazza completamente rossa in viso.

Buffy e Xander ridacchiarono, ma non dissero niente.
“Non è bellissimo?” domandò la rossa con tono svagato.

“Se fossi gay, ci proverei subito”.

“Tu? Gay? Non farmi ridere” ribatté Willow, finendo il suo cocktail.

“Sarei un gay fantastico” disse Xander solennemente.

“Io sarei un gay migliore di te”.

“Poco ma sicuro” borbottò Buffy, ma per fortuna gli altri due non la sentirono. Era tardi e le birre bevute stavano facendo effetto. “ Che ne dite di andare?” domandò.

Xander e Willow annuirono, si alzarono e fecero rotta verso la porta principale.

La testa di Buffy iniziò a girare e lei si rese conto che, molto presto, la sua prima sbronza sarebbe venuta a farle visita. Mentre camminava, cercando di mettere un passo davanti all’altro, andò a sbattere contro una persona.

“Scusa” disse dispiaciuta, alzando lo sguardo.
“Non fa niente. Scusami tu. Ero sulla tua traiettoria. Io sono Riley, tu?”.

Buffy si ritrovò a corto di parole. Era lì, ferma impalata davanti a lui, non sapendo assolutamente cosa dirgli. Il ragazzo la fissò per un momento e poi un sorriso dolce spuntò sulla sua bocca.

“Non avere paura. Sono un soldato”.

“Lo so” sussurrò lei.

“E da cosa…”.

“Buffy, tutto bene?”.

La voce di Willow li fece voltare. Era preoccupata e fissava Riley con attenzione.

“Ti sta dando fastidio?”.

“No, Will. Sono andata a sbattergli contro” rispose Buffy, per poi tornare a rivolgersi a Riley. “Scusa, devo andare”.

“Aspetta…”, ma lei era già corsa via.

Quando uscirono dal locale, una leggere brezza li accolse. Buffy iniziò a incamminarsi velocemente verso casa, inseguita da Willow e Xander.

I due guardarono la bionda con un filo d’ansia. Si erano accorti che la ragazza si era spaventata quando aveva visto quel tipo altissimo, ma non riuscivano a capire il motivo.

Intanto nella mente di Buffy, una guerra si era scatenata, e stava vincendo la sua parte irrazionale.

Perché Riley?  Era questa la domanda che le stava passando per il cervello. Perché lui? Perché non Angel o Spike? Aveva amato Riley, profondamente, ma lui non era l’uomo della sua vita. L’aveva capito quando lo aveva rivisto tornare a Sunnydale con sua moglie. Lui era felice con lei, come non lo era mai stato quando stavano insieme.

E poi la solita vocina della sua coscienza si fece sentire. Le ricordò, forse per la milionesima volta, che quello non era mai accaduto. Lei non era mai stata insieme a Riley o ad Angel. Non aveva mai trascorso quelle notti di sesso con Spike. Lei era stata rinchiusa e solo per un colpo di fortuna i medici non avevano gettato via la chiave.

Arrivarono davanti a casa sua. Buffy si voltò verso i suoi due amici. Non ce la faceva più. Voleva stare da sola e non rivivere tutto questo un’altra volta.

“Ragazzi, io…” disse, cercando le parole che avrebbe usato per salutarli per sempre.

“No” la interruppe Willow.

“Non te lo permetteremo” continuò Xander, muovendo un passo verso di lei. “Qualsiasi cosa ti sia successa, sappi che noi ci saremo. È vero, siamo strani. Soprattutto Willow….”.

La rossa fulminò con lo sguardo Xander, ma non intervenne.

“Ma” continuò il ragazzo “noi siamo tuoi amici. È strano, ci conosciamo da poco, ma dentro di me so che noi tre siamo una famiglia. E la famiglia non abbandona mai un suo caro quando ha bisogno di aiuto”.

“Io…”.

“Buffy, pensaci almeno, ok?” domandò Willow con tono speranzoso. “Non ci cacciare senza averci dato almeno una possibilità”.

Buffy non disse niente e li guardò allontanarsi.

Che cosa aveva fatto per meritarli una seconda volta? Perché loro erano ancora lì con lei?

Seguita da queste domande, entrò in casa. Era tutto buio e capì che sua madre doveva essere a letto da un po’.

Si diresse silenziosamente verso la cucina. Avrebbe mangiato qualcosa, prima di andare a dormire.

Attraversò il soggiorno e, in quel momento, la luce della lampada si accese.

Sua madre la stava aspettando seduta sulla poltrona, con in mano una tazza di caffè. La fissò intensamente.

“Com’è andata?”.

Buffy aprì la bocca per rispondere, ma al posto delle parole uscì un singhiozzo.

“Oh, Buffy” disse Joyce, appoggiando la tazza sul tavolino e correndo verso di lei per abbracciarla stretta.

La ragazza pianse, mentre sua madre le sussurrava all’orecchio che sarebbe andato tutto bene. Ma si sbagliava: lei stava bene perché aveva ritrovato la sua famiglia.

Quelle lacrime, erano lacrime di gioia.

 

 

 

 

Ecco a voi un altro capitolo. È più lungo rispetto a quello degli altri e pensare che ho dovuto tagliarlo. Spero che vi sia piaciuto. Grazie mille!

 

 

Angolo risposte recensioni:

Laura the vampire slayer: ahahahah, adoro le tue domande e ti posso assicurare che avranno risposta, ti chiedo solo di pazientare un pochino. Grazie come sempre.

Buffy summers88: Grazie mille per tutti questi complimenti, non me li merito. Questa Fan Fiction è nata perché anch’io, quando ho visto quell’episodio, ci ho fantasticato sopra. E come per te, Buffy è la mia eroina. Di solito aggiorno una volta la settimana, causa lavoro, ma spero che continuerai a seguirmi. Grazie ancora.

 

 

 

Alla prossima,

Asiel.

  
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