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Autore: Nikaido    29/12/2005    5 recensioni
"E qui entri in gioco tu [...] l'unica incognita nel mio passato, l'unica certezza nel mio presente."
"Voglio poterti rincontrare un giorno e voglio poterlo fare ostentando di nuovo il mio nome. Voglio tornare a vivere nel mondo dei maghi. Voglio un'altra possibilità [...]. E voglio che tu non sprechi la tua di possibilità."
Salve a tutti questa è la mia prima vera long fic! Spero che vi possa piacere ^___^ le critiche sn molto gradite! a presto, Gin
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la prima volta quella

Era la prima volta quella. La prima da sei anni. La prima volta che muoveva un passo dopo che qualcuno aveva già tracciato le orme da seguire. Era tornato nel mondo magico.

Il cimitero era leggermente fuori Diagon Alley, giusto un centinaio di metri per fare in modo che il freddo della morte e le agonie rimanessero isolate senza dare pensiero ai comuni mortali. Una figura ammantata in un lungo cappotto nero camminava svogliatamente verso quell’austero portone. In mano aveva solo un unico fiordaliso bianco che risaltava il proprio candore come la luna nelle notti più scure. Non guardava dinnanzi a se, non si guardava intorno: guardava a terra. Occhi vacui. Occhi spenti. Occhi trasparenti nel loro lucente riflesso argentato.

Draco Malfoy camminava sul ciglio della strada e in mano teneva un fiordaliso bianco.

Quel freddo però non riusciva a raggiungerlo. Non riusciva a sconfortarlo. Non riusciva ad intaccare quella maschera che era divenuto il volto del biondo. Sembrava totalmente estraneo a quel mondo. Un pesce fuor d’acqua che non tenta nemmeno di annspare. Sa che il suo destino è uno solo e lo percorre con deferenza. Il muro in mattoni proseguiva ancora per qualche metro prima di interrompersi per dare agio ad un enorme cancello di ferro battuto. Le colonne su cui era fissato erano sormontate da due cerberi di pietra incantata che latravano e ringhiavano a qualunque vivo osasse entrare nel regno che era loro compito difendere. Il biondò non li degnò di attenzione. Sfilava tra la folla senza attirare l’attenzione in un modo proprio solo dei fantasmi.

Il cimitero era insolitamente pieno di persone

Logico… dopo quell’ecatombe…

Da una parte poteva vedere maghi nei loro migliori vestiti seguire in silenzio un corteo di teste rosse. Non se ne stupì: la famiglia Weasley aveva perso due membri pochi giorni prima. Ron era rimasto ferito a morte nello scontro e nemmeno le cure della sorella erano valse a qualcosa. Anche Percy era morto nell’ospedale, ma nessuno si spiegava il perché in realtà... Un gruppetto di adulti si stringeva di fronte ad una lapide solitaria, ma erano veramente pochi. Il biondo continuò a salire la scalinata dei conduceva alle cripte delle famiglie nobili.

Ne sorpassò un bel po’. Sapeva che molti mangiamorte erano morti in quella carneficina, ma nessuno posava un fiore o spendeva una preghiera per loro. Non erano azioni che gente ricercata potesse permettersi. Ognuno consumava il proprio dolore all’interno del proprio Manor. Non potevano permettersi il lusso della presenza in un luogo pubblico. La cripta dei Malfoy era l’ultima, la più isolata, la più austera e la più sfarzosa.

Quale spreco di denaro! Da morto che senso può avere dove vengono poste le tue spoglie? Tanto tutti, da morti, fanno la stessa fine: cibo per vermi.

Il suo stesso pensiero lo riempì di sdegno. No.. sua madre no… non sarebbe stata come tutti gli altri, nemmeno da morta.

Mentre si avvicinava la sua mente vagava nei ricordi che conservava, con infinita gelosia, di sua madre: la rivide da giovane, mentre lo abbracciava o gli regalava una coccola in più, mentre lo rimporoverava o mentre litigava con Lucius per contrastare il volere di quel genitore che nel suo unico figlio non aveva mai visto nulla più di uno strumento per ottenere potere e assicurarsi la continuazione di una dinastia pura, nobile e corrotta. La rivedeva nella serra del manor, mentre curava i fiori di cui tanto ammirava. Era stata lei a trasmettergli la passione per quell’arte così nobile, sensibile e affascinate.

