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Autore: Neremir    05/02/2011    1 recensioni
C'è chi dice che i social network siano inutili, ma a volte possono farci incontrare amici che diventano importanti e ci regalano avventure incredibili, come è successo alle protagoniste di questa storia Personaggi: Ashton Kutcher, Backstreet Boys, Jonas Brothers, Zac Efron, Jensen Ackles e Jared Padalecki
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 26: Against all odds

 

Erano dieci giorni che Simona e AJ non si parlavano, o meglio durante i nostri incontri sembravano due che si erano appena conosciuti, educati, ma non in confidenza, si salutavano, ma poi passavano il resto della serata evitandosi. Quando Simona mi aveva raccontato cos'era successo, mi ero sentita in colpa per diversi giorni, ero stata io a spingerlo a dichiararsi e avevo creato un guaio, finché AJ, vedendomi, era venuto a dirmi che io non c'entravo e che nonostante il risultato, gli avevo dato il consiglio giusto, continuavo a non esserne così sicura. Una cosa positiva, però ero riuscita ad ottenerla, grazie al concerto Simona aveva ripreso ad uscire con noi, notavo che stava ancora male per Zac, ma perlomeno passava il suo tempo in compagnia e io utilizzavo ogni occasione buona per distrarla.

 

"Senti, ma con AJ?" le chiesi un pomeriggio in cui era venuta a trovarmi

 

"Uguale. Non ci parliamo" mi rispose lei alzando le spalle

 

"Sei ancora arrabbiata con lui?"

 

"Non più, sono volate parole pesanti, ma è normale in una lite, nessuno dei due è stato comprensivo con l'altro"

 

"Dovresti dirglielo"

 

"Lui ce l'ha ancora con me. Lo vedo sai? Quando mi guarda, vorrebbe incendiarmi, mi fa stare così male"

 

"Ha un carattere difficile, gli passerà, ti vuole bene, una lite non cambierà le cose fra di voi, in un modo o nell'altro sistemerete"

 

"Speriamo, è che ho avuto una proposta di lavoro e non so come dirglielo"

 

"Perché? Qual è il problema?"

 

"Mi sono arrivate delle proposte dall'Italia, sono delle buonissime opportunità e dovrei stare via un mese o giù di lì, non so come potrebbe prenderla"

 

"E' il tuo lavoro, dovrebbe capire" ma nel frattempo incominciai a preoccuparmi, se per me l'allontanamento aveva funzionato per dimenticare Francesco, la stessa cosa poteva succedere per lei con Zac e temevo non sarebbe più tornata, ma era presto per farsi certe paranoie

 

"Certo, è che non mi parla e mi dispiacerebbe partire in questa situazione con lui, ma voglio dirglielo io, non farti scappare niente"

 

"Quando dovresti partire?"

 

"A inizio Settembre"

 

"Manca ancora un mese, vedrai che sistemerete"

 

"Non lo so, la prossima settimana sarò a Washington, devo fare delle foto alla statua di Lincoln e alla città per un catalogo, sarò via tutta la settimana"

 

"Non preoccuparti. Potremmo incontrarci, a Settembre intendo, devo venire a casa anche io più o meno in quel periodo, quest'anno le vacanze le passo qui almeno andrò al mare"

 

"Infatti di cosa ti lamenti? Allora, hai incominciato a organizzare il matrimonio?"

 

"No"

 

"E cosa aspetti?"

 

"C'è tempo, manca tantissimo, abbiamo deciso per Luglio dell'anno prossimo"

 

"Ah in questo caso, non preoccupiamoci"

 

"Appunto"

 

"Incomincia a pensarci però" feci segno di sì con la testa "Volevo ringraziarti"

 

"E di cosa? Di lasciare al caso il mio matrimonio?"

 

"No stupida, del concerto. Avevi ragione, mi ha distratta e mi ha tirata fuori di casa. Mi sono sentita rinascere, so che l'hai fatto per me, anche se te lo sei goduta anche tu e ti ringrazio"

 

"Quindi stai meglio?"

 

"Non è esatto, ho smesso di piangermi addosso e ho ricominciato a frequentare gente, ma fa ancora malissimo"

 

"Mi dispiace tanto…con il tempo passerà"

 

"Lo so, ma distrarmi mi ha fatto bene"

 

"Ecco ora che me l'hai fatto venire in mente, ci sarebbe una cosa, in forse s'intende, di cui dovrei parlarti"

 

"Quasi quasi mi barrico di nuovo in casa"

 

"Io non c'entro"

 

"Questo è già importante"

 

"Uffa…e se fossi in te non ne sarei così felice"

 

"Va bene, dimmi"

 

"Sai il tuo amico Jared?"

 

"Sì ho una vaga idea di chi sia" mi disse ridendo

 

"Beh in realtà partiamo prima dal suo amico Jensen"

 

"Tu dovresti conoscerlo bene"

 

"Non abbastanza a quanto pare"

 

"Cos'ha fatto?"

 

"Sai che quando mi ha fatto la proposta era vestito da Dean no?" lei annuì "L'ha fatto perché lo stresso sempre con Dean qua e Dean là e mi aveva minacciato con un "vedremo" una volta"

 

"E questo cosa comporta?"

 

"Che mi ha scritturato per un episodio della nuova serie"

 

"Sarai contenta no? Ma cosa c'entro io?"

