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Autore: Tarlia    30/01/2011    0 recensioni
Sequel di FFVIII. Cosa succede a Galbadia dopo la sconfitta di Artemisia? Come si evolverà la relazione tra Squall e Rinoa? E gli altri? E Laguna...?
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Laguna Loire, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IN HONOR OF OUR CHILDREN
scritta da Tarlia, tradotta da Erika nel 2003, rivista da Alessia Heartilly nel 2010

~ CAPITOLO 11~

Era circa mezzogiorno e Laguna stava facendo una passeggiata per la hall principale del Garden per conto suo, cercando Ellione. Dopo che lei e Squall erano andati al Centro Addestramento, nessuno dei due era più stato visto, e naturalmente, Laguna stava cominciando a preoccuparsi per la sua 'bambina'. Il Centro Addestramento era pieno di mostri feroci, dopotutto.

La figura familiare di un ragazzo adolescente che indossava una giacca di pelle nera attirò presto la sua attenzione non appena Laguna ebbe girato l'angolo. Era seduto su una delle molte panchine che erano sparse per il centro del Garden, la schiena ricurva e le braccia conserte davanti a sé come sempre.

Glielo aveva detto?

Sentendo che gli stava venendo un crampo alla gamba, Laguna rimase fermo per un minuto, cercando di calmarsi e sparando che il ragazzo non lo avesse ancora visto. Poi raccolse tutto il coraggio che aveva e fece un passo avanti.

"Ehm... ciao."

Nessuna risposta. Nemmeno uno sguardo nella sua direzione.

"Dov'è Elle?"

Ci fu una pausa, poi, a bassa voce, "nella sua stanza."

"Oh," Laguna spostò nervosamente il peso da una gamba all'altra, cercando di trovare le parole giuste. Stava sudando. "...Così... avete... parlato? ...Sai... di..."

"Ne abbiamo parlato," rispose Squall, con voce debole e monotona. Sembrava quasi un robot che aveva memorizzato quello che doveva dire.

Non gli piaceva il modo in cui si stava comportando - ancora più freddamente del solito - e Laguna diventava sempre più teso. Che si deve dire in queste situazioni? Che si deve fare? Non avrebbe mai dovuto permettere a Kiros e a Ward di convincerlo a farlo.

"C'è qualcosa... che vorresti dire? Di cui vuoi parlare?"

Squall scrollò le spalle. "Cosa c'è da dire?"

(Se pensi che questo cambi le cose, ti sbagli. Tu non mi piace in ogni caso, anche meno di prima.)

"Be', deve esserci qualcosa che vuoi sapere. Non capita tutti i giorni che-"

"Da quanto lo sapevi?"

Laguna fu colto alla sprovvista. "Eh?"

"MI hai sentito."

Una delle domande che più temeva. Eppure non c'era da sorprendersi che questa sarebbe stata la prima domanda che Squall avrebbe fatto. Laguna fece un respiro profondo. "Da... pochi mesi dopo che sei nato."

Se possibile, l'espressione accigliata di Squall sembrò indurirsi ancora di più. Un paio di studenti si erano fermati e li stavano guardando, ma ripresero presto la propria strada quando il giovane Comandante lanciò loro un'occhiataccia pericolosa.

"Io... volevo venire a prenderti. Tu ed Elle. Ma... il ricordo di Raine... proprio non potevo... ero appena diventato Presidente, e c'erano tante di quelle cose di cui dovevo occuparmi. Pensavo che sareste stati bene con Edea..." Laguna si grattò la testa. "...Avrei dovuto dirtelo prima, ma non mi sembrava il momento giusto. Spero-"

(Codardo. Ecco cosa sei, Laguna. Un codardo.)

"Risparmiatela, Laguna," lo interruppe Squall. Non aveva bisogno di ridicole scuse.

(Perché doveva succedere adesso? Stavo appena iniziando a provare a mettere a posto la mia vita... avevo appena iniziato a fidarmi di qualcuno. Poi scopro che c'è un'altra persona che mi ha tradito. E si aspettano ancora che dipenda da loro? Che perdoni e dimentichi? Se ne sono andati tutti, a un certo punto.)

