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Autore: Evazick    06/02/2011    4 recensioni
(Seguito di "I used to think I have a Bulletproof Heart... but I don't".)
Dopo che i My Chemical Romance sono tornati a casa, il gruppo dei Killjoys nel 2019 è cresciuto. C'è una rivolta che sta per scoppiare contro Battery City, ma Eve ha anche altri problemi, tra cui un ragazzo strano che ingelosisce Joshua. E quando i Guastafeste decidono di rischiare il tutto per tutto, la situazione volge al peggio.
Decisamente.
"Avevo imparato che ognuno di noi, cambiando nome, voleva dimenticare cosa era stato e cosa gli era successo, morire dentro di sé per poi rinascere dalle sue stesse ceneri come una fenice. Di alcuni dei nuovi ragazzi non riuscii mai a scoprire molto del loro passato, o perché lo tenevano nascosto bene o perché volevano dimenticarselo del tutto.
Cosa che volevo anch’io, ovviamente.
Volevo scordarmi di Eve Blackshadow, di quello che era successo alla sua vita e alla sua famiglia, del dolore che aveva provato prima di venire risucchiata da un poster della Black Parade e iniziare una nuova vita.
Adesso volevo essere soltanto Lethal Bloody Venom."
("AU! Killjoys!)
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eve.'
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Of Memories And Girls

 

“Joshua…?”

Ancora ad occhi chiusi, tastai la parte di letto accanto a me, vuota. Al posto del corpo caldo di Joshua trovai qualcosa di scricchiolante, che strinsi nel mio pugno chiuso e portai vicino a me. Aprii leggermente gli occhi e aprii il biglietto con l’altra mano. Il messaggio era breve, schematico come un telegramma, e dentro, in una calligrafia storta che conoscevo bene, c’era scritto: Andato dal Dr. D per commissioni urgenti. Non ho voluto svegliarti, mi sembra che la febbre sia sparita del tutto. Ci vediamo dopo. J.

Chiusi il biglietto con un sorriso e mi misi a sedere sul letto, stirandomi le braccia in alto. Mi portai una mano alla fronte e la sentii di nuovo fresca, dopo tre giorni di febbre. Con un balzo saltai giù dal letto e iniziai a vestirmi, mentre ascoltavo i rumori nel vecchio Diner: sentivo due corpi che si muovevano nei letti della stanza accanto, e al piano di sotto qualcuno si stava sedendo a uno dei tavoli. Dici che oggi succederà qualcosa? chiesi ad Evelyn, la mia fedele vocina interiore.

La sentii esitare prima di dire: Bè, ecco…

Sospirai stancamente e commentai dentro di me: “Non dirmelo, anche oggi vedremo in scena la gelosia di Joshua.” Lei non mi rispose, ma immaginai che la risposta fosse un sì.

Quando fui pronta uscii dalla stanza e diedi un’occhiata nell’altra camera: Amy e Taylor stavano ancora dormendo, imbacuccate nelle coperte dei loro letti mentre il sole del primo mattino faceva capolino dalla finestra. Mi allontanai in silenzio chiudendo la porta alle mie spalle e scesi al piano di sotto.

Erano passati sei mesi da quando la neve era caduta nel deserto, e non avevo mentito quando avevo detto a Gee e agli altri che a Battery City stava succedendo qualcosa: nemmeno due mesi dopo io, Joshua e Grace eravamo stati raggiunti da un sacco di ragazzi e ragazze. Ribelli, come noi.

Avevano tutti più o meno la nostra età, e in breve tempo si erano adattati alla nostra strana vita: si erano sparsi in gruppi nel deserto, formando una rete di informazioni così efficiente che anche il Dr. Death Defying ne era rimasto sorpreso. Eravamo ventitré, ventiquattro compreso il Dj. Ogni tanto capitava che qualcuno di loro rimanesse una notte o due al Diner perché aveva bisogno di riposarsi in un letto vero, o perché era ferito, ma le uniche due che rimanevano sempre con noi nel vecchio edificio erano Amy e Taylor.

E poi…

Bè, poi c’era Gavin.