 

"Tu c'entri, perché Jared aveva detto che se non funzionava la mia idea del concerto, entrava in scena lui a distrarti"

 

"Ma ha funzionato…"

 

"Sì, ma poi tu hai litigato con AJ e lui ha pensato di proseguire il piano. E penso voglia scritturare anche te per lo stesso episodio"

 

"Ma che bello, immagino di non potermi rifiutare"

 

"No, infatti" 

 

"Ma la tua casa editrice cosa dice di tutte queste tue partecipazioni artistiche?"

 

"Oh loro ne sono felicissimi, dicono che gli faccio pubblicità"

 

"Ah se la vedono così" in quel momento entrarono Jared e Jensen, chiacchierando

 

"Oh proprio voi due cercavo" disse Jared "E' confermato siete scritturate entrambe"

 

"Che gioia" disse Simona "Chiedere il mio parere no eh?"

 

"Ti divertirai e il tuo ruolo sarà vicino a quello di Misha" le rispose lui

 

"Visto Simona? Guarda il lato positivo, tantissimi abbracci!" le dissi

 

"Ah allora accetto"

 

"Bene" disse contento Jared, Jensen se la rideva

 

"Possiamo almeno sapere i nostri ruoli?" domandai seria

 

"Cosa facciamo Jared? Glieli diciamo?" l'altro annuì e Jensen continuò "Prima di tutto dovete sapere che non abbiamo scritturato solo voi due"

 

"Ah no?" domandò Simona

 

"No, ci saranno anche tua cugina, Joe, Demi e Ashton"

 

"Evviva, e poi sono io quella che fa le cose di gruppo" lo derisi, ma ero contenta venissero anche loro

 

"Senza offesa, ma Demi, Ashton e Joe saranno delle super guest stars" ci disse Jared, noi gli facemmo segno che non ci eravamo offese

 

"Tornando ai ruoli. Tu" riprese pratico Jensen indicandomi "sarai la ragazza che aiuterà i Winchester nell'indagine e che avrà una storia con Dean, ti chiamerai Dana Hale"

 

"Avrò una storia con Dean! Evviva!" esclamai entusiasta, e prendendomi l'ennesimo carico di occhiate strane

 

"Tu, Simona, sarai un angelo di nome Idrial che aiuterà Castiel, mentre Ashton sarà il medico legale che ci mostrerà il cadavere di Joe, alias Benjamin Hale, cugino di Dana. Joe ha detto che voleva a tutti i costi fare la vittima e noi l'abbiamo accontentato. Demi sarà la cattiva e Alice sarà Melissa, la ragazza che riusciremo a salvare alla fine"

 

"Belloooooo" esclamammo in coro io e Simona "E quando dovremmo girarlo?" chiesi infine

 

"Alla fine di Agosto" ci rispose Jared, Simona mi guardò come a dire che questo riduceva il tempo di risoluzione con AJ, cercai di rassicurarla con lo sguardo, poi curiosa mi voltai verso Jensen

 

"Possiamo sapere la trama dell'episodio?" gli domandai

 

***

Benjamin Hale, si stava sedendo al tavolo della cucina per mangiarsi la sua meritata cena, pollo e verdure lesse. Benedì il cibo e prima di infilare con la forchetta il primo boccone, accese la televisione

 

"Con questo detersivo il vostro bucato sarà più bianco" stava dicendo una massaia alla TV

 

"Insopportabile pubblicità" Ben abbassò la testa sul piatto, sentì suonare il campanello

 

"Professoressa Masen, buonasera è un piacere vederla" disse aprendo la porta all'affascinante donna

 

"Il piacere è tutto mio Benjamin" rispose lei

 

"Come posso aiutarla?"

 

"Sai…avevo bisogno di parlarti"

 

"Entri pure, si accomodi" disse Ben educato, facendola accomodare "Cosa riguarda?"

 

"Volevo parlarti in merito al tuo intervento di oggi, è stato molto brillante"

 

"La ringrazio, ma è tutto merito suo, da quando è la nostra supplente le lezioni di dinamiche parlamentari sono davvero appassionanti"

 

"Oh faccio solo il mio dovere" disse lei con voce calda, avvicinandosi "Ti trovo così interessante"

 

"Professoressa, io…" disse Ben imbarazzato allontanandosi

 

"Non essere timido Ben" continuò lei

 

"Non sono timido è che…non posso, io indosso questo" disse mostrandole l'anulare sinistro

 

"L'anello della purezza?"

 

"Sì"

 

"Ma è proprio per questo che ti trovo interessante" disse lei con gli occhi improvvisamente neri

 

Lui soffocò un urlo, la Professoressa estrasse un lungo e affilato coltello e si avventò su Ben

 

 

Saint Joseph, Missouri

 

"Si può sapere dove stiamo andando Sammy?" chiese Dean al volante dell'Impala

 

"A Saint Joseph, qui in Missouri, come ti ho già detto quattro volte, se tu non fossi impegnato a ripetere le gesta del cantante degli AC/DC"

 

"Questa è musica fratellino, non posso trattenermi" Dean guardò Sam con il suo solito sguardo "E perché diavolo ci stiamo andando?"

 

"Perché hanno accoltellato un ragazzo"

 

"E da quando gli omicidi sono di nostra competenza?" 

 

"Da quando le ferite inflitte formano uno strano simbolo. La polizia pensa ad un Killer con manie sul Diavolo, ma penso valga la pena dare una controllata"

 

"Come vuoi"

 

"Abbiamo appuntamento con il medico legale, svolta a destra, là in fondo c'è l'ospedale"

 

Dean e Sam entrarono vestiti come due agenti del FBI, mostrando i loro tesserini di riconoscimento alla segretaria che li lasciò passare

 

"Stai scherzando vero?" domandò Dean

 

"Su cosa?" chiese Sam

 

"Dottor Mooned? Che razza di nome è? Sembra uscito dai fumetti!"

 

"Senti è l'unico medico legale qui, ed è lui che l'ha in custodia, andiamo a parlarci"

 

"Quello?" si domandò Dean vedendo il Dottor Mooned dal vetro "Sembra flippato, ma dai ha i capelli sparati e…no non ci credo che occhiali da sfigato"

 

"Dean piantala. Dottor Mooned! Piacere di conoscerla. FBI, io sono l'agente Clyde, il mio collega Dillinger" Dean fece un cenno con il capo

 

"Siete venuti per il morto eh?" chiese il dottore "Venite ve lo mostro" teneva in mano un sacchetto di patatine

 

"Ehi Sammy hai visto? Ha le patatine, proprio come nei film" Sam diede un pugno sulla schiena al fratello

 

"Eccolo qui, Benjamin Hale" disse il Dr. Mooned tirando fuori il corpo ti un ragazzo moro molto giovane "Questa è la ferita" scoprì il cadavere e mostrò loro il simbolo formato dal coltello, allargando la pelle del giovane

 

"Mmmhh, molto strano. E la polizia pensa ad un serial Killer?" chiese Sam

 

"Sì, anche se questo è il primo omicidio" continuò il dottore mettendosi in bocca una manciata di patatine "Volete?" porse il sacchetto

 

Dean a stento trattenne un conato di vomito "No grazie, abbiamo già mangiato" poi si rivolse al fratello "Anche se penso che fra poco rigetterò tutto"

 

"Ah ah capisco" continuò Mooned ridendo, e facendolo aspirava dal naso, di nuovo Dean dovette trattenersi, ma stavolta dal dargli un pugno "Ma c'è un'altra cosa strana"

 

"Cosa?" domandò Dean

 

"Le pupille, o meglio l'intero bulbo oculare è blu"

 

"Blu?" ripetè Sam

 

"Sì guardate" Mooned mostrò loro gli occhi e i i due li osservarono stupiti, per poi osservarsi a vicenda 

 

"Senta Dottore, ci sono dei parenti o amici con cui possiamo parlare per proseguire con le indagini?" chiese gentilmente Sam

 

"Sì una persona c'è, la cugina di Benjamin, Dana Hale, vivevano insieme è lei che l'ha trovato"

 

"Può darci l'indirizzo?" Sam prese nota dell'indirizzo "Dottor Mooned, grazie del suo aiuto"

 

"Sì, e provi a leggere qualche fumetto, magari ci si rivede eh" gli disse Dean ridendo, Sam lo picchiò di nuovo

 

Salirono sull'Impala e incominciarono a cercare l'indirizzo che gli aveva dato il dottore

 

"Dana eh? Bel nome" disse Dean

 

"Dean non incominciare, siamo qui per il caso"

 

"Fratellino bisogna unire il lavoro al divertimento o sarebbe troppo noioso. Sei un bacchettone"

 

Sam scosse la testa "Allora cose ne pensi?"

 

"E' un caso che fa per noi, la ferita poteva anche essere opera di un qualche maniaco, ma le pupille blu no"

 

"E cosa potrebbe essere?"

 

"Questo ancora non lo so" Dean fermò la macchina e scesero di nuovo e andarono a bussare alla porta

 

Quando la bionda Dana aprì la porta, Dean fece un consapevole sorriso

 

"Dean…"lo ammonì Sam

 

"Che c'è? Alle volte il nostro lavoro non è così male. Salve"

 

"Salve posso aiutarvi?" chiese cortesemente Dana

 

"Siamo del FBI, io sono l'agente Dillinger, lui l'agente Clyde, siamo qui per l'omicidio di Benjamin Hale"

 

"Entrate" Dana li fece accomodare in soggiorno e offrì loro dell'acqua

 

"Cosa può dirci?" domandò Sam

 

"Sono rientrata, Ben non doveva neanche essere a casa" rispose lei singhiozzando "e l'ho trovato là steso a terra, con quell'orribile ferita e gli occhi completamente blu, spalancati"

 

"C'era qualcosa di strano in lui?" chiese Dean senza preamboli

 

"Scusi il mio collega" Sam lo guardò male "Intendeva sapere se, negli ultimi tempi aveva notato qualcosa di strano in lui, come se fosse preoccupato o cose del genere"

 

"No niente di insolito, studiava, usciva con gli amici tutto nella norma. Mi manca così tanto, siamo cresciuti insieme, era come un fratello minore per me. Quando ho finito il college, sono venuta qui a lavorare e lui mi ha seguito e stava frequentando il college locale, era un bravo ragazzo. Eravamo soli qui, lui era mia responsabilità e ora…non so come farò"

 

"Mi dispiace molto…" disse Sam comprensivo

 

"C'è qualcun altro che frequentava spesso e che potrebbe darci informazioni precise sulle sue abitudini? Su suoi amici? Se aveva fatto nuove conoscenze di recente?" chiese Dean

 

"Beh…c'è una ragazza, erano molto amici, si chiama Lydia, abita poco distante da qui, ma temo dovrete aspettare domani, era via in questi giorni"

 

"Se fossi così gentile da portarci da lei domani, te ne saremmo grati" le si rivolse Sam

 

"Rimani da sola la sera?" continuò Dean

 

"No da quando Ben è morto di solito vado a dormire da amici"

 

"Stasera restiamo noi" suggerì lui, lei annuii

 

"Vi prendo le coperte e i cuscini" Dana andò al piano superiore 

 

"Dean? Cosa ti salta in mente?"

