You're a cool
breeze and the setting sun.
You're a
cool breeze and the setting sun;
New Years, the 4th, wrapped into one.
You make me want to be someone that you could look up to.
If you're gonna be there, be there.
If you're gonna stay, stay tonight.
Start living. Out with the old.
I'm all lit up, must be the good life.
Be there. Howie Day
“Sveglia
poltrone!”
La
luce filtrava tenue dalle veneziane in legno
irradiando il volto del giovane di luce.
Un
morbido peso rotolò sul petto di Stefan che sbadigliò, irritato dal brusco
risveglio.
“Sono
venuta a condividere la mia colazione con te!”
Il
sorriso candido e infantile di Caroline coronò la visuale del vampiro, che con
gli occhi impastati di sonno, chinò il capo per osservare il suo torace.
Scattò
indietro all’improvviso, individuando un piccolissimo coniglietto grigio
abbandonato sulla sua canottiera.
“Il
mio primo coniglietto nano!” dichiarò Caroline soddisfatta sollevando un pugno
verso l’alto con aria trionfante.
“Forse
è un po’ piccolo, ma credimi: non è facile spezzare il collo a questi esserini quando ti fissano con quegli occhioni tanto grandi… Mi sono sentita un vero schifo.”
Con
aria torva, Stefan pinzò il piccolo corpo inerme fra il pollice e l’indice e lo
abbandonò sul comodino, prima di sprofondare stravolto fra i cuscini, tirandosi
le coperte sul capo.
“Ho
sonno , Caroline…”
Mormorò
lasciandosi inebriare dal confortevole calore delle lenzuola.
La
vampira non si diede per vinta e prese posto sul letto
accanto a Stefan incrociando le gambe sulla trapunta, abbandonando gli stivali
sul pavimento.
“Non
esiste che tu ti metta a dormire quando una ragazza è così gentile da portarti
la colazione a letto. E poi insomma, è il mio primo coniglietto, gradirei un
minimo di coinvolgimento! Perfino il mio
gatto viene elogiato quando ci abbandona i topolini
sullo zerbino. Ed è un gatto: un gatto, Stefan! Stefan?”
Caroline
si zittì per un istante, individuando alcuni rumori soffocati dal pesante
strato di coperte.
Incuriosita,
la vampira strisciò sul letto e sollevò un lembo del lenzuolo, trovandosi di
fronte al sorriso aperto e per nulla turbato di Stefan.
La
sua risata s’ intrufolò con delicatezza fra i pensieri
scomposti della vampira, e Caroline si meravigliò di quanto insolito fosse non
individuare alcuna ombra di inquietudine sui lineamenti marcati del giovane.
“Ben
lungi dal tuo solito sguardo “Hey è martedì”.
Mormorò
fra sé con un accenno di sorriso, osservando piacevolmente colpita l’aria
placidamente rilassata che aveva assunto il viso di Stefan.
“Come
dici?” domandò il vampiro interrompendo la risata, intrecciando le dita dietro
la nuca.
In
qualche modo, la parlantina instancabile di Caroline l’aveva messo di buon
umore e la faccenda del coniglietto depositato sul suo torace, gli aveva
strappato una risata senza neanche troppi sforzi.
“Dico
che è strano vederti sorridere, Mr “Ho troppi pensieri
per avere tempo di cambiare look al mio sguardo e così rimango cupo e tenebroso”.
Hai un’aria più simpatica quando sorridi.”
Stefan
scosse il capo divertito, osservando la ragazza acquattata accanto a lui, che
con le gambe incrociate e i capelli scompigliati, ricordava terribilmente una
bambina troppo cresciuta.
“Grazie
Care.”
Le
concesse permettendo a quel sorriso tanto raro di arricciare le sue labbra
ancora per qualche istante.
Caroline
stava per domandare con aria vivace se il grazie fosse
riferito al complimento o alla colazione che attendeva il vampiro sul comodino,
quando improvvisamente si accorse di non sentire il bisogno di chiedere nulla.
“Ti
voglio bene.”
Era
questo che il suo cuore aveva voglia di pronunciare con dinamicità e lei,
Caroline, non sapeva neanche bene il perché.
“Ti
voglio bene Stefan.”
Come
una bambina che tende il ditino al suo amico del cuore, Caroline formulò la sua
frase non riuscendo a trattenere uno sprizzo di entusiasmo.
E si
sorpresero entrambi, Caroline e il suo cuore, nell’avvertire il tiepido calore
di un abbraccio, un abbraccio fraterno, accoccolarsi
contro la pelle gelida della vampira.
Stefan
strinse la ragazza a sé con affetto, ignorando il sonno pungente che ancora
tormentava le sue palpebre e la cortina di pesanti riflessioni che lo accoglievano
puntualmente ogni giorno in compagnia del’abbagliante
e fastidioso sole.
“Te
ne voglio anch’io Caroline.”
Mormorò
con tenerezza scompigliando i ciuffetti biondi che ricadevano in disordine sul
visetto sbarazzino della ragazza.
Perché
lei era Caroline: la sua amica Caroline.
“Te ne voglio
anch’io.”
Caroline:
Always looking out for me.
Stefan: Yeah, well, you don’t exactly make it very easy on me.
Caroline: Then why do you do it? Why are you such a good friend to me?
Stefan: I don’t know. I guess you remind me of someone — my best friend, Lexi.
2x03. Bad Moon Rising.
Nota
dell’autrice.
Nuova
flash-fiction. In realtà non avevo ancora intenzione di postare un nuovo capitolo,
ma dopo la puntata di oggi, questa è stata la one-shot che mi è sembrata più indicata postare.
Adoro
il rapporto che c’è tra Stefan e Caroline. Lui il pensieroso cronico, lei la
tipica ragazza che parla sempre troppo e a sproposito. E il modo che ha Stefan
di prendersi cura di lei è qualcosa di dolcissimo. Spero che nei prossimi
episodi troveranno del tempo per analizzare ulteriormente questa splendida
amicizia che si sta creando.
Beh,
non aggiungo altro, se on grazie alle quattro splendide persone che hanno recensito
lo scorso capitolo. A questa flash fiction in
particolare tengo molto, perciò spero di sentireun
parere da parte di più persone possibili: anche se è qualcosa di molto breve.
Grazie
ancora!
Un
abbraccio
Laura
P.S.
Il banner e i ringraziamenti arriveranno in serata.
Promesso!
*Scappa.*