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Autore: Stellina_90    31/12/2005    1 recensioni
Questo racconto,scritto esclusivamente da me,aggiunge ai conosciuti scenari di Monster Allergy,anche altri del tutto inediti e nuovi personaggi.Recensite e...buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Comico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:La Cena


Alyssa era distesa sul suo letto nella sua elegante stanza.Il trasloco era quasi completamente finito e quasi tutti i mobili erano arrivati a destinazione.Certo,sua madre si era a lungo lamentata del ritardo nel trasporto di quella vetrina ma...
Distolse il pensiero.In fondo non le importava molto.Preferiva ammirare il girdino della villa,ora decisamente migliorato,grazie alle cure di Albert.Anche se avrebbe dovuto attendere per vedere le rose fiorire...Si rigirò sul letto mettendosi di schiena.Il suo pensiero adesso era volato a tutt'altro:aveva una cena da organizzare e poi...poi c'era Ignis.Come nasconderla?E soprattutto,dove?Si rigirò un'altra volta con un mugolio ritrovandosi la faccia sprofondata nei cuscini:troppi pensieri,troppe ansie,troppe preoccupazioni.La sua mente era troppo ingombra di pensieri e angosce,decise che forse era il caso di schiarirsi le idee.Già i domestici si stavano occupando di apparecchiare la tavola e sistemare tutto per la cena,quindi,in teoria,non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.Del resto sua madre le aveva promeso di occuparsi personalmente di Ignis,quindi poteva stare tranquilla:Ignis era al sicuro.Era dove nessuno l'avrebbe cercata.Meglio così,si disse.Alzò gli occhi chiari al cielo sperando di poter scorgere qualcosa al di là delle grige nubi che andavano a poco a poco diradandosi.Non vide niente,però.Sconsolata,chinò il capo,fissando la nuda terra di una zona ancora incolta.Smosse con un piede un po' di terra e cominciò a vagare per il giardino senza niente da fare.Pensava che forse poteva esplorare un po' la zona,nel frattempo che aspettava i suoi amici.Ma l'idea di essere costretta a passare da Sunsetville Lane la faceva desistere dal suo intento:meglio morire di noia.Era già abbastanza passarci in macchina,il che durava non più di una manciata di secondi,poichè anche a Gregory quel posto non piaceva proprio,e ogni volta che passava di lì premeva sempre un po' di più sull'acceleratore.Alyssa sarebbe stata pronta a scommettere che a nessuno piaceva Sunsetville Lane,e non solo agli abitanti,ma anche a chi,come lei,era nuova del posto.Come si poteva non essere restii ad attraversare un luogo in grado di suscitare sensazioni tali in una persona?Decise di non pensarci troppo:aveva altro di cui occuparsi.Improvvisamente si bloccò.Si trovava sul retro della villa e da lassù si poteva avere un'ampia visione di tutto il territorio intorno ad Oldmilll.Vide dei monti in lontananza e un bosco alle loro pendici.
"Il Bosco di Ciam" pensò istintivamente.Ne aveva sentito parlare da Zick ed Elena mentre parlavano delle loro avventure insieme,e,improvvisamente,le vennero in mente tutte le cose dette il giorno prima:i tronchi cavi nel bosco,le Anguane,la fiera,zia Ermelia,Zob miniaturizzato,la promessa fatta alle Anguane,il Mugalak...
Avrebbe potuto scriverci un libro,con tutto quel materiale.Osservò un'ultima volta il cielo ormai privo di nubi e scorse un puntolino lontano,che si avvicinava.Sgranò gli occhi e incominciò a corrergli incontro.
“Imber,Imber!” gridò alzando le braccia al cielo e agitandole come se dovesse segnalare ad un aereo dove atterrare.Un enorme drago azzurro si avvicinò al terreno e con un ultimo battito delle immense ali spiegate atterrò dolcemente sull’erba fresca.
“Imber!” eslamò Alyssa cingendogli le braccia intorno al collo, “Sapessi quanto sono felice di vederti…temevo quasi che non riuscissi a trovare la strada.”.Il Flyvan la guardò con un’aria fiera e altezzosa come a dire “Dubitavi forse del mio infallibile senso dell’orientamento?”.