 

"Rilassati Sammy, non restiamo solo perché lei è il tipo che piace a me, restiamo anche perché non sappiamo chi cerca questa cosa, potrebbe tornare se la lasciamo sola"

 

"D'accordo, ma comportati bene"

 

"Nessuna si è mai lamentata"

 

La notte passò tranquilla, Dana ebbe modo di conoscere meglio gli "agenti" e di apprezzare la loro disponibilità, incominciava a piacerle la gentilezza di Clyde e la simpatia di Dillinger. Poco dopo ora di pranzo, Dana chiamò Lydia, trovandola in casa, le spiegò che sarebbe andata da lei con due agenti dell'FBI, lei disse che li aspettava.

Raggiunsero casa sua in macchina, bussarono ma nessuno rispose, Dean sfondò la porta. La scena che si presentò davanti ai loro occhi li colse impreparati. Una bellissima donna dai lunghi capelli neri, era china su una giovane ragazza, le aveva praticato un'incisione di forma particolare e stava risucchiando qualcosa da lì, Dean le sparò, ma lei si dissolse prima che il proiettile la raggiungesse.

 

"Maledetta, figlia di puttana" esclamò Dean

 

"Lydia" urlò Dana, correndo verso di lei e cercando di scuoterla, ma purtroppo il demone l'aveva già uccisa

 

"Andiamo Dana, lasciamo campo libero alla polizia"

 

Tornarono a casa della ragazza, che si sedette sul divano con una bevanda calda per riprendersi dallo shock, Dean e Sam lasciarono che si calmasse

 

"Voi due mi dovete delle spiegazioni. Non sembravate affatto sorpresi alla vista di quella cosa" esordì lei

 

Dean e Sam si guardarono a lungo poi decisero di parlare

 

"Va bene, io sono Dean Winchester e lui è mio fratello Sam, non siamo agenti dell'FBI. Il nostro lavoro consiste nel dare la caccia a cose come quella, un demone"

 

"I demoni esistono?" chiese Dana

 

"E non solo quelli, anche gli spettri e i vampiri e tutto quello di cui hanno paura i bambini di solito"

 

"Ok, lasciatemi digerire la notizia" aspettò un minuto "Cosa possiamo fare? Non voglio che vengano uccisi altri innocenti"

 

"Ancora non lo sappiamo, perché non abbiamo idea di cosa sia di preciso e cosa colpisca" le rispose Sam, Dean era palesemente colpito dall'audacia di Dana

 

Apparve dal nulla Castiel

 

"Cass…" gli disse Dean, come a indicargli la presenza di Dana

 

"Dean, gliel'avete detto, se sa dei demoni perché non deve sapere di noi angeli"

 

"Lui chi è?" chiese Dana

 

"Lui è Castiel, Cass, è un angelo ci aiuta, o almeno dovrebbe, nel nostro lavoro" disse Dean

 

"Angeli? Non tutti sono cattivi allora" disse lei sollevata

 

"La divisione non è così netta, ma sì più o meno funziona così" le rispose Sam

 

"Cass, puoi dirci cosa fai qui?" 

 

"Ho pensato aveste bisogno d'aiuto, due vittime e ancora non sapete cosa sia e questa cosa degli occhi blu non mi convince del tutto"

 

"Bene, hai qualche idea?" gli chiese Dean

 

"No, dovremo fare una ricerca"

 

"Ok, Sam setaccia internet, Cass prova a captare qualche "presenza demoniaca", Dana prova a pensare se c'è qualche cosa che ci è sfuggita"

 

"Dana, perché si frequentavano Ben e Lydia?" le chiese Sam

 

"Erano amici da anni" rispose lei

 

"Ma avevano cose in comune? Qualche cosa che potrebbe essere interessante per un demone?"

 

"Non lo so, non so granché di demoni, ma so che si erano conosciuti perché erano nello stesso gruppo di purezza"

 

"E cosa sarebbe?" le chiese di nuovo Sam

 

"Beh entrambi indossavano questo anello che era una promessa di rimanere vergini fino al matrimonio, il loro è un gruppo numeroso"

 

"Stai scherzando?" le domandò Dean

 

"No, è una cosa seria" rispose lei "Loro ci credevano molto"

 

"Ok, quindi sembra che a questo demone, non piacciano i puri e li sta eliminando"

 

"Come possiamo individuare la prossima vittima? Quanti sono nel gruppo?"

 

"Un centinaio solo qui in città"

 

"C'è qualcun altro che era amico di Ben?"

