Allora ATTENZIONE! Premetto che questo capitolo potrebbe essere un pochino forte... Prima di postarlo mi sono guardata bene i Rating, infatti avevo paura di aver sfociato, ma riesco ancora a stare nell'arancione! Vi avviso però che non è il classico capitolo. Le cose si smuovon, i cattivi si rivelano, ma si riveleranno in un pò estremo. Ora vi lascio al capitolo e ci sentiamo con le recensioni e il restto a fondo pagina. BUONA LETTURA!
Ventitreesimo
Capitolo : L'inizio dei Giochi.
Mi riscossi da
quello stato di torpore che mi aveva
avvolta e mi allontanai da lui, mettendo fine al contatto. Vidi Edward
tirarsi
su la felpa e voltarsi molto lentamente verso di me. Quando i nostri
sguardi si
incrociarono, sprofondai nei suoi occhi verdi e ciò che
provai mi sconvolse.
Adesso non sentivo solo il mio amore, ora percepivo
anche quello di Isobelle. La me stessa del passato. Era un sentimento
così
forte quello che ci univa in quell’altra vita che per poco
non persi
l’equilibrio.
<< Come hai fatto? >> chiese Edward.
Aveva gli occhi sgranati
<< Fatto cosa? >> e allora capii
<< lo hai visto anche tu? Anche tu hai rivissuto tutto
quanto? >>
<< Si, ma com’è possibile? Io non ti
ho dato
il permesso >> sembrava una domanda posta più
a se stesso che a me
<< Cosa stai dicendo? >> chiesi,
fregandomene che forse non sarei dovuta rimanere ad ascoltare
<< Sai tutto ora, vero? >> mi
domandò,
ricordandosi improvvisamente che c’ero anche io in quella
stanza con lui
<< Si >> risposi, abbassando lo sguardo
<< ho visto te, le tue ali… >>
guardai la mano che in quel passato
le aveva sfiorate, erano così soffici << il
tuo amore, il mio. Ho visto
quello che siamo stati e che saremmo potuti essere se…
>> sentivo le
lacrime arrivare prepotenti, questo era troppo per me <<
se non mi
avessero uccisa! >> urlai << se tu non
fossi scappato via, in
questo presente, dopo aver fatto l’amore con me!
>> e cominciai a
piangere. Possibile che il mio tormento non poteva avere fine?
<< Io sono tornato, Bella >> disse
Edward, avvicinandosi << io non so nulla, ok? Non so se
la storia potrebbe
ripetersi. Non lo so. Ma so che questa volta non permetterei a niente e
a
nessuno di portarti via da me. Sono stato uno sciocco, un vigliacco. Ma
l’ho
fatto in buona fede, conterà pur qualcosa no? Lo so che
lasciarti e andarmene
in quel modo è stata la cosa più squallida che
potessi fare. Lo so questo! Ma
pensavo che fosse meglio per te. Che così facendo ti avrei
salvato la vita.
Sono stato stupido e stronzo e tutto quello che pensi di me, si lo sono
stato.
Ma sono anche follemente, pazzamente, incondizionatamente innamorato di
te,
Isabella Marie Swan. E mi rifiuto di credere che, dopo tutto quello che
abbiamo
passato, in questa e nell’altra vita, non ci sia un futuro
per noi >>
Il cuore mi diceva che aveva ragione, ma la testa…
Essa mi diceva tutt’altro. Cosa doveva fare? Credergli? Non
era questo il
punto.
<< Le tue sono solo parole, Edward >>
risposi atona, cercando di contenere il pianto << belle
parole. Devo
ammetterlo questo. Ma un rapporto non si basa solo su di esse, ma anche
e
soprattutto sui fatti. E sulla fiducia >>
<< E tu non hai più fiducia in me
>>
disse, ma non era una domanda. Quando si accorse che non rispondevo,
parlò
ancora << Bella, se è questo quello che ti
serve, se tu mi ami ancora, io
ti giuro qui e adesso, che farò tutto quello che
è umanamente e angelicamente
possibile per riconquistare la tua fiducia. Ti chiedo solo di non
voltarmi le
spalle, di non andartene via da me perché…
>> chiuse gli occhi e ispirò
profondamente. Sul suo volto comparve un’espressione
sofferente << in
tutti questi anni senza di te è stato l’Inferno
>> disse e riaprì gli
occhi << io non mi sono mai pentito di Cadere
né di aver fatto ciò che ho
fatto. Perché tutto quello mi aveva portato a te. Ma
perderti, dopo che mi
avevi insegnato cosa voleva dire ridere, essere felice, amare,
sentire… è stato
una pugnalata dritta al cuore. Io ero morto, Bella. Senza di te io non
sono
niente >>
La mia mente era in subbuglio. Potevo dimenticare i
mesi in cui mi aveva lasciata sola? Potevo dimenticare tutto il male
che mi
aveva fatto?
