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Autore: Doll_    31/01/2011    9 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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 UN GIGOLO' IN AFFITTO – USCITA E CENA

 

La mattina dopo mi risvegliai nel mio letto, con solo una vestaglia addosso. Probabilmente il giorno prima era stato così sfiancante che quella notte dormii più profondamente del solito, tanto da non accorgermi che Zac mi aveva sollevata dal suo letto, vestita alla bell'è meglio e messa sotto le coperte del mio. Quando aprii gli occhi, la prima immagine che mi venne in mente fu di me, Zac e...il cioccolato, sorrisi e mi diressi in bagno per una bella doccia pensando e ripensando alla nottata prima e a ciò che mi aveva fatto provare Zac con la sua bocca... M'incendiava il solo ricordo.
Come siamo raggianti!” Mi salutò Susanna, vedendomi con un sorriso a 230 watt mentre mi sedevo al posto accanto al suo.
Tu credi?” Feci la finta tonta.
Come mai così felici?” S'intromise Cristina, dall'altro lato, affianco a Susanna.
Ho passato una bella nottata.” Rimasi sul vago, facendo mordere un labbro a Cris dalla curiosità e facendo sorridere Susanna che probabilmente aveva già capito, ma non fecero neanche in tempo a chiedere che la lezione iniziò -avevano deciso di terminare l'occupazione il giorno prima.
Alla ricreazione Cristina sparì e lasciò così campo libero alle domande di Susanna alle quali risposi un po' con la verità e un po' mentendo; mi stavo avvicinando molto a lei ma non volevo rivelarle quello scomodo segreto, non volevo che pensasse male di me. La mia coscienza bastava e avanzava.
Quando la giornata scolastica sembrava essere giunta al termine, però, una cosa inaspettata mi sorprese prima che salissi sulla sama diretta alla stazione dove poi avrei preso l'autobus che mi avrebbe portata a casa dopo un'ora di viaggio: Luca mi si parò di fronte, deciso a parlarmi.
Ehi..” Balbettai, col cuore in gola.
Ehi.” Mi sorrise, sicuro di sé.
Passò qualche secondo in un silenzio imbarazzante quando finalmente riprese la parola.
Allora... Tutto bene con Zac?” Chiese, grattandosi la testa.
Ehm, diciamo di sì. Perchè?”
Pensi che si arrabbierà se chiedo alla sua ragazza di uscire con me oggi pomeriggio?” Inarcò un sopracciglio, guardandomi di sbieco per vedere la mia reazione; dal canto mio non riuscivo nemmeno a respirare tanta era la sorpresa.
Ehm... Io... Io...” Io ero un'emerita imbecille.
E' un sì?” Mi aiutò, avvicinandosi.
Senza ancora riuscire a spiccicare una singola lettera, annuii freneticamente dimenticando una regola fondamentale che mi aveva detto Zac: “Fai sempre la sostenuta. Non dare mai a vedere al partner che non vedi l'ora di stare con lui, altrimenti lo renderai così sicuro di sé che penserà di poterti trattare come gli pare e piace. L'indifferenza funziona sempre. Ti devi far desiderare...” Okay, basta. Zac doveva restare fuori da tutto ciò, perchè se a Luca piacevo, piacevo così com'ero. Non volevo fingermi un'altra rischiando di non poter mai essere me stessa. Così accettai senza aspettare mezzo secondo, prima di salire poi sulla sama appena arrivata e vederlo dal finestrino, salutarmi, senza che io riuscissi a muovere un arto.
Non vedevo l'ora di dirlo a Zac, convinta che ne sarebbe stato entusiasta...
Lui COSA!?” Sbraitò, apparentemente furioso. Mmm.. Probabilmente non avevo fatto i conti giusti
Mi ha invitata ad uscire oggi pomeriggio. Mi aiuti a scegliere qualcosa di opportuno? Oddio, sono così emozionata!!” Urlacchiavo mentre facevo avanti e indietro nella mia stanza, tentando di trovare qualcosa di adatto, lanciando ogni indumento addosso a Zac, chiedendogli se andava bene.
E tu hai accettato?” Mi chiese, incredulo.
Ovvio. Era quello che ho sempre desiderato.” Feci spallucce, non capendo perchè continuava a guardarmi come se fossi uscita da un manicomio.
Ma... Tu sei la mia fidanzata!” Esclamò, scioccamente.