 

"No, o meglio sono tutti amici, ma l'unica con cui era in confidenza era Lydia"

 

"Proviamo a cercare qualcosa su demoni che odiano la purezza" propose Dean

 

I quattro lavorarono per tutto il pomeriggio, non venendo a capo di niente, così la sera esausti andarono a dormire, ma durante la notte Castiel li svegliò

 

"Ha colpito di nuovo" disse 

 

"Come? Chi?" chiese Dana preoccupata

 

"Ha ucciso un prete" 

 

"Cosa? Che vittime sceglie?Non capisco" disse Sam

 

"Ormai per stanotte ha già ucciso, tornate a letto, domani dovremo andare a parlare con i parrocchiani"

 

Tornati a letto, faticarono a chiudere occhio e attesero impazientemente il mattino, per poter indagare nelle vicinanze della chiesa, ma anche lì non trovarono nella di interessante, verso sera tornarono a casa

 

"Non riusciremo a fermarlo, nel gruppo sono troppi e il prete non ne faceva parte" disse Dean

 

"Potremmo andare alla biblioteca, potrebbe esserci qualcosa di interessante" propose Sam

 

"Cass, vai con lui, sei più veloce a cercare con i libri, io resto con Dana" Sam lo guardò male, lui sorrise soltanto

 

Sam e Castiel andarono alla biblioteca, lasciando Dean e Dana a casa, lei gli offrì una birra

 

"Così tu e tuo fratello date la caccia a queste cose? Da quanto tempo lo fate?"

 

"Da sempre"

 

"Posso dare un consiglio a Dean Winchester?"

 

"Certo"

 

"Clyde? Dillinger? Come vi è venuto in mente di usare nomi del genere? Eravate facilmente identificabili"

 

"Li cambiamo tutte le volte e questa ci sono venuti così" lui si sedette al suo fianco, lei lo guardò pensierosa

 

"Mi fa piacere la tua compagnia Dean, ma non credo di aver bisogno della tua protezione. Forse saresti più utile in biblioteca"

 

"E perché mai?" lei gli mostrò l'anulare sinistro, era vuoto "Non porti l'anello"

 

"No non sono il tipo adatto al demone" Dana si alzò e andò verso la finestra per evitare il suo sguardo intenso, Dean le andò vicino

 

"Potresti essere il mio tipo" lei scosse la testa "Cos'è? E' perché sai che me ne andrò?"

 

"No non è per quello, tu mi piaci Dean, mi fa sorridere questa maschera da duro che indossi, in realtà sei buono, salvi le persone insieme a Sam e ti preoccupi degli altri, soprattutto di tuo fratello. Non nasconderti con me, non m'importa dove andrai quando avremo ucciso questo demone, ma finché sarai qui, sii te stesso" Dana si voltò a guardarlo, Dean si avvicinò e la baciò. Dana lo spinse verso le scale e la sua camera.

 

Il mattino dopo Sam rientrò e non vedendo Dana e suo fratello, immaginò cosa potesse essere successo fra i due, aspettò pazientemente che suo fratello scendesse, tornarono entrambi.

 

"Sam, dov'è Cass?"

 

"In biblioteca non abbiamo trovato niente, così lui ha deciso di condurre una sua ricerca, dovrebbe arrivare fra poco" mentre lo diceva Castiel apparve

 

"Cos'hai scoperto?" gli chiese Dean

 

"Ci siamo sbagliati, quel demone non odia la purezza gli piace, la cerca, ecco perché ha ucciso quelle persone"

 

"Sì, ma così non individueremo mai la prossima vittima"

 

"Forse abbiamo qualche indizio" continuò l'angelo "le piacciono le anime pure, è un demone di livello superiore, preferisce le anime giovani, sa che le stiamo dando la caccia e il prete è stato un depistaggio"

 

"Ma perché?" chiese Sam "Anche il prete era un'anima pura"

 

"Sì è vero, ma considerata l'età avanzata aveva vissuto più cose e quindi aveva delle macchie, ecco perché da la caccia ai ragazzi di quel gruppo"

 

"Aspettate, forse so chi potrebbe essere la prossima vittima" disse Dana

 

"E come lo sai?" le chiese Castiel

 

"Il gruppo di cui faceva parte Ben, ha come scopo principale la verginità fino al matrimonio, ma ci sono alcuni che prendono il significato di purezza molto seriamente, Ben era uno di quelli"

 

"Cosa intendi per seriamente?" le domandò Dean

 

"Che applicano la regola in tutti i campi possibili, non bevono, non si drogano, mangiano solo per sopravvivere e cose così. Ma non tutti lo fanno, anche perché l'unica regola imposta è quella che vi ho detto, il resto è un'ulteriore scelta"

 

"Quindi?" la esortò Sam

 

"Lydia era come Ben, e se come dice Castiel il prete era un depistaggio, c'è solo un'altra ragazza che sceglieva lo stile di vita più rigido, Ben me ne parlava spesso, si chiama Melissa. Dopo di lei sarà impossibile, trovare la nuova vittima, gli altri si distinguono per piccolissime differenze il demone colpirà a caso."

 

"Sai dove trovarla?"

 

"Certo"

 

"Andiamo" Dean si precipitò fuori

 

Arrivarono a casa di Melissa, poco prima che il demone apparisse, Dana si piazzò davanti alla ragazza, mentre Dean e Sam spruzzavano il demone di Acqua Santa il demone emetteva sibili di sofferenza. Sam iniziò l'esorcismo, ma non sembrò funzionare, provò con i suoi poteri, ma niente

 

"Sam cosa succede?"

