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Autore: Mia Swatt    06/02/2011    11 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao a tutti! Come state? Eccomi con un altro capitolo!
Allora ATTENZIONE! Premetto che questo capitolo potrebbe essere un pochino forte... Prima di postarlo mi sono guardata bene i Rating, infatti avevo paura di aver sfociato, ma riesco ancora a stare nell'arancione! Vi avviso però che non è il classico capitolo. Le cose si smuovon, i cattivi si rivelano, ma si riveleranno in un pò estremo. Ora vi lascio al capitolo e ci sentiamo con le recensioni e il restto a fondo pagina. BUONA LETTURA!

Ventitreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi.

Pov. Bella

Mi riscossi da quello stato di torpore che mi aveva avvolta e mi allontanai da lui, mettendo fine al contatto. Vidi Edward tirarsi su la felpa e voltarsi molto lentamente verso di me. Quando i nostri sguardi si incrociarono, sprofondai nei suoi occhi verdi e ciò che provai mi sconvolse.
Adesso non sentivo solo il mio amore, ora percepivo anche quello di Isobelle. La me stessa del passato. Era un sentimento così forte quello che ci univa in quell’altra vita che per poco non persi l’equilibrio.
<< Come hai fatto? >> chiese Edward. Aveva gli occhi sgranati
<< Fatto cosa? >> e allora capii << lo hai visto anche tu? Anche tu hai rivissuto tutto quanto? >>
<< Si, ma com’è possibile? Io non ti ho dato il permesso >> sembrava una domanda posta più a se stesso che a me
<< Cosa stai dicendo? >> chiesi, fregandomene che forse non sarei dovuta rimanere ad ascoltare
<< Sai tutto ora, vero? >> mi domandò, ricordandosi improvvisamente che c’ero anche io in quella stanza con lui
<< Si >> risposi, abbassando lo sguardo << ho visto te, le tue ali… >> guardai la mano che in quel passato le aveva sfiorate, erano così soffici << il tuo amore, il mio. Ho visto quello che siamo stati e che saremmo potuti essere se… >> sentivo le lacrime arrivare prepotenti, questo era troppo per me << se non mi avessero uccisa! >> urlai << se tu non fossi scappato via, in questo presente, dopo aver fatto l’amore con me! >> e cominciai a piangere. Possibile che il mio tormento non poteva avere fine?
<< Io sono tornato, Bella >> disse Edward, avvicinandosi << io non so nulla, ok? Non so se la storia potrebbe ripetersi. Non lo so. Ma so che questa volta non permetterei a niente e a nessuno di portarti via da me. Sono stato uno sciocco, un vigliacco. Ma l’ho fatto in buona fede, conterà pur qualcosa no? Lo so che lasciarti e andarmene in quel modo è stata la cosa più squallida che potessi fare. Lo so questo! Ma pensavo che fosse meglio per te. Che così facendo ti avrei salvato la vita. Sono stato stupido e stronzo e tutto quello che pensi di me, si lo sono stato. Ma sono anche follemente, pazzamente, incondizionatamente innamorato di te, Isabella Marie Swan. E mi rifiuto di credere che, dopo tutto quello che abbiamo passato, in questa e nell’altra vita, non ci sia un futuro per noi >>
Il cuore mi diceva che aveva ragione, ma la testa… Essa mi diceva tutt’altro. Cosa doveva fare? Credergli? Non era questo il punto.
<< Le tue sono solo parole, Edward >> risposi atona, cercando di contenere il pianto << belle parole. Devo ammetterlo questo. Ma un rapporto non si basa solo su di esse, ma anche e soprattutto sui fatti. E sulla fiducia >>
<< E tu non hai più fiducia in me >> disse, ma non era una domanda. Quando si accorse che non rispondevo, parlò ancora << Bella, se è questo quello che ti serve, se tu mi ami ancora, io ti giuro qui e adesso, che farò tutto quello che è umanamente e angelicamente possibile per riconquistare la tua fiducia. Ti chiedo solo di non voltarmi le spalle, di non andartene via da me perché… >> chiuse gli occhi e ispirò profondamente. Sul suo volto comparve un’espressione sofferente << in tutti questi anni senza di te è stato l’Inferno >> disse e riaprì gli occhi << io non mi sono mai pentito di Cadere né di aver fatto ciò che ho fatto. Perché tutto quello mi aveva portato a te. Ma perderti, dopo che mi avevi insegnato cosa voleva dire ridere, essere felice, amare, sentire… è stato una pugnalata dritta al cuore. Io ero morto, Bella. Senza di te io non sono niente >>
La mia mente era in subbuglio. Potevo dimenticare i mesi in cui mi aveva lasciata sola? Potevo dimenticare tutto il male che mi aveva fatto?
<< Io ti amo, Edward >> dissi, ma quando lo vidi avvicinarsi lo fermai con un gesto << e forse sono stupida, perché tutti mi prenderebbero per pazza. Insomma, tu mi hai fatto così male… eppure sono ancora innamorata così profondamente di te, e dopo aver visto l’altra mia vita credo di amarti ancora più di prima. Ma ci sono troppi “ ma “ >> mi fermai un secondo per riprendere il controllo della mia voce << devi darmi tempo >> conclusi, non sapendo cos’altro dire. Sapevo solo che volevo andarmene da lì. Avevo bisogno di stare lontana da lui, per riflettere. Per capire se questo tempo, che gli avevo appena chiesto, sarebbe stato sufficiente per ricominciare. Dovevo togliermi di dosso quella visione, Isobelle, la mia vita precedente. Perché avevo paura che tutto quello avrebbe potuto condizionare la mia scelta. E non volevo. Non volevo decidere il mio futuro basandomi su un passato troppo lontano, su una storia che non ricordavo fino a pochi minuti fa, su un amore che, dopotutto, non avevo vissuto direttamente io.
Dovevo allontanare dalla mia mente il sorriso spensierato di Edward, i suoi abbracci così incerti, eppure tanto voluti. Non dovevo basare la mia scelta su quella vita. E per fare quello dovevo tornare al presente. Riavere i miei spazi, la mia casa, la mia camera. Ricordarmi di come lui mi avesse trattata con freddezza i primi tempi. Ricordare quanto sia stato vile e spietato, quando se n’è andato, dopo che gli avevo donato tutto quello che avevo.
<< È giusto >> disse non so quanto tempo dopo << avrai il tuo tempo, Bella. Ho un’eternità davanti >> e sorrise sghembo. Il cuore fece una capriola e lo stomaco mi si riempì di farfalle. Mi lasciai scappare un sorriso e mi accorsi di essere arrossita. Cavolo! Era giunto il momento di tornare a casa. Mi avvicinai al divano, riprendendo le mie cose.
<< Cosa fai? >> chiese Edward, vedendomi indossare la giacca
<< Devo rientrare, Edward >> risposi, facendo cenno di guardare fuori. Ormai il cielo era scuro << è tardi >> conclusi afferrando la borsa
<< Ti accompagno >>
<< No! >> quasi urlai << non mi sembra il caso. Inoltre ho la macchina, posso rientrare da sola >> dissi, con voce meno isterica, dirigendomi all’entrata << comunque grazie >> conclusi, aprendo la porta e uscendo.

