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Autore: andeverybody    04/02/2011    0 recensioni
lontano da tutto quello che prima ti rendeva così triste, lontano per ricominciare. un'avventura di una vita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano entrambi cupi, ma Taylor era triste, mentre Nick era arrabbiato e deluso.
Io mi sentivo il terzo incomodo, la nuova arrivata che è di intralcio.
Taylor di colpo mi abbracciò e mi trascinò all’armadietto, Nick era subito dietro di noi, restammo li a parlare di quello che era successo senza però entrare nei particolari.
La campanella suonò e da corridoi deserti, diventarono un inferno i meno di 10 secondi. In mezzo alla folla c’era anche Joe con la sua ragazza, salutò la ragazza e si diresse verso di noi, aprì l’armadietto di fianco a quello di Nick che gli chiese «chi è la ragazza?» Joe rise e rispose fiero «lei è Charlotte, la capo cheerleader», «ma scusa non era Sam?» «sì, è stata retrocessa per…» non capivo a cosa si riferisse anche se un vago sospetto lo avevo.
«ciao tu sei?» mi chiese Joseph vedendomi vicina a Taylor «sono Emma», «penso che tu sappia chi sono, piacere» mi scrutò dall’altro in basso e in fine disse «amo le more, soprattutto quelle con un bel culo e un bel sorriso, per il momento tu hai due requisiti su tre per essere “la prossima Charlotte”» e poi sorrise e se ne andò.
Quando si fu allontanato tutti restarono in silenzio e io iniziai a ridere, Nick sorrideva e Taylor cercava di fare la seria.
«cosa avete ora?» chiese Tay, tirai fuori l’orario dalla tasca «allora, biologia» «anche io» disse Nick «vieni il laboratorio è da questa parte» salutammo Taylor che si diresse dalla parte opposta del corridoio.
«prof posso andare in bagno?» chiesi a metà dell’ora «si certo vai». Uscii dalla classe e mi diressi verso l’armadietto, non avevo bisogno di andare in bagno ma semplicemente di stare un po’ da sola per pensare. Osservavo le foto della mia migliore amica e pensavo a come sarebbe stata quella giornata a casa. Mentre ero persa nei miei pensieri sentii qualcuno avvicinarsi e prendermi per i fianchi, «cosa guardi?» feci un balzo per lo spavento e poi riconobbi la voce di Joe «la mia migliore amica» dissi timorosa del commento che avrebbe potuto dire «oh, deve essere stata dura lasciare tutto» «sì un po’ ne è valsa la pena, credo» si mise a ridere e io sorrisi «perfetta» disse «cosa?» «perfetta, hai tutti i requisiti» «ma vaf…» continuava a fare quella sua risata sexy «perché prima in mensa mio fratello se ne andato così di fretta?» «andiamo… tu stavi limonando con quella e lui era disgustato» «cosa ti hanno detto?» «niente, sono appena arrivata» «umm, di Taylor cosa sai?» «che tu l’hai usata» «ok, e di Sam?» «chi è Sam? La ex capo cheerleader?» «sì e anche la mia ex» «cosa gli è successo?» fece un lungo sospiro e si appoggiò di fianco a me con la schiena al muro, come se quello che stava per dire fosse un peso enorme «lo abbiamo fatto, come normale e… è rimasta incinta» rimasi scoccata per qualche istante, proprio questa non me l’aspettavo insomma i miei sospetti erano giusti ma è comunque strano sentirselo dire «Nick se ne vergogna più di me, perché quando io sono scappato in quel periodo è stato lui a dover dare spiegazioni a tutti» «sei scappato?» «sì e no, insomma è successo alla fine della scuola e io durante l’estate sono stato il più lontano possibile da Los Angeles» «e adesso Sam?» «ha avuto un aborto naturale dopo in terzo mese, per questo è stata retrocessa di grado e poi a due mesi fa si è scoperto che non ero io il padre ma un giocatore di football, Chad Coorder» «cavolo, mi dispiace davvero» «grazie» «ok è meglio che ritorni in classe Nick si chiederà dove sono» «ok ciao».
Riattraversai il corridoio e tornai in classe, mi sedetti al nostro tavolo e Nick smise di scrivere «wow, ce ne hai messo di tempo!» «si ho incontrato tuo fratello» «che cosa? Voi lo…» «noo! Nono tranquillo, ma cosa vai a pensare, abbiamo solo parlato, anzi lui ha parlato» «di cosa?» «di Sam» «ok, beh almeno mi ha evitato di farlo spiegare a me un’altra volta».
Dopo pochi minuti suonò la campanella dell’ultima ora, uscimmo e aspettammo Taylor vicino al marciapiede.
«allora Emma dove abiti adesso?» «vicino Hollywood» «wow allora abiti vicino a Nick! Oh eccola, ciao ragazzi a domani» ci baciò e abbracciò e poi corse verso una macchina scusa, probabilmente sua madre. «allora Emma vuoi un passaggio?» «sì va bene, non è un problema vero?» «nono, sali in macchina dai», era una vecchia decappottabile rossa tenuta perfettamente, molto bella coi sedili color crema.
Mi scaricò proprio davanti casa, lo salutai e scesi, richiusi lo sportello e mentre spostò il suo zaino davanti mi disse «domani passo alle 7.30 ok?» «davvero?» «si certo, tanto passo qua davanti tutte le mattine» «ok allora, a domani» non mi salutò a voce ma vece sempre quel gesto con la mano. Era trano, ma per la prima volta non volevo l’ora di tornare a scuola.

  
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