 

"Non lo so Dean" rispose esasperato

 

"Cosa credete di fare?" chiese il demone con voce languida

 

"Rispedirti all'inferno, figlio di puttana" 

 

"Non ci riuscirete, sono pur sempre un demone l'Acqua Santa, mi ferisce, ma nutrendomi di anime pure, i vostri esorcismi o i tuoi poteri Sam Winchester non mi fanno niente"

 

Dean prese la pistola e le sparò, non era la Colt, ma il demone sparì all'istante

 

"Dobbiamo andarcene di qui" urlò Dean "Non l'ho ucciso, potrebbe tornare da un momento all'altro. Sam prendi Melissa"

 

I quattro fuggirono e tornarono a casa, Dean e Dana crearono una barriera di sale, erano sicuri avrebbe tenuto fuori il demone, se l'Acqua Santa aveva funzionato, anche quello lo avrebbe fatto, Sam stava spiegando cosa stava succedendo a Melissa. Poco dopo riapparve Castiel

 

"Cass hai forse dimenticato di dirci qualcosa?" gli chiese Dean

 

"No, ho appena scoperto che niente di tutto quello che potreste fare funzionerebbe, il suo nutrimento di anime pure, la rende in parte pura e gli esorcismi tradizionali non servono, ci vorrebbe la Colt"

 

"Grazie tante ammasso di piume, non l'abbiamo" gli urlò Dean

 

"Esiste un'altra soluzione"

 

"E sarebbe?" gli chiese Sam, intanto Dana stava tranquillizzando Melissa

 

"Un esorcismo in enochiano, la lingua degli angeli"

 

"Noi non possiamo parlarla lo sai"

 

"Voi no, ma io sì, solo che non conosco le parole esatte e ad essere precisi servono due angeli"

 

"Perché si nutre di anime pure?" chiese Sam "Non è, come dire, incoerente?"

 

"No anzi, loro sono malvagi, e più le anime sono pure più li "nutrono" se così si può dire, e questo demone mangia solo anime pure"

 

"E l'altro angelo allora dov'è?" chiese Dean impaziente

 

"Devo convocarla, lei ha già fatto questo tipo di esorcismo, insieme sconfiggeremo il demone"

 

"Lei?" domandò Sam

 

"Idrial, sì il suo tramite è una donna"

 

"E allora cosa aspetti?Convocala" disse Dean

 

"Devo cercarla, ma la ragazza deve fare da esca" disse Castiel indicando Melissa

 

"Non posso farla io?" si offrì Dana

 

"Non ci cascherebbe"

 

"Non se ne parla nemmeno, è un rischio troppo grosso" disse Dean

 

"Purtroppo è l'unica soluzione, dovrete adeguarvi"

 

Dean si rassegnò, parlarono con Melissa, la rassicurarono che non c'era pericolo e che sarebbe andato tutto bene, lei accettò e tornarono a casa sua. Dean, Sam e Dana si nascosero, attesero e videro apparire il demone che si avvicinò pericolosamente a Melissa afferrandola. Uscirono dai loro nascondigli inondando il demone di Acqua Santa. La creatura scagliò Dana contro il muro che cadde a terra priva di sensi, Dean corse al suo fianco, Sam continuò a bagnare il demone che lasciò la presa su Melissa.

 

"Non vi è bastata la lezione? La vostra amica è a terra"

 

"Lascia la ragazza" le disse Sam

 

"No, è così saporita"

 

"Insaporisciti con questo" le buttò addosso dell'altra acqua

 

"Non potrai bagnarmi per sempre, prima o poi l'acqua finirà. E non puoi fare niente contro di me"

 

"O io no, ma loro sì" sorrise Sam alla vista di Castiel e Idrial

 

I due angeli recitarono l'esorcismo nella loro lingua, impronunciabile dagli umani, il demone svanì fra le urla. Quando tutto finì, medicarono Melissa che aveva una lieve ferita e aiutarono Dana che si riprese.

 

"Grazie ragazzi" disse Sam a Castiel e Idrial "Piacere di conoscerti Idrial"

 

"Piacere mio, si sente molto parlare di voi Winchester, è un piacere aiutarvi" rispose lei

 

"Noi ce ne andiamo" disse Castiel

 

"Alla prossima Cass" lo salutò Dean

 

Gli angeli svanirono e i ragazzi si assicurarono che Melissa stesse bene, lei li ringraziò e loro lasciarono la casa. Arrivati all'Impala, Sam salì, salutò Dana e lasciò suo fratello da solo con lei

 

"Vi ringrazio per quello che avete fatto qui" gli disse lei

 

"Ora sei tu che non sei te stessa" le rispose

 

"Non importa, sono contenta di averti conosciuto. Addio Dean"

 

"Anche io sono contento di averti conosciuta. Addio Dana" 

 

Dean si avvicinò e baciò a lungo Dana, poi salì sull'Impala e la macchina sparì all'orizzonte.