(L'unica che non se n'è mai andata è Rinoa... non glielo permetterei...)

Laguna si schiarì la voce, e si sedette sulla panchina vicino a Squall. "Figlio-"

"NON chiamarmi così!" Nel momento in cui il Presidente si era seduto, Squall si era alzato. "Non fingere che ti dispiaccia, o che avresti potuto fare qualcosa per cambiare le cose. Hai scelto di escludermi. È un fatto del passato."

Fissandolo con sorpresa, Laguna impiegò alcuni secondi a ritrovare la voce. "Squall, per favore, ascoltami ..."

"Non c'è niente di cui parlare," gli gridò il ragazzo, la sua espressione rigida e illeggibile. "Io non ho un padre."

Dopo aver detto questo, se ne andò, lasciando dietro di lui un Presidente confuso e ferito e parecchi studenti curiosi. Li ignorò, tutti quanti.

(Lasciali guardare... vedete quanto me ne importa.)

*~*~*~*~*

Quando raggiunse l'ingresso del Garden, una ragazza bionda con gli occhiali, vestita di rosa, gli si avvicinò e cominciò a camminargli affianco, "Squall, che stai facendo?!"

(La mia solita fortuna. Quistis stava origliando.)

"Parlami, Squall!" Gli sbarrò la strada, e lui quasi le andò addosso. Invece di dire qualcosa, evitò di guardarla e girò lo sguardo da un'altra parte.

"Non posso crederci!" urlò Quistis. "Hai scoperto che tuo padre è vivo, e semplicemente te ne vai? Che razza di reazione è questa?!"

(Lasciami da solo, Quistis, per favore... vattene.)

"Tutti noi, voglio dire - tutti noi abbiamo sempre sognato di avere veri genitori. Chiedendoci tutti i giorni chi erano, come erano." C'era una grande frustrazione nella sua voce. "Tu sai che si prova, anche tu sei un orfano! E ora che hai trovato una possibilità di rispondere a tutte queste domande, la butti al vento?"

"Quistis," disse Squall in modo calmo, ma con fermezza, tornando a guardarla. "Io sono ancora orfano."

Lei lo fissò, poi alzò le braccia al cielo. "Bene! Credo che non avrei dovuto aspettarmi nient'altro da te, Squall."

"Chissenefrega."

La vide girarsi ed andare via, sollevato che la conversazione fosse finita, preoccupato del fatto che tutto il Garden avrebbe presto saputo.

~ CAPITOLO 12 ~

Irvine e Zell stavano preparando circa dieci commenti ciascuno per dar fastidio a Squall dopo aver scoperto dove aveva passato la notte, ma se ne dimenticarono in fretta non appena Quistis raccontò loro le novità. Persino Selphie stava tranquilla mentre i cinque amici stavano seduti vicino al palco nel Giardino. Rinoa fissava le scale tutto il tempo, con un'espressione molto preoccupata in viso.

Dopo la breve e spiacevole conversazione con Laguna, Squall era andato dritto alla sua stanza ed era rimasto lì per le ultime due ore. Nessuno osava avvicinarsi a lui.

Selphie aveva visto Edea parlare con Laguna ed Ellione alla mensa. Non poteva fare a meno di dispiacersi per il povero Signor Laguna - stava quasi piangendo. La Madre aveva cercato di consolarlo, ma non era valso a molto. Ellione era rimasta semplicemente a fissare la superficie del tavolo senza dire niente.

"Allora... che facciamo adesso?" Zell ruppe infine il silenzio, guardando gli altri.

"Dovremmo fare qualcosa? replicò Quistis accigliandosi. "Avreste dovuto vedere il modo in cui Squall ha trattato il Presidente. Merita di essere lasciato da solo."

"Hey, andiamo," protestò Irvine. "Non deve essere facile neanche per Squall, sai?"

"Penso che qualcuno dovrebbe parlargli," disse dolcemente Selphie.

Quattro paia di occhi ansiosi si voltarono verso la Strega dai capelli corvini.

Rinoa sospirò, "Ok, parlerò io con lui... o almeno tenterò."