Perse un battito quando la sua attenzione fu riportata alla realtà. Di fronte alla critpa Lucius Malfoy reggeva il proprio bastone con aria greve mentre contemplava chissà quale ricordo davanti alla tomba della moglie. Dopo sei anni i due si erano incontrati, in una situazione troppo precaria per di più. L’uomo non pareva essersi accorto della presenza del figlio. Draco continuò ad avanzare, ma con lo sguardo alto questa volta. Se doveva affrontare il padre l’avrebbe fatto di petto.

Al rumore di passi Lucius si riscosse e voltò la testa per specchiarsi in quel mare di acciaio che non vedeva da sei anni. Rimase spiazzato. Scioccato. Sconvolto. Disorientato. Come si permetteva quel figlio indegno di presentarsi davanti la tomba di sua moglie?! Come si permetteva di ripresentarsi dopo tutto quel tempo?! Ammantato di nero l’aveva visto fuggire e ammantato di nero era tornato, ma di maschere d’argento nemmeno l’ombra.

I due volti erano gli specchi dell’inespressività. Non tradivano nessuna emozione. Il primo a distogliere lo sguardo era stato Draco: si era avvicinato e aveva posato il fiordaliso sulla tomba di marmo nero su cui spiccava per contrasto il nome della madre scritto con un carattere ricercato e impeccabile. Era rimasto accovacciato un paio di secondi sfiorando la foto della donna meravigliosa che non aveva avuto il tempo di salutare un’ultima volta, ma che avrebbe rimpianto per sempre. Si tirò in piedi raddrizzando ben bene le spalle per affrontare il padre. Lucius lo fissava con sguardo incrinato dalla collera. Nemmeno lui, maestro dell’inganno, riusciva a contenere quel sentimento immenso che lo stava divorando dall’interno!

-Padre…-

Gli occhi dell’uomo avevano avuto un lampo d’ira a quella parola.

-Non osare chiamarmi in quel modo… tu non ne hai il diritto.-

-… Lucius.-

Il disagio nel sentirsi chiamare in quel modo dal proprio unico figlio era palpabile nell’aria, ma la testardaggine di Lucius Malfoy non avrebbe ceduto il passo a nessuno degli altri deplorevoli sentimenti che premevano per uscire.

-Perché sei qui? Non fai più parte di questo mondo, non del suo certamente. Come osi rimostrarti a me?-

-Non è per te che sono qua, ma per lei…-

-Hai sprecato il tuo tempo dunque.-

-No… non è come credi. Nulla è mai stato come tu hai creduto Lucius. Hai sempre pensato che la tua influenza, la tua persona e il tuo nome avrebbero plasmato ogni persona sulla faccia della terra ed eri orgoglioso di vedere in me un tuo degno allievo. Che smacco quando ho cominciato a ragionare per conto mio, eh?-

-Con te ho sbagliato tutto fin dall’inizio. Sei più Black di quanto potessi anche solo lontanamente immaginare. Sei un’onta per me e un disonorre per la casata. Mi addolora sapere che i Malfoy moriranno con me.-

-No… l’unica cosa che ti addolora…padre…è la consapevolezza di non aver mai prestato attenzione a te stesso o a chi ti stava intorno. Volevi plagiare e sei rimasto plagiato a tua volta. Volevi distinguerti e ti sei unito alla massa. Volevi vincere e dubito che otterrai questa soddisfazione: se anche Voldemort diventasse padrone dell’universo tu resteresti sempre e comunque un suo sottoposto!-

Lo schiocco secco di uno schiaffo risuonò nell’aria tesa e qualche corvo si librò in volo infastidito per l’interruzione della quete del posto. Lucius Malfoy abbassò con composta lentezza il braccio teso e Draco Malfoy riportò lo sguardo negli occhi del padre.

-In questo modo, Malfoy, non fai che darmi ragione.-

Dopo l’ultima frase il giovane si era girato e avviato all’uscita del cimitero. Aveva fatto ciò che doveva fare e si era esposto oltre ogni precauzione. Ora doveva fuggire di nuovo da quel mondo: doveva di nuovo trovare la pace del mondo che si era creato, doveva andarsene.

Mentre percorreva a passo spedito gli scalini scuri per poco non era andato a sbattere contro qualcuno che invece si dirigeva nella direzione opposta.

-Mi scusi…- aveva biascicato senza guardare chi fosse

-No, mi scusi… lei… Draco!!-

Il biondo si era fermato, quella voce non l’avrebbe mai dimenticata… non si voltò indietro…

-Blaise…-

Il moro gli girò attorno per guardarlo in faccia…

-Sei proprio tu! Amico mio ti credevo morto ormai!-

Il biondo lo fissava negli occhi, le sopraciglia aggrottate in un’espressione disperata…

-Blaise…- e infine i due si erano lanciati in un abbraccio che voleva dire molto: c’erano scuse, c’era disperazione, c’era gioia… tutti sentimenti mischiati fra loro perché quei due ragazzi in fin dei conti ancora troppo giovani non riuscivano più a trovare un senso alle sensazioni che quell’incontro aveva scatenato in loro…

-Sto andando su Draco.. alla vostra cripta… vieni con me?-

-No.. ci sono già stato, c’è mio padre. Se torno mi uccide.-

-Mh… è stato lui?- indicava la guancia.

