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Autore: Elizabeth_Tempest    30/01/2011    2 recensioni
Piccole flash-fic per raccontare uno dei più grandi orrori della storia, visto dagli occhi di vittime innocenti: i bambini.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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4.Castello

Hans è nato scemo, dicono. Gli è mancato ossigeno alla nascita.

Sua madre, Maria, si sente colpevole, suo marito Heinz l’accusa.

Forse è per questo, che quando vengono quelle persone, suo padre glielo da. Lo cureranno dicono. Cure nuove, efficaci, Hans sarà come tutti gli altri bambini.

Hans Müller viene portato in un posto strano. Un castello delle fiabe. Ma lì, di fiabe, non ce ne sono.

Ci sono tanti bambini come lui. Una di loro è tanto buona con lui, Anna.

Gli fanno delle domande, gli uomini strani, ma lui non risponde. Non capisce quelle domande.

“Idiota” dicono. Come suo padre. Come un atto di accusa.

Anna gli viene vicino. Anche di lei dicono che è scema, perchè non risponde mai.

Ma lei dice che non risponde perchè è inutile. Dice che tanto quelle persone non la lasceranno tornare a casa.

Hans e Anna sono biondi, ariani. Ma Hans è zoppo. E scemo. Non sa parlare.

Invece, per Anna, hanno qualcosa contro la sua mamma, che porta una grande stella gialla sul petto.

Chiamano Anna per l’ennesimo controllo.

Varca la porta dell’ambulatoria, di nuovo. E gli fa ciao.

Anna non è più tornata. È malata, gli dicono le infermiere, di polmonite quando inizia ad agitarsi.

Chiamano anche lui. Chissà, magari gli faranno vedere Anna. Ma il dottore, quello che dice Scemo con la stessa espressione di suo padre, lo fa stendere sul lettino.

Una puntura sul braccio. Fa tanto male Hans. Tanto male.

E Maria, povero cuore, riceve una brutta lettera. Maria, povera cara, che non hanno avuto pietà di te.

Hans è morto. Di polmonite.

Hans è morto. Perchè era diverso.

E Maria rimane lì, col grembo vuoto e freddo. Rimane lì, col cuore di madre spezzato. Rimane lì, e niente le ridarà più il suo Hans.

 

 

 

 

Aktion T4 era il progetto eugenetico del Reich, mirato all’eliminazione di disabili, ritardati mentali o invalidi, come nel caso di Hans, storpio e ritardato mentale (all’epoca capitava spesso che, per complicazioni del parto, il bambino rimanesse senza ossigeno per alcuni istanti, che sono comunque abbastanza per compromettere il cervello). Nel progetto erano spesso coinvolti anche i bambini come Anna: figli di ariani ed ebrei, che venivano rinchiusi col falso pretesto di ritardi mentali per via del sangue ebreo.

Il grosso degli omicidi di bambini si ebbe tra il 1938 (anno in cui fu “innaugurato” il progetto) e il 41 (in cui fu soprresso, ma solo sulla carta, s’intende), ma l’ultimo assassinio riconducibile al T4 è del 29 maggio 1945.

Durante questo orribile progetto, le ostetriche e i medici deglo ospedali dovevano segnalare ogni nascita in cui ci fossero segni o certezze di ritardi mentali, problemi motori, invalidità ecc... e moltissimi genitori furono costretti, sotto minaccia di essere assegnati a “lavori speciali” o di essere privati della patria potestà degli altri fgli, a consegnare quelli ritenuti invalidi, ma anche quelli asociali o che potevano diventari “delinquenti”.

Questo progetto aveva come scopo la selezione e l’eliminazione dei osggetti indesiderati, che potevano “sporcare” la razza ariana. Le vittime di hitler non furono solo ebrei, zingari, polacchi... ma gli stessi ariani. Dal 38 al 41 furono uccisi approssimativamente 5000 bambini dai tre anni in poi.

La polmonite citata nel racconto era la giustificazione scritta sui certificati di morte recapitati alle famiglie: in realtà ai bambini veniva fatta un’iniezione letale.

   
 
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