(È così tipico di Laguna... piombare qui e dire: "Ciao, sono tuo padre", ed aspettarsi che lo accetti.)

(Perché sono sempre l'ultimo a sapere queste cose? È come se non potessi controllare più niente.)

(E giudicano me. Come se fossi io quello che che è sparito ed è diventato Presidente di un paese sconosciuto invece di prendersi cura della sua famiglia.)

(Pensavo che le cose stessero andando meglio. Pensavo che l'avessimo fatta finita coi misteri del passato. Pensavo di potermi concentrare sul futuro.)

(Non puoi predire il futuro. Ovviamente, non puoi predire neanche il passato.)

(Mi sento... così perduto...)

Ignorò il bussare esitante alla porta.

Lo ignorò anche quando divenne più deciso.

"Squall? Squall, sono io... Rinoa."

(...Non penso di poterla affrontare proprio adesso. Non dopo la scorsa notte... e stamattina.)

"Fammi entrare, per favore?" La sua voce era supplichevole. Piuttosto preoccupata, da quello che poteva sentire. "Per favore?"

... "La porta è aperta."

La maniglia girò, ed entrò il suo angelo vestito di blu. Lei lo trovò sdraiato sul letto, ma lui si girò e si mise seduto quando la vide. "Ciao... pensavo che avessi bisogno di parlare con qualcuno."

Lui aveva gli occhi rivolti al pavimento, e scrollò le spalle come suo solito. "Di che?"

"Di tuo... padre." Chiuse la porta, poi si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lui. Squall non si mosse.

"Cosa c'è da dire? Ha lasciato mia madre a morire e me e mia sorella all'orfanotrofio. Questo non cambia niente."

"So che per te è difficile da accettare... ma considera che anche Laguna deve stare soffrendo, no? Secondo quello che dice Quistis, sei stato piuttosto duro con lui."

"Io non ho creato questa situazione. Deve prendersi le responsabilità delle sue azioni." La guardò con la coda dell'occhio. "È la prima cosa che ti insegnano al Garden."

"Non vuoi nemmeno parlarci? Non devi essere suo amico..." Scosse la testa. "Solo non essere suo nemico."

"Non voglio parlare con lui. Sarò felice quando saranno tornati entrambi ad Esthar."

Rinoa si mise una mano sul fianco e strinse gli occhi. "Eri tu quello che diceva che non si possono negare i legami di sangue."

"Quello è diverso. Tu sei stata cresciuta da tuo padre." Squall si alzò in piedi e si affacciò alla finestra, guardando attraverso le tende bianche al mondo di fuori. "E non gli hai ancora parlato, o no?"

"...No. Non ancora."

"Allora non dirmi che devo parlare con Laguna. Non puoi nemmeno lontanamente capire. Non sei mai stata orfana." A giudicare dal suo tono di voce, Squall stava ricostruendo nuovamente la sua corazza.

"Non posso capire se non mi parli, se non mi spieghi." C'era una nota di dolore nella voce di Rinoa. "Dov'è lo Squall con il quale ho parlato ieri notte? Lo Squall che mi guardava negli occhi e mi diceva come si sentiva? O quello è stato solo un errore? Come puoi voltarmi la schiena in questo modo dopo quello che è successo?"

"Rinoa. Lasciami solo per un po'. Per favore." Squall non la guardò.

Lei poteva sentirsi soffocare, gli occhi confusi e amareggiati. "Se è questo che vuoi..." Si voltò verso la porta, ma si fermò. "Ritornerò quando sarai nuovamente umano."

La porta venne sbattuta, e un vuoto freddo fu lasciato all'interno della stanza. Squall appoggiò la testa contro la finestra e sospirò.

~ CAPITOLO 13 ~

La lama blu della Lionheart squarciò l'aria e fendette facilmente e con mira perfetta il torso del Grat. Il grilletto venne premuto e il Grat morì istantaneamente e cadde al suolo.

Un altro Grat attaccò da dietro, cercando di far assumere il suo gas velenoso al ragazzo con il gunblade. Ma con l'aiuto della magia Haste, Squall fu più rapido - non appena si girò lanciò un Thundaga al secondo Grat - dal nulla, apparve un fulmine fatto di pallottole scintillanti che che colpì il mostro verdastro. I suoi tentacoli si abbassarono per l'ultima volta.

"Ehi, Squall!"

Il ragazzo alzò gli occhi, le ciocche dei suoi lunghi capelli che gli cadevano davanti agli occhi. Mettendo via il gunblade, aspettò che Zell lo raggiungesse.

"Ecco dov'eri allora," ansimò Zell mentre si avvicinava a Squall. "Amico, ti ho cercato dappertutto!"

(Corri troppo, Zell.)

Squall scrollò le spalle e basta.

"Ti prendi MAI un attimo di relax? Si suppone che questa dovrebbe essere la nostra vacanza, sai? Potrebbe finire prima che tu te ne accorga, perciò è meglio che ti riposi mentre puoi," chiarì nuovamente Zell, guardandosi per un attimo intorno e poi fissando gli occhi su Squall. Per una volta il ragazzo biondo sembrava stranamente serio, "È passata una settimana, Squall. Il brutto e cattivo Laguna è tornato al suo palazzo. Ma tu sei quasi più tranquillo e asociale di un mese fa. Non puoi semplicemente lasciar perdere? Anche Rinoa è parecchio giù di morale, sai."

"Hai qualcosa da dirmi, Zell, o hai corso su e giù per il Garden solo per farmi la predica?"

Zell si accigliò, ma non commentò oltre. "Sì. Sai che ieri sono andato a Balamb da mia madre... per presentarle Bella," sorrise leggermente mentre pronunciava il nome della sua fidanzata, ma il sorriso svanì non appena si accorse dell'espressione noncurante di Squall. "Ahhh. Allora. Indovina chi ho visto mentre ero là!"

Squall scrollò nuovamente le spalle.

"Seifer! E la sua patetica banda! Ma ci credi?! E la parte peggiore è che i cittadini permettono loro di stare lì!"

"Allora è vero..." mormorò Squall con tono indifferente.

"Che cosa?!" urlò Zell. "Vuoi dire che lo sapevi?"

"Le voci si sono diffuse piuttosto rapidamente in questi ultimi tempi. Sono sorpreso che tu non ne sapessi niente."

"E non t'importa?! Che Seifer, quella feccia patetica, il tuo peggior rivale, stia scorrazzando nella città qui vicino con il suo Hyperion come se niente fosse accaduto?!"

"Finché non fa niente - non molto."

(Ho altre cose di cui preoccuparmi...)

"Cavolo!" fu tutto quello che riuscì a dire Zell. Se aveva pensato di ampliare quell'affermazione, non ne ebbe mai la possibilità.

L'altoparlante aveva sempre un tempismo perfetto.

"Squall, Quistis, Zell, Selphie ed Irvine per favore a rapporto nell'ufficio del preside. Rinoa, questo potrebbe interessare anche te, perciò ti suggerisco di unirti a noi."

"Le vacanze sono finite," disse Squall, poi andò via prontamente.

Zell borbottò alcune parole che certamente la sua madre adottiva non gli aveva insegnato, poi seguì l'altro SeeD fuori dal Centro Addestramento.

*~*~*~*~*

"Amici. Spero che vi siete goduti il vostro periodo di riposo, ma tutte le cose belle giungono a una fine, temo," disse il preside guardando il gruppo di sei adolescenti ancora una volta. "Abbiamo appena ricevuto una richiesta dal Presidente di Galbadia. Desidera assoldare i nostri migliori SeeD per un'importante missione. La paga è buona - molta buona, a dire il vero. Non posso esprimere appieno che terribile bisogno abbiamo di questi guil. Ora che ci siamo disfatti del corrotto shumi Norg, siamo per conto nostro. Missioni ben pagate sono indispensabili per la sopravvivenza del Garden di Balamb."

Rinoa sembrava sentirsi a disagio. Era stata una settimana dura per lei - Squall le aveva rivolto tutt'al più due parole (o, per quel che importava, a chiunque altro), e dopo la loro dolorosa discussione, non se la sentiva di essere lei la prima a riprendere il discorso. Ma naturalmente, si rendeva conto che Squall non avrebbe detto una parola a meno che lei non lo avesse costretto a farlo. Era perfettamente consapevole inoltre che se si fosse unita alla missione di cui Cid stava parlando sarebbe stata costretta ad affrontare suo padre.

Una parte di lei lo voleva, ma in fondo al suo cuore desiderava semplicemente evitarlo.

"Squall, spero che non ti sorprenda il fatto che ti ho messo nuovamente a capo della missione. Hai dimostrato di essere un eccellente leader, e non posso permettere che questo talento venga sprecato."

(No, certo che no.)

L'espressione di Squall rimase vacua e annuì una volta.

"Quistis, tu sarai il suo secondo in comando. Voi cinque, e Rinoa, siete stati scelti per questa missione semplicemente perché siete i migliori. Le abilità degli altri SeeD non si possono comparare alle vostre. Vorrei sottolineare che questa è una missione molto importante. Non potete permettervi di fallire. Non POSSIAMO permetterci di fallire."

"Il Presidente Caraway non ha richiesto più di cinque SeeD, ma sto mandando con voi altri due buoni SeeD comunque, in caso abbiate bisogno di supporto. Li riconoscerete. Non ha menzionato quale fosse lo scopo preciso della missione, ma a grandi linee dovrete prevenire l'attacco dei ribelli. Il Presidente vi darà dettagli al riguardo una volta arrivati a Deling."

"Le linee ferroviarie probabilmente non sono più sicure, così il Garden vi scorterà fino alla spiaggia sulla cima ovest del continente. Là, sarete accolti da uno degli attendenti del Presidente che vi porterà a Deling City in macchina. Partirete già stasera."

Il preside Cid fece una pausa, guardando i sei ancora una volta, poi annuì. "Fino all'arrivo, potete andare!"

"Sì, Signore!" salutarono tutti all'unisono. Be', tranne Rinoa, che come al solito fece un tentativo imbranato di saluto.

Edea, che era stata al fianco di Cid per tutto il tempo, sorrise loro. "Prendetevi cura di voi, ragazzi miei. Vi voglio tutti di ritorno sani e salvi."

"Staremo bene, Madre!" disse Selphie allegramente.

Mentre lasciavano l'ufficio, Rinoa cercò di incontrare lo sguardo di Squall, ma lui non la guardò.

Dentro di sé, maledì Laguna per essere arrivato al momento in cui era arrivato, e temeva che non avrebbe mai più visto il lato tenero di Squall.

~ CAPITOLO 14 ~

Philip Caraway stava apparentemente riposando tranquillamente sulla sua sedia nell'ufficio della residenza presidenziale. Ma la verità era che si trovava perso in profondi e difficili pensieri. Essere Presidente di Galbadia non era un lavoro facile, specialmente in questi periodi di guerre e disaccordi.

Caraway era sempre stato un uomo d'onore, e seguiva la linea morale di ciò che riteneva essere giusto. La gente era stanca. Lui non coltivava il sogno di Deling di dominare il mondo, e ora che gli era toccato decidere se combattere Timber o meno, aveva deciso di non farlo. L'unico problema erano i ribelli che ancora speravano di impossessarsi di Timber. E mentre più della metà della popolazione desiderava la pace, i ribelli avevano raccolto molti seguaci. Molti soldati galbadiani erano morti durante la Guerra della Strega, e i contingenti rimasti erano troppo pochi e male addestrati. Ecco perché c'era bisogno dei SeeD per questa particolare missione.

"Signore!" venne una voce dalla porta.

Caraway si rigirò sulla sedia per guardare in faccia la sua segretaria. "Cosa c'è?"

"Signore, i SeeD sono arrivati. Devo mandarli nel suo ufficio?"

Il Presidente annuì, "ah, bene. Sì, per favore, li faccia accomodare."

Non appena i sette SeeD entrarono nella stanza, Caraway notò di averne riconosciuti cinque. Erano stati lì durante l'assassinio della Strega a Deling, e i loro visi erano su tutti i giornali dopo che avevano ucciso Artemisia. Degli altri due non sapeva niente, ma pensò che fossero semplicemente di supporto ai cinque che aveva richiesto.

"Sono felice di vedere che ce l'avete fatta," disse il Presidente e si alzò dalla sua sedia. "Così ci incontriamo ancora. Sono stato informato che il leader del vostro gruppo è un certo Squall Leonheart. Suppongo che sia tu?" lanciò un'occhiata a Squall, che stava davanti agli altri.

"Sì, Signore."

"Bene. Be', vediamo. La missione..." Caraway si interruppe all'improvviso non appena intravide qualcosa di blu vicino alla porta. Sbatté le palpebre e cercò di focalizzare meglio, poi un'espressione di sorpresa attraversò il suo viso. Lentamente, aggirò la sua scrivania e si fece avanti. "...Rinoa?"

La giovane Strega chiuse gli occhi per un attimo, poi sospirò ed entrò, guardando suo padre un'espressione leggermente sprezzante sul suo viso.

Irvine, Zell, Quistis e Selphie si girarono tutti per guardare Rinoa. Squall rimase semplicemente in piedi e immobile. Non aveva bisogno di guardare per capire che le informazioni sulla missione avrebbero dovuto aspettare.

"Rinoa, che stai facendo tu qui?" Il Presidente sorpassò i SeeD e andò dritto verso sua figlia.

"Sto accompagnando i miei amici in missione, signore," mormorò Rinoa, guardando il pavimento.

"Non dovresti essere qui," le disse Caraway. "Questa è una missione pericolosa. La scorsa volta mi hai disobbedito e ti sei fatta quasi uccidere. Non permetterò che tu ti faccia male."

"Signore, con tutto il dovuto rispetto," disse all'improvviso Zell. "Dall'ultima volta che l'avete vista, è diventata una strega. Potrebbe probabilmente ucciderla con un solo movimento della mano."

Selphie ridacchiò piano tra sé e sé, e Quistis gettò a Zell uno sguardo di avvertimento. Squall si portò una mano alla fronte.

(Sarà dura... non avrei mai dovuto dirle di parlare con lui.)

Rinoa arrossì e sembrò sentirsi nuovamente molto a disagio. Caraway lanciò un'occhiata a Zell. "Vorreste scusarmi per un attimo, Comandante Squall? Vorrei parlare con mia figlia... sentitevi liberi di mettervi a vostro agio. Ritornerò in tempo per spiegarvi la missione."

Squall si girò finalmente per guardare in faccia gli altri ed annuì semplicemente confermando.

"No," protestò silenziosamente Rinoa, "voglio stare qui."

"Rinoa..." Quistis si avvicinò alla ragazza leggermente più giovane e le mise le mani sulle spalle. "Va a parlare con tuo padre."

"Quistis..." Rinoa guardò negli occhi azzurro ghiaccio dell'istruttrice, poi annuì debolmente.

Quistis sorrise e la abbracciò velocemente, poi la spinse leggermente verso la porta. "Vai."

Caraway uscì dalla stanza senza dire una parola, Rinoa - seppur ancora riluttante - lo seguì.

Quistis sospirò appena mentre li guardava andare via. "Almeno un padre lei ce l'ha ancora..." disse a bassa voce. C'era qualcosa nel tono della sua voce che non piacque a Squall.

*~*~*~*~*

Il Presidente Caraway condusse Rinoa attraverso molte stanze della residenza presidenziale. Nessuno dei due disse una parola. Infine, lui aprì una porta che conduceva ad un piccolo, ma bellissimo balcone. La vista di Deling da là era splendida. Piccoli fiori crescevano in molti vasi sistemati con cura sul balcone, a formare una perfetta decorazione. Se suo padre non fosse stato con lei, a Rinoa sarebbe piaciuto stare là fuori.

"Allora," disse Caraway, appoggiando le mani sulla ringhiera. "Una Strega, eh? Non avrei mai potuto immaginare che..."

Rinoa appoggiò la schiena al muro. "Come già sai, niente di quello che dici o che fai può farmi tornare a vivere con te. La mia casa è il Garden, adesso. Sarò presto una donna fatta, e tu non puoi più dirmi cosa devo fare."

Caraway sospirò pesantemente, "lo so. Non voglio forzarti a fare niente." Si girò per guardarla. "Mi odi veramente così tanto? So che mi sono comportato male con te e Julia, e tu non sai nemmeno quanto ne sia dispiaciuto. Ora posso vedere quanto ho sbagliato. Ma tutto quello che cercavo di fare era proteggerti. Anche oggi, non posso sopportare il pensiero della mia bambina, lì fuori, a combattere..."

Rinoa non poteva sopportare di guardarlo negli occhi. Erano, evidentemente, pieni di dolore e pentimento, ma lei non sapeva come perdonarlo. "Non sono più la tua bambina. Sono una Strega. Una combattente. Non porto più nemmeno il tuo cognome."

Lui scosse la testa leggermente. "Lo capisco se non mi perdonerai mai, Rinoa... lo ammetto, parte del motivo per il quale ho deciso di ritirare l'esercito da Timber così in fretta sei tu... un ultimo, disperato tentativo di farti accettare le mie scuse, credo. Ma... dovresti sapere che niente è certo quando si è nella posizione in cui sono io. Non so quando arriverà la mia ora. Magari fra cinque anni, magari domani..."

C'era una strana nota di paura nella sua voce che Rinoa non riusciva a ricordare di aver mai sentito. Lentamente lasciò che i suoi occhi incontrassero quelli di lui. Con sua grande sorpresa, sembrava veramente che stesse perdendo il suo ben allenato autocontrollo. Benché Caraway non fosse così freddo e riservato come Squall, era raro lo stesso vederlo in questo stato.

"Non voglio morire sapendo che la mia unica figlia mi odia. Non mi aspetto che tu mi perdoni o ti dimentichi di quello che è successo. Tutto quello che chiedo... è di riaccettarmi come tuo padre. Per favore. Anche se non vuoi crederci, io ho amato moltissimo tua madre. Ed anche te." Il labbro inferiore gli tremava appena.

Rinoa lo guardò silenziosamente per alcuni secondi, poi gli andò incontro con cautela. Gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime, nonostante avesse cercato fermamente di trattenerle. E quando Caraway la abbracciò e l'avvicinò al suo petto in un abbraccio, lei non cercò di fermarlo. In silenzio, lasciò sgorgare le lacrime giù per le guance. Non poteva perdonarlo completamente, ma era un sollievo sapere che dopotutto ci teneva veramente.

"Io non... io non ti odio... papà..."

~ CAPITOLO 15 ~

"Prima di iniziare, SeeD, dovete sapere che questa missione è molto importante per il futuro di Galbadia." Il Presidente Caraway guardò attentamente i giovani davanti a lui. "Un piccolo errore potrebbe significare un drastico cambiamento. Le nostre spie nel gruppo di ribelli hanno scoperto interessanti informazioni... finalmente, abbiamo un nome da assegnare ai leader di questo gruppo. Sembra che i capi dei ribelli fossero prima due ufficiali galbadiani che si sono intestarditi con le idee di Deling. Uno di loro si nasconde sotto il soprannome di 'Xar', ed è la mente di tutti i loro piani. Suo fratello minore Liach lo aiuta a comandare il gruppo. Devono avere l'abilità di influenzare facilmente le persone, dato che hanno raccolto talmente tanti sostenitori... Apparentemente, sembra che si nascondano da qualche parte vicino alle rovine della vecchia base missilistica."

"Ora." Caraway si voltò e camminò verso la sua scrivania, dove srotolò una piccola mappa. "Comandante Leonheart, Signorina Trepe, se voleste unirvi a me qui..."

Quistis lanciò un'occhiata a Squall, che si stava già avvicinando al Presidente. In silenzio, lo seguì.

"Abbiamo sentito che i ribelli stanno progettando di attaccare Deling City, e il loro obiettivo - senza dubbio - è sbarazzarsi di me. Comunque, non siamo completamente sicuri di quando e di dove avverrà l'attacco, sappiamo solo che succederà presto. Ci sono buone probabilità che lo stesso Xar si unisca all'attacco... e questo vi darà l'opportunità perfetta per assassinarlo. Se potessimo disfarci di Xar e di suo fratello, non dovrebbe essere più difficile far ritornare sotto il nostro controllo i gruppi ribelli. I miei soldati piazzeranno un massiccio servizio di sicurezza tutt'attorno il palazzo Presidenziale, perciò non dovete preoccuparvi di questo. Voi SeeD dovrete trovare Xar e Liach, ed ucciderli. Voi cinque sarete divisi in due gruppi... tre di voi sorveglieranno il retro dell'edificio, gli altri due si occuperanno della parte frontale," puntò un dito sulla mappa.

"Signore," disse Quistis, "credo che sarebbe nel vostro migliore interesse se ci dividessimo in quattro gruppi invece che in due. Abbiamo con noi due SeeD in più che possono vigilare sulla parte destra o sinistra."

Caraway si accigliò leggermente e guardò Quistis. "Dubito che attaccheranno da quei fronti. Sarebbe dura introdursi nell'edificio da lì. Inoltre, a meno che non vogliate lasciare un vostro membro da solo, avete un SeeD meno del necessario."

"Posso pensarci io,"disse la voce di Rinoa dal retro della stanza.

Tutti si girarono per guardarla, persino Squall.

"Rinoa..." iniziò Caraway.

"No. È per questo che sono qui. Voglio aiutare i miei amici a proteggerti." Rinoa incrociò le braccia sotto il petto. "So prendermi cura di me stessa."

Squall rivolse lo sguardo al Presidente ed annuì. "Se lo permettete, signore... l'ho vista combattere nemici molto più forti prima d'ora. Sarebbe un valido aiuto."

(Starà bene... non ha bisogno di essere trattata come una bambina.)

(Allora come mai mi preoccupo per lei?)

Rinoa, ovviamente colta alla sprovvista dalle parole di Squall, lo guardò e gli sorrise.

Caraway sembrava profondamente dispiaciuto, ma annuì e tornò a guardare la mappa. "Bene. Mi fido di lei, Leonheart, per dividere la sua squadra in gruppi adeguati. Li conosce meglio di me."

Senza commentare, Squall si girò verso gli altri, "Shu, Nida, voi sorveglierete la parte sinistra. Quistis, Irvine, voglio che vigiliate sul retro. Zell, tu vieni con me, e Selphie, tu e Rinoa sorveglierete il lato destro."

"Sì, signore," dissero i sette. Squall rabbrividì all'essere chiamato 'signore'.

(Non mi abituerò mai a questo ruolo...)

Selphie ridacchiò e si voltò verso l'amica. "Yuu-huu! Vieni con me, Rinoa!"

L'altra ragazza sorrise solamente.

"Non ci sono ancora stati avvistamenti dei ribelli, perciò potete usare questa notte per farvi un buon e lungo riposo prima che il divertimento cominci," disse Caraway. "Domani notte, vi piazzerete ai vostri posti. Tenete in mente, comunque, che potrebbero non mostrarsi subito."

"Allora... sappiamo che aspetto hanno questi ribelli?" chiese Irvine.

"Temo che non abbiamo molti indizi su di loro.." Il Presidente si accigliò "Ma sappiamo che a Xar manca un occhio... secondo quello che dicono le mie spie, non è difficile riconoscerlo. Sarà più difficile con Liach. Si può facilmente nascondere in mezzo alla folla, perciò dovrete prestare molta attenzione."

"Mostrerò i dettagli al Comandante Leonheart. Voi altri potete andare fino a domani mattina, quando completeremo gli ultimi preparativi. La mia segretaria vi condurrà alle vostre stanze."

"Sì, Signore." Tutti tranne Rinoa fecero il solito saluto SeeD, poi si diressero fuori dall'ufficio, mentre Squall rimase a parlare con Caraway.

*****
Nota della traduttrice/betareader: tutte le recensioni a questo capitolo sono raccolte nella nota finale al capitolo 1. Verranno tradotte tutte insieme a fatte avere a Tarlia non appena sarà terminata la pubblicazione di tutta la storia rivista (un capitolo a settimana). Grazie e alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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