-Come minimo…-

-Già… allora aspettami qui. Torno subito.-

Si scambiarono un consenso visivo e il biondo si appoggiò ad una lapide alle sue spalle fregandosene abbastanza di chi fosse… perso nei suoi pensieri non si accorse di qualcuno che gli si era avvicinato con impeto.

-Malfoy cosa cazzo credi di fare?! Togli subito il tuo culo dalla tomba di mio padre maledetto!!-

Il biondo si era ridestato e alzato lentamente, poi aveva guardato la lapide su cui si era appoggiato e infine aveva spostato lo sguardo curioso sul suo interlocutore… non era poi molto cambiato…

-Harry… James… Potter…-

-Sì Malfoy! So anche io come mi chiamo!-

Ok… Potter doveva essersi perso nel suo mondo di visioni e profezie per rimanere impassibile davanti alla vista di una persona che era data per dispersa da sei anni… ridacchiò tra se e se…

-Sì.. è decisamente divertente questa situazione. Finalmente ti ritrovo così almeno uno di voi me lo leverò dalle palle.-

Il biondo non afferrò subito il discorso senza senso che l’altro stava campando in aria, ma le intenzioni erano cristalline quando si ritrovò la bacchetta del moro puntata contro.

-Per Merlino Potter! Mi credi un mangiamorte??-

-Lo sei…-

-No che non lo sono pezzo di cretino! Dove credi che sia stato in questi ultimi sei anni se non a nascondermi da mio padre e la sua causa persa?! Ti sei fuso il cervello sfregiato?!-

-Non ci provare Malferret. Consegnami la tua bachetta.-

-Potter.. in questo momento non ce l’ho nemmeno con me quella cazzo di bacchetta… e se proprio non ci credi guarda questo!-

La classica arma per scagionarsi: avvolse la manica della camicia e mostrò il proprio avambraccio su cui spiccava in effetti un marchio nero… ma non certo quello di Voldemort! Era un drago.. un drago stilizzato occupava lo spazio che in teoria avrebbe occupato il Marchio Nero.

-L’hai trasfigurato eh?-

-Oh Morgana, Potter!! Ma sei paranoico o cosa?! Non si può trasfigurare il marchio nero!! Questo è un tatuaggio babbano idiota!-

Il moro constatò la verità dell’affermazione con un paio di incantesimi e poi depose la bacchetta. Stava per riaprire bocca quando il biondo lo precedette.

-Senti.. se hai ancora voglia di fare l’eroe corri alla cripta della famiglia Malfoy, è possibile che mio padre sia ancora lì a far finta di compiangere mia madre.-

Il moro allargò gli occhi dalla sorpresa e ragionò che se non aveva mentito prima non l’avrebbe fatto nemmeno adesso: si lanciò su per le scale a rotta di collo e a momenti ammazzava il povero Zabini nella sua folle corsa…

-Fatica sprecata.- disse il moro una volta a portata d’orecchio dell’amico, che lo guardò con aria interrogativa. –Tuo padre se n’è già andato da un pezzo.-

-Ed è ciò che dovremmo fare anche noi prima che a quello squilibrato di Potter torni in mente quella brutta storia e decida di mandarmi ad Azkaban…-

-D’accordo, vieni Draco: andiamo a casa mia.-

-Non posso Blay…-

-Ma come no?! Ci siamo appena ritrovati! Non vorrai lasciarmi così, proprio ora!!-

-Non posso, non voglio rischiare di metterti in pericolo. Sono comunque ricercato.-

-Cristo Draco, ma perché lo hai fatto?! Si può sapere?!-

-Per il tuo futuro…-

-Dio… fammi sapere dove vivi Draco e non mi dire di no perché in quel caso ti giuro che ti sguinzaglierò dietro tutti gli auror e ti troverò!!-

-Auror?-

-Stai parlando con il uno degli auror più qualificati Draco… non credere di sfuggirmi così! Se fin’ora non ti ho cercato è stato solo perché tuo padre ci ha fatto chiaramente intendere che tu fossi morto!-