<< Io ti amo, Edward >> dissi, ma
quando lo vidi avvicinarsi lo fermai con un gesto << e
forse sono
stupida, perché tutti mi prenderebbero per pazza. Insomma,
tu mi hai fatto così
male… eppure sono ancora innamorata così
profondamente di te, e dopo aver visto
l’altra mia vita credo di amarti ancora più di
prima. Ma ci sono troppi “ ma “
>> mi fermai un secondo per riprendere il controllo della
mia voce
<< devi darmi tempo >> conclusi, non
sapendo cos’altro dire. Sapevo
solo che volevo andarmene da lì. Avevo bisogno di stare
lontana da lui, per
riflettere. Per capire se questo tempo, che gli avevo appena chiesto,
sarebbe
stato sufficiente per ricominciare. Dovevo togliermi di dosso quella
visione,
Isobelle, la mia vita precedente. Perché avevo paura che
tutto quello avrebbe
potuto condizionare la mia scelta. E non volevo. Non volevo decidere il
mio
futuro basandomi su un passato troppo lontano, su una storia che non
ricordavo
fino a pochi minuti fa, su un amore che, dopotutto, non avevo vissuto
direttamente
io.
Dovevo allontanare dalla mia mente il sorriso
spensierato di Edward, i suoi abbracci così incerti, eppure
tanto voluti. Non
dovevo basare la mia scelta su quella vita. E per fare quello dovevo
tornare al
presente. Riavere i miei spazi, la mia casa, la mia camera. Ricordarmi
di come
lui mi avesse trattata con freddezza i primi tempi. Ricordare quanto
sia stato vile e
spietato, quando se n’è andato, dopo che gli avevo
donato tutto quello che
avevo.
<< È giusto >> disse non so
quanto
tempo dopo << avrai il tuo tempo, Bella. Ho
un’eternità davanti >>
e sorrise sghembo. Il cuore fece una capriola e lo stomaco mi si
riempì di
farfalle. Mi lasciai scappare un sorriso e mi accorsi di essere
arrossita.
Cavolo! Era giunto il momento di tornare a casa. Mi avvicinai al
divano,
riprendendo le mie cose.
<< Cosa fai? >> chiese Edward,
vedendomi indossare la giacca
<< Devo rientrare, Edward >> risposi,
facendo cenno di guardare fuori. Ormai il cielo era scuro
<< è tardi
>> conclusi afferrando la borsa
<< Ti accompagno >>
<< No! >> quasi urlai << non
mi
sembra il caso. Inoltre ho la macchina, posso rientrare da sola
>> dissi,
con voce meno isterica, dirigendomi all’entrata
<< comunque grazie
>> conclusi, aprendo la porta e uscendo.
“
Let me give my
love to you. Let me take your hand. As we walk in the dimming light
[…]Let me
lay beside you, Darling. Let me be your man, and let our bodies
intertwine. But
always understand. […]A window, an opened tomb. The sun
crawls across your
bedroom. A halo. A waiting room. Your last breaths, moving through
you” ma cosa stava succedendo? La
musica, per qualche strana ragione, ce l’aveva con me?
Cambiai stazione radio.
Sperando di non imbattermi in qualche altra canzone di questo genere. Ma sbagliavo.
“ I was searching. You
were on a mission. Then our hearts combined like
a neutron star collision. I have nothing left to lose. You took your
time to
choose. Then we told each other with no trace of fear that…
Our love would be
forever, and if we die. We die together. And lie, I said never.
‘Cause our love
would be forever “ spensi
la radio, infuriate. Adoravo i Muse,
erano la mia band preferita, ma
questo era troppo!
Sentii un rumore improvviso e mi accorsi di aver
perso velocità.
<< Oh no! Non farlo macchinina! Non ti
fermare in mezzo al nulla, proprio adesso! >> purtroppo
la mia preghiera
non venne ascoltata. E adesso capivo anche il perché.
Lassù mi odiavano, mi
avevano anche fatta fuori! Magnifico. Che gran fortuna, Bella!
Scesi dall’auto e l’accostai lentamente al ciglio
della strada. Dopodiché aprii
il cofano e mi resi conto di una cosa. Di meccanica non ne sapevo
assolutamente
niente! Che avessi fuso il motore? Oppure erano le candele? Ma potevano
le
candele farti fermare in mezzo alla strada? Oh cielo! Rimpiangevo le
lezioni
dell’auto scuola!
<< Ti serve un passaggio? >> chiese una
voce conosciuta, tanto quanto fastidiosa, alle mie spalle. Mi voltai
lentamente.
Jacob era seduto a cavalcioni sulla sua moto e teneva un casco in mano.
Indossava un paio di jeans di pelle neri, una maglietta grigia e un
giubbotto
in jeans, sempre scuro. Dio mi odiava davvero.
<< Posso sapere perché ogni volta che ho
problemi con la macchina, tu spunti fuori? >> chiesi
irritata
<< Forse perché sono il tuo Angelo Custode
>> pronunciò quelle parole in modo strano.
Quasi come se sapesse
qualcosa. Il suo sorrisetto, sempre stampato in faccia, mi faceva
venire i
brividi. Possibile che sapesse? Mi diedi mentalmente della cretina.
Andiamo Bella, cosa può sapere il tuo ex, stronzo di prima
categoria, ragazzo
Jacob Black?
<< Certo >> risposi, chiaramente
infastidita e tornai a guardare all’interno del cofano. Senza
sapere, però,
cosa fare.
<< Andiamo, Bella! >> disse, ridendo,
Jacob << non sai neanche da che parte cominciare! Non ti
conviene
lasciarla qui, salire con me, farti accompagnare a casa e poi dire a
tuo padre
di passarla a prendere? Magari con un meccanico >>
<< Il problema, Jacob, è che non ho alcuna
intenzione di venire con te >> risposi, chiudendo lo
sportello,
dirigendomi sul lato del passeggero << ora chiamo mia
cugina e mi faccio
venire a prendere >> conclusi aprendo e afferrando la
borsa. Trovai il
mio cellulare e composi il numero di Lis.