Scesi le scale e sbucai nel salone del piano inferiore: Grace era seduta a uno dei tavoli con la Boom Box accesa a tutto volume, e quando mi vide mi sorrise. “Joshua è andato dal Dr. D, ha detto che tornava tra un po’,” mi informò.

“Sì, me l’ha detto,” le risposi, prendendo una scatola di latta bianca della Better Living e aprendola sul piano del bancone.

Gavin era… non so, era un tizio strano. Voglio dire, molto più di me o Showpony. Era arrivato due mesi dopo gli altri ragazzi, e sembrava sbucato fuori dal nulla. Aveva anche lui quindici anni, due occhi azzurri come il ghiaccio e corti capelli biondi che risplendevano al sole. A Joshua non era mai stato simpatico quel ‘damerino’, come lo chiamava di nascosto quando eravamo noi due da soli, e di sicuro la sua simpatia nei suoi confronti non era aumentata quando il Dr. D gli aveva annunciato che Gavin gli avrebbe dato una mano nel portare le informazioni in giro. Lui si era accanito duramente e girava voce che avesse anche litigato con il Dj, ma l’unica cosa che era riuscito a ottenere era il fatto che solo lui potesse indossare i pattini e la sua divisa bianca e azzurra. Era stato incredibilmente infantile (e forse geloso), ma almeno non aveva attaccato con la sua storia sulla spia della Better Living, una delle parti migliori del suo repertorio.

Io non avevo nulla né a favore né contro Gavin: era un Killjoy, uno di noi, e lo accettavo con tutti i suoi pregi e difetti, anche se ci provava sempre con me nonostante sapesse che stavo con Showpony, ed era stato l’unico a non scegliersi un soprannome (cosa che mi era sembrata stranissima).

Chiacchierai con Grace qualche minuto prima di andare dietro il bancone e cercare tra le centinaia di sportelli che aveva un paio di munizioni per la mia pistola a raggi. Dopo poco la porta si aprì e la voce familiare di Joshua disse qualcosa alla bambina. Sbucai fuori da dietro il bancone e sorrisi. “Novità?”

“Meglio, Eve. Belle notizie.” Si avvicinò pattinando al bancone e vi posò sopra la cartellina rossa che teneva in mano. “Bubble Tower mi ha finalmente dato il suo rapporto.”

“Alleluia! Quando pensava di darcelo, tra qualche anno?” dissi ironica. Bubble Tower era uno degli informatori più bravi che avessi mai visto: era capace di passare tutto il giorno ad ascoltare le trasmissioni della Better Living per trovare una sola informazione e, quando te la dava, potevi star sicura che non si stava sbagliando. Bè, se si ricordava di dartela.

Showpony si levò il casco, appoggiandolo sul piano del bancone, e sbuffò: “Non capisco: come fa uno a scegliersi come soprannome ‘Torre di Bolle’?”

“Non saprei. Come fa uno a usare come soprannome ‘Cavallino da Spettacolo’?” Una voce familiare, accompagnata dalla risata di una bambina, si fece sentire dalle scale. Mi misi a ridere e il ragazzo esibì un sorrisetto.

“Ah, ah, ah. Molto divertente, Amy,” disse sarcastico alla ragazza mentre lei passava dalla porta dietro il bancone con una mano attaccata al muro. Nella mano libera aveva quella di Taylor, che, non appena fu sicura che la sorella avrebbe potuto raggiungere una sedia da sola o col nostro aiuto, raggiunge Grace, le sussurrò qualcosa nell’orecchio e scappò insieme a lei fuori, sicuramente verso il garage o lo spazio dietro il Diner. Joshua prese la mano di Amy e la guidò verso il tavolo più vicino, aiutandola a sedersi su una delle panche.

Amy e Taylor erano le uniche ragazze con un rapporto di parentela tra tutti i Killjoys: erano due sorelle, rispettivamente di sedici e nove anni. Ci avevano raggiunto insieme alla maggioranza degli altri ragazzi e, di fronte al problema della maggiore, mi ero dimostrata un po’ riluttante a mandarle nel deserto da sole, ma lei mi aveva sorriso e aveva detto: “Non ti preoccupare, non muoio dalla voglia di correre tra la sabbia con il sole che mi brucia la schiena. Posso fare qualcos’altro, qualunque altra cosa, pur di non tornare a Battery City.”