-Va bene Blaise… ti scriverò in quelche modo… a presto.-

-Ci conto!-

Poco distante un paio di occhi scuri fissavano la scena: Ginevra Weasley era davanti alle tombe dei suoi due fratellli maggiori Ron e Percy e non riusciva a piangere. Non perché non lo volesse, ma perché come medimago era sempre a stretto contatto con la morte ed aveva capito come difendersi da essa senza darle la possibilità di distruggerti. Molly Weasley non pareva dello stesso avviso e lanciava occhiate rancorose alla figlia mentre versava un fiume di lacrime. Ginny sostenne lo sguardo impassibile. Le dispiaceva, era ovvio, ma non era stata lei a ordinare a quei due di gettarsi in battaglia! E soprattutto non da due fazioni opposte!! Comunque il destino era stato davvero troppo crudele in quel caso… i due fratelli erano stai l’uno la causa della morte dell’altro. Forse era questo che uccideva Molly Weasley dall’interno, senza contare il fatto che la riteneva la diretta responsabile, dato che non er stata in grado di curarli a dovere. Probabile, ma nemmeno quello era un problema della rossa. Lei faticava già a sufficienza a vivere la propria di vita, figurasri se avesse dovuto preoccuparsi persino di come vivevano gli altri!! Ognuno responsabile per sé e lei l’aveva capito fin troppo presto, o tardi a seconda dei punti di vista…

Si era avvicinata al padre per dargli il proprio sostegno morale, Artur Weasley non era mai sembrato più vecchio e stanco che in quel momento… ma la presenza della sua unica figlia femmina e di conseguenza la sua preferita gli era di grande aiuto: lui aveva fiducia nelle capacità della più piccola e l’aveva sempre avallata o almeno non ostacolata. Erano complici e la vicinanza della rossa era servita a farlo sentire leggermente meglio di prima. Con fare incerto aveva appoggiato una mano sulla spalla di lei e quando i loro occhi si erano incontrati aveva abbozzato un sorriso tirato.

Tra Molly ed Hermione non si riusciva a capire chi piangesse più lacrime. Una cosa era certa: alle due donne la presenza di Ginevra era sgradita. Non le ci voleva una scienza. La rossa si era dunque girata e aveva abbracciato suo padre, aveva salutato tutti i fratelli che avessero avuto intenzione di salutarla a loro volta e si era lentamente avviata all’uscita.

Certo era stata una sorpresa imbattersi in Malfoy!! A momenti gli andava a sbattere dritto contro il suo petto…

-Malfoy…-

-Weasley… bhè.. niente.. solo grazie per l’avviso.-

-Dovere Malfoy, nulla più del mio dovere…-

-Mh…-

In quell’esatto momento il moro-occhi-verdi ricomparve stringendo la bacchetta in pugno. Il biondo non lo degnò della propria attenazione e si girò per anadrsene…

-Fermati Malfoy!- aveva urlato l’altro puntandogli la bacchetta alla schiena, vedendo che non accennava a fermarsi glielo aveva intimato una seconda volta.

-Potter.. non ci sperare. Io non c’entro e non ci voglio entrare.-

-O con me o con lui Malfoy. Altrimenti sei già morto!-

-Ma non dire stronzate sfregiato: di spalle e disarmato… è così che mi vorresti uccidere? Vai a farti un giro deficiente…-

Non aveva aggiunto nulla. l’uno né l’altro. Il biondo era andato per la propria strada e Potter per la propria senza notare la presenza di Ginevra a pochi passi dalla scena.

La rossa sbuffò, si aggiustò meglio la sciarpa e il cappotto e si smaterializzò a casa propria.

Ed eccoci alla fine di questo… questo!!

Che ve ne pare?? Fatemelo sapere!!! Buttate 3 minuti e scrivetemi quanto vi ha fatto schifo!!! >.< sarei una persona felice…

Un grazie a:

angelroy:ke instancabile segue le disavventure di questa coppia di “sfigati”… come si evolverà la situazione?? Bhò.. anke perkè nn l’ho ankora progettato…

Lilyth:rosica rosica… ti fa bene.. ^^

Ginny88: dove sei finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??? Scomparsa!! Bhè.. nn mi morire eh!! Che mi sei indispensabile x trovare la giusta carica a scrivere!!!

aledra_xan: ed eccoci!! Come vedi aggiorno più o meno regolarmente a seconda degli impegni e tutto il resto.. ke te ne pare?? Piace?? ^____^

alla prossima belle fanciulle..

next chap: estranei

PS:Koimetirion è una parola greca da cui deriva il nostro cimitero appunto.. curiosità.. in greco koimetirion vuol dire dormitorio ^_-

  
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