Solo dopo averlo messo all’orecchio mi resi conto
che non c’era campo. Ma com’era possibile?
<< Problemi? >> domandò Jacob
<< Affatto >> rifiutavo l’idea di
essere costretta a tornare a casa con lui.
Ripetei l’operazione “ chiama Lis “
almeno dieci
volte. Non c’era campo. Assurdo! E come se non bastasse anche
la batteria era
scarica. Non sarebbe durato a lungo.
<< Allora? >> insistette, per
l’ennesima volta, Jacob << lo vuoi questo
passaggio o no? >> non
sapevo cosa fare. Ma non potevo di certo restare lì tutta la
notte spettando
che Edward, il mattino dopo, prendesse la macchina per andare a scuola.
Ero in
un vicolo cieco e ciò che c’era in fondo non mi
piaceva per niente. Sbuffando
chiusi l’auto con il telecomando, impostando anche
l’antifurto, misi la borsa
sulla spalla e presi il casco, che Jacob mi stava porgendo.
<< Alleluja! >> disse
<< Sono contenta che a te piaccia questa
sistemazione >> risposi, salendo in sella
<< ma non ti ci abituare.
Sto venendo con te solo perché non ho altra via
d’uscita >> appena
conclusi la frase lo sentii ridere di gusto e mettere in moto. Il mezzo
fece un
rombo assordante.
<< Tieniti forte, bellezza! >> disse
sfrecciò nell’ombra.
<< Jacob dove diavolo stiamo andando?
>> urlai per farmi sentire, mentre lui sfrecciata sicuro
sulla strada
senza degnarmi di un briciolo di interesse << dovevi
accompagnarmi a
casa! >> continuai imperterrita << non
portarmi chissà dove!
>> stavo cominciando davvero ad innervosirmi.
Cinque minuti dopo si fermò.
Eravamo in un quartiere non propriamente
rassicurante. Il vicolo dove Jacob si era fermato era molto buio. Non
mi
sentivo per niente tranquilla. Mi diedi della stupida da sola! Edward
aveva
proposto di accompagnarmi e io? No grazie, ho la macchina! Grande
mossa, Bella.
davvero!
<< Si può sapere dove siamo? >>
chiese
togliendomi il casco e scendendo dalla moto
<< Aspettiamo una persona >> disse lui
in tono freddo. Quasi brutale.
<< E chi sarebbe? >> non dovevo farmi
vedere spaventata, ma il panico mi attanagliava lo stomaco
<< e perché mi
hai portata qui? Cosa vuoi da me? >>
<< Oh ma sta zitta! >> urlò
Jacob,
scendendo dalla moto << vuoi chiudere quella cazzo di
bocca ogni tanto?
>> restai immobile. E adesso cosa gli prendeva?
Più lo guardavo e più mi
rendevo conto che c’era qualcosa che non andava in lui
<< quanto ti ho
sopportata quando stavamo insieme, eh? Quanto? Ho finto di amarti in
un modo
perfetto! E cosa ho ottenuto? Un bel niente! E poi? Poi arriva Edward
Masen e
ottiene da te quello che io non sono mai riuscito neanche ad
avvicinare!
>> era impazzito! Provai a scappare, ma non so come,
sentii un dolore
lancinante alla schiena. Jacob mi aveva spintonata sul muro di mattoni
con
tutta la sua forza. Quando alzai la testa me lo ritrovai vicino, troppo
vicino.
Mi teneva per le spalle e tracciava col naso segni inesistenti sul mio
collo,
da dietro l’orecchio, fino alla gola << hai un
odore delizioso, Bella. Un
corpo così perfetto, le forme al punto giusto…
>> mi accarezzò la spalla
e senza complimenti iniziò a palparmi il seno sinistro, da
sopra la maglietta.
<< Non toccarmi! Lasciarmi! Dannazione
spostati! Non mi toccare! >> con la mano libera provai a
dargli un pugno,
ma non lo sentì neppure.
Di tutta risposta lui mi schiaffeggiò rin…
ringhiando. Che fosse un Vampiro? No, era impossibile. Sarebbe dovuto
essere
freddo, invece Jacob era sempre molto caldo, inoltre aveva gli occhi
neri con
striature rosse, di cui mi accorgevo solo ora, non oro come quelli dei
Cullen.
E la sua pelle era stata sempre piuttosto scura, abbronzata. No. Jacob
non era
un Vampiro.
Mi imprigionò i polsi nella sua mano sinistra e me
li mise sopra la testa. Ora ero completamente alla sua
mercé. Calde lacrimane
mi scendevano sulle guance. Non volevo che mi toccasse, non volevo
neppure
pensare a quello che avrebbe voluto farmi. Le sue intenzioni era
chiare, fin
troppo. Ma io ero di Edward, non sarei voluta essere di nessun altro.
Tanto
meno di uno stronzo schifoso, quale era Jacob Black.
<< Tu dovevi essere mia >> sputò
Jacob,
mentre mi leccava l’orecchio sinistro, tentando di sollevarmi
la maglietta con
la mano libera
<< Io non sono tua! Non lo sono mai stata!
Jacob, ti prego. Lasciami andare. Tu non sei cattivo…
>> nemmeno finii di
dire la frase, che lo sentii ridere. La sua era una risata liberatoria,
acuta,
ma molto inquietante e gelida.
<< Io non sono cattivo? Oh piccola
sognatrice, quanto ti sbagli >> sentii il suo dito
giocare col mio
ombelico e risalire fino al reggiseno << mmm io direi di
toglierlo…
>> e portò la mano sulla mia schiena,
slacciandolo
<< così va meglio >> cominciai
ad
urlare e a dimenarmi, senza successo. Non riuscivo a liberarmi e
nessuno
accorreva, nonostante sentissero le mie urla. Ero spacciata. Jacob
riportò la
mano sul mio seno, ora che non c’era più il
piccolo indumento a proteggermi
riuscivo a sentire meglio la sua mano bollente. Mi veniva da vomitare.
Non gli
avevo mai permesso di fare una cosa simile quando stavamo insieme,
figurarsi adesso.
Non mi eccitava nemmeno, al contrario mi terrorizzava. Senza pensarci
gli tirai
una ginocchiata proprio in mezzo alla gambe e sentii la presa su di me
indebolirsi. Lo spinsi via e scappai.
La mia fuga durò molto poco. Jacob mi riprese per la
caviglia e mi butto a
terra, intrappolandomi tra lui e l’asfalto ghiacciato.
<< Maledetta sgualdrina! L’unica cosa che
puoi fare al momento è godere >> con tutta la
rabbia che avevo gli sputai
in faccia.
<< Ma si, hai ragione tu. Se stai inerme non
è divertente >> divertente? Dio, ti prego
aiutami! Mi strappò la
maglietta tuffandosi nel mio seno, mentre con la mano mi stava
accarezzando
violentemente la coscia, fasciata ancora dai miei leggins neri. Non
sapevo più
che fare. Urlavo, mi dimenavo, piangevo. Ma tutto questo, mi resi conto
solo in
un secondo momento, non faceva altro che eccitarlo di più.
Quando percepii la
sua mano sul mio ventre tremai.
<< Non farlo >> dissi in un sussurro,
tra le lacrime << per favore >> lo sentii
sorridere, mentre la mano
si insinuava lenta, fino ad arrivare a sfiorare il mio slip. Avevo
perso le
speranze, credevo davvero che sarei morta. Perché per me
quello sarebbe
successo se lui avesse abusato ancora di più di me. Sarei
morta dentro. E
morire dentro è peggio di morire davvero. Fu un attimo e non
sentii più il suo
peso addosso.
<< Quante volte ti devo dire di non
toccarla?! >> la voce proveniva dalla figura che teneva
Jacob a terra
<< Ti stavo proprio aspettando, Angioletto
>> rispose Jacob
Cosa? Mentre arrancavo per raggiungere il muro e
alzarmi mi resi conto di ciò che aveva detto. Jacob sapeva.
Lui era a
conoscenza del segreto di Edward, ma perché? Vidi Edward
venire scagliato poco
distante da me e lo raggiunsi.
<< Edward! Oddio stai bene? >> stavo
ancora piangendo
<< Io si, tu piuttosto… >>
rispose
accarezzandomi la guancia, mentre i suoi occhi si soffermarono sui miei
indumenti ridotti quasi a brandelli. Con un gesto istintivo, cercai di
coprirmi
il più possibile, ma sentii le braccia di Edward avvolgermi
<< mi
dispiace, dovevo arrivare prima >> iniziai a singhiozzare
pesantemente e
mi lasciai cullare dal suo abbraccio.
<< Ma quanto siete carini >> disse
Jacob, contornando il tutto con un fastidioso applauso <<
dopo anni non
siete cambiati per nulla >>
<< Anni? >> chiese Edward alzandosi,
mentre mi teneva ancora stretta << cosa vuoi dire? Chi
sei tu? >>
<< Davvero non mi riconosci, mio caro
Cherubino? >> il mio cuore smise di battere e sentii
Edward irrigidirsi.
Come diavolo faceva lui a sapere queste cose? << davvero
non ti ricordi
di me, è assurdo >>
<< Evidentemente perché ricordo solo chi
merita di essere ricordato >> rispose, tagliente, Edward
<< Ti ricorderesti di me se violentassi Bella
davanti ai tuoi occhi? >> la stretta di Edward si fece
quasi soffocante,
ma mi faceva sentire meglio. Mi avvinghiai anche io maggiormente a lui.
Ero terrorizzata.
<< Non ti azzarderai a toccarla. Ci sono io
adesso, non riusciresti a fare un passo >>
<< Lo credi davvero? >> chiese Jacob
con un sorrisetto non molto rassicurante sulle labbra. Mi sentii
allontanare da
Edward e vidi lui steso a terra, contorcersi nel dolore.
Cos’era successo?
<< Edward! >> provai ad avvicinarmi, ma
Jacob mi ributtò a terra. Bloccandomi col suo corpo.
<< Finalmente sei arrivata >> disse,
guardando sopra la mia testa. Diressi lo sguardo anche io e vidi un
paio di
scarpe con tacco a spillo rosse
<< Scusa il ritardo, ma sai come sono fatta
>> rispose la ragazza << non esco di casa
se non preparata a dovere
>>
<< Ti ho mandato un messaggio appena sono
partito, non credi di averci messo troppo? >>
<< Eddai Jake! >> rispose lei, eppure
ero sicura di conoscerla quella voce fastidiosa << le
donne si fanno
aspettare, non lo sapevi? >>
<< D’accordo >> rispose lui,
sogghignando << ora blocca Edward e mi
raccomando… >> puntò i suoi
occhi su di me << non fargli perdere neppure un passaggio
>>
<< Come desideri >> disse lei,
scoppiando a ridere. Riconobbi, senza ombra di dubbio, quella risata.