 

***

 

Girare un episodio di "Supernatural" non era stata una cosa facile, volevo fare l'attrice, ma da bambina, da adulta avevo cambiato idea e per quanto fosse stato divertente rimanevo della mia idea. Io, Simona e Alice ci eravamo fatte aiutare da Ash, Joe e Misha per le battute le espressioni e tutto il resto, Misha aveva aiutato la mia amica ad entrare nell'ottica degli angeli, gli altri due si erano più che altro adoperati ad darci consigli e a essere disponibili per le prove. Demi ci aveva insegnato moltissimo, anzi forse quasi tutto il merito della nostra veloce immedesimazione era suo. Anche Jared e Jensen erano stati molto disponibili, in quanto avvezzi al telefilm, ma essendo i protagonisti erano molto impegnati. Io poi, avevo fatto in modo di sbagliare battute il meno possibile e di arrivare a girare le scene già pronta all'interpretazione, sapevo quanto Jensen non sopportasse gli attori che facevano ripetere le scene venti volte, non che lui non sbagliasse mai, ma un conto era tre o quattro volte, un altro venti. Mi aveva raccontato diversi episodi in cui non reggeva più una guest stars perché per colpa sua avevano perso tantissimo tempo, e io non volevo essere una di quelle. Fortunatamente mi ero impegnata abbastanza da causare meno disguidi possibili. Avevamo avuto anche tanti momenti divertenti, tipo quando Joe si era sentito in imbarazzo davanti ad Ash perché Demi doveva provarci con lui, o quando Ash era andato in giro fingendo di essere il Dottore che interpretava o Jared che ogni tanto ci spruzzava dell'acqua e pretendeva che sfrigolassimo e Misha che ogni tanto decideva di sbucare in una scena in cui non era previsto.

Stavamo andando verso l'aeroporto, io sarei rimasta a Vancouver con Jensen e Jared ancora qualche giorno, ma gli altri dopo una settimana passata sul set dovevano rientrare.

 

"Demi complimenti, non hai sbagliato una battuta e hai interpretato il personaggio alla perfezione, il produttore era entusiasta" si complimentò Jared

 

"Beh ti ringrazio" gli rispose lei

 

"Ma anche voi siete stati bravissimi" disse rivolto a Ash e Joe "Per non parlare delle nostre esordienti" Jared era sempre così dolce

 

"Sei contenta che hai avuto una storia con Dean Winchester?" mi chiese Jensen

 

"Contentissima, quell'uomo è fantastico" risposi

 

"Non so più cosa fare" disse esasperato 

 

"Non preoccuparti, poi le passa Dean l'ha lasciata" gli disse Ash

 

"Non mi ha lasciata!Doveva lavorare alla prossima caccia"

 

"Lo vedi?" continuò Jensen "Sono geloso del mio stesso personaggio"

 

Gli altri scoppiarono a ridere

 

"Secondo me è stato positivo, hai visto come ha interpretato bene il suo personaggio?" gli disse Simona "Era molto attaccata a Dean"

 

"Questo è sicuro" rispose Jensen

 

"Sì, invece tu eri tutto il tempo abbracciata a Misha" la derisi

 

"Io ti stavo difendendo, e lo facevo perché gli angeli si vogliono bene"

 

"E' vero!" continuò Misha "Non tutti, ma alcuni sì, noi per esempio" e abbracciò Simona

 

Scossi la testa "E tu Aly, sarai in televisione, aspetta che lo sappiano a casa"

 

"Glielo dico quando torno, devo telefonare. Ci metterò mezz'ora a spiegare a mio padre cos'è "Supernatural", ma ce la farò"

 

"E io non vedo l'ora di dire a NickJ quanto sei stata brava" le disse Joe

 

Arrivammo all'aeroporto e li salutammo,Misha abbracciò tutti. Quando eravamo partiti avevamo lasciato la macchina di Jensen a San Francisco e Ash aveva preso anche la sua, perché sapeva che noi non saremmo tornati con loro. Ash aveva già pensato di portare a casa Simona, di lasciare Joe e mia cugina a casa Jonas come da loro richiesto e di godersi casa sua da solo con sua moglie. Quando atterrarono a San Francisco, trovarono AJ ad aspettarli, era venuto a prendere Simona. Ash caricò gli altri.

 

"Ciao" le disse AJ

 

"Ciao" rispose lei

 

"Com'è andata sul set?"

 

"Bene, ti farò vedere l'episodio"

 

"Come stai?"

 

"Non male grazie tu?"

 

"Anche io. Mi dispiace"

 

"Di cosa?"

 

"Di non averti parlato prima"

 

"Anche a me, dovevamo chiarirci, ma potevi aspettare che arrivassi a casa, non c'era questa fretta" disse Simona ridendo

 

"Sì, invece, Monica mi ha detto che andrai in Italia per lavoro e starai via un po'. So che avrei dovuto farlo prima, ma non potevo farti partire così"

 

"Quella dovrebbe passare più tempo con Nick, avevo detto di non dirlo, volevo dirtelo io"

 

"Non voleva, le è scappato l'altra sera mentre eravamo a casa di Kevin. Quando parti?"

 

"Fra due giorni"

 

"Così poco? Dobbiamo passare questo tempo insieme"

 

"Volentieri. Senti, non volevo dirti quelle cose, non sono io a dover dire cosa provi o non provi per Rochelle o delle tue storie"

 

"E io non dovevo farti pressione su Zac, è normale che sia difficile dimenticarlo. E mi scuso anche per averti giudicato per Kevin, non è colpa tua"

 

"Ci siamo solo urlati dietro, forse eravamo un po' stressati io per Zac e tu per Rochelle"

 

"Sì…"

 

"Se dovesse capitare di nuovo, non lasciamo passare tutto questo tempo"

 

"Hai perfettamente ragione"

 