“ How can I decide what’s right? When you’re clouding up my mind. I can’t win your losing fight, all the time. […]How did we get here. When I used to know you so well, but how did we get here. I think I know “ percorrevo la statale buia. Non andavo velocissima, quanto bastava per arrivare a casa non troppo tardi.
Let me give my love to you. Let me take your hand. As we walk in the dimming light […]Let me lay beside you, Darling. Let me be your man, and let our bodies intertwine. But always understand. […]A window, an opened tomb. The sun crawls across your bedroom. A halo. A waiting room. Your last breaths, moving through you” ma cosa stava succedendo? La musica, per qualche strana ragione, ce l’aveva con me? Cambiai stazione radio. Sperando di non imbattermi in qualche altra canzone di questo genere. Ma sbagliavo.
“ I was searching. You were on a mission. Then our hearts combined like a neutron star collision. I have nothing left to lose. You took your time to choose. Then we told each other with no trace of fear that… Our love would be forever, and if we die. We die together. And lie, I said never. ‘Cause our love would be forever “ spensi la radio, infuriate. Adoravo i Muse, erano la mia band preferita, ma questo era troppo!
Sentii un rumore improvviso e mi accorsi di aver perso velocità.
<< Oh no! Non farlo macchinina! Non ti fermare in mezzo al nulla, proprio adesso! >> purtroppo la mia preghiera non venne ascoltata. E adesso capivo anche il perché. Lassù mi odiavano, mi avevano anche fatta fuori! Magnifico. Che gran fortuna, Bella!
Scesi dall’auto e l’accostai lentamente al ciglio della strada. Dopodiché aprii il cofano e mi resi conto di una cosa. Di meccanica non ne sapevo assolutamente niente! Che avessi fuso il motore? Oppure erano le candele? Ma potevano le candele farti fermare in mezzo alla strada? Oh cielo! Rimpiangevo le lezioni dell’auto scuola!
<< Ti serve un passaggio? >> chiese una voce conosciuta, tanto quanto fastidiosa, alle mie spalle. Mi voltai lentamente.
Jacob era seduto a cavalcioni sulla sua moto e teneva un casco in mano. Indossava un paio di jeans di pelle neri, una maglietta grigia e un giubbotto in jeans, sempre scuro. Dio mi odiava davvero.
<< Posso sapere perché ogni volta che ho problemi con la macchina, tu spunti fuori? >> chiesi irritata
<< Forse perché sono il tuo Angelo Custode >> pronunciò quelle parole in modo strano. Quasi come se sapesse qualcosa. Il suo sorrisetto, sempre stampato in faccia, mi faceva venire i brividi. Possibile che sapesse? Mi diedi mentalmente della cretina. Andiamo Bella, cosa può sapere il tuo ex, stronzo di prima categoria, ragazzo Jacob Black?
<< Certo >> risposi, chiaramente infastidita e tornai a guardare all’interno del cofano. Senza sapere, però, cosa fare.
<< Andiamo, Bella! >> disse, ridendo, Jacob << non sai neanche da che parte cominciare! Non ti conviene lasciarla qui, salire con me, farti accompagnare a casa e poi dire a tuo padre di passarla a prendere? Magari con un meccanico >>
<< Il problema, Jacob, è che non ho alcuna intenzione di venire con te >> risposi, chiudendo lo sportello, dirigendomi sul lato del passeggero << ora chiamo mia cugina e mi faccio venire a prendere >> conclusi aprendo e afferrando la borsa. Trovai il mio cellulare e composi il numero di Lis.
Solo dopo averlo messo all’orecchio mi resi conto che non c’era campo. Ma com’era possibile?
<< Problemi? >> domandò Jacob
<< Affatto >> rifiutavo l’idea di essere costretta a tornare a casa con lui.
Ripetei l’operazione “ chiama Lis “ almeno dieci volte. Non c’era campo. Assurdo! E come se non bastasse anche la batteria era scarica. Non sarebbe durato a lungo.
<< Allora? >> insistette, per l’ennesima volta, Jacob << lo vuoi questo passaggio o no? >> non sapevo cosa fare. Ma non potevo di certo restare lì tutta la notte spettando che Edward, il mattino dopo, prendesse la macchina per andare a scuola. Ero in un vicolo cieco e ciò che c’era in fondo non mi piaceva per niente. Sbuffando chiusi l’auto con il telecomando, impostando anche l’antifurto, misi la borsa sulla spalla e presi il casco, che Jacob mi stava porgendo.
<< Alleluja! >> disse
<< Sono contenta che a te piaccia questa sistemazione >> risposi, salendo in sella << ma non ti ci abituare. Sto venendo con te solo perché non ho altra via d’uscita >> appena conclusi la frase lo sentii ridere di gusto e mettere in moto. Il mezzo fece un rombo assordante.
<< Tieniti forte, bellezza! >> disse sfrecciò nell’ombra.