Era
sempre stata fastidiosa.
<< Tanya! >> urlò Edward, che
veniva
bloccato da lei << cosa diavolo fai? Lasciami!
>> cercava di
liberarsi, ma non poteva. Tanya era forte. Molto forte.
<< Potevi essere mio, Eddy >> disse lei
<< ora vedrai il tuo grande amore appartenere ad un altro
>> e
riscoppiò a ridere.
<< In fin dei conti… >> disse
Jacob,
mentre mi accarezzava il fianco con la sua lurida mano <<
è così che
sarebbe dovuta andare nel 1855 >>.
Il respiro mi si mozzò in gola. Chi era veramente
Jacob Black?
Pov. Edward
Non riuscivo a
muovermi. Tanya mi teneva fermo non
solo tenendomi le mani dietro la schiena, ma immobilizzandomi anche al
suolo.
Era come il potere di Alice, col la differenza che
mia sorella non mi avrebbe mai messo davanti uno spettacolo tanto
ripugnante.
Jacob era sopra Bella, la teneva ferma
trattenendole i polsi sopra la testa con una mano, mentre con quella
libera
le toccava i seni, i fianchi, le gambe… La sentivo urlare,
piangere, ma non
potevo fare assolutamente nulla. Vedevo il bacino di Jacob muoversi,
tra le
gambe di Bella, da sopra i jeans di lui e i leggins di lei.
Immagina i movimenti veri
Edward pensò
Jacob nudi, qui per
terra.
Io dentro di lei che spingo, mentre lei non vuole…
<< Maledetto bastardo! Lasciala! >>
urlai, cercando in tutti i modi liberarmi da quella presa con ogni
mezzo. Ma
era impossibile! << Tanya lasciami andare! O giuro su Dio
che appena mi
libero me ne frego che tu sia una donna! >> sputai fuori.
Sentii il suo
respiro farsi più lento, evidentemente si era spaventata da
quella minaccia.
Bene!
<< No, Jacob, no ti prego lasciami! >>
Bella urlava, si dimenava senza tregua. Assistere a quello spettacolo
era
straziante. Osservai la mano di Jacob accarezzarle l’interno
coscia. L’unica
nota positiva, se poteva essercene qualcuna in tutto questo schifo, era
che non
le aveva ancora strappato quei pantaloni di dosso. Lo avrei ucciso. Me
ne sarei
infischiato di cosa fosse Jacob Black, appena libero gli avrei
strappato il
cuore dal petto e poi lo avrei ridotto in piccoli pezzettini.
<< Doveva andare così >> disse
Jacob,
continuando il suo disgustoso lavoro << mi riprendo solo
ciò che doveva
essere mio di diritto, Edward >>
<< Cosa diavolo stai dicendo? >> gli
urlai, non riuscivo a capire. Come faceva a sapere che fossi un Angelo
e che
avessi incontrato Bella più di 150 anni fa? <<
Jacob io lo so che tu sei
stato con lei prima di me, ma è una storia vecchia!
>> provai ad ignorare
la rabbia che provavo per quel ragazzo, cercando di farlo ragionare con
la
cosiddetta psicologia inversa << io posso capire che tu
l’abbia amata un
tempo e che tra di voi non ci fosse quella intimità,
ma… non puoi prendertela
con la forza! E lei non vuole, non vedi? >>
<< Sai cosa me ne importa >> rispose,
mentre tracciò con la lingua il ventre piatto di Bella.
Questo era troppo!
<< e comunque stai sbagliando >>
Lei
doveva appartenere a me
disse
Jacob, mentalmente dovevo
essere io a proteggerla nel 1855, non tu! Tu eri un Cherubino, non
potevi
compiere tali compiti! Ma no, ti bastò una parola con
Castiel e il mio incarico
fu affidato a te! Sgranai gli
occhi. Ora capivo tutto.
<< Tu sei l’Angelo a cui era stata affidata
Bella, dopo che Alice era stata sollevata dall’incarico
>> dissi atono.
Per l’ennesima volta, lei stava soffrendo a causa mia.
<< Bravo, finalmente ci sei arrivato >>
disse e cominciò a strappare i leggins della donna che
amavo. Una gamba alla
volta.
<< Jacob fermati! >> urlai, per
l’ennesima volta << perché devi
farle questo? E' con me che ce l’hai!
Prenditela con me! >> per la prima volta da quando aveva
cominciato
quella tortura si fermò per voltarsi a guardarmi.
Quando nei suoi occhi lampeggiò una fiamma rossa di puro
odio capii. Lui non era più un Angelo. Jacob era diventato
un Decaduto.
<< Prendermela con te? Ma Edward lo sto già
facendo! Il tuo punto debole, il tuo unico punto
debole, è questa ragazza. È
sempre stata lei >> eppure c’era qualcosa che
mi sfuggiva. Un dettaglio
che non quadrava. Bella mi aveva raccontato di essere stata con lui
anni fa,
prima del mio arrivo.