Simona e AJ passarono quei due giorni insieme, condividendo le cose che li accomunavano, anche se lei lo obbligò a guardare Moulin Rouge di nuovo. Purtroppo due giorni sono pochi e raggiunsi anche io, Simona. L'avremmo accompagnata in aeroporto sia io che AJ e quel pomeriggio, in macchina regnava il silenzio. Jensen guidava tranquillo e Jared ogni tanto, era venuto per salutare anche lui Simona, faceva qualche battuta per smorzare la tensione e la mia amica rideva con lui. I due con le facce tristi eravamo io e AJ, Simona aveva detto che doveva stare via solo un mese, ma anche se io e AJ non avevamo avuto modo di discutere la cosa, temevamo che una volta arrivata in Italia, lontana da tutto ciò che le ricordava Zac, si sarebbe sentita meglio e poteva decidere di restare là. Certo avrebbe dovuto tornare per il mio addio al nubilato, ma anche le altre dovevano venire e poi sarebbero tornate a casa, ed ecco perché noi due con Simona seduta in mezzo eravamo tristissimi. Quando Jensen arrivò al parcheggio, constatammo che non c'era un posto libero, così lui decise di rimanere in macchina ad aspettarci, Jared restò con lui

 

"Simona, fai buon viaggio e se riesci portami del formaggio" le disse Jared sorridendo "Divertiti"

 

"Grazie, cercherò di divertirmi, ma vado via per lavorare"

 

"Ti conosco, non fare il giro dei bar senza di me"

 

"Non sarebbe lo stesso" rispose lei ridendo "Ciao Jared, Jensen" loro la salutarono

 

Io e AJ ci sedemmo con Simona in attesa del suo volo, e intanto per distrarmi raccontavo a AJ la trama dell'episodio che avevamo girato evitando di dirgli che Simona aveva passato una settimana abbracciata a Misha, non che ci fosse nulla di male, lui era felicemente sposato e faceva così con tutti, ma se era diventato geloso Jensen, che lo conosceva, non osavo immaginare AJ. Poi fu il momento di partire per Simona.

 

"Cosa sono queste facce tristi? Sto via solo un mese" ci disse lei al gate "Mi raccomando AJ, ti lascio Black, prenditi cura di lui"

 

"Certo" rispose lui fissando il vuoto

 

"E tu, smettila di piangere" mi disse

 

"Devo ancora iniziare" dissi con gli occhi lucidi "E sei tu che vai via"

 

"Sì, ma tornerò prima che tu te ne sia accorta"

 

"Ma come farò senza di te in questa gabbia di matti che non ci capisce?"

 

"Eh….C'è Ashton a difenderti e sarai impegnata con i preparativi del matrimonio"

 

"Divertiti in Italia, ma senza esagerare" le disse AJ abbracciandola "E fatti sentire ogni tanto"

 

"Ma certo, di cosa vi preoccupate poi? Ci vediamo fra un mese, divertitevi"

 

Simona salì sull'aereo e io non riuscii più a trattenere le lacrime, AJ mi abbracciò. Lei sembrava convinta di voler tornare entro un mese, ma nei suoi occhi qualcosa mi diceva che era contenta di allontanarsi da lì.

 

"Vedrai che tornerà" dissi ad AJ, ma era più per rassicurare me

 

"Non lo so, secondo me ho poche probabilità di rivederla" alzai lo sguardo

 

"Hai la matita sbavata" gli dissi guardandolo

 

"Eh questa nuova matita è di una marca scadente"

 

"So che la pensiamo allo stesso modo, sulla partenza di Simona, ma sono sicura che non la perderai"

 

"Se non fosse stato per Monica, non avremmo neanche fatto pace, sarebbe partita considerandomi un bastardo"

 

"No, lei non ce l'aveva più con te"

 

"E invece avrebbe dovuto, le ho detto cose di cui mi pento, mentre lei aveva ragione su Rochelle"

 

"Lo so, hai sbagliato AJ, scusa se te lo faccio notare anche io, ma non dovevi metterti con lei, hai fatto soffrire una ragazza innamorata, lei non è come Lauren. Perché l'hai fatto?"

 

"Volevo dimostrare a Simona che ero cambiato, che non cambiavo più una ragazza a settimana"

 

"Ma così, forse hai fatto peggio. Hai ferito una ragazza che ti amava, secondo me è peggio una cosa così che divertirsi con ragazze diverse, in fondo se uno è libero può fare quello che vuole. Simona non ti ha mai giudicato, e sa benissimo come sei in realtà"

 

"Lei è l'unica che mi abbia conosciuto davvero" mi disse triste

 

"Capirà che voi due siete fatti per stare insieme"

 

"Non lo so, alle volte mi sembra che sia un pensiero solo mio, magari ci spero io, ma non è destino"

 

"Fidati, non lo dico per farti stare meglio, se così fosse non avrei provato fin dall'inizio a farglielo capire, avrei detto a te di lasciar perdere"

 

"Proprio tu che hai un migliore amico, non avresti dovuto vederci dell'altro oltre all'amicizia"

 

"E invece è proprio perché ce l'ho che vedo le differenze, in te, ma anche in lei. Ti ama AJ, solo che non l'ha ancora capito"

 

"Alle volte mi sembra di perdere la speranza" mi disse guardandomi desolato

 

"Non arrenderti"

 

Tornammo alla macchina e Jared e Jensen vedendoci ci consolarono, ma nonostante fossi triste per AJ, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era se la lontananza avrebbe fatto meglio o peggio a Simona.

Canzone: Against all odds, Phil Collins

   
 
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