< E i miei? > chiese guardandola con
la coda dell’occhio.
Kanon saltò giù correndo più avanti per poi
girarsi e tirare fuori la lingua.
< I tuoi sono comuni, onii-chan >
Comu...ni?
Se non si sbagliava..significava che erano
in molti ad avere i suoi occhi.
Mentre quelli dei suoi due migliori amici
erano…
Per un momento il suo viso fu attraversato
da una grottesca smorfia.
Fu la prima volta in cui si sentì,
inspiegabilmente, geloso.
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Corse più che poté per i corridoi
dell’immensa villa, ma le sue corte e paffute bambine la fecero inciampare per la terza volta da quando aveva
salito le scale che portavano all’ala ovest della casa - quella riservata alla
camere da letto -.
Si rialzò velocemente, dando solo una breve
occhiata al rivolo di sangue che scendeva dal suo ginocchio sinistro.
Ryu le aveva detto che in queste occasioni era meglio indossare
pantaloni, per non farsi troppo male.
Peccato che lei avesse solo gonne!...ma stava provvedendo a quella piccola mancanza…!
Si avventò
su una porta che cigolò spalancandosi.
La prima cosa che vide fu un letto a due
piazze, enorme. Ricoperto da un
lenzuolo color “foglie di ulivo”, come lo definiva lei.
Non ci prestò molta attenzione e subito si
diresse verso l’armadio in legno chiaro.
Conosceva a memoria ogni particolarità di quella stanza visto che
passava più tempo lì che nella sua.
Si alzò in punta di piedi e stese al
massimo le braccia per riuscire ad aprirlo.
< Perfetto
> mormorò.
Fece un sorriso a 3.000 denti gettandosi
sui vestiti maschili che si trovavano
all’interno.
Ne uscì con un paio di calzoni addosso e
calpestò la gonnellina buttata a terra in malo modo per rimirarsi allo
specchio.
Forse erano un po’ lunghi…ma moooolto comodi!
Fortuna che lei e suo fratello avevano quasi la stessa taglia!!
Il rumore dei passi in corridoio la fece
sussultare e si voltò di scatto verso la porta incrociando, dopo dieci secondi,
lo sguardo nero del fratello.
< Oh-Oh > sussurrò.
Lui la fissò con la bocca semi-spalancata.
“ Che diavolo
succede?! “ pensò sconvolto.
< Che stai facendo Kanon? >
< Ehm…mi sono fatta male! > indicò
entrambe le ginocchia sbucciate, nascoste dal tessuto dei pantaloni.
< Volevo proteggermi...>
< Con i miei jeans? > la interruppe.
< Sì! >
Sorrise nel constatare quanto intelligente
fosse la sua piccola sorellina.
< Bene..> rise. <..Lasciati
sistemare! >
Frugò in alcuni cassetti accanto al letto e
prese una cintura dopo aver visto Kanon tenerseli su con una mano.
< I maschi sono più “liberi”, vero? >
chiese Kanon dopo alcuni minuti. Lui si fermò un attimo, poi finì di allacciare
la cintura.
< Così sembra > sospirò afferrando
anche una maglia.La vide sorridere raggiante.
< Posso vestirmi da te per un po’? >
buttò lì lei.
Vestirsi…da lui?
Che razza di idee per una femmina volersi vestire da maschio.!
< Sei stupida o cosa? > esclamò lui.
< Solo per un po’!...> lo implorò con
lo sguardo.
Ah…quant’era insistente quella mocciosa!!
< Se ti vesti da maschio…nessuno ti
riconoscerà > constatò pensieroso.
< …E allora? >
Allora nessuno avrebbe pensato che fosse
una bella bimbetta. E nessuno si
sarebbe avvicinato,soprattutto.
Perfetto.
< …Allora dovrai tagliarti i capelli!
> disse infine, prendendo una lunga ciocca corvina tra le dita e ammirandone
la lucentezza.
Kanon sorrise a 3.000 denti.
< OK!! >