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Autore: Nearina_is_back_LoL    31/01/2011    1 recensioni
Canta, o pettirosso.
Canta un’ultima volta.
Salvami dall’oscurità.
Chiama ancora una volta il mio nome.
E io tornerò alla luce.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi hanno bloccato la pagina. Me lo son meritata.
MA LO RIFAREI, ECCOME.

Era ora di rimettere le mie poche storie x°D
Mi dispiace solo per quelle poche persone che avevan perso il loro tempo per commentare le storie mie X°°°D
Nel decidere con quale storia iniziare, ho pensato che anche le mie fiabe meritassero di stare su EFP. Tanto c'è di tutto.

Adooooro i doppi sensi ;D
Ogni parola, ogni frase, ogni situazione, ha un secondo significato.
Credo che nemmeno chi sa abbia capito tutto ;D
Solo io posso.
Per tutti gli altri...Vedetela come una semplice fiaba,no?
Buona lettura <3


C'era una volta una principessa, famosa come “La principessa senza sorriso.”
Si chiamava Vera.
Viveva in un bellissimo castello, ai confini di una meravigliosa contea.
Aveva tutto quello che poteva desiderare dalla vita.
Denaro. Potere. Notorietà.
Viveva nella bambagia.
Le bastava chiedere,per ottenere.
Soltanto..Era molto sola.
Passava le sue giornate chiusa nelle sue stanze, chiedendosi perché fosse l'unica a non avere compagnia nel suo regno. Desiderava soltanto un amico sincero,niente di più.
Un giorno, quasi per caso,un piccolo pettirosso cadde dal suo nido, e non fu più in grado di risalire sull'albero,essendo ancora troppo piccolo per volare.
La principessa decise che se ne sarebbe presa cura lei, fino al giorno in cui non fosse riuscito a volare via.
Più i giorni passavano,però, più Vera si affezionava al suo amato pettirosso,sicché non volle più lasciarlo andare,nemmeno quando ormai si era fatto grande e,con ogni gesto,urlava il suo bisogno di libertà.
Il piccolo pettirosso,dal canto suo, era felice di essere il compagno di giochi della signorina, e non la lasciava mai sola.
Perché,nonostante a volte la distanza li allontanasse, il pettirosso era sempre nella mente e nel cuore della Principessina.
Tutti,nel contado, si accorsero di questo improvviso cambiamento.
La principessa senza sorriso ormai non esisteva più.
Al suo posto, vi era la Principessa Sole, allegra e radiosa come non mai.
Il sorriso non abbandonava mai le sue labbra,illuminando un poco quell’espressione incupita che lei stessa detestava.
E se,a volte,tornava a deprimersi per quell’altra piaga che attanagliava il suo piccolo cuore,l’amore, sapeva che sarebbe bastato guardare negli occhi il suo pettirosso per scacciare ogni triste pensiero.
I giorni passavano,e la loro amicizia diventava sempre più solida. Non ci volle molto per trasformarla in ossessione.
La principessa desiderava soltanto la compagnia del suo pettirosso,e di nessun altro.
Iniziava a detestare chiunque lo accarezzasse, gli si avvicinasse o,semplicemente, lo guardasse.
"E’ mio. E di nessun altro. Non toccatelo! Non guardatelo! Non parlategli! E’ mio! Mio,e mio soltanto!" ripeteva,in continuazione.
A chiunque decidesse di sfidare la sorte e di sfiorarlo,anche per un solo secondo, faceva spezzare le dita.
A chiunque si avvicinasse per ammirarlo in tutta la sua bellezza, faceva cavare gli occhi.
La sua ossessione si stava trasformando in pazzia.
E,nonostante lei fosse disgustata da questa sua insana gelosia, non riusciva a evitare di comportarsi in quel modo.
Eppure,il piccolo pettirosso, non aveva affatto paura di lei; anzi,le stava accanto ancora più volentieri.
Il piccolo pettirosso era assetato di sangue almeno quanto la principessa.
Erano una coppia perfetta. Il mondo li ripudiava per il loro malato modo di essere,ma loro si capivano, si apprezzavano,si amavano per quello che erano.
Si completavano. Qualcuno li additava come “anime gemelle”, per deridere lo strano rapporto nato tra un pettirosso e una ragazzina.
A loro non importava.
A loro bastava avere l’altro per essere felice. Non necessitavano di nient’altro.
"Se tu sarai con me,pettirosso mio, non avrò più bisogno di niente. La compagnia delle altre persone è così insulsa,paragonata alla tua."
"Sei la mia vita,principessa."
"Non ti condivido con nessuno,ricordalo."
"Non voglio essere di nessun altro,mia principessa."
Quelle parole sapevano confortare la piccola Vera. Le ripeteva, sorridendo, nei rari momenti in cui il suo pettirosso era lontano e non poteva sussurrargliele.
Il piccolo pettirosso iniziò ad intraprendere viaggi sempre più frequenti.
Il suo bisogno di libertà iniziava ad essere opprimente.
"Tornerai?"
"Ovvio. Ve l’ho detto: io vi starò accanto per sempre."
La piccola principessa sa benissimo che il “per sempre” non esiste.
Da quando aveva il pettirosso con sé,però,l’aveva dimenticato.
Si era illusa che tutto sarebbe rimasto come ora.
"Se il mio pettirosso sarà con me, sarò felice. Per sempre."
I giorni passavano. Il pettirosso si faceva vedere sempre meno.
Ma la principessa non smetteva di sorridere. Il suo amato viveva nel suo cuore e nei suoi pensieri.
Andava bene così.
"Principessa,ti devo presentare una persona!"
Eccolo. Il suo pettirosso era appena tornato.
Sul viso del suo amato, vi era un enorme sorriso.
La principessa non riusciva a ricordare nemmeno un istante in cui aveva potuto vedere un sorriso simile illuminare il suo volto.
Durante un lungo viaggio, il pettirosso aveva fatto amicizia con una splendida fata.
In poco tempo, la fata riuscì ad ammaliare tutto il regno.
Era così bella che bastava la sua presenza a conquistare i cuori di chi la guardava.
Ed era accaduto persino al suo pettirosso.
"Siete bellissima,principessa! Proprio come dicevi tu,pettirosso!" disse la fata,abbracciandola.
La principessa la allontanò, e scappò nella sua stanza.
"Aveva detto…Che mi sarebbe rimasto accanto per sempre…Che gli bastavo io,per essere felice…Allora,che vuole da noi quella fata? Perché si è intromessa tra noi? Perché è entrata nella nostra vita?"
La principessa si mise ad osservare la fata. Voleva capire che cosa avesse di speciale.
Come era riuscito un microbo a intromettersi nel loro rapporto? Cosa aveva in più?
La fata era sempre allegra.
Era dolce,tenera e graziosa. Affettuosa e fragile,necessitava di essere protetta.
Date le sue piccole dimensioni,poteva viaggiare sul dorso del pettirosso.
Lei poteva stargli accanto davvero per sempre.
Non erano solo belle parole, come quelle della principessa.
"Perché io sono così grande? Perché io non posso volare insieme a lui come fa la fata? Perché sono una persona così orribile? Perché non sono come lei?"
Se fosse stata come lei, forse il pettirosso non avrebbe avuto bisogno di cercare qualcun altro.
Forse avrebbe continuato ad accontentarsi della compagnia della principessa.
Nonostante Vera cercasse di nascondere questo suo malumore,il pettirosso,che non era affatto stupido,si accorse subito dei sentimenti della principessa.
Soltanto,desiderava che fosse la sua adorata principessa a parlargliene.
La principessa,dal canto suo,si sentiva una sciocca: il suo pettirosso era felice, perché soffrirne?
"Ho paura."
"Di cosa hai paura,mia adorata?"
"Si quello che provo,pettirosso mio. Io…Non faccio altro che desiderare la tua compagnia….E tu…Torni con quella fata…Vedo che sei felice,ma non sono più io quella che ti rende felice. Ti meriti tutto quanto. Io…Devo essere contenta per te! Non posso…Pretendere che tutto torni come prima…Quello che è stato è stato."
Il pettirosso era la sua ragione di vita, l’unico in grado di farla sorridere sempre,in ogni situazione.
L’unico capace di esternare,senza peli sulla lingua,ogni suo pensiero.
Non doveva rattristarsi perché lo stava perdendo.
Doveva rallegrarsi,perché stava per volare verso quella felicità che non avrebbe mai visto,stando legato a lei.
"Ormai sono di troppo,fra voi due. Non posso darti quello che è in grado di darti quella fata,pettirosso mio. Perciò...Lascia questo nido. Vola via da me!"
"Di troppo…? Ma che cosa stai dicendo,mia principessa? Io voglio bene sia a lei che a te! Io non me ne vado da te,Vera. Ti voglio nella mia vita. Non me ne andrò mai. E non ti permetterò di andartene."
"Io non posso più far parte della tua vita,pettirosso. Vi guarderò,da lontano. E sorriderò,per voi."
"Perché…Vuoi allontanarti? Saremo felici. Io,tu e la fata. Come una famiglia! Non sarai mai più sola! Saremo felici,per sempre."
"Mi dispiace,piccolo pettirosso. Ma fra me e te nulla sarà più come prima. Esistevi solo tu per me. Esistevo solo io per te. Ormai,non è più così. Vola via,ti prego. Ti prego…"
"Perché vuoi farmi del male a ogni costo? Io…Non ti voglio perdere,principessa…"
"Non ti voglio fare del male. Non uscirò completamente dalla tua vita. Mi troverai in un angolino,ad aspettare. E quando avrai bisogno di me,chiamami ed io arriverò."
"A me non basta, Vera."
"Impara ad accontentarti,pettirosso"
"Mi adeguerò alla nuova te,principessa" disse infine,il pettirosso.
"Accetterai il fatto che mi allontanerò?" chiese,speranzosa.
"No. Mi adeguerò al fatto che dovrò seguirti io."
"Tu non hai capito proprio un bel niente!!"
"Sì,invece. Ma non seguo mai i consigli altrui. Mi dispiace,ma non accetto di perderti così!"
La principessa gli diede le spalle, sperando che se ne andasse,senza dover vederlo andare.
"Ti sei stufata di me."
"E’ la cosa più brutta che tu potessi dire
"Ti adoro.
"Lo so."
"Che cosa hai intenzione di fare?"


La fiaba non ha ancora una fine.
La storia della principessa e del pettirosso è destinata a continuare.
Quel che è certo, è che non ci sarà affatto un “e vissero tutti felici e contenti”.
La principessa sa che non esistono queste cose,come non esiste il “per sempre”.
La principessa è stanca di soffrire,di sentirsi un peso.
Il suo orgoglio è a pezzi. Quella fata è troppo superiore a lei.
Il suo cuore piange. Anche ora,sapete?
Ogni tanto ripete una filastrocca,che risuona in tutto il suo regno.

Canta, o pettirosso.
Canta un’ultima volta.
Salvami dall’oscurità.
Chiama ancora una volta il mio nome
E io tornerò alla luce.
  
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