Ero su quella moto da più di mezzora. Possibile che non fossimo ancora arrivati? Mi sembrava strano. Mi guardai in torno e mi resi conto di non conoscere quel quartiere.
<< Jacob dove diavolo stiamo andando? >> urlai per farmi sentire, mentre lui sfrecciata sicuro sulla strada senza degnarmi di un briciolo di interesse << dovevi accompagnarmi a casa! >> continuai imperterrita << non portarmi chissà dove! >> stavo cominciando davvero ad innervosirmi.
Cinque minuti dopo si fermò.
Eravamo in un quartiere non propriamente rassicurante. Il vicolo dove Jacob si era fermato era molto buio. Non mi sentivo per niente tranquilla. Mi diedi della stupida da sola! Edward aveva proposto di accompagnarmi e io? No grazie, ho la macchina! Grande mossa, Bella. davvero!
<< Si può sapere dove siamo? >> chiese togliendomi il casco e scendendo dalla moto
<< Aspettiamo una persona >> disse lui in tono freddo. Quasi brutale.
<< E chi sarebbe? >> non dovevo farmi vedere spaventata, ma il panico mi attanagliava lo stomaco << e perché mi hai portata qui? Cosa vuoi da me? >>
<< Oh ma sta zitta! >> urlò Jacob, scendendo dalla moto << vuoi chiudere quella cazzo di bocca ogni tanto? >> restai immobile. E adesso cosa gli prendeva? Più lo guardavo e più mi rendevo conto che c’era qualcosa che non andava in lui << quanto ti ho sopportata quando stavamo insieme, eh? Quanto? Ho finto di amarti in un modo perfetto! E cosa ho ottenuto? Un bel niente! E poi? Poi arriva Edward Masen e ottiene da te quello che io non sono mai riuscito neanche ad avvicinare! >> era impazzito! Provai a scappare, ma non so come, sentii un dolore lancinante alla schiena. Jacob mi aveva spintonata sul muro di mattoni con tutta la sua forza. Quando alzai la testa me lo ritrovai vicino, troppo vicino. Mi teneva per le spalle e tracciava col naso segni inesistenti sul mio collo, da dietro l’orecchio, fino alla gola << hai un odore delizioso, Bella. Un corpo così perfetto, le forme al punto giusto… >> mi accarezzò la spalla e senza complimenti iniziò a palparmi il seno sinistro, da sopra la maglietta.
<< Non toccarmi! Lasciarmi! Dannazione spostati! Non mi toccare! >> con la mano libera provai a dargli un pugno, ma non lo sentì neppure.
Di tutta risposta lui mi schiaffeggiò rin… ringhiando. Che fosse un Vampiro? No, era impossibile. Sarebbe dovuto essere freddo, invece Jacob era sempre molto caldo, inoltre aveva gli occhi neri con striature rosse, di cui mi accorgevo solo ora, non oro come quelli dei Cullen. E la sua pelle era stata sempre piuttosto scura, abbronzata. No. Jacob non era un Vampiro.
Mi imprigionò i polsi nella sua mano sinistra e me li mise sopra la testa. Ora ero completamente alla sua mercé. Calde lacrimane mi scendevano sulle guance. Non volevo che mi toccasse, non volevo neppure pensare a quello che avrebbe voluto farmi. Le sue intenzioni era chiare, fin troppo. Ma io ero di Edward, non sarei voluta essere di nessun altro. Tanto meno di uno stronzo schifoso, quale era Jacob Black.
<< Tu dovevi essere mia >> sputò Jacob, mentre mi leccava l’orecchio sinistro, tentando di sollevarmi la maglietta con la mano libera
<< Io non sono tua! Non lo sono mai stata! Jacob, ti prego. Lasciami andare. Tu non sei cattivo… >> nemmeno finii di dire la frase, che lo sentii ridere. La sua era una risata liberatoria, acuta, ma molto inquietante e gelida.
<< Io non sono cattivo? Oh piccola sognatrice, quanto ti sbagli >> sentii il suo dito giocare col mio ombelico e risalire fino al reggiseno << mmm io direi di toglierlo… >> e portò la mano sulla mia schiena, slacciandolo
<< così va meglio >> cominciai ad urlare e a dimenarmi, senza successo. Non riuscivo a liberarmi e nessuno accorreva, nonostante sentissero le mie urla. Ero spacciata. Jacob riportò la mano sul mio seno, ora che non c’era più il piccolo indumento a proteggermi riuscivo a sentire meglio la sua mano bollente. Mi veniva da vomitare. Non gli avevo mai permesso di fare una cosa simile quando stavamo insieme, figurarsi adesso. Non mi eccitava nemmeno, al contrario mi terrorizzava. Senza pensarci gli tirai una ginocchiata proprio in mezzo alla gambe e sentii la presa su di me indebolirsi. Lo spinsi via e scappai.