Ti sbagli. Noi non siamo fidanzati. Era tutto organizzato per avvicinarmi a lui, ricordi? A dir il vero non ho mai creduto che potesse funzionare. Insomma, già non mi filava prima, figuriamoci ora che sono fidanzata, e invece mi sbagliavo! Si è ingelosito e ha capito di volermi accanto a sé! Oh, non è fantastico!?” Parlavo a vanvera ormai, blaterando il doppio per cercare come di rimediare all'ammutilamento di poche ore prima con Luca.
Lui ancora mi guardava attonito.
Cos'è quella faccia da stoccafisso, ora?” Mi fermai, finalmente, parandomi davanti a lui. Mmm... brutta mossa.
Che razza di verme bastardo schifoso! Rubare la ragazza ad un amico! Io gliela faccio pagare, io lo ammazzo..” Iniziò a blaterare lui, stringendo convulsamente i miei vestiti fra i pugni.
Zac... Ma che dici?” Gli chiesi, allora, giustamente, guardandolo confusa.
Lui ricambiò con uno sguardo intenso poi sembrò calmarsi e riprendersi, sospirando e passandosi una mano sul viso come fosse sconsolato.
Scusami, è che io... credevo che dopo ieri sera l'avessi dimenticato quel tizio...” Ammise, sedendosi alla fine del letto, senza più guardarmi in faccia.
Ma, Zac, l'hai detto anche tu che quella era solo una lezione. Fra noi non c'è..niente di più. Siamo amici, no?” Tentai di sorridere alleggerendo l'atmosfera, senza risultato.
Già..” Abbassò lo sguardo. Mi sedetti accanto a lui e una lieve luce nella mia testa si accese...
Zac, tu non... non sei geloso, vero?” Inarcai un sopracciglio, incredula.
Non rispose; mi preoccupai.
Zac?” Lo richiamai. Iniziavo a sudare freddo, tremare dall'agitazione e una parte di me non voleva nemmeno sentire quella risposta, avendo paura della reazione.
No, non sono geloso.” Sospirò ancora, come la sera prima.
Sembrava stanco come se si stesse portando dentro sé un enorme peso.
Mh.. Ok.” Sentenziai, improvvisamente di cattivo umore e delusa chissà per cosa... Insomma, cosa avrei voluto? Che avesse detto di sì? No, assolutamente. Dovevo uscire con Luca e Zac era sempre stato chiaro fra noi. Non dovevo rischiare di sbilanciarmi ancora di più perchè, ahimé, ero fin troppo vicina all'innamorarmi di lui... 

Alla fine avevo optato per il classico paio di jeans scuri e una magliettina azzurra, fina e non troppo scollata; i capelli erano tirati indietro da un cerchietto e mi ero messa un ombretto bianco con, alla fine, delle sfumature nere, un po' di rossetto, tanto per dare un leggero colorito alle labbra, e converse. Ero semplice ma sofisticata: l'ideale.
Come sto?” Chiesi, entrando nella stanza di Zac che era intento a leggere un libro sul letto e che sobbalzò appena mi vide.
Sembri una leonessa.” Sorrise nervosamente, come se si stesse trattenendo.
Dici? E... va bene?” Domandai, paranoica come sempre.
Certo.” Ridacchiò lievemente.
Grazie.” Gli sorrisi sinceramente, guardandolo per qualche secondo, prima di sentire il rombo di una macchina sul vialetto.
Questo dev'essere lui.” Deglutii, improvvisamente agitata.
Zac inarcò un sopracciglio e si alzò per vedere dalla finestra.
Ha una macchina?” Chiese, stralunato.
Patente dei sedicianni. Sembra che ormai ce l'hanno tutti, almeno a Rieti.” Feci spallucce, rientrando in camera mia senza sentire di essere seguita.
Non...è pericoloso?” Fece lui, evidentemente preoccupato.
Zac, non temere, andrà tutto bene.” Dissi, accarezzandogli una guancia per poi scendere le scale ed uscire definitivamente.
Stai benissimo.” Mi sorrise Luca, appena entrai in macchina.
Grazie, anche te non sei male.” Ricambiai, vedendo che però non si era cambiato da poche ore prima. “Sei venuto da Rieti?”
Sì. Cristina mi ha detto dove abitavi.” Disse, mettendo in moto.
Cristina?” Chiesi, incuriosita.
Sì, è stata lei a consigliarmi di chiederti di uscire. Mi ha detto che eri interessata a me da molto tempo e così mi sono fatto avanti.” Spiegò con nonchalance, come se non mi avesse appena confermato che mi aveva chiesto di uscire solo perchè aveva saputo dalla mia amica che mi piaceva da tanto tempo e dando l'idea che mi stesse facendo un piacere... Mi sentii subito male.
