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Autore: Macross    31/01/2011    4 recensioni
Questa FF nasce da un concorso, ormai terminato, sul tema: "cosa può succedere sotto la pioggia?". Beh, può succedere che un semplice servizio di guardia diventi l'occasione per vedere due o tre fuochi d'artificio...sparati a velocità supersonica.
Genere: Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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where the rain When The Rain Comes Here - Cosa può succedere sotto la pioggia?


"Sta per cadere una dura pioggia"


- Bob Dylan



"Ore 7.55 pm. Secondo turno di guardia. Tutto regolare. Tutto maledettamente bagnato. Ancora una volta mi chiedo chi me lo ha fatto fare." Il Caporale Juan Rodriguez percorreva il suo terzo giro intorno alla recinzione metallica.

Il caldo era soffocante, un po' come la cappa di nubi che oscurava il cielo e diminuiva di molto la luminosità del sole. Ma dopo i cinque anni di servizio ormai si era abituato a questo tempo schifoso.
Gli stivali colpivano incessantemente l'asfalto bagnato, mentre ad una distanza di circa 40 metri poteva intravedere, tra le goccie d'acqua, i grossi apparati per la difesa antiaerea della base.

Ad un osservatore disattento, potevano quasi sembrare dei grossi dinosauri preistorici: in realtà erano frutto dei più recenti studi nel campo della missilistica e della difesa di punto.

"Ma difesa da che cosa? Il calibro di quegli affari è talmente esagerato che potrebbe passare il municipio di Arrecife da parte a parte e proseguire verso l'oceano, senza rallentare."

In realtà i cannoni laser dovevano essere necessariamente di grosso calibro, altrimenti non avrebbero avuto gittata a sufficienza. Già la frequenza di fuoco faceva abbastanza schifo (infatti venivano utilizzati per lo meno in coppie di due), figuriamosi  poi
se non fossero stati in grado di distruggere (o almeno danneggiare gravemente) il bersaglio ad almeno 75km di distanza.
Certo, erano un miglioramento rispetto al progetto americano di laser aviotrasportato  anti-missile balistico, ma ancora eravamo lontani dalla perfezione...

Continuando le sue riflessioni sulla tecnologia moderna, Juan si strinse nel suo poncho impermeabile. Un gesto dettato dall'istinto, più che dall'utilità. L'umidità entrava nelle ossa e il pensiero correva veloce ad una doccia calda dopo una sana nuotata nel mare tropicale che lambiva le coste di Lanzarote, da dove proveniva.

Pioveva
. Giornata ideale per usare un po' di quelle simpatiche supposte a guida radar  che avevano portato in mattinata.

Durante la stagione dei monsoni adoperare dei missili a guida infrarossi diventava problematico: nonostante la teconologia avanzata il vapore acqueo e le correnti termiche potevano confondere ancora i sensori di quinta generazione, quindi meglio affidarsi alla buona, vecchia guida semi-attiva, odiata dai piloti di caccia ma amata da chi prestava servizio nella Flak, ovvero i reparti anti-aerei.
"Ancora 15 min alla fine del turno. Speriamo non succeda niente di grave."

La recinzione metallica gocciolava, qua e là si intravedevano tele di ragno impregnate di piccole gocce somiglianti a gemme.
Ancora passi di stivali sull'asfalto, il peso dell'M-16A2 sulle spalle. Una jeep che usciva dall'hangar 15, un camion per i rifornimenti che giungeva in ritardo.
La sbarra che si alzava, voci in inglese che si mescolavano, una risata.

Nonostante fosse lontano dall'ingresso, avvertiva chiaramente l'odore del sigaro del comandante della base.
"Eh, quello se ne sta al caldo nel suo ufficio a compilare rapporti", pensò con una punta d'invidia.

D'un tratto, le sirene si misero a suonare.
Senza perdere tempo Juan incominciò a correre verso il punto di raccolta, la pioggia sembrava fermarsi mentre molte figure, vestite di verde, schizzavano avanti e indietro, apparentemente senza meta.