La mia fuga durò molto poco. Jacob mi riprese per la caviglia e mi butto a terra, intrappolandomi tra lui e l’asfalto ghiacciato.
<< Maledetta sgualdrina! L’unica cosa che puoi fare al momento è godere >> con tutta la rabbia che avevo gli sputai in faccia.
<< Ma si, hai ragione tu. Se stai inerme non è divertente >> divertente? Dio, ti prego aiutami! Mi strappò la maglietta tuffandosi nel mio seno, mentre con la mano mi stava accarezzando violentemente la coscia, fasciata ancora dai miei leggins neri. Non sapevo più che fare. Urlavo, mi dimenavo, piangevo. Ma tutto questo, mi resi conto solo in un secondo momento, non faceva altro che eccitarlo di più. Quando percepii la sua mano sul mio ventre tremai.
<< Non farlo >> dissi in un sussurro, tra le lacrime << per favore >> lo sentii sorridere, mentre la mano si insinuava lenta, fino ad arrivare a sfiorare il mio slip. Avevo perso le speranze, credevo davvero che sarei morta. Perché per me quello sarebbe successo se lui avesse abusato ancora di più di me. Sarei morta dentro. E morire dentro è peggio di morire davvero. Fu un attimo e non sentii più il suo peso addosso.
<< Quante volte ti devo dire di non toccarla?! >> la voce proveniva dalla figura che teneva Jacob a terra
<< Ti stavo proprio aspettando, Angioletto >> rispose Jacob
Cosa? Mentre arrancavo per raggiungere il muro e alzarmi mi resi conto di ciò che aveva detto. Jacob sapeva. Lui era a conoscenza del segreto di Edward, ma perché? Vidi Edward venire scagliato poco distante da me e lo raggiunsi.
<< Edward! Oddio stai bene? >> stavo ancora piangendo
<< Io si, tu piuttosto… >> rispose accarezzandomi la guancia, mentre i suoi occhi si soffermarono sui miei indumenti ridotti quasi a brandelli. Con un gesto istintivo, cercai di coprirmi il più possibile, ma sentii le braccia di Edward avvolgermi << mi dispiace, dovevo arrivare prima >> iniziai a singhiozzare pesantemente e mi lasciai cullare dal suo abbraccio.
<< Ma quanto siete carini >> disse Jacob, contornando il tutto con un fastidioso applauso << dopo anni non siete cambiati per nulla >>
<< Anni? >> chiese Edward alzandosi, mentre mi teneva ancora stretta << cosa vuoi dire? Chi sei tu? >>
<< Davvero non mi riconosci, mio caro Cherubino? >> il mio cuore smise di battere e sentii Edward irrigidirsi. Come diavolo faceva lui a sapere queste cose? << davvero non ti ricordi di me, è assurdo >>
<< Evidentemente perché ricordo solo chi merita di essere ricordato >> rispose, tagliente, Edward
<< Ti ricorderesti di me se violentassi Bella davanti ai tuoi occhi? >> la stretta di Edward si fece quasi soffocante, ma mi faceva sentire meglio. Mi avvinghiai anche io maggiormente a lui. Ero terrorizzata.
<< Non ti azzarderai a toccarla. Ci sono io adesso, non riusciresti a fare un passo >>
<< Lo credi davvero? >> chiese Jacob con un sorrisetto non molto rassicurante sulle labbra. Mi sentii allontanare da Edward e vidi lui steso a terra, contorcersi nel dolore. Cos’era successo?
<< Edward! >> provai ad avvicinarmi, ma Jacob mi ributtò a terra. Bloccandomi col suo corpo.
<< Finalmente sei arrivata >> disse, guardando sopra la mia testa. Diressi lo sguardo anche io e vidi un paio di scarpe con tacco a spillo rosse
<< Scusa il ritardo, ma sai come sono fatta >> rispose la ragazza << non esco di casa se non preparata a dovere >>
<< Ti ho mandato un messaggio appena sono partito, non credi di averci messo troppo? >>
<< Eddai Jake! >> rispose lei, eppure ero sicura di conoscerla quella voce fastidiosa << le donne si fanno aspettare, non lo sapevi? >>
<< D’accordo >> rispose lui, sogghignando << ora blocca Edward e mi raccomando… >> puntò i suoi occhi su di me << non fargli perdere neppure un passaggio >>
<< Come desideri >> disse lei, scoppiando a ridere. Riconobbi, senza ombra di dubbio, quella risata. Era sempre stata fastidiosa.
<< Tanya! >> urlò Edward, che veniva bloccato da lei << cosa diavolo fai? Lasciami! >> cercava di liberarsi, ma non poteva. Tanya era forte. Molto forte.
<< Potevi essere mio, Eddy >> disse lei << ora vedrai il tuo grande amore appartenere ad un altro >> e riscoppiò a ridere.
<< In fin dei conti… >> disse Jacob, mentre mi accarezzava il fianco con la sua lurida mano << è così che sarebbe dovuta andare nel 1855 >>.