Zac.. Avevo bisogno di lui. Della sua felicità.. Poi, d'un tratto mi arrivò un sms, non a caso proprio di Zac.
Spero che appena cercherà di baciarti, sentirai il mio odore al posto del suo e penserai alla serata di ieri e ai MIEI baci, non riuscendo a farlo più avvicinare per i sensi di colpa irrazionali. Attenta, bambolina ;)
Okay, se prima desideravo di averlo accanto per abbracciarlo e sentirmi protetta, ora lo volevo accanto solo ed unicamente per ammazzarlo con le mie stesse mani; così il mio umore calò sotto terra.
Hai detto a Zac della nostra uscita?” Mi chiese, appena scesi dalla macchina.
Mm.. Sì.” Feci la vaga. Eravamo arrivati a Roma e ora stavamo girando per via del Corso.
E come l'ha presa?” Domandò, timoroso.
Bah, prima si è insospettito ma poi l'ho tranquillizzato.” Gli sorrisi, apparendo sicura di ciò che dicevo.
Non sembra molto interessato a te, Victoria. Se la mia ragazza mi avesse detto che usciva con un altro avrei ridotto quel tipo in mille pezzettini.”
Prima frecciatina. Mi trattenni.
Forse è come dici te.” Feci spallucce.
Hai fame? Ovviamente offro io.” Sorrise apertamente, portandomi in gelateria, anche se io avevo una gran voglia di pizza... Non ne potevo più di dolci, la sera prima avevo fatto il pieno...
Che gusti?” Chiese ancora, una volta il nostro turno.
Nocciola e cioccol...” Ma mi bloccai poiché pronunciando quell'ultimo gusto, ricordi della notte prima m'invasero completamente.
Cioccolato?”
No, cioccolato, no. Fior di latte.” Deglutii, cercando di riprendermi.
Panna?” Chiese la commessa.
NO!” Scattai come una molla, rivolta più ai miei pensieri che alla signorina.
O..kay.” E dopo questa figura di merda, potevamo anche congedarci.Il pomeriggio passò in fretta e mi divertii non poco in compagnia del ragazzo dei miei sogni ma non mi sentivo come avevo sempre immaginato.
Ero felice e stavo bene ma.. ma mancava qualcosa.
Una volta davanti casa mia, il momento che tanto avevo aspettato stava arrivando. Luca era stato gentilissimo e si era comportato da vero gentiluomo, tranne in alcuni momenti in cui dava l'aria del classico “io-sono-il-più-figo-di-tutti”, così quando si stava per avvicinare come da copione, una strana e fastidiosa sensazione mi pervase insieme alle parole dell'sms.
Stava per baciarmi, diamine! Stava per baciarmi! Luca: il ragazzo che avevo sempre voluto... Ed io... Io non volevo. Perchè era vero... Sentivo l'odore da maschio di Zac e non il profumo Ugo Boss di Luca e mi aspettavo le sue labbra invece che quelle del ragazzo che mi piaceva... Così, sorprendendo entrambi, alzai una mano fra noi, attendendo che me la stringesse come buoni amici. Fu la figura peggiore della giornata -e ne avevo fatte tante di gaffe.
Luca mi guardò stralunato, come se non se l'aspettasse e, allontanandosi di poco, mi strinse la mano. Volevo sotterrarmi...
E' stata una bella giornata, grazie.” Dissi, prima di defilarmi dentro e andare in cucina per aprire il frigo e stuzzicare qualcosa di salato, senza nemmeno sapere cosa, presa dalla rabbia, delusione e confusione.
Vic, Vic!” Mi chiamarono subito in coro Marco e Mattia, facendomi sussultare.
Che volete?” Chiesi, cercando di non apparire troppo acida.
Sei tornata! E' TORNATA!” Gridò Mattia, come se fosse impazzito.
Ma cosa vi prende?” Domandai, incredula, vedendoli più iperattivi del solito.
Uh, niente! Ci stiamo divertendo tantissimo!” Sorrisero entrambi.
Alla play?” Feci con nonchalance, mentre mangiavo una fetta di prociutto.
No, no! Con Zac!” Esclamò Marco.
Non dovevi dirglielo!” Lo riprese, Mattia, guardandolo truce.
Zac? E ora dov'è?” Ero ancora più furiosa con lui, per l'sms e per la verità dei fatti. Era solo ed unicamente colpa sua.