“Allora,che ne pensi del posto? Gli chiese Alyssa spalancando le braccia.Imber si voltò a guardare a ovest della villa con uno sguardo torvo,giù dalla collina,proprio dove si trovava Sunsetville Lane.”Già…” fece Alyssa a voce bassa.”Sunsetville Lane…”.Pronunciò quel nome come se fosse una maledizione.”A nessuno piace quel posto,” continuò con voce cupa “Pensa che ogni volta che passiamo di lì Gregory accelera sempre,la prima volta che siamo arrivati mia madre si è lamentata che a momenti ci lasciava le sospensioni dell’auto,su quella strada.” Disse con un sorriso ripensando alla scena, “E lui si è inventato storia sulla fretta di arrivare a casa prima che facesse buio e cose simili…”.”Ma che sto qui a parlare?Sarai sicuramente stanco dopo tutte quelle ore di volo,vieni,vieni dentro.” Disse al Flyvan facendogli cenno con la mano di seguirlo all’interno della villa.L’enorme creatura alata la seguì.Appena entrati,dall’ingresso,si estendeva davanti a loro un corridoio con un lungo tappeto rosso dai bordi dorati,che conduceva ad un’immensa sala dove,da una parte si trovava un lussuoso salotto con alti scaffali in pregiato legno di noce,colmi di volumi,e raffinati divani intorno ad un tavolino di cristallo,tutti sopra un grande tappeto persiano rosso con ricami dorati raffiguranti animali esotici e arabeschi vari.Un’elegante caminetto acceso diffondeva un piacevole tepore nella grande sala.Alyssa andò a prendere qualcosa da mangiare per il suo Flyvan,mentre quest’ultimo si accoccolava sul tappeto vicino al caminetto acceso.Le fiamme vivaci e guizzanti si riflettevano sulle sue lucide scaglie come su di uno specchio.Alyssa posò un grosso piatto da portata con sopra un tacchino farcito vicino al muso del drago.Attratto dal profumino invitante questo alzò la testa e guardò il saporito contenuto del piatto.”Se hai fame,la tua cena è qui.” Gli disse la ragazza sorridendo.Il bagliore delle fiamme si rifletteva nei suoi occhi chiari e sui suoi capelli lucidi.Prese un attizzatoio accanto al caminetto e sistemò un ciocchetto di legno che il fuoco fece crepitare sollevando tante scintille luminose come uno sciame di lucciole.”Io vado,Imber” gli disse alzandosi.”Devo accogliere i miei ospiti…” disse voltandosi.”Ah,a proposito…” esclamò fermandosi di colpo “I miei amici sono dei domatori,più due rifugiatici e…beh,i genitori di Elena non hanno il dono della Vista,quindi almeno in loro presenza cerca di non farti notare e non toccare nulla.Non vorrai mica che pensino che ci sono dei fantasmi nella villa che fanno volare le cose.E cerca di non venire a contatto con loro o fare rumore.Sarà che non ti vedono ma possono toccarti e sentirti,quindi,acqua in bocca e…alla larga.Intesi?”.Il drago distolse l’attenzione dal suo pasto e annuì con un cenno del capo.Alyssa si voltò e si diresse verso l’imponente portone d’ingresso.Lo aprì.Una raffica di vento gelido la fece stringere nelle spalle facendola rabbrividire.Forse non era stata una buona idea aspettarli fuori.Guardò i battenti.Nel buio della notte quelle teste leonine dall’espressione feroce facevano paura,sembravano quasi vive e pronte a ruggire.Ma l’unica cosa che si sentì ruggire in quel momento fu il rombo di un’automobile che si avvicinava.”Sono arrivati,finalmente.”pensò risollevata.Non appena tutti furono scesi dall’auto Alyssa li salutò affettuosamente e con un gran sorriso li accolse dentro.Inizialmente i suoi ospiti rimasero un po’ così,come straniti,a vedere la villa così bella e così elegante come era un tempo.”Oh,buonasera.” Disse una donna dai capelli corvini in un elegante tailleur blu scuro.La madre di Alyssa si avvicinò agli ospiti della figlia con un sorriso e fece la loro conoscenza.Durante la cena i grandi continuavano a discutere tra di loro di argomenti di svariato tipo:moda,lavoro,hobby…
I ragazzi erano invece riuniti intorno al fuoco del caminetto che danzava allegramente fra i ciocchi di legno proiettando lunghi raggi di luce aranciata sul tappeto,i mobili,i visi…e sulle scaglie di Imber,che sonnecchiava pigramente.Nel suo piatto erano rimasti ormai solo pochi,piccoli ossicini candidi.”Questo posto è fantastico!” esclamò Lay “Possiamo vederlo tutto?”,chiese ad Alyssa.”Ma certo,figurati!” rispose lei entusiasta.Li condusse subito nel corridoio e iniziò ad elencare le varie stanze a mano a mano che le visitavano.Zick però si distaccò dal gruppo.Aveva l’impressione di aver sentito qualcosa.Chiuse gli occhi.Una visione:fiamme.Alte fiamme che ardevano,e un canto melodioso che si innalzava al di sopra di esse per sovrastarle.Era come se quel misterioso,e al tempo stesso meraviglioso,canto fosse in grado di domarle.Ma chi poteva domare le fiamme,l’elemento più incontrollabile e difficile da imbrigliare?Non ci fu nulla da fare,la curiosità era troppa.Assicurandosi di non essere visto si diresse nella direzione dalla quale proveniva quel canto melodioso.Trovò di fronte a sé una porta chiusa a chiave.Non sarebbe stato difficile passarle attraverso,con il Teledom.Si concentrò intensamente e un’aura verde circondò il suo corpo restringendogli le pupille che diventarono rosse.Attraversò la porta senza problemi e si incamminò lungo un corridoio buio. Il canto si sentiva già più distintamente.Svoltato l’angolo sentì che si faceva sempre più forte e chiaro:era vicinissimo ormai.Da una porta aperta si proiettavano sul muro accecanti bagliori di fuoco.E poi c’era quella voce…quel canto meraviglioso…A chi poteva mai appartenere una voce così bella?La ascoltò attentamente.No,non era una voce umana.Era il canto di un uccello.Ma quale uccello poteva mai cantare così?Sembrava un coro di angeli,era più bello del canto di un usignolo…Ma a chi apparteneva?Zick ormai non poteva più trattenersi.Quella voce lo aveva come rapito,e lui voleva sapere a chi apparteneva il canto della sua incantatrice.Si avvicinò alla porta,e si accinse a guardare oltre la soglia.

  
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