Il respiro mi si mozzò in gola. Chi era veramente Jacob Black?

Pov. Edward

Non riuscivo a muovermi. Tanya mi teneva fermo non solo tenendomi le mani dietro la schiena, ma immobilizzandomi anche al suolo.
Era come il potere di Alice, col la differenza che mia sorella non mi avrebbe mai messo davanti uno spettacolo tanto ripugnante.
Jacob era sopra Bella, la teneva ferma trattenendole i polsi sopra la testa con una mano, mentre con quella libera le toccava i seni, i fianchi, le gambe… La sentivo urlare, piangere, ma non potevo fare assolutamente nulla. Vedevo il bacino di Jacob muoversi, tra le gambe di Bella, da sopra i jeans di lui e i leggins di lei.

Immagina i movimenti veri Edward pensò Jacob nudi, qui per terra. Io dentro di lei che spingo, mentre lei non vuole…
<< Maledetto bastardo! Lasciala! >> urlai, cercando in tutti i modi liberarmi da quella presa con ogni mezzo. Ma era impossibile! << Tanya lasciami andare! O giuro su Dio che appena mi libero me ne frego che tu sia una donna! >> sputai fuori. Sentii il suo respiro farsi più lento, evidentemente si era spaventata da quella minaccia. Bene!
<< No, Jacob, no ti prego lasciami! >> Bella urlava, si dimenava senza tregua. Assistere a quello spettacolo era straziante. Osservai la mano di Jacob accarezzarle l’interno coscia. L’unica nota positiva, se poteva essercene qualcuna in tutto questo schifo, era che non le aveva ancora strappato quei pantaloni di dosso. Lo avrei ucciso. Me ne sarei infischiato di cosa fosse Jacob Black, appena libero gli avrei strappato il cuore dal petto e poi lo avrei ridotto in piccoli pezzettini.
<< Doveva andare così >> disse Jacob, continuando il suo disgustoso lavoro << mi riprendo solo ciò che doveva essere mio di diritto, Edward >>
<< Cosa diavolo stai dicendo? >> gli urlai, non riuscivo a capire. Come faceva a sapere che fossi un Angelo e che avessi incontrato Bella più di 150 anni fa? << Jacob io lo so che tu sei stato con lei prima di me, ma è una storia vecchia! >> provai ad ignorare la rabbia che provavo per quel ragazzo, cercando di farlo ragionare con la cosiddetta psicologia inversa << io posso capire che tu l’abbia amata un tempo e che tra di voi non ci fosse quella intimità, ma… non puoi prendertela con la forza! E lei non vuole, non vedi? >>
<< Sai cosa me ne importa >> rispose, mentre tracciò con la lingua il ventre piatto di Bella. Questo era troppo! << e comunque stai sbagliando >>

Lei doveva appartenere a me disse Jacob, mentalmente dovevo essere io a proteggerla nel 1855, non tu! Tu eri un Cherubino, non potevi compiere tali compiti! Ma no, ti bastò una parola con Castiel e il mio incarico fu affidato a te! Sgranai gli occhi. Ora capivo tutto.
<< Tu sei l’Angelo a cui era stata affidata Bella, dopo che Alice era stata sollevata dall’incarico >> dissi atono. Per l’ennesima volta, lei stava soffrendo a causa mia.
<< Bravo, finalmente ci sei arrivato >> disse e cominciò a strappare i leggins della donna che amavo. Una gamba alla volta.
<< Jacob fermati! >> urlai, per l’ennesima volta << perché devi farle questo? E' con me che ce l’hai! Prenditela con me! >> per la prima volta da quando aveva cominciato quella tortura si fermò per voltarsi a guardarmi.
Quando nei suoi occhi lampeggiò una fiamma rossa di puro odio capii. Lui non era più un Angelo. Jacob era diventato un Decaduto.
<< Prendermela con te? Ma Edward lo sto già facendo! Il tuo punto debole, il tuo unico punto debole, è questa ragazza. È sempre stata lei >> eppure c’era qualcosa che mi sfuggiva. Un dettaglio che non quadrava. Bella mi aveva raccontato di essere stata con lui anni fa, prima del mio arrivo.
<< Se ti stai chiedendo come può essere possibile tutto questo, visto che io ero qui prima del tuo arrivo, la risposta è semplice >> rispose lui, stupendomi << quando arrivai in questo paesino sperduto avevo già adocchiato Bella. La somiglianza con Isobelle era assolutamente sconvolgente, così indagai. Quando scoprì che lei e Bella erano la stessa persona, ma in due vissuti differenti, pensai che fosse una grande idea corteggiarla e lo feci. Lei ci stette, per un po’. Ma era così puritana… >> e mentre disse quella parola, le sfiorò il seno e poi il c’entro, fortunatamente ancora coperto. La rabbia mi stava facendo impazzire! << così mi stancai e decisi di trovare il piacere altrove. La lussuria è un bel peccato… >> sorrise << purtroppo la nostra ragazza lo venne e sapere e mi liquidò senza troppi complimenti. Nel frattempo girai un po’ e ciò che scoprii su di lei mi lasciò interdetto. Com’era possibile che non me ne fossi mai accorto? Certo la sua passata morte non era un bell’indizio, anzi… >> ma cosa stava dicendo? Cominciavo a credere che fosse realmente pazzo.
<< Jacob ti muovi o no? >> chiese Tanya << non riuscirò a tenerlo a bada ancora per molto. Se devi farci sesso, fallo però spicciati! >> quell’oca bionda aveva proprio passato ogni limite!
Le urla di Bella mi spronarono a dimenarmi maggiormente. Jacob non l’avrebbe avuta e lei non avrebbe dovuto convivere con un sofferenza simile.

Edward, quando ti dico di alzarti, alzati! Mi bloccai, quando percepii il pensiero di Alice. ADESSO! Feci come mi aveva detto e il potere di Tanya si interruppe, questo perché Alice aveva usato il suo su di lei.
Senza aspettare un secondo di più, mi avventai su Jacob, appena in tempo. Gli diedi un pugno atterrandolo. Lo avrei ucciso a suon di botte se una voce non mi avesse interrotto.
<< Edward… >> mi voltai verso di Bella. Era in piedi, tremante, instabile, dietro di me << tu non sei come lui. Non macchiarti di una cosa tanto deplorevole >> mi voltai verso Jacob, dandogli un altro cazzotto. Aveva un occhio nero, il naso rotto e il labbro inferiore gonfio a sanguinante.
<< Edward! Ha ragione lei, lascialo! >> Alice…
Con molta riluttanza mi staccai da lui, rialzandomi. Mi avvicinai a Bella e la presi tra le braccia. Aveva un aspetto devastato. I capelli umidi, i vestiti quasi del tutto distrutti. Tremava e singhiozzava. Mio Dio! Mi tolsi la giacca e l’avvolsi, riprendendola tra le braccia.
<< Come hai saputo dov’eravamo? >> chiesi ad Alice
<< Ho avuto una visione. Dopo che Lis ti ha chiamato per avvertirti che Bella non era ancora rientrata mi sono messa in allerta. Non capisco come hai fatto tu a trovarla >> mi rispose
<< Io non lo so >> ammisi. Era come se mi chiamasse, come se ci fosse un legame. << quando ho ricevuto la chiamata di Lis sono schizzato fuori e ti ho avvertita, ma mi è bastato trovare la sua auto sul ciglio della strada per dirigermi qui >>
<< Ah l’amore! >> cinguettò il folletto
<< Alice, ti sembra il caso? >> l’ammonii e la sentii sbuffare
<< Dov’è andato Jacob? >> chiese una Bella tremante. Mi voltai e mi resi conto che a terra non c’era più. Né lui né Tanya.

Sono scappati… pensò Alice e annuii.
<< Non ti farà più nulla, intesi? >> risposi a Bella, guardandola dritta negli occhi << staremo sempre con te. Non rimarrai sola un attimo >> la vidi annuire e stringersi ancora nel mio abbraccio. Quanto lo avevo desiderato? Ma non doveva andare così.
<< Alice >> chiamai << dobbiamo scoprire tutto quello che può servirci su Jacob e Tanya. E ci serve una mano >>

Parli dei Cullen? Chiese mentalmente ed io annuii. Certo, portiamo Bella via di qui e poi vado subito a parlare con Jasper. Dico a Carlisle di passare a controllare Bella? annuii nuovamente e ci avviammo verso casa nostra.
Non volevo lasciare Bella, avevo paura che quello che era successo potesse riaccadere e comunque non sarebbe potuta rientrare in queste condizioni. Charlie era il capo della Polizia, avrebbe certamente capito tutto. Ma cosa avrebbe potuto fare? Arrestare un Angelo Decaduto? Un Demone? Non sarebbe comunque servito a niente. Inoltre conoscevo Bella fin troppo bene, non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere a suo padre.
Ci recammo alla Porsche di Alice. Direzione: casa Masen.

