Una settimana di libertà.
Taiki.
Taiki mi portò in un ristorante tipico romano, e per la prima volta assaporai le delizie della cucina
italiana. Lui mi suggerì dei piatti in particolare, e così il mio primo piatto fu una carbonara,
scaloppine all' aceto balsamico con contorno di patate al forno. Il tutto accompagnato da un ottimo
vino rosso della casa. Assaggiare quei piatti mi mandò in visibilio, nè a Londra nè in Giappone
avevo mai mangiato delle pietanze tanto gustose quanto succulente!
Conosceva i proprietari del ristorante, ormai Taiki si era completamente ambientato nella capitale.
Mentre mi deliziavo con i sapori e profumi di quei piatti squisiti, Taiki sorrise:
-Caspita Amy, sei di bocca buona, non ti ci facevo così "mangiona"!-
Provai imbarazzo e cercai di difendermi:
-Beh non mangio mai così tanto, però davanti a tanta bontà...-
-E va bene Amy, domani ti porto a mangiare in un posto dal quale non vorrai più andartene! Ti va
di uscire da Roma?-
-Beh si...credo! Dipende da quanto ci allontaniamo!-
-Tranquilla, è a pochi chilometri da Roma!-
-Sì va bene...accetto! Ma Taiki come fai con il lavoro?-
-Quello non è un problema, sono in attesa che si sistemino alcune faccende burocratiche per poter
partire per Londra. Il dottore che deve prendere il mio posto qui a Roma è già in servizio, e a me
stanno concedendo molti permessi, non ho problemi!-
-Capisco...e hai già trovato l' alloggio?-
-Se l' ho trovato? Sono stato già tre volte a Londra per trovare sistemazione e ho trovato un
appartamento non molto distante dal lavoro, nella zona di West End, conosci?-
-Sì, si trova dall' altra parte del Tamigi rispetto a dove sono io, ma non siamo molto distanti, io
sono in zona London Bridge.-
-E dove lavori?-
-Al Guy's Hospital, proprio lì vicino!-
-Mi sembra di averlo sentito...Non conosco ancora bene la città, beh, in quel caso sarài tu a farmi
da guida nel tempo libero giusto?-
Aveva uno sguardo luminoso mentre parlava, il mio essere a disagio stava svanendo per dare
spazio ad una sensazione piacevole. Mi tornarono in mente i momenti in cui studiavamo insieme, in
fondo era sempre lui, il solito Taiki di sempre, solo che era cresciuto.
Mi fissò per un attimo, poi esclamò:
-Certo che sei proprio cresciuta Amy!-
Incredibile, stava pensando lo stesso di me! Poi continuò:
-Sei diventata una donna! E sei anche meno timida rispetto ai tempi del liceo...Sei proprio cambiata
per certi aspetti!-
-Beh, spero in meglio!-
Mi feci una risata. Lui annuì:
-Sì, decisamente in meglio.-
Si era fatta notte, e Taiki mi riaccompagnò davanti all' hotel.
-Buonanotte Mizuno! Domani vengo a prenderti per le 11.30. Mettiti abiti comodi per camminare
eh?-
-Eh? E perchè?-
-Fidati!
-Mmm...ok, spero che non mi farài camminare troppo come oggi!-
-Stai tranquilla! Buonanotte Amy.-
Gli augurai la buonanotte e mi diressi verso l' albergo. Provavo una sensazione strana al pensiero
di quell' appuntamento, stavo passando la mia vacanza con Taiki, e ciò non era programmato,
eppure provavo una sensazione di inaspettato benessere. Mentre salivo in ascensore per
raggiungere la mia camera, lessi il messaggio che mi aveva mandato Rea:
-Sono arrivata a casa, tutto a posto, grazie ancora di tutto! Ah e...non ti consumare le labbra a forza
di baci! Buonanotte cara.-
Rea era incredibile, aveva per forza in testa che tra me e Taiki succedesse qualcosa. Sapevo invece
che non sarebbe stato così, non avevo intenzione di rivivere un rapporto d' amore. Però...l'idea di
baciare un ragazzo così piacente, mi fece sorridere.
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Ore 11.30, Taiki mi aspettava davanti all' albergo, eravamo stati puntulissimi entrambi. Quel
giorno indossai i vestiti comprati con Marta: i jeans ed il maglione bianco scollato sino alle spalle.
Per me era strano vedermi vestita diversamente dal solito, ma non mi ci vedevo poi così male.
-Buongiorno genio della matematica!-
Esclamò Taiki, che portava un cappotto nero a doppio petto con una sciarpa bianca, e jeans anche lui.
-Buongiorno a te Taiki! Allora, dove mi porti?-
-Sei proprio curiosa eh? Ti porto in un agriturismo in direzione Viterbo, un' altra città del Lazio. Lì
ci sono alcuni miei amici, vedrai come si mangia! L' unica cosa è che c' è un bel pezzo da fare a
piedi, perchè i parcheggi sono distanti dall' agriturismo, proprio per preservare gli animali e le
piantagioni dai gas di scarico delle macchine, per questo ti dicevo di metterti comoda con gli
abiti...Vedo che l'hai fatto, e brava Amy!-
Ero contenta di aver fatto come diceva.
Si prevedeva un' ora di viaggio circa, eravamo entrati in zona Viterbo, intanto ne approfittai per
mandare dei messaggi alle mie amiche, e ne mandai uno anche ad Heles, rinnovandole i
ringraziamenti per avermi aiutata ad ottenere quei giorni di vacanza.
Stavamo viaggiando per le campagne laziali, quando ad un certo punto la macchina si spense di
colpo. Taiki tentò di rimetterla in moto, ma non si accendeva nemmeno il quadro delle luci:
-Maledizione!-
-Taiki che è successo?-
-Temo si sia scaricata la batteria. E' la seconda volta che me lo fa questa settimana, l' ho anche
fatta controllare prima di venire a prenderti, e invece ci risiamo. Maledizione maledizione!!-
La cosa che mi preoccupava era che quelle strade erano vuote, si vedeva passare una macchina
ogni tanto.
-Taiki forse dovremmo chiamare il soccorso stradale?-
-Cosa? Non se ne parla proprio, quelli ci marciano, è vero che i soldi non mi mancano, ma non mi
va nemmeno di andare a fare beneficienza! Dai, penso che qualche macchina passerà!-
Da quelle parole, passarono 25 minuti e non si vedeva un' anima.
Mentre eravamo in attesa vigile che passasse qualche macchina, Taiki colse l' occasione per farmi
delle domande, come mai lavorassi a Londra, come avevo conosciuto Rea, finchè non arrivò ad una
domanda che mi fece trasalire:
-Che cosa pensi del tuo lavoro Amy? Mi spiego: sei contenta di quello che fai?-
Per un attimo, tutta la magia di quella vacanza diede spazio ad un senso di frustrazione.
-Non lo so nemmeno io se mi piace questo lavoro veramente. A volte lo trovo il lavoro più bello del
mondo, altre volte sono insofferente e non lo apprezzo...-
-Sì anche per me è così. E immagino che per te sarà ancora più dura, facendo il medico d' urgenza
non è vero? Almeno io ho dei turni fissi in clinica, devo giusto rispettare gli appuntamenti dei
pazienti. Ma nonostante tutto, la penso come te.-
Mi sentii capita, solo un altro dottore poteva capire quale stress portasse quel tipo di lavoro.
Taiki continuò il discorso:
-Immagino che per te sarà anche difficile portare avanti un rapporto con qualcuno...forse è anche
per questo che sei insofferente.-
Aveva centrato il segno, in quel momento avrei voluto piangere, era come se avessi una ferita
sempre aperta, e non volevo che venisse stuzzicata. Non ebbi il coraggio di rispondergli e dirgli
che aveva ragione, volevo tenere le labbra serrate, perchè se avessi tentato di parlare, sarei
scoppiata in un pianto, e non volevo.
Taiki si accorse della mia reazione, aveva visto i miei occhi lucidi:
-Oddio Amy, mi dispiace! Ma come mi è saltato in mente di dirti una cosa del genere! Sono stato un
invadente, scusami tanto, non voglio entrare nelle tue cose private. Scusami!-
-Stai tranquillo...-
Fu l' unica cosa che riuscii a pronunciare in quel momento, mentre giravo il viso dalla parte del
finestrino per non far vedere la lacrima che rigava la mia guancia destra.
Poi successe qualcosa...
Taiki si avvicinò a me e mi attirò in un abbraccio. Non diceva niente, mi abbracciava soltanto ed io
piansi, piansi tutte le lacrime che avevo in corpo, senza frenarmi, senza pensare che mi stavo
facendo consolare da una persona che avevo ritrovato soltanto il giorno prima e con la quale non
avevo mai spartito nulla, se non qualche pomeriggio di studio. Sarei voluta rimanere così in eterno,
il suo abbraccio era rassicurante, mi sentivo protetta, come se nessuna cosa esterna avesse potuto
attaccarmi. Sprofondai con il viso, fra le maglie della sua sciarpa bianca, intrisa del suo profumo.
Avrei voluto addormentarmi fra le braccia di quell' uomo che tutto sommato, nemmeno conoscevo
veramente.
Dopo poco tornai in me, e tornata alla realtà, provai vergogna. Mi vergognavo per essermi lasciata
andare in quel modo, per avergli mostrato tutta la mia fragilità. Ero sconvolta. Mi staccai dal suo
abbraccio e balbettando dissi:
-Scusami Taiki, non volevo, sono patetica...-
-Ma cosa dici Amy! Io...sono io che mi sono permesso di fare quel gesto, in quel momento mi è
sembrato del tutto naturale. Mi è venuto spontaneo. Non devi vergognarti, tutti abbiamo momenti
di debolezza, e se tu ti sei lasciata andare con me, non posso che sentirmi onorato no? Vuol dire
che in quel momento, ti fidavi di me, cercavi conforto da me. Tranquilla davvero...E' colpa mia se hai
reagito così, non avrei dovuto dirti quelle cose che sconfinano nel personale! Sono proprio un
cretino!-
Mi tirò su il viso tendomi per il mento e mi sorrise. Io mi sentivo come svuotata, come se mi fossi
tolta un grosso peso dallo stomaco, e ricambiai il suo sorriso.
Poi il suo sguardo fu distratto da un movimento: stava arrivando una macchina.
Note e commenti:
Questo capitolo l' ho scritto col cuore! Spero vi sia piaciuto, e come sempre, ringrazio Demy84 per
essere la mia ispiratrice e consigliera :) Un grazie di cuore anche ad EllieMarsRose, LadyFire, Key17,
Usa-Mamo86, Pianistadellaluna, Miroku88, Moon91, Lisanechan, Cry88, Kayla XY, e Alemagica88.
Grazie per il sostegno :)
Al prossimo capitolo!
Sailor Mercury84