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Autore: Nearina_is_back_LoL    06/02/2011    0 recensioni
Canta, o pettirosso.
Canta un’ultima volta.
Salvami dall’oscurità.
Chiama ancora una volta il mio nome.
E io tornerò alla luce.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta una principessa, famosa come “La principessa senza sorriso".
Si chiamava Vera.Viveva in un bellissimo castello, ai confini di una meravigliosa contea.
Il suo unico amico era un pettirosso.
Era la sua unica ragione di vita.
Si era decisa a restargli accanto per aiutarlo a dimenticare quella fata che l'aveva fatto innamorare e poi abbandonato.
Non poteva lasciarlo solo.
Ma...Lui solo non era.
Il pettirosso aveva degli amici fantastici,che potevano davvero restargli accanto, a differenza della principessa.
Sentiva che le sue erano solo belle parole.
Lei era completamente fuori dal mondo del piccolo pettirosso, eppure pretendeva di farne parte.
La consapevolezza di essere ormai una estranea la distruggeva sempre più nel profondo.
Il timore di rimanere sola, però,era infondato.
Accato a sè aveva una meravigliosa sirena. E le sarebbe rimasta accanto per sempre.
O,per meglio dire,il più a lungo possibile.
Perchè lei sa benissimo che il per sempre non esiste.
Un giorno,recandosi al lago della sua preziosa amica, si scontrò con uno strano esserino.
"Ti chiedo perdono! Non...Non ti avevo visto!"
"Non si preoccupi! Sono talmente piccolo che non mi vede mai nessuno!"
"Io mi chiamo.."
"Vera. La principessa! Oh mio Dio! E' un onore per me parlare con voi!"
"Un...Onore?" chiese la principessa,sorpresa.
"Vi ho sempre osservata da lontano, ma non avevo il coraggio di venirvi a parlare!"
"Io...Non ti ho mai visto..." disse imbarazzata la principessa.
"Non si preoccupi! Io sono un folletto! Sono abituato a non essere notato!" rispose lui con un grande sorriso.
La principessa desiderò conoscere meglio quel folletto.
Perchè lui sapeva ancora sorridere?
Perchè lei,invece, aveva dimenticato come si facesse?
"Sei di qui?" chiese,allora.
"No. Vivevo nella vostra corte. Mi sono trasferita qui,nel bosco vicino al lago,da poco tempo."
Era dolce e cordiale. Faceva una tenerezza infinita.
Aveva un che di innocente in quegli occhi così grandi.
Eppure...Eppure la principessa,dietro a quell'innocenza, scorse un qualcosa a cui non riuscì a dare un nome.
Che cosa nascondeva quel folletto?
"Come mai vi trovate in questo bosco,mia principessa?"
"Sto andando a trovare una mia cara amica,la sirenza del lago. Vuoi venire con me?"
E così, si incamminarono verso la casa della sirena.
"Ehi,sirena! Guarda un po' chi ti ho portato,oggi! Ti presento il folletto. L'ho incontrato per strada,venendo qui"
"Oh. Ciao,folletto..."
"Salve!" la salutò con un sorrisone. Quel sorriso fu in grado di sorprendere persino la sirena.
"La vedi? Lei sa ancora sorridere. Abbiamo tanto da imparare..." sussurrò la principessa.
Si avvicinarono al laghetto e presero posto su una delle rocce della riva. La sirena le raggiunse all'istante.
"Prima mi dicevi che ti sei trasferita dalla corte in questi boschi. Come mai?"
"Beh...Sono scappata di casa!" disse,ridendo.
"E...Come mai?" chiese sorpresa la sirena.
" disse,distogliendo lo sguardo.
La principessa osservò le reazioni del folletto. Aveva ragione. Quel piccolo essere aveva qualcosa da nascondere.
E non lo avrebbe ammesso facilmente.
"E te ne sei andata da sola?" le chiese,allora.
"No no!" risollevò lo sguardo "Con la mia amica. Siamo scappate insieme!" rispose,con l'entusiasmo di sempre.
"E lei dov'è?" insistette,guardandola negli occhi.
Non si sarebbe persa la sua reazione per nulla al mondo.
"Beh...Vive con il suo fidanzato..." Eccolo. Quello che cercava. Un velo di tristezza.
"Non si potevano vedere spesso..Così..." E quella...Era una lacrima. Il folletto non le permise di solcarle le guance, ma lei era lì.
E insisteva per cadere.
"Ma lei ora è felice. E' questo che conta!" Il velo di tristezza sparì. Il solito sorriso era riuscito ad offuscarlo.
Ma...Alla principessa non sfuggiva niente.
"Sentiti libera di sfogarti con noi,folletto. Siamo le persone che più possono capirti,in tutta la contea."

E fu così che nacque una nuova amicizia.
Una principessa,una sirena ed un folletto.
Legate dallo stesso dolore.
Legate dalla stessa voglia di reagire.
Cullate da una forza che poteva esistere soltanto se restavano insieme.

Un giorno la principessa si presentò al lago con un pacchetto.
"Che cosa c'è lì dentro?" chiese, curioso, il piccolo folletto.
"Un regalo.Per voi." rispose lei.
Aprì il pacchetto e vi estrasse tre braccialetti gemelli.
"Un richiamo degli angeli?" chiese la sirena, mentre la principessa le chiudeva il bracciale attorno al polso.
"Tre bracciali. Tre campanelli. Lo stesso suono. Agitateli. E anche quando saremo lontane ci sarà questo suono a consolarci. Sapete cosa è questo suono? Sono le nostre voci, rinchiuse in un campanello."
"E cosa dicono le nostre voci?" domandò il folletto.

Se sei piena di dolore, resisti.
Se sei piena di rimpianti,continua a camminare.
Non ti fermare mai.
Sorridi alla vita.
Sorridi al Destino.
E non avere paura.
Non sei più sola.


Un sorriso illuminò il volto delle ragazze.
Sapevano di poter contare l'una sull'altra.
Sapevano che,insieme,avrebbero superato ogni cosa.
Una dichiarazione.
Una separazione.
Sapevano che potevano chiamarsi. Trovarsi.
Abbracciarsi.
Ridere.
Dimenticare.
Insieme.
E,se non fosse stato possibile,avrebbero agitato le loro mani.
E il campanellino avrebbe fatto tutto questo per loro.

Dal pacchetto cadde una collana.
Anch'essa aveva un campanellino.
Lo stesso che pendeva dai loro bracciali.
"E questa? Per chi è?"
"Per qualcuno di molto speciale. Qualcuno che deve spiccare il volo al più presto."
" E questa collana serve per ritrovarlo,non appena se ne andrà?"
"No. Deve ricordargli che io sono sempre con lui. In ogni istante. Anche se non ci vedremo mai più" rispose la principessa,sorridendo.


Il pettirosso e la principessa si sono detti addio.
Il dolore era insopportabile.
Il suo sentimento era sbagliato. E ne aveva paura.

Quando si ama qualcuno,bisogna avere il coraggio di lasciarlo andare.

Ma non poteva permettergli di andarsene così.
Prima doveva confessargli tutto.
Non poteva accettare di perderlo,con la consapevolezza che non aveva mai capito nulla di lui.

E così..Gli confessò tutto.
Con una lettera.
Le sue parole,ormai, si sono perse nel vento.
Restano soltanto poche righe.

Grazie.
Ti voglio bene.
Ti adoro.
Ti amo


The end.
  
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