Era da ormai venti minuti, che il Dottor Cullen stava visitando Bella. leggevo nei suoi pensieri che a livello di stupro, come avevo visto chiaramente, non c’erano segni. In compenso aveva qualche ematoma e una guancia livida e gonfia. Le mise delle bende e un po’ di pomata.
<< Come ti senti ora? >> chiese Carlisle
<< Meglio >> rispose Bella, si vedeva lontano un miglio che mentiva
<< Hai solo bisogno di riposo adesso, ok? >> chiese lui e Bella annuii. Carlisle si alzò mettendo a posto i suoi oggetti nella borsa e salutò Bella dandole un bacio sulla fronte. Carlisle doveva essere un padre meraviglioso. Anche se Vampiro, la sua forte umanità si vedeva e si percepiva da ogni angolo. Era una persona buona e aveva un’aura pura.
<< Edward >> mi chiamò, mentre lo stavo scortando alla porta. Non risposi, ma aspettai che proseguisse e così fece << a livello fisico sta bene, ma credo che sia un po’ sotto shock. Certo, non ha subito uno stupro vero e proprio, ma è stata aggredita e questo influisce molto, soprattutto su una ragazza come Bella. alice mi ha spiegato il tutto prima di mandarmi qui, so che non potete denunciare l’accaduto, ma se avrete bisogno di una mano non esitate a chiedere. Non mi piace combattere o mettere in un possibile pericolo la mia famiglia, ma tua sorella è diventata molto importante per mio figlio Jasper e questo vi rende parte della famiglia. E tu tieni molto a Bella, ed anche noi, perciò se ti servirà aiuto, chiamaci >> detto ciò mi porse la mano, che non esitai a stringere.
<< Grazie Carlisle >>.
Tornai da Bella, poco dopo e la trovai stesa sul mio letto. Pensando che dormisse le accarezzai un braccio e sussultò spaventata.
<< Scusa, pensavo ti fossi addormentata >>
<< No >> rispose soltanto
<< Bella è colpa mia, mi dispiace tanto >> le dissi
<< Edward, tu non puoi assumerti le colpe di tutti quanti >> rispose << non è stata colpa tua se nella mia vita precedente sono morta. Non è stata colpa tua se Jacob è Caduto o Decaduto. Non è stata colpa tua se mi ha aggredita e ha tentati di… di… >> non riusciva a pronunciare quella parola. E come darle torto? << perciò non chiedere scusa e non dire che ti dispiace. Perché tu, Edward Anthony Masen, non hai colpe >> le sorrisi e l’abbracciai. Non oppose resistenza.
<< Devo riaccompagnarti a casa >> dissi controvoglia << tuo padre si preoccuperà se non rientri. Alice gli ha detto che eri con noi, ma se non torni a casa potrebbe preoccuparsi >> la sentii annuire. Scese dal letto mettendosi le scarpe e afferrò la giacca. Alice le aveva dato alcuni vestiti, il più possibile somiglianti a quelli che aveva, e scendemmo di sotto per raggiungere l’auto.

Il viaggio fu silenzioso.
Io guidavo, senza neppure a voglia di accendere la radio, mentre Bella guardava fuori dal finestrino. Quando arrivammo davanti casa sua, nemmeno se ne rese conto.
<< Siamo arrivati >> le dissi
<< Già è vero >> rispose, stava giocando le con le dita delle mani << potresti accompagnarmi alla porta? >> chiese poi, titubante
<< Certo >> sorrisi per rassicurarla. Non avrei permesso che le succedesse di nuovo qualcosa. Andai ad aprire la sua portiera e l’accompagnai all’ingresso. Inserette la chiave nella serratura e quando vidi la porta aprirsi la salutai. A casa sarebbe stata al sicura.
<< Allora buona notte, Bella… >> le baciai la fronte e mi voltai, a malincuore, per andarmene. Ma la sua mano me lo impedì. Mi aveva afferrato il giubbotto. Aveva il viso basso e i capelli le coprivano la faccia, lasciando visibili solo il naso e le labbra.
<< Resti con me questa notte? >> non riuscivo a capire. Lo aveva detto davvero? << io sarei più sicura se…se tu fossi in camera con me >>
<< D’accordo >> le risposi << vai su, io ti raggiungo subito >>
<< Grazie >> disse ed entrò.
Feci il giro della casa e con un abile slancio usai il ramo dell’albero come appiglio per entrare dalla finestra, fortunatamente aperta.
Proprio mentre entrai nella stanza, Bella fece il suo ingresso dalla porta.
<< Metto il pigiama e torno, visto che la doccia l’ho fatta poco fa da voi >> mi comunicò diventando rossa in viso
<< Certo, fai con calma >>.
Sei minuti e quarantacinque minuti dopo, Bella, tornò nella stanza. Aveva indosso un tenero pigiamino sul viola. I pantaloni arrivavano appena sotto il ginocchio, stretti. Sopra, la maglietta aveva le spalle larghe, e un piccolo nastrino bianco si allacciava sotto il seno. Era bellissima.
Richiuse la porta dietro di sé e si avvicinò al letto. Io presi posto sulla poltrona, accanto alla finestra.
<< Ho avuto paura >> disse improvvisamente Bella, qualche minuto dopo << avevo paura che nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi, che tu non saresti venuto. Ed io non riuscivo a fermarlo! Sento ancora le sue mani addosso, la sua lingua. Ho avuto paura che non si sarebbe fermato, che non sarei stata in grado di fermalo >> mi avvicinai al letto e le asciugai le lacrime.
<< È tutto finito >> le dissi << non succederà mai più, te lo giuro questo >> annuì e mi fece spazio nel letto
<< Non voglio sapere niente, ho solo bisogno di star bene adesso, Edward. E l’unica certezza che ho è che tu mi fai stare così >> non sapevo cosa dirle. Non volevo metterle fretta. Così non feci altro che stringerla a me, mentre lei poggiava la testa sul mio petto. Nessuno dei due parlò, restammo solo abbracciati. Bella si addormentò poco tempo dopo, mentre io restai sveglio a guardarla dormire.