Mmm.. In camera nostra. Prima stavamo in giardino ma poi si è fatto buio così ci ha detto di entrare ma noi non volevamo smettere di giocare con lui così lo abbiamo invitato a casa e abbiamo fatto la lotta! Lo abbiamo atterrato tre volte! Tanto papà ci ha detto che possiamo fidarci di lui, quindi...” Spiegò Marco, meritandosi una gomitata da Mattia.
Non devi dirle tutto, scemo!” Lo rimproverò ancora.
Oh, già..” Fece spallucce.
Perchè non dovevo sapere?” Chiesi, inginocchiandomi per arrivare alla loro altezza.
Perchè Zac ci ha detto che ti saresti arrabbiata.” Disse Mattia, abbassando lo sguardo.
Ehi ragazzi, cosa state..?” Ma la domanda di Zac gli morì in gola appena mi vide.
Zac! Abbiamo cercato di avvertirti ma...” Cercò di giustificarsi Marco, venendo interrotto da Zac che gli fece segno di stare zitto.
Mi devi spiegare qualcosa, Zachary?” Mi rialzai in piedi, portando i pugni ai fianchi e battendo il piede atterra stile fumetto.
In risposta, rise nervosamente.
Sto aspettando.” Continuai, minacciosa come sempre.
Il patto era che non doveva avviciarsi alla mia famiglia per non coinvolgere nessuno. Ero sempre stata dell'idea che avrei fatto conoscere il mio ragazzo a mio padre solo dopo minimo dieci mesi insieme, senza rischiare quindi che i miei fratellini ci si affezionassero, in modo tale che se la relazione fosse finita non ne risentissero della mancanza e non pensassero che chiunque entri nella loro vita sia destinato ad andarsene come purtroppo avevo sempre pensato io... E Zac non era nemmeno il mio fidanzato! A maggior ragione doveva stare lontano dai miei parenti così da non suscitare domande a nessuno. Ero stata chiara e lui mi aveva tradito, diventando amicone di mio padre e una sorta di fratello maggiore di Marco e Mattia, pur sapendo che fra poco più di un mese avrebbe dovuto levare le tende.
Ehm... Com'è andata con l'allocco?” Mi chiese, cambiando argomento e facendomi ricordare la figura di poco prima.
Stai peggiorando la tua situazione, sai? Mi sto infuriando ancora di più.” Lo ammonii, tentando di mantenere la calma e non cercare di strangolarlo.
Ero arrabbiata e volevo scaricare, come mio solito, il tutto su di lui che, in parte, ne era anche il colpevole.
Calmati, okay? Non è successo niente, Vic.” Cercava di tranquillizzarmi, mentre indietreggiava verso il divano.
Io non credo proprio, Zac. Non dovresti essere qui e lo sai bene!” Stavo iniziando a gridare quando il mio cellulare prese a squillare.
Pronto!?” Ringhiai, senza aver guardato il display.
Victoria? Tutto bene?” Era mio padre.
Sì, papà, scusa...” Sospirai, passandomi una mano sul viso e voltandomi non prima di aver visto Zac sedersi sul MIO divano, tutto sorridente.
Stasera verranno a cena gli zii con le loro famiglie e i nonni, quindi fatti aiutare da Marco e Mattia ad apparecchiare per venti, io sto arrivando.”
Ma, papà, di solito quando vengono tutti, apparecchio sempre per diciannove.” Constatai, ricordando tutte le sfortunate volte in cui invitavamo i parenti a casa.
Mi sembrava sottointeso che ci fosse anche Zac, ormai è di famiglia.” Fece, con tono felice. Io sbiancai.
Ma... Papà! E' il mio ragazzo! Decido io se invitarlo o no!” Scattai come una molla.
Che tu ci creda o no, è anche mio amico e non solo il tuo ragazzo, quindi ho deciso. Ora devo proprio andare, sono in macchina, ciao piccola.” E dopo questo riattaccò, chiamandomi in quel modo che usava solo quando voleva fare il ruffiano, dimenticandosi anche la litigata furiosa del giorno fa.
Mmm.. Fammi indovinare: sono invitato a cena insieme a tutti i tuoi parenti?” Chiese, più sorridente di prima.
Zac... Non puoi venire, davvero.” Quasi lo supplicai.
Ohh, ma io voglio venire, non vedo l'ora.” Disse, sensualmente, alludendo al doppio senso anche davanti agli ignari Marco e Mattia.