Almeno lui doveva mantenersi calmo, in questi frangenti bisognava dare l'esempio, bisognava contrastare il panico che inevitabilmente avrebeb colto alcuni di loro.

I suoi commilitoni erano palesemente agitati, anche se l'addestramento aveva preso il sopravvento. Per molti di loro era la prima volta, ma non per lui.

- Che cavolo sta succedendo?
- E che ne so?
- E' un'esercitazione?
- Andiamo gente, qui rischiamo di beccarci qualcosa in testa - esclamò Juan - MUOVERSI!
Si diressero speditamente verso il bunker 4, mentre una sirena, diversa da quella dell'allarme, suonò per due secondi.

Juan sapeva cosa significasse, quel suono. Difatti...

La torretta di nord-est ruotò sulla sua base di 45° in direzione oraria. Le due grosse torrette ai lati si inclinarono verso l'alto con un rumore di ingranaggi bene oliati. Dalle bocche dei due cannoni binati fuoriuscirono quattro lance di luce purpurea che squarciarono il cielo, tramutando l'acqua in vapore.
Per i pochi osservatori non impegnati a salvare la pelle, l'effetto ottico creato dai raggi laser ad alto potenziale non era dissimile alla terra smossa da un gigantesco aratro.

Il suono di un'esplosione avvenuta a 15.000m di quota rimbombò prepotentemente.

"Che modo schifoso di festeggiare il quinto anno di servizio!"
All'interno del bunker, gli operatori si muovevano alacremente alla ricerca di nuovi contatti.
- Bersaglio distrutto. Ricerca. 
- Nuovi contatti, quattro veiivoli, assegno identificativo Bravo, quota 2.000, direzione 230, velocità 680.
Le pareti di acciaio rinforzato e cemento armato non riuscivano ad attutire il ruggito dei SAM mentre si alzavano in volo.
- Bravo ha lanciato! Quattro Vampiri. "Vampiro" era l'identificativo standard dei missili lanciati dal nemico.

Siccome Juan aveva una sorella più piccola, sapeva dei "Vampiri" di celluloide anche più di quanto desiderasse...
Per pochi attimi l'immagine di Edward Cullen lanciato come un fuoco d'artificio fece ridere Juan, anche se si tenne il pensiero per sé ("non era il momento giusto").

L'operatore girò una chiavetta, inserendo la modalità denominata AUTO-SPECIAL. In questo modo, il controllo delle batterie antimissili passava direttamente all'elaboratore centrale. Alcune luci verdi si accesero sulla consolle di comando, buon segno: tutti i sistemi funzionavano a dovere. 
Un nuovo rumore di missili, stavolta proveniente da sud. Juan non riuscì a contare quanti ne erano stati sparati, sembrava una raffica da otto.
 Probabilmente di più.

- Tempo stimato all'impatto, 15 secondi.

I missilii presero quota tra la pioggia, cabrando; poi si stabilizzarono in volo orizzontale verso i propri bersagli, ignorando le condizioni atmosferiche.
Un arcobaleno di fiamme arancioni tra gli sbuffi di nebbia e i vapori verdastri creati dalla combustuione di carburante solido per razzi.
La pioggia si era fatta più forte, ma nessuno prestava attenzione a questo particolare.

Ancora una volta, il boato dell'esplosione si unì al forte fragore della batteria laser di nord-est.
- Bersaglio distrutto. Ricerca... ricerca conclusa. Nessun nuovo bersaglio. Passo a modalità MANUAL.

Il solievo nell'aria si fece palapabile, mentre il comandante annunciava che la base passava a Condizione Due.

Mentre tutti si battevano pacche sulle spalle e urlavano, Juan si appoggiò ad una parete e si concesse un sorriso.
"Beh, alla fine poteva essere un quinto anniversario molto più traumatico...".



   
 
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