I loro genitori erano morti circa una settimana prima, uccisi per ordine di Korse, e le due avevano aspettato a lungo prima di poter finalmente uscire dalla città. Se Taylor era una delle persone più normali di questo mondo, non si poteva dire lo stesso di Amy: quando aveva undici anni era stata sottoposta a un’operazione dalla Better Living per poterle estrarre gli occhi delle schegge di vetro che erano entrate lì dentro in seguito alla caduta di uno specchio. Durante l’operazione, però, qualcosa era andato decisamente storto, e lei si era ritrovata completamente cieca, persa nel buio per il resto della sua vita. Le piaceva dire, in tono amaro, che era strano che fosse stata proprio la B.L.ind. a renderla cieca.

“Non è colpa mia se hai così tanto cattivo gusto, Joshua,” controbatté la ragazza con un sorriso mentre io appoggiavo i gomiti al piano del bancone. Il ragazzo riprese il casco e fece per uscire, ma in quel momento fuori dalla porta a vetri fecero capolino delle ciocche di capelli biondi e una figura che correva per entrare dentro. Il sorriso scomparve dal viso di Showpony, che assunse la sua espressione dura e incazzata. Mi presi la testa fra le mani e mormorai, disperata: “Oh, no…”

Adesso inizia il divertimento… disse Evelyn in risposta, divertita.

*
Well, are you ready, Ray?
Yeah!
How about you, Frank?
Oh, I'm there, baby!
How about you, Mikey?
Fuckin' ready!
Well, I think I'm allright.
ONE, TWO, THREE, FOUR!
E ascoltando Vampire Money, Sunshines, vi ricordo che da domani manca un mese al nostro Best Day Ever. UN SOLO FOTTUTISSIMO MESE. 28 giorni. E il 21 marzo esce il nuovo singolo, Planeatary (Go!), e così sapremo finalmente che fine hanno fatto i quattro idioti Killjoys. In teoria Planetary è abbastanza 'felice' come canzone, quindi non dovrebbe succedere qualcosa di particolarmente brutto nel video... o sì? D:
5 recensioni per il primo capitolo: mi considero fiera di me stessa. ^_^ (E scusatemi per il capitolo corto)
Lady Numb: oddio, scusa se ti ho fatto venire un infarto subito all'inizio della storia XD (E mi scuso con Joshua per averlo ucciso nei primi paragrafi XD) Hai ragione, Joshua e Eve sono così maledettamente teneri e carini e coccolosi *o* *sparge amore e petali di fiore* (A proposito: allora ci sei il 7 marzo?)
alessiafavaron: grazie mille per i complimenti, sono contenta che ti siano piaciute le storie di Eve ^_^ Tranquilla, la curiosità non è mai troppa, probabilmente avrei fatto anch'io la stessa cosa al tuo posto :D
Kumiko_Chan_: un minimo di turbamento? Probabilmente io passerei le notti sveglia con gli incubi in continuazione D: Non mi chiedere la canzone di questa fanfiction perchè non ne ho la più pallida idea, e Alibi non ha un significato particolare: mi serviva disperatamente un titolo decente, ho pensato a questa canzone e pensavo che questa frase rappresentasse particolarmente il carattere di Eve ("urlandomi nelle orecchie che lui 'got back up again' dopo che 'fell apart'" Tipo che sono morta dalle risate? XD) Fai pure la fangirl per Simon, tanto ormai è morto e sepolto da tre fanfiction. Per fortuna tra un mese ci vediamo e riuscirò finalmente a farti cambiare idea ù.ù
Maricuz_M: okay. Tu ti meriti infinitamente la mia stima. Sei riuscita a leggere in soli due giorni una serie di quattro storie, per un totale di 46 capitoli, questo escluso. Davvero, io non so se sarei riuscita a fare una cosa del genere. Benvenuta a bordo di questa scassata ciurma! (E grazie mille per i complimenti alla storia!)
Angel_made_from_neon: una valanga di casini come al solito, sono famosa per le cose complicate ù.ù
So Long And Goodnight. Look Alive, Sunshine!
-29 al The Best Day Ever (AAAAAAAAAHHHHHH!!! *impazzisce*)
  
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