<< Se ti stai chiedendo come può essere
possibile tutto questo, visto che io ero qui prima del tuo arrivo, la
risposta è
semplice >> rispose lui, stupendomi <<
quando arrivai in questo
paesino sperduto avevo già adocchiato Bella. La somiglianza
con Isobelle era
assolutamente sconvolgente, così indagai. Quando
scoprì che lei e Bella erano
la stessa persona, ma in due vissuti differenti, pensai che fosse una
grande
idea corteggiarla e lo feci. Lei ci stette, per un po’. Ma
era così puritana…
>> e mentre disse quella parola, le sfiorò il
seno e poi il c’entro,
fortunatamente ancora coperto. La rabbia mi stava facendo impazzire!
<<
così mi stancai e decisi di trovare il piacere altrove. La
lussuria è un bel
peccato… >> sorrise << purtroppo
la nostra ragazza lo venne e
sapere e mi liquidò senza troppi complimenti. Nel frattempo
girai un po’ e ciò
che scoprii su di lei mi lasciò interdetto.
Com’era possibile che non me ne
fossi mai accorto? Certo la sua passata morte non era un
bell’indizio, anzi…
>> ma cosa stava dicendo? Cominciavo a credere che fosse
realmente pazzo.
<< Jacob ti muovi o no? >> chiese Tanya
<< non riuscirò a tenerlo a bada ancora per
molto. Se devi farci sesso,
fallo però spicciati! >> quell’oca
bionda aveva proprio passato ogni
limite!
Le urla di Bella mi spronarono a dimenarmi
maggiormente. Jacob non l’avrebbe avuta e lei non avrebbe
dovuto convivere con
un sofferenza simile.
Edward, quando ti dico di
alzarti, alzati! Mi bloccai,
quando percepii il pensiero di Alice. ADESSO! Feci come mi
aveva detto e il
potere di Tanya si interruppe, questo perché Alice aveva
usato il suo su di
lei.
Senza aspettare un secondo di più, mi avventai su
Jacob, appena in tempo. Gli diedi un pugno atterrandolo. Lo avrei
ucciso a suon
di botte se una voce non mi avesse interrotto.
<< Edward… >> mi voltai verso di
Bella.
Era in piedi, tremante, instabile, dietro di me << tu non
sei come lui.
Non macchiarti di una cosa tanto deplorevole >> mi voltai
verso Jacob,
dandogli un altro cazzotto. Aveva un occhio nero, il naso rotto e il
labbro
inferiore gonfio a sanguinante.
<< Edward! Ha ragione lei, lascialo! >>
Alice…
Con molta riluttanza mi staccai da lui,
rialzandomi. Mi avvicinai a Bella e la presi tra le braccia. Aveva un
aspetto
devastato. I capelli umidi, i vestiti quasi del tutto distrutti.
Tremava e
singhiozzava. Mio Dio! Mi tolsi la giacca e l’avvolsi,
riprendendola tra le
braccia.
<< Come hai saputo dov’eravamo?
>>
chiesi ad Alice
<< Ho avuto una visione. Dopo che Lis ti ha
chiamato per avvertirti che Bella non era ancora rientrata mi sono
messa in
allerta. Non capisco come hai fatto tu a trovarla >> mi
rispose
<< Io non lo so >> ammisi. Era come se
mi chiamasse, come se ci fosse un legame. << quando ho
ricevuto la chiamata di Lis
sono schizzato fuori e ti ho avvertita, ma mi è bastato
trovare la sua auto sul
ciglio della strada per dirigermi qui >>
<< Ah l’amore! >>
cinguettò il folletto
<< Alice, ti sembra il caso? >>
l’ammonii e la sentii sbuffare
<< Dov’è andato Jacob?
>> chiese una
Bella tremante. Mi voltai e mi resi conto che a terra non
c’era più. Né lui né
Tanya.
Sono
scappati…
pensò
Alice e annuii.
<< Non ti farà più nulla, intesi?
>>
risposi a Bella, guardandola dritta negli occhi <<
staremo sempre con te.
Non rimarrai sola un attimo >> la vidi annuire e
stringersi ancora nel
mio abbraccio. Quanto lo avevo desiderato? Ma non doveva andare
così.
<< Alice >> chiamai <<
dobbiamo
scoprire tutto quello che può servirci su Jacob e Tanya. E
ci serve una mano
>>
Parli dei Cullen? Chiese
mentalmente ed io annuii. Certo,
portiamo
Bella via di qui e poi vado subito a parlare con Jasper. Dico a
Carlisle di
passare a controllare Bella? annuii
nuovamente e ci avviammo verso casa
nostra.
Non volevo lasciare Bella, avevo paura che quello
che era successo potesse riaccadere e comunque non sarebbe potuta
rientrare in
queste condizioni. Charlie era il capo della Polizia, avrebbe
certamente capito
tutto. Ma cosa avrebbe potuto fare? Arrestare un Angelo Decaduto? Un
Demone?
Non sarebbe comunque servito a niente. Inoltre conoscevo Bella fin
troppo bene,
non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere a suo padre.
Ci recammo alla Porsche di Alice. Direzione: casa
Masen.
<< Come ti senti ora? >> chiese
Carlisle
<< Meglio >> rispose Bella, si vedeva
lontano un miglio che mentiva
<< Hai solo bisogno di riposo adesso, ok?
>> chiese lui e Bella annuii. Carlisle si alzò
mettendo a posto i suoi
oggetti nella borsa e salutò Bella dandole un bacio sulla
fronte. Carlisle
doveva essere un padre meraviglioso. Anche se Vampiro, la sua forte
umanità si
vedeva e si percepiva da ogni angolo. Era una persona buona e aveva
un’aura
pura.
<< Edward >> mi chiamò, mentre
lo stavo
scortando alla porta. Non risposi, ma aspettai che proseguisse e
così fece
<< a livello fisico sta bene, ma credo che sia un
po’ sotto shock. Certo,
non ha subito uno stupro vero e proprio, ma è stata
aggredita e questo
influisce molto, soprattutto su una ragazza come Bella. alice mi ha
spiegato il
tutto prima di mandarmi qui, so che non potete denunciare
l’accaduto, ma se
avrete bisogno di una mano non esitate a chiedere. Non mi piace
combattere o
mettere in un possibile pericolo la mia famiglia, ma tua sorella
è diventata
molto importante per mio figlio Jasper e questo vi rende parte della
famiglia.
E tu tieni molto a Bella, ed anche noi, perciò se ti
servirà aiuto, chiamaci
>> detto ciò mi porse la mano, che non esitai
a stringere.
<< Grazie Carlisle >>.
Tornai da Bella, poco dopo e la trovai stesa sul
mio letto. Pensando che dormisse le accarezzai un braccio e
sussultò
spaventata.
<< Scusa, pensavo ti fossi addormentata
>>
<< No >> rispose soltanto
<< Bella è colpa mia, mi dispiace tanto
>> le dissi
<< Edward, tu non puoi assumerti le colpe di
tutti quanti >> rispose << non è
stata colpa tua se nella mia vita
precedente sono morta. Non è stata colpa tua se Jacob
è Caduto o Decaduto. Non
è stata colpa tua se mi ha aggredita e ha tentati
di… di… >> non riusciva
a pronunciare quella parola. E come darle torto? <<
perciò non chiedere
scusa e non dire che ti dispiace. Perché tu, Edward Anthony
Masen, non hai
colpe >> le sorrisi e l’abbracciai. Non oppose
resistenza.
<< Devo riaccompagnarti a casa >> dissi
controvoglia << tuo padre si preoccuperà se
non rientri. Alice gli ha
detto che eri con noi, ma se non torni a casa potrebbe preoccuparsi
>> la
sentii annuire. Scese dal letto mettendosi le scarpe e
afferrò la giacca. Alice
le aveva dato alcuni vestiti, il più possibile somiglianti a
quelli che aveva,
e scendemmo di sotto per raggiungere l’auto.
Io guidavo, senza neppure a voglia di accendere la
radio, mentre Bella guardava fuori dal finestrino. Quando arrivammo
davanti
casa sua, nemmeno se ne rese conto.
<< Siamo arrivati >> le dissi
<< Già è vero >>
rispose, stava
giocando le con le dita delle mani << potresti
accompagnarmi alla porta?
>> chiese poi, titubante
<< Certo >> sorrisi per rassicurarla.
Non avrei permesso che le succedesse di nuovo qualcosa. Andai ad aprire
la sua
portiera e l’accompagnai all’ingresso. Inserette la
chiave nella serratura e
quando vidi la porta aprirsi la salutai. A casa sarebbe stata al sicura.
<< Allora buona notte, Bella… >>
le
baciai la fronte e mi voltai, a malincuore, per andarmene. Ma la sua
mano me lo
impedì. Mi aveva afferrato il giubbotto. Aveva il viso basso
e i capelli le
coprivano la faccia, lasciando visibili solo il naso e le labbra.
<< Resti con me questa notte? >> non
riuscivo a capire. Lo aveva detto davvero? << io sarei
più sicura se…se
tu fossi in camera con me >>
<< D’accordo >> le risposi
<< vai
su, io ti raggiungo subito >>
<< Grazie >> disse ed entrò.
Feci il giro della casa e con un abile slancio usai
il ramo dell’albero come appiglio per entrare dalla finestra,
fortunatamente
aperta.
Proprio mentre entrai nella stanza, Bella fece il
suo ingresso dalla porta.
<< Metto il pigiama e torno, visto che la
doccia l’ho fatta poco fa da voi >> mi
comunicò diventando rossa in viso
<< Certo, fai con calma >>.
Sei minuti e quarantacinque minuti dopo, Bella,
tornò nella stanza. Aveva indosso un tenero pigiamino sul
viola. I pantaloni
arrivavano appena sotto il ginocchio, stretti. Sopra, la maglietta
aveva le
spalle larghe, e un piccolo nastrino bianco si allacciava sotto il
seno. Era
bellissima.
Richiuse la porta dietro di sé e si avvicinò al
letto. Io presi posto sulla poltrona, accanto alla finestra.
<< Ho avuto paura >> disse
improvvisamente Bella, qualche minuto dopo << avevo paura
che nessuno
sarebbe venuto ad aiutarmi, che tu non saresti venuto. Ed io non
riuscivo a
fermarlo! Sento ancora le sue mani addosso, la sua lingua. Ho avuto
paura che
non si sarebbe fermato, che non sarei stata in grado di fermalo
>> mi avvicinai
al letto e le asciugai le lacrime.
<< È tutto finito >> le dissi
<<
non succederà mai più, te lo giuro questo
>> annuì e mi fece spazio nel
letto
<< Non
voglio sapere niente, ho solo bisogno
di star bene adesso, Edward. E l’unica certezza che ho
è che tu mi fai stare
così >> non sapevo cosa dirle. Non volevo
metterle fretta. Così non feci
altro che stringerla a me, mentre lei poggiava la testa sul mio petto.
Nessuno
dei due parlò, restammo solo abbracciati. Bella si
addormentò poco tempo dopo,
mentre io restai sveglio a guardarla dormire.
Ma ciao!! *-*
quanto sono nei casini?
Vedete il lato positivo, no? Finalmente siamo arrivati agli sgoccioli,
anche i cattivi saltano fuori e si è scoperto chi
è davvero Jacob Black! E Tanya? Avreste mai pensato che
anche lei fosse un Angelo Decaduto? In Bilico sta volgendo al termine,
ci saranno anche pochi capitolo dove tutto è destinato a
cambiare. Altre verità nascoste verranno a galla.
Perciò... non abbandonatemi proprio adesso!
≈
Risposte alle
Recensioni :
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Stai tranquilla, l’importante è che non mi abbandoni ù.ù comunque grazie!! *-* era la prima volta che scrivevo in terza persona e sentire che mi è uscito bene lo stesso è un gran traguardo! XD grazie per la dritta sui cioccolatini! Ti voglio bene anche io, ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
dorababe78 : Ciao Dora! Io sono Marta, piacere^^ sei assuefatta? Addirittura? *me gongola* grazie mille per i tuoi complimenti! Mi raccomando continua a darmi la tua opinione sui capitoli e spero che continuerà a piacerti così tanto! Un bacio!
essebi : Ciao Elisa! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che abbia addirittura emozionata! +me contentissima* comunque il comportamento di Edward magari non si può capire, comprendere o totalmente perdonare… Ma non si può dire che abbia avuto un passato facile, anzi. Ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede perché perdere chi si ama, veder morire chi si ama ti fa fare cose molte stupide nel tentativo di tutelare quelli che restano… Edward ha avuto la fortuna, o sfortuna dipende dai casi in questa storia, di ritrovare il suo amore perduto e ha commesso tanti errori, ma credo che in fondo, alla luce di queste nuove informazioni il suo comportamento è anche un po’ più capibile… Continua a seguirmi e scoprirai cosa succederà! Un bacio!
maia96 : Ciao!!^^ ma non ti preoccupare, figurati! Anzi spero che ti sia passata adesso!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! E si nel passato quei due ne hanno patite parecchie… Speriamo che ora possano ricostruire qualcosa XD grazie per i complimenti!! Ci si senta nel gruppo, un bacione!!
monibiondina : Ciao Moni!! Grazie mille! Sono contenta che il mio esperimento in terza persona sia riuscito! *me saltella felice* purtroppo non posso rispondere alla tua domanda, dovrai solo aspettare e vedere cosa succede! Ci sentiamo alla prossima recensione, mi raccomando!! Un bacio!
antonella64 : Ciao Antonella! Mmm a dire il vero no… Il film lo conosco (Brad Pitt Q_____ *-*) ma onestamente non ci avevo proprio pensato o.O cosa ti ricorda di quel film? E per quanto riguarda il libro, non lo conosco! Io non mi sono ispirata a nulla. Nel senso, tempo fa ho avuto tra le mani Fallen e mi è venuta l’idea di usare gli angeli caduti… La storia si può ritrovare un po’ in quello, anche se non tutto, in quanto ci ho messo parecchio di testa mia! Comunque concordo con te! L’amore dovrebbe essere un sentimento accecante che nessuno riesce a dividere o infangare… Purtroppo anche nella realtà ci sono tanti problemi legato ad esso… Spero che tu continua a seguirmi e a recensire! Un bacione!!
Marie : Ciao Marika!! Oddio si ho leggermente alterato il Paradiso! E mi sa che dopo questo finisco all’Inferno ahahahahahah comunque lassù, nella mia storia, ci sono regole ferree e come dice un detto cinese “ troppo bene uguale al male è, ed il male tante volte il bene porta in sé “ credo sia vero e l’ho voluto applicare al concetto universale. Nella storia gli angeli stanno sbagliando tanto, anche se fondamentalmente sono buoni! Ma credo che questo loro sbagliare sia dovuto al fatto che anche nel bene c’è sempre un po’ di male e viceversa… Eheheheh di chi sarà la voce? Mi sa che lo scopri presto XD ci sentiamo su fb e alla prossima recensione!! Un bacione <3
thecarnival : Ciao amica!! Oddio paragoni questo capitolo a dopo aver letto un capolavoro come Romeo e Giulietta? *-* oddio Ale così mi fai commuovere, imbarazzare e GONGOLARE!! *-* per quanto riguarda le tue domande ù.ù” non posso risponderti ù.ù”” in questo capitolo si capiranno altre cose, ma per il resto dovrai aspettare… Sei un mito anche tu <3 e grazie per i complimento *-* ci sentiamo su fb ragazza!! Un bacione!
Amantide : Ciao amanta!! Ehm si da te, assolutamente ù.ù” eh lo so Cinzia ù.ù ho leggermente ribaltato la concezione di paradiso, ma si sa sono queste idee che fanno di una storia una bella storia, no? E spero che continuerà ad essere così come mi avete sempre detto *-* ci sentiamo su fb amanta!! Un bacione <3
edbell96 : Ciao!! Bhè ora si torna al presente e vediamo cosa farà Bella con Edward… Ma le sorprese non finiscono qui!! Alla prossima recensione! Un bacio!