ZAC!” Strillai, indignata e paonazza.
Lui continuò a ridere.
Stasera ne riparliamo, Zac. Ti avverto che i miei parenti non sono tutti facili da prendere, soprattutto qualche mia zia e le mie cugine, fans di Giada e Sophia ma non di me...”
Sono sicuro che mi divertirò, Vic.” Mi sorrise, tranquillo.
Lasciai perdere ed iniziai ad apparecchiare da sola mentre Zac ritornava in camera dei piccoli a giocare con loro e a farli divertire date le urla e le risate che uscivano dalla stanza, strappando anche a me qualche sorrisetto.
Dopo qualche minuto però, finito di apparecchiare e sistemare il salotto, come mai avevo fatto prima, Mattia mi sorprese, correndo di sotto e chiamandomi a gran voce: “Vic, Vic! Vieni, devi aiutarci!” Cercava di smetterla di ridere, ma non ci riusciva così, sorridendo e senza preoccuparmi minimamente, posai una forchetta e mi diressi nella stanza dei piccoli dove, appena chiusi la porta alle mie spalle, mi insospettii.
Ma... Non c'è nessuno.” Notai, inarcando un sopracciglio, stralunata; intanto Mattia si stava quasi accasciando a terra dalle risate.
Cosa...?” Ma non riuscii neanche a finire la domanda che sentii una presenza dietro le spalle; mi voltai ma era troppo tardi dato che Zac, insieme a Marco e seguiti da Mattia, mi catapultarono sul letto ed iniziarono a farmi il solletico.
Era una trappola!” Esclamai, fra una risata e l'altra.
Dovevi divertirti un po'!” Disse, Zac, continuando con la tortura.
Oddio, vi prego.. Basta.. Basta.. N-non ce la faccio p-più..” Ansimai, ora stremata dalle troppe risate. Marco si dedicava al collo, Mattia alle gambe e Zac ai fianchi, fino a quando, cercando di fuggire, non mi rigirai a pancia in sotto, facendoli fermare.
Okay, soldati, può bastare così.” Ridacchiò, Zac, anche lui ansimante.
Sì, signore!” Urlarono Marco e Mattia all'unisono, portandosi una mano sulla fronte come se fossero davvero due militari in frontiera; risi di gusto, guardando incredula Zac, che in risposta fece spallucce e mi sorrise.
Ottimo lavoro, la missione è stata terminata con successo.” Riprese, sdraiandosi accanto a me, che mi ero poggiata con la schiena al muro.
Ci siamo divertiti tantissimo...” Rise ancora, Marco, mettendosi in mezzo a me e Zac, mentre Mattia si era sdraiato ai nostri piedi, sempre sul letto ovviamente. Messi così, a ridere serenamente, sembrammo proprio la classica famigliola felice. Una sensazione stranamente opprimente mi percorse il corpo e fece sparire subito il sorriso dalle mie labbra.
Ehi, che ti prende?” Mi sussurrò Zac che, a mia sorpresa, mi stava fissando da diversi minuti.
Ehm... Nulla. Pensavo.” Borbottai, prendendo a giocherellare con la coperta di topolino.
Beh, smettila di pensare se ti fa rattristare così tanto.” Mi disse lui, passandomi una mano sul viso, in una delicata carezza, stupendomi.
Zac...” Lo richiamò Marco, interrompendo i nostri sguardi “Ma tu sposerai mia sorella?” Chiese, facendomi strozzare con la mia stessa saliva e facendo irrigidire Zac.
Silenzio imbarazzante. Tutti in attesa della sua risposta, me compresa che continuavo a darmi dell'imbecille perchè non intervenivo in suo aiuto.
Io...” Stava per iniziare ma, (s)fortunatamente, la voce di nostro padre ci richiamò di sotto al salone, seguito da tutti gli invitati.
Papà!” Lo abbracciarono, Marco e Mattia, scendendo come razzi, giù dalle scale mentre io e Zac eravamo rimasti ancora ai primi tre scalini.
Pronto?” Gli sussurrai, più agitata di lui.
Victoria, stai tranquilla. Non accadrà nulla; è solo la tua famiglia.” Fece, cercando di farla apparire una frase normale.
Appunto!” Squittii, iniziando a tremare mentre, come da copione, mi venne il singhiozzo.
Trattieni il respiro...” Iniziò lui....E conta fino a venti.” Continuai io, sorridendogli e prendendolo per mano.
Si va in scena.

   
 
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