Ma ciao!! *-* quanto sono nei casini?
Vedete il lato positivo, no? Finalmente siamo arrivati agli sgoccioli, anche i cattivi saltano fuori e si è scoperto chi è davvero Jacob Black! E Tanya? Avreste mai pensato che anche lei fosse un Angelo Decaduto? In Bilico sta volgendo al termine, ci saranno anche pochi capitolo dove tutto è destinato a cambiare. Altre verità nascoste verranno a galla. Perciò... non abbandonatemi proprio adesso!

Risposte alle Recensioni :

Sweet Bleeding Star : Ciao!^^ ti sei commossa? Oddio questa si che è una soddisfazione per chi scrive XD grazie per i complimenti e spero che la mia storia continuerà sempre a farti emozionare! Un bacio!
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Stai tranquilla, l’importante è che non mi abbandoni ù.ù comunque grazie!! *-* era la prima volta che scrivevo in terza persona e sentire che mi è uscito bene lo stesso è un gran traguardo! XD grazie per la dritta sui cioccolatini! Ti voglio bene anche io, ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
dorababe78 : Ciao Dora! Io sono Marta, piacere^^ sei assuefatta? Addirittura? *me gongola* grazie mille per i tuoi complimenti! Mi raccomando continua a darmi la tua opinione sui capitoli e spero che continuerà a piacerti così tanto! Un bacio!
essebi : Ciao Elisa! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che abbia addirittura emozionata! +me contentissima* comunque il comportamento di Edward magari non si può capire, comprendere o totalmente perdonare… Ma non si può dire che abbia avuto un passato facile, anzi. Ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede perché perdere chi si ama, veder morire chi si ama ti fa fare cose molte stupide nel tentativo di tutelare quelli che restano… Edward ha avuto la fortuna, o sfortuna dipende dai casi in questa storia, di ritrovare il suo amore perduto e ha commesso tanti errori, ma credo che in fondo, alla luce di queste nuove informazioni il suo comportamento è anche un po’ più capibile… Continua a seguirmi e scoprirai cosa succederà! Un bacio!
maia96 : Ciao!!^^ ma non ti preoccupare, figurati! Anzi spero che ti sia passata adesso!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! E si nel passato quei due ne hanno patite parecchie… Speriamo che ora possano ricostruire qualcosa XD grazie per i complimenti!! Ci si senta nel gruppo, un bacione!!
monibiondina : Ciao Moni!! Grazie mille! Sono contenta che il mio esperimento in terza persona sia riuscito! *me saltella felice* purtroppo non posso rispondere alla tua domanda, dovrai solo aspettare e vedere cosa succede! Ci sentiamo alla prossima recensione, mi raccomando!! Un bacio!
antonella64 : Ciao Antonella! Mmm a dire il vero no… Il film lo conosco (Brad Pitt Q_____ *-*) ma onestamente non ci avevo proprio pensato o.O cosa ti ricorda di quel film? E per quanto riguarda il libro, non lo conosco! Io non mi sono ispirata a nulla. Nel senso, tempo fa ho avuto tra le mani Fallen e mi è venuta l’idea di usare gli angeli caduti… La storia si può ritrovare un po’ in quello, anche se non tutto, in quanto ci ho messo parecchio di testa mia! Comunque concordo con te! L’amore dovrebbe essere un sentimento accecante che nessuno riesce a dividere o infangare… Purtroppo anche nella realtà ci sono tanti problemi legato ad esso… Spero che tu continua a seguirmi e a recensire! Un bacione!!
Marie : Ciao Marika!! Oddio si ho leggermente alterato il Paradiso! E mi sa che dopo questo finisco all’Inferno ahahahahahah comunque lassù, nella mia storia, ci sono regole ferree e come dice un detto cinese “ troppo bene uguale al male è, ed il male tante volte il bene porta in sé “ credo sia vero e l’ho voluto applicare al concetto universale. Nella storia gli angeli stanno sbagliando tanto, anche se fondamentalmente sono buoni! Ma credo che questo loro sbagliare sia dovuto al fatto che anche nel bene c’è sempre un po’ di male e viceversa… Eheheheh di chi sarà la voce? Mi sa che lo scopri presto XD ci sentiamo su fb e alla prossima recensione!! Un bacione <3
thecarnival : Ciao amica!! Oddio paragoni questo capitolo a dopo aver letto un capolavoro come Romeo e Giulietta? *-* oddio Ale così mi fai commuovere, imbarazzare e GONGOLARE!! *-* per quanto riguarda le tue domande ù.ù” non posso risponderti ù.ù”” in questo capitolo si capiranno altre cose, ma per il resto dovrai aspettare… Sei un mito anche tu <3 e grazie per i complimento *-* ci sentiamo su fb ragazza!! Un bacione!
Amantide : Ciao amanta!! Ehm si da te, assolutamente ù.ù” eh lo so Cinzia ù.ù ho leggermente ribaltato la concezione di paradiso, ma si sa sono queste idee che fanno di una storia una bella storia, no? E spero che continuerà ad essere così come mi avete sempre detto *-* ci sentiamo su fb amanta!! Un bacione <3
edbell96 : Ciao!! Bhè ora si torna al presente e vediamo cosa farà Bella con Edward… Ma le sorprese non finiscono qui!! Alla prossima recensione! Un bacio!


  
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