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Autore: Aku177    01/02/2011    1 recensioni
Allora, ragazzi, questa non è la mia prima fic.
Ne avevo scritta un'altra, sempre con il mio personaggio protagonista, ma faceva davvero schifo, sinceramente. XD
Un piccolo riassunto:
Axel è il figlio di Giovanni, litiga con il padre, cambia cognome in Flameray, va ad Hoenn, conosce Vera e si innamora.
Poi ci sono anche i fratelli Kira (KairyUchiha97) e Silver.
Beh... Godetevelo! :D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre eseguiva il viaggio in macchina, Erik pensava a diverse cose. Intanto, all'occasione che gli si presentava davanti. Stava dichiararsi alla persona che amava da sempre, fin da quando aveva fatto una figura di merda in quella foresta, diversi mesi appresso. Poi, il fatto che lo stesso Axel gli aveva esplicitamente detto ciò. Forse, per una volta, sarebbe andata come voleva? Decise di chiamare al cellulare Axel, che in quel momento stava limonando e non poteva di certo rispondere.
-Spero per te che stia morendo qualcuno- rispose Axel incazzato al cellulare.
-No, pirla- rispose Erik. -Ad ogni modo, la Fiammetta con cui stavi limonando è, per caso, la capopalestra di Cuoridilava?
-Certo, conosci altre Fiammette?!-
Erik frenò bruscamente. La frenata fu sentita anche da Axel.
-È… È mia sorella- disse Erik.
Seguì un pesante silenzio, interrotto da Erik che rimetteva in moto.
-Se la tratti male come Vera, ti uccido, lo sai?-
Axel, ancora sbalordito, ripetè le parole di Erik.
-T…tua… sorella…-
-Sì, la mia. E vedi di trattarla meglio di Vera, sennò vengo lì e ti massacro! Chiaro?- continuò Erik con una voce forte. –E soprattutto, divertiti!- disse chiudendo la conversazione.
Fiammetta guardava Axel che rimetteva il telefono in tasca mentre guardava il vuoto.
 
Erik stava fermo sulla porta, indeciso se doveva bussare o meno. Ma sapeva che doveva farlo, e lo fece. Aprendo la porta si mostrò Vera, sorridente.
-Ehi, guarda chi si rivede, Erik!- disse con un sorriso smagliante.
-C..ciao, Vera. Senti, mi fai entrare un secondo?-
-Veramente, stavo uscendo. Ed è abbastanza urgente… Possiamo fare un’altra volta?-
E lì si sentì come un suono di un vetro infranto.
-…Certamente, ciao- disse Erik fingendo di non essere dispiaciuto.
Si spostò per farla passare e appena allontanata, cadde a terra sconsolato.
Axel aveva ripreso a limonare Fiammetta, quando Vera passando di lì lo vide.
Axel non l’aveva notata, e nemmeno Fiammetta. 
Sapeva quello che le aspettava. Però, volle comunque vederlo. Per essere sicura, per masochismo, non ne era certa neppure tutt'ora. Ma quando passò per quella casa, odiò sinceramente Axel. Forse per la prima ed unica volta. La naturalezza con cui baciava quella ragazza, la stessa naturalezza che un tempo usava per lei. Scappò via, in preda alle lacrime.
-VERA! ASPETTA!- urlò Axel, ma senza ottenere buoni risultati.
Axel rimase con una mano sul petto, con un pugno. Guardava quel punto. Quando si ricordò che dietro c’era Fiammetta.
-Ehm… Scusa… Devo scappare!- disse Axel, salendo in fretta sul motorino e tornando verso casa.
“Non lo merita...” pensava malinconico Axel, quando il motorino si ferma.
“Ottimo…” e proseguì  a piedi trascinando il motorino.
Quando arrivò fuori casa, c’era Erik seduto su uno scalino.
Axel si siede vicino a lui, e dopo un lungo silenzio, gli chiede, mostrandogli un pacco di sigarette:
-Sigaretta?...-
Erik annuisce e ne prende una, insieme ad Axel. Le accendono e restano a guardare in basso.
Dopo un silenzio, che pare interminabile, Axel si decide a parlare.
-Com'è andata con Vera?-
Erik vorrebbe fulminarlo con lo sguardo, ma è troppo sconsolato anche solo per alzare lo sguardo.
Quindi risponde con un banale -Poteva andare meglio. Mia sorella?-
A questo punto, è di Axel il desiderio di fulminamento. Ma anche lui, è in preda all' ambascia.
-Non benissimo-
-Sai, VERO, che questo casino lo hai fatto tu, no?-
-Certo-
-Bene. Comunque, Axel, casino o meno, è bello averti come amico. Con te si vivono esperienze che puoi capire appieno solo se le provi in prima persona-
-Grazie. Anche te sei un buon amico-
Si battono un pugno. E il silenzio è l' unica cosa che sentono per diversi minuti.
-C'è da dire che l' amore è effimero, però-
-Assai...-
Altra pausa.
E a quel punto, Axel si alza.
-Beh, Erik, grazie dei bei momenti. Non so se tra Vera e me tornerà tutto come prima, e non so cosa farò con Fiammetta. Ma questa giornata non la dimenticherò-
-Siamo in due, fratello-
Axel si ferma quando dice fratello. Non aveva mai pensato a Erik come un fratello, e la cosa non gli dispiaceva così tanto.
Si battono l' ennesimo pugno, poi Axel torna a trascinare il suo motorino mentre Erik finisce con calma di fumare la sigaretta.
Mentre Axel spingeva il motorino, pensò a diverse cose. A Fiammetta, che aveva lasciato lì, e si chiese a cosa stesse pensando;
Pensò a Vera, a come le aveva spezzato il cuore e al casino che aveva combinato;
Pensò a Kira, al suo Dusknoir che, chissà come, aveva sempre ragione.
E proprio Kira incrociò sulla sua strada, mentre spingeva il motorino.
-Dillo- Disse fredda.
-Scordatelo-
Lo guardò torva.
-Uff... Ok, avevi ragione-
-Eh?-
-Sono un coglione-
-Dimenticato nulla?-
Axel sorrise, mentre la sorella correva da lui e lo abbracciava.
-Ti voglio bene, fratellone-
-Anche io- rispose.
Poi i due si misero a spingere insieme. 
Erik, intanto, stava camminando verso casa, mentre nella sua testa si affollavano vari pensieri.
La sfiga sua e di Axel, il rifiuto di Vera, questa notte stranissima...
Quando riconobbe il vialetto di casa sua, lo imboccò sempre a testa bassa, e fini per sbattere contro qualcosa.
-Ahi!-
-Oh, scusa...-disse alzando la testa.
Davanti a se aveva Vera.
Ci fu un minuto di silenzio, che parve un eternità al ragazzo.
-..V-vera? Che ci fai qui?-
La ragazza chinò il capo, mentre rispondeva.
-Stasera non voglio tornare da Axel, è una storia lunga. So di chiederti molto, ma potrei restare da...-
Ma il ragazzo, cingendola per le spalle, la stava già baciando. Vera si strinse a lui, gustando appieno quel momento.
Axel, che passava ora per la strada, insieme alla sorella, non poté fare a meno di vederlo.
E nel farlo, sorrise soddisfatto. Non si può dire lo stesso della sorella.
-Axel, non voglio sapere come quei due sono finiti lì. Dimmi solo se questo era un tuo piano già organizzato-
-Si, lo era-
-E ha funzionato?-
-Perfettamente-
-Bene, spingi- disse la ragazza mentre lo anticipava senza spingere lei stessa il motorino.
-Ma non mi aiuti?-
Kira si girò, facendo la linguaccia -L'ho già fatto abbastanza. Su, cammina, sta albeggiando-
Axel imprecò sottovoce, spingendo il motorino, mentre albeggiava su Sabbiafine.
  
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