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Autore: andeverybody    02/02/2011    1 recensioni
lontano da tutto quello che prima ti rendeva così triste, lontano per ricominciare. un'avventura di una vita.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
Finalmente dopo tanto tempo ero FELICE.
Io non ero felice da tanto, e quando lo sono tutto va per il verso giusto, e soprattutto riesco a controllare la mia timidezza, che spesso mi blocca o mi porta a fare delle figuracce in pubblico.
Tornai a casa con il sorriso sulle labbra.
Salite le scale mi aspettavo di fare i soliti quattro giri di chiave, invece ne bastò uno. Qualcuno era in casa, ma chi? Rimasi fuori a chiedermi chi poteva essere in casa e perché.
Dopo vari minuti di silenzio, mia madre aprì la porta violentemente e io mi spaventai; «dai, entra!» mi disse, io entrai dubbiosa, buttai lo zaino sulla sedia, mi tolsi le scarpe e il giubbotto e mi diressi in cucina, dove mia madre mi aspettava seduta con una cartina e una giuda di Los Angeles.
Mentre mi avvicinavo al tavolo la mia testa si riempì di domande, ma quella più insistente era: ma la mamma non odiava la California?
«siediti tesoro» a queste parole allungai il passo e mi sedetti, fissai per qualche istante la cartina e prima che potessi dire qualsiasi cosa lei partì «ascolta, questi sono tempi duri e la crisi sta portando il mio stipendio a diminuire sempre di più» vece un lungo sospiro e sul viso accennò un sorriso quasi trasparente «ho visto che adori questa città, e che un mio conoscente sta per aprire una nuova azienda li vicino… tra due settimane noi ci trasferiremo lì» io la guardai negli occhi incredula «lo che sei arrabbiata…» «ARRABBIATA?» urlai, «no! Questa è la notizia più bella di tutte!» lei sorrise e subito dopo il suo sorriso si spense e prendendo la penna segnò la mia scuola, la nostra nuova casa e il suo ufficio «ecco, questa sarà la nostra nuova vita, dovrai lasciare tutti gli amici» ed io decisa e sorridente gli risposi «sarà un nuovo inizio!».
Dopo meno di 5 ore di viaggio mi addormentai e nessuno tranne l’odore della cena era riuscito a svegliarmi.
Arrivate all’aeroporto, io sembravo una pazza che saltava ad ogni minima cosa per l’emozione.
Aspettammo per quasi un’ora il taxi.
Entrai per prima nella nuova casa ENORME. Ero abituata a un piccolo appartamento e questa aveva due piani, e nella mia camera avevo il mio bagno!
C’erano pochi mobili o comunque l’indispensabile. Nella sala un divano con la tv e una bellissima libreria. La mia camera era spoglia, c’era solo un armadio e un letto.
La cucina era bellissima, con l’isola/tavolo in mezzo.
Guardammo la tv fino alle 23 e poi io me ne andai a letto. Puntai la sveglia alle 6.30, mezz’ora in più rispetto che a casa.

 
La mattina arrivò in fretta, presi un paio di jeans e una maglietta molto, molto californiana, andai in bagno mi sistemai i capelli, mi truccai e scesi a fare colazione.
Sul tavolo c’era il mio classico caffelatte e al posto della ciambella una merendina confezionata, non era il massimo ma per un po’ mi sarei dovuta abituare.
Presi la mia tracolla nuova comprata in aeroporto con dentro il diario vecchio, un blocco note, l’astuccio e qualche quaderno vuoto.
Mia madre mi accompagnò in macchina, mi trascinò fino all’ufficio del preside che mi diete il benvenuto. Per fortuna non avevo problemi con la lingua perché in casa mia c’era la mania di guardare i film in lingua originale fin da quando ero piccola per cui per me era come una seconda lingua.
In segreteria mi diedero l’orario delle lezioni.
Trovai il mio armadietto e ci misi dentro la cartella. Presi il blocco e mi avvia verso la mia classe, la numero 35B.
Entrai in classe decisa, diedi il foglio alla prof, che dopo avermi presentato alla classe mi mise in fondo con una ragazza. Aveva i capelli biondi che mi riportarono alla mente Taylor Swift, gli occhi verde scuro e le labbra rosa chiarissimo, pelle molto chiara e un leggero accenno di rosato sulle guance, era una bellissima ragazza. «ciao, io sono Taylor» mi disse gentilmente, ed io, pur tentando, non riuscì a trattenere una leggera risata, «lo so» mi disse «fa ridere anche a me la cosa, ma io ero già così prima che lei diventasse famosa, per cui…» gli sorrisi e ricambiai il saluto «piacere, io sono Emma» lei mi guadò per un attimo «il tuo accento… sei italiana?» risi e annuii. Rise anche lei e prese il mio foglio delle lezioni e cominciò a segnare con l’evidenziatore alcune materie e poi mi disse «ok, bene, abbiamo insieme la maggior parte delle ore, il resto delle ore credo che tu abbia in classe Nick» la guardai e le chiesi «e chi è Nick?» lei mi indicò uno ragazzo alla sua destra, io mi allungai per guardarlo meglio, ma prima che potessi dire qualcosa lui notò che lo stavo fissando e mi saluto con la mano, Taylor allora mi aiutò «lei è Emma, è nuova» gli disse a bassa voce, lui accennò.

Finita la lezione andammo insieme agli armadietti, il mio era due più indietro rispetto a quello di Taylor e tre più avanti rispetto a quello di Nick, quando richiusi il mio Taylor attirò la mia attenzione per indicarmi i giocatori della squadra di football della scuola, seguiti da alcune cheerleader, avevano la divisa blu e ai risvolti del giallo.

Ci avviammo tutti e tre in mensa, il mio vassoio era vuoto come quello di Taylor, Nick invece aveva un’insalata, «tu non mangi? Non sarai un’altra ragazza a dieta, vero?!» «nono, io ho fame, ma quella roba io non la mangio!» entrambi risero «non hai torto» mi disse.  «lo sai, non hai un accento così forte, anzi, insomma se non sei attento non lo senti» mi disse Taylor, dopo pochi secondi si avvicinò un ragazzo alto, con capelli e gli occhi castani, molto sexy. Si sedette nel tavolo a fianco con le cheerleader e subito appena arrivato si incollò alla bocca di una di loro.
Mi voltai verso Taylor che era decisamente a disagio, volevo chiederle cosa non andava, ma avevo paura di farla sentire ancora peggio «Taylor dai non devi starci male» le disse Nick guardandola preoccupato, seguivo la scena ma non volevo intervenire; «lui è Joe» mi disse poi «è suo fratello ed è anche il ragazzo più stronzo del pianeta! Mi sono innamorata di lui, lui stava con me, poi mi ha portata a letto e BASTA! Mi ha usata!». «mi dispiace» le dissi «i ragazzi fanno tutti schifo!» guardai Nick che stava ancora fissando il fratello ancora appicciato a quella ragazza che sembrava non avere più aria. Disgustato prese il vassoio e se ne andò. «dai, andiamo anche noi» dissi a Taylor tirandola per un braccio.

  
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