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Autore: Jules_    09/02/2011    1 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

''Intanto Mary aveva deciso: finalmente aveva sedici anni, poteva farlo. Era un'adulta, lo diceva anche la madre. E lo avrebbe fatto proprio la mattina dopo. Voleva sapere chi era lei, chi era sua madre, chi era suo padre e che cosa nascondeva, perchè ne era certa. Lui nascondeva qualcosa.'' capitolo 1
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon , Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-No, non tenerla cosi', girala...no, ecco si...così!- disse Mary mettendo la sua preziosa Andy nelle mani di quella sua infermiera impacciata, Lucy.
 
-Oddio, che disastro! No, ma io non la so suonare!- rispose lei, ridendo.
 
-No, guarda, è semplice! Se vuoi ti insegno una canzone, sono tre accordi in croce, guarda!- e inizio' a piazzare le mani fine e delicate della ragazza sul manico della chitarra.-Ecco, così si fa il Do, adesso, cambia le dita e c'è il Fa poi mettile così, no ecco,così...e c'è il Sol, ecco suona la così! Brava!- e così dicendo, sulle quelle tre note impacciate di Lucy, intono' alcune parole di una canzone...
 
 
I listen for your footsteps
Coming up the drive
Listen for you footsteps
But they don't arrive
Waiting for you knock, dear
On my old front door
I don't hear it
Does it mean you don't love me anymore?
 
Don't pass me by
Don't make me cry
Don't make me blue
'Cause you know darling I love only you
You'll never know it hurt me so
How I hate to see you go
Don't pass my by
Don't make me cry..
 
 
-Ehi, ma questa io l'ho gia' sentita!- disse improvvisamente Lucy, fermando la chitarra di colpo.-Pero'..diamine, non mi ricordo dove! E neanche di chi è!-
 
-Neanche io me lo ricordo! Pero' ho imparato le parole come se fosse una filastrocca. E' una delle tante canzoni che mi ha insegnato mio padre.-
 
-Tuo padre suona? E' un musicista?- chiese lei incuriosita.
 
-Si beh, sa suonare un paio di strumenti. Ha uno studio tutto suo in casa dove tiene un pianoforte splendido, delle chitarre, un paio di armoniche e altri strumenti strani. Diciamo che mi ha insegnato alcune canzoni fin da piccola.-Sorrise.
 
-Cavoli!-rispose Lucy stupita -Tuo padre deve essere proprio un grande!-
 
Mary arriccio' il naso.-Gia'...-
 
In quel preciso momento fece irruzione nella stanza il Dr. Robert, con il suo dolce sorriso, quegli occhi chiari e quei capelli sbarazzini. Entro' con addosso il suo camice e sotto si pote' intravedere un maglione di lana. Il viso era sciupato, probabilmente dal troppo lavoro, ma aveva sempre la sua aria felice e sorridente. Lucy scatto' subito in piedi, mollando Andy per meta' tra le mani di Mary e meta' sul letto, come se fosse stata un cadetto e il generale fosse appena arrivato.
 
-Buon giorno signor Robert!- disse subito l'inferiera. Lui rise.
 
-Oddio, non c'è bisogno di fare così infermiera Estrada! Si sieda pure! Come sta oggi la nostra paziente?- fece lui avvicinandosi alla ragazza. -Ti senti meglio? E' passato il giramento di testa di due sere fa?- sorrise.
 
-Si grazie mille. L'altra sera non ne potevo di piu' di quei giornalisti! Avevo un mal di testa tremendo! Poi è passato, per fortuna!- e rispose sorridendo anche lei. Il dottore era a pochi centrimetri da lei, in piedi, che la guardava dolcemente. Lei rispondeva con un sorriso quasi sforzato e a disagio: non sapeva cosa fare.
 
-Bene, quindi...io a questo punto..è meglio che vada, hanno bisogno di me dilà!- disse frettolosamente Lucy, indicando la porta alle sue spalle. Mary la fulmino' con lo sguardo, come per dirgli ''Cosa!? E mi lasci qui? E io che faccio?''ma non fece in tempo ad aprire bocca che lei era gia' svaniva nel corridoio. In quella stanza restarono solo loro due, assieme a quel silenzio imbarazzante che si era creato. 
Mary non sapeva cosa fare. Si sentiva a disagio e il suo sguardo cercava di guardare ovunque tranne che il dottore. Lui, invece, sembrava tranquillo e rilassato, ma percepì comunque la tensione della ragazza che si alzo' e si affaccio' alla finestra, scostando le tende bianche della stanza.
 
-Si vede che non hanno altre notizie, questi giornalisti.- disse come se non sapesse cosa fare.-Sono due giorni che stanno appollaiati qua sotto!-
 
James si volto' a guardare la ragazza che, ancora titubante, se ne restava alla finestra cercando di assumere una faccia forte. Il viso del dottore si addolcì e, a piccoli passi, si avvicino' a Mary. Lei era girata e, percependo i passi del dottore sempre piu' vicini, rabbrividì. Non sapeva neanche lei perchè, ma percepiva una strana sensazione. Si agitava e il suo respiro diventava piu' affannoso, mentre il suo viso rosso. Tutto il calore che aveva in corpo sembrava essersi accumolato sulle guance e le sue gambe tremavano. Cosa le succedeva? Non si era mai sentita così. Il dottore si fermo dietro di lei, appoggiandosi allo stipite della finestra e guardando le spalle di Mary. Lei percepi' la presenza di lui e le sue mani che le prendevano una ciocca di capelli. In quel preciso momento a Mary sentì qualcosa sobbalzare dentro di lei. E lui inizio' a parlare. 
 
-Dimmi la verita'...- comincio' senza lasciare quella ciocca di capelli.-...perchè stai andando a New York?-
 
Mary si volto'. Lui la guardava con uno sguardo dolce e maliconconico. Lei, invece, era agitata piu' che mai. Voleva dirgli tutta storia, tutta la verita', ma...poteva fidarsi? Corse il rischio.
Gli racconto' tutto, che non sapeva quasi niente di suo padre, senza fare mai il suo nome, che era stato assente per tanto tempo, che era in giro per lavoro o per qualcosa e non lo sentiva da tanto, che aveva due indirizzi trovati in camera del padre, ma non sapeva chi ci avrebbe trovato, che appena fosse arrivata a New York sarebbe andata a vedere, ma che allo stesso tempo non voleva che qualcuno sapesse di tutto questo, probabilmente se qualcuno lo avesse scoperto, l'avrebbero riportata nel suo paese d'origine, in Sud Africa, perchè minorenne. Ma in quel momento non le interessava. Qualcosa dentro di lei la fece parlare e raccontare tutto a quel giovane dottore dagli occhi azzurri come il mare che non la smettevano di guardarla, incantati. Infatti, James segui' l'intero racconto, estasiato, ammirando quella giovane ragazza che era capitata all'improvviso nel suo ospedale e nella sua monotona vita. Confidandogli questo era come se un po' si sentisse partecipe all'avventure di quella sedicenne che stava andando a cercare il padre.
Lo sguardo della ragazza era fisso sul pavimento, su quelle piastrelle così regolari, e il suo viso era sempre piu' imbarazzato.
 
-Ti prego, pero' non dirlo a nessuno!- disse a racconti finito, alzando lo sguardo verso James, con occhi quasi di supplica. Gli occhi del ragazzo pero' la fissