Note dell’autrice (LilaStar): Okay. Allora. Il
film “Alexander” mi ha molto colpita e ora sono ossessionata da Hephaestian (sì,
c’è più di un milione di modi per scrivere questo nome, ho solo scelto quello
che più mi piaceva!!). Così è successo. Una combinazione di ossessioni. QUESTO
E’ SLASH. Se non vi piace, non leggete.
I cuccioli non sono miei. Alexander e Hephaestian sono veri personaggi storici,
e non posseggo nemmeno loro. Parlo solo di loro.
The Usefulness of History
Di LilaStar
(traduttrice: Faith Lupin)
Sirius sospirò e guardò di traverso i baldacchini dei
quattro letti, frustrato. Era annoiato, la mente spaccata, totalmente,
assolu-dannata-mente annoiato. E non c’era nessuno lì attorno per fare qualcosa.
E aveva già cenato così non aveva senso andare alle cucine. Perciò ora era
sdraiato, in una posizione a braccia e gambe divaricate, sul suo letto fissando
lo spazio vuoto. O le noiose tende rosse per essere più precisi. Comunque, non
era quello il punto. Il punto era che era annoiato. E Remus stava leggendo.
ANCORA.
Remus stava leggendo lo stesso libro nelle ultime due settimane. Ogni volta che
non stava lavorando, studiando, facendo scherzi, o i suoi doveri da prefetto,
aveva il naso in quel vecchio libro rilegato in pelle. Dolce Merlino, leggeva
persino mentre MANGIAVA.
Così era quello che stava esattamente facendo proprio in quel momento, in una
bella e comoda poltrona davanti al fuoco nella Comune, mentre James era fuori a
cercare di sedurre Lily (come se avesse MAI funzionato) e Peter era fuori a fare
Merlino sa cosa. Probabilmente vagava in giro, cercando di sedurre qualche
femmina di ratto. Dopotutto, sembrava non riuscire ad avere una ragazza umana,
ed essere un Animago doveva essere buono per QUALCOSA.
Ma anche questo lasciò Sirius di sopra mentre la stupendamente ignara e
completamente frustrante creatura nota come Remus Lupin stava LEGGENDO. Quel
dannato stupido libro stava rubando la sua attenzione da ciò che le apparteneva.
Improvvisamente venne in mente a Sirius che stava sprecando le sue risorse
lamentandosi con una stanza vuota e che le sue energie sarebbero state
utilizzate meglio cercando di porsi tra Remus e quel libro infernale.
Così salto su e sgattaiolò fuori per farlo, contento di essere un po’ meno
annoiato.
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Remus, come previsto, era ancora accoccolato sulla poltrona davanti al fuoco.
Sirius si dovette fermare per un momento, sorpreso da come la luce del fuoco
rimbalzasse nelle ciocche bronzee dei capelli che continuavano a cadere sugli
occhi di Remus. Soffiò su di esse un paio di volte e continuarono a cadere giù,
così finalmente cedette e usò una mano aggraziata per spostarli dietro
l’orecchio. Sarebbe puntualmente ricaduta ancora una volta, e il ciclo sarebbe
ricominciato.
Sirius rimase lì per cinque minuti buoni, completamente in trance, prima di
riscuotersi e ricordare a se stesso per l’ennesima volta che i ragazzi non
venivano descritti come ‘bellissimi’ o ‘eleganti’, e anche se lo ERANO, lui non
avrebbe dovuto descrivere lui…loro…così. Dannazione.
Okay, così Remus era un’eccezione. Era bellissimo E elegante e semplicemente
perfetto in ogni modo. Il modo in cui i suoi capelli ricadevano, le loro piccole
sfumature d’oro, il modo in cui i suoi occhi brillavano e danzavano quando
rideva e le sue labbra si curvavano in un leggero sorriso, quasi affettato, ma
più gentile…Bellissimo.
Sirius sospirò sconfitto. Ancora una volta, il suo cuore e la logica avevano
vinto e aveva dovuto ammetterlo a se stesso.
Era innamorato del suo migliore amico.
Ma SHHHH! Non ditelo a nessuno.
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Remus aveva sentito Sirius scendere giù, aveva notato che non si era ancora
mosso dalla base delle scale.
“Sirius?” lo chiamò senza staccare lo sguardo dal libro. “Stai programmando di
stare lì tutto il giorno?” Alzò lo sguardo e poi sorrise dolcemente
all’espressione trasalita sul viso di Sirius. Sembrava sempre sorprendere il
povero ragazzo, quando gli parlava senza guardarlo.
A quel punto, Sirius si incamminò e si sedette a fianco.
“Lo sa che mi fa paura quando fai così.” Dichiarò, quando crollò sulla poltrona
accanto a Remus.
“E’ esattamente per questo che ho perfezionato quest’arte.” Remus sorrise e
riprese a leggere. Sedettero in silenzio per un po’, Remus leggendo, e Sirius
guardando.
Stranamente, guardare Remus leggere non era affatto noioso. Sarebbe stato
piuttosto difficile da spiegare quando Remus avrebbe deciso di alzare lo
sguardo…
…Cosa che ovviamente fece.
“C’è qualcosa sul mio naso di cui non sono a conoscenza?”
Sirius arrossì leggermente, ma si riprese subito. “No, va assolutamente bene.
Cos’è che stai leggendo comunque?” Sirius chiese velocemente, in un tentativo di
cambiare argomento.
Remus sorrise. “Bene, pensavo fosse caduto o qualcosa del genere dal modo in cui
mi hai fissato nell’ultima mezz’ora.” Il suo sorriso crebbe non appena Sirius
arrossì più vistosamente. “Ed è un libro di storia babbano. Storia greca.”
“BABBANO? STORIA?” Sirius esclamò scioccato. “E’ QUESTO che ha tenuto la tua
attenzione lontana da…nelle ultime due settimane?!?”
“Beh…sì”. Remus replicò semplicemente. “E’ affascinante.”
“Come può una storia di QUALSIASI tipo essere affascinante?”
“Quando parla di come l’amore di due uomini l’uno per l’altro abbia aiutato a
costruire un impero. Cattura l’interesse di un lupo mannaro finocchio e
ossessionato dai libri come me.” Remus si era avvicinato per sussurrare l’ultima
parte nell’orecchio di Sirius.
Sirius sbattè le palpebre. Il primo pezzo era davvero una novità per lui. Lo
shock doveva essere evidente sul suo viso, perché Remus fece una smorfia e si
guardò da un’altra parte.
“Non avrei dovuto dirlo.”
Sirius sorrise dolcemente. “No, anzi sono contento che tu l’abbia fatto. Sono
quasi sicuro di esserlo anch’io un po’.”
“Tu?” Remus tornò a guardarlo scioccato.
“Sì, io. Ora a proposito di questi tipi, com’è che il loro amore ha creato un
impero? Suona come qualcosa che mi piacerebbe provare. E l’impero potrebbe
essere divertente da costruire.” Sirius suonava sinceramente interessato. Remus
era scioccato – a dire poco.
“Bene, prima di tutto. Hai mai sentito di Alessandro Magno?”
Sirius annuì. “L’abbiamo accennato a Babbanologia. Qualcosa sul suo aver
conquistato gran parte del mondo dopo essere stato educato da Aristotele, il
mago…o qualcosa del genere.”
“Sì, lui. Beh, è questo l’impero di cui parleremo. Mai sentito di Hephaestian?”
“Non mi dice nulla.” Sirius si allungò e posò i piedi sulla punta della poltrona
di Remus.
“Peccato, dovresti davvero leggere qualcosa sugli eroi gay babbani, di maghi non
ce ne sono molti.”
“Va bene, smettila di rimproverarmi, chi era?”
“L’amante di Alessandro e il suo più fedele compagno.”
“E questo cosa ha a che fare con la costruzione di imperi?”
Remus sospirò e si lanciò in una discussione di due ore sulle strategie di
Alessandro, successi, e difficoltà, valorizzando come Hephaestian lo aiutò e
sostenne. Un’altra ora fu dedicata alla spiegazione dell’importanza dei sepolcri
di Achille e Patroclo.
Molte persone avevano girato loro attorno durante il tempo in cui stavano
parlando. Dopotutto, Sirius in una profonda discussione di solito indicava che
qualcuno stava per ricevere uno scherzo e che sarebbe stato spettacolare.
E ora, a mezzanotte passata, erano gli unici rimasti. James e Peter si erano
entrambi fermati, ma se n’erano andati non appena avevano realizzato che
qualcosa di vagamente educativo veniva discusso. Così li avevano lasciati
dov’erano ora, sprofondati non in sedie separate, ma su un divano, riversi sul
libro rilegato in pelle.
Sirius ridacchiò quando Remus soffocò uno sbadiglio. “Assonnato Moony?”
“Un po’, ma mi sono divertito. Per qualche ragione, tu sei interessato. E questa
è stata una delle serate più divertenti che abbia mai avuto.”
Sirius sorrise. “Allora dovremmo averne delle altre. Sto ancora imparando come
creare il mio personale impero – proprio come ha fatto Alessandro.” Sorrise
sfacciatamente.
Remus rise e sorrise indulgentemente. Ma l’espressione divenne scioccata, quando
Sirius si avvicinò e gli accarezzò la guancia con la sua mano.
“Sarai il mio Hephaestian?” chiese dolcemente, avvicinandosi a Remus, così
vicino che Remus percepì il respiro della domanda contro la sua guancia.
“Il tuo? Io lo sono già.” Remus sorrise e chiuse il vuoto tra di loro per un
bacio delicato. Finì bruscamente, quando Sirius fece un enorme sorriso e prese
il ragazzo più basso tra le sue braccia, saltellando e facendolo girare per
tutta la stanza. Remus non potè fare a meno di ridere con gioia.
Quando Sirius lo rimise giù, reclamò subito le sue labbra in un bacio passionale
che presto li rese entrambi senza fiato e fece loro volere di più – le lingue
che si scontravano e i corpi plasmati insieme, causavano una frizione deliziosa
che era allo stesso tempo frustrante.
Quando finalmente si staccarono per respirare, Remus era senza fiato e rideva.
“Grazie a Merlino, non mi hai chiesto di essere Bagoas.”
“Chi?”
“L’eunuco.” *
Sirius gemette e attirò il corpo di Remus contro il proprio, sentendo le loro
erezioni sfregarsi l’un l’altra attraverso il tessuto, e baciandolo
profondamente , prima di raggiungere il dormitorio e il suo letto, ponendo un
incantesimo di insonorizzazione e di chiusura, per mostrare a Remus quanto
apprezzasse quella sua particolare parte anatomica.
Remus non poteva essere più felice.
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Ma il mattino successivo, il libro non c’era più e tutto ciò che si poteva
vedere di Sirius era la cima della sua testa mentre mangiava. Alzò lo sguardo
quando Remus entrò.
“Buongiorno, mio Hephaestian, possiamo iniziare oggi con l’impero?” Remus
sorrise e si sedette accanto a lui. Sirius si avvicinò per baciarlo sulla
guancia. Remus arrossì.
James li fissava.
“Tu puoi essere Bagoas.” Sirius gli disse semplicemente, prima di ritornare al
cibo e al libro.
Remus rise e James decise che non voleva sapere.
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THE END! (Note dell’autrice) I commenti sono enormemente apprezzati,
spero non sia troppo scadente. Vi lascio qualche nota…
-La sessualità di Alessandro è molto dibattuta. Non inoltriamoci e lasciamola
come pretesto per questa storia. E’, dopotutto, una di molte idee.
-I nomi greci e macedoni sono pazzi e scritti in troppi modi diversi.
Perdonatemi se non ho usato quelli con cui avete più familiarità.
*-Un Eunuco è un uomo castrato per motivi pratici, di solito come guardia di un
harem. Castrato significa che il ragazzo non ha più parte o tutto il
suo…equipaggiamento potremmo dire.
-Non ho una beta, non l’ho mai avuta. Lasciate in pace i miei errori.
Note della traduttrice:
Spero che la ff vi sia piaciuta tanto come è piaciuta a me…Per qualsiasi
commento rivolgetevi pure a me, li tradurrò poi all’autrice.
Grazie a tutti quelli che hanno letto.
I miei migliori auguri di buonissime feste.
Faith