Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Cherry pie    31/01/2011    0 recensioni
Moon, ragazza apparentemente normale, è discendente di una famiglia nobile. Ormai è incastrata nello stupido gioco dei genitori chiamata tradizione, ma Michael la trascinerà verso il basso facendola allontanare dai suoi genitori, dalle tradizioni ma soprattutto da Robert. Cadranno insieme o l'unico a scivolare tra grinfie di Lucifero sarà Michael? Basta credere nell'amore?
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6th April, 1987.

Mi sistemai i capelli morbidi davanti alle spalle e mi legai i lunghi e ribelli ciuffi davanti in una veloce semicoda.
Sapevo benissimo che questa capigliatura non rientrava nella divisa prestabilita, ma la mia testa era altrove, troppo lontana per cominciare a funzionare come si deve.
Passai tra le lunghe file dei passeggieri in seconda classe offrendo ciotoline di noccioline di seconda scelta. Chissà a questo punto dove potrei essere, e invece mi trovo inchiodata in una gabbia con le braccia legate con due potenti catene che mi impediscono di muovermi.
Feci per l'ennesima volta il giro per posare leggera come non mai le ciotole sui tavolini attaccati ai sedili quando una voce sensuale e maschile chiamò il mio nome al microfono.
Tesi l'orecchio e aspettai la fine delle mie chiamate prima di avviarmi verso la cabina di guida.
La porta scorrevole si aprì automaticamente davanti al mio viso e una schermata nera si illuminò davanti ai miei occhi. La notte ci avvolgeva senza lasciarci nessuna via di scampo e a noi toccava proseguire alla cieca verso una meta prestabilita, pronti per ricominciare la solita e noiosa routine, sulla terra ferma.


« Moon, rieccoti. Quanto tempo è che non ficchi il naso qui dalle nostre parti? »
Commentò sarcastico il primo pilota. Il così tanto famoso 'Ken'.
I suoi occhi azzurri ghiaccio puntarono e scrutarono ferocemente il mio corpo.


« Bella, sei stata assegnata alla prima classe. Corri a servire l'uomo che con uno schiocco di dita è riuscito a comprarsi questo aereo. »
Intrecciai le mie dita le une con le altre e con un mezzo inchino cercai di congedarmi, ma ecco che la forte stretta di Ken mi fece spaventare.


« E quando hai finito, torna qui a servire me »
La grave risata del co-pilota riempì la cabina, ma io ero già lontana, tra i passeggeri che ignoti, si bevevano come allocchi il mio finto e tirato sorriso cullato dal ticchettio dei tacchi.
Un profumo incantevole mi avvolse i polmoni non appena varcai la soglia che divideva la prima dalla seconda classe.
I sedili erano completamente vuoti. Solito scherzo dei colleghi annoiati?
Nel momento in cui stavo per girare i tacchi sconsolata, ecco che una lieve voce richiamò la mia attenzione dal fondo dell'aereo, dove i sedili si stringevano fino a diventare uno solo.


« Vorrei un dolce, se possibile. »
Sorrisi meccanicamente e cercai di mettere a fuoco quella magra figura che sprofondava nel grande sedile color panna.
Mi avvicinai e cinguettai: « Buona sera, cosa posso por.. »
Mi bloccai a metà corridoio. Non poteva essere lui, almeno, non ancora.
Sbattei le palpebre e completai la frase trattenendo il respiro.
Lui sorrise distrattamente senza sollevare lo sguardo dalla lista che uno dei suoi Bodyguard gli aveva porso.
I suoi occhi si aprirono a palla e si mescolarono con i miei. Erano due anni che non li rivedevo così da vicino. Inarcai la schiena e sollevai lo sguardo, presa da uno strano prurito alla schiena come se la stessi sfregando su una superficie ruvida. Un tavolo da bilirado.


« Ma tu sei... »
« Le porto un dolce alle banane. Banana split va bene? Benissimo. Manderò una mia collega a servirla »

« No, aspetta, non andartene. Devo chiederti delle cose »
Sorrisi nervosamente e mi affrettai verso l'uscita. Uno scricchiolio che proveniva dai sedili su cui lui era seduto mi fece aumentare frettolosamente il passo. Imboccai il corridoio e senza pensarci due volte entrai nel primo bagno libero.
Insopportabili bagni. Mi chiedevo solo come facevano le persone a fare i propri bisogni in quel buco dove per starci dovevo inarcare la schiena e tenere le braccia conserte.


« Ma quello è Michael Jackson?! »
Una voce strozzata e debole arrivò sino alla porta del mio bagno. Tacchi di mocassini fecero tremare il pavimento.
Aprii di scatto la porta e gli afferrai il lembo degli stretti Jeans a sigaretta tirandolo in quel buco tremendamente caldo.
Afferrai il colletto della sua camicia e, chiudendo ferocemente la porta, infilai spudoratamente la mia lingua nella sua bocca. I nostri occhi erano entrambi spalancati, ma almeno ero certa che così non potesse parlare. Se vuoi scappare da centinaia di fan su un aereo, c'è bisogno di assoluto silenzio e per le domande c'era spazio dopo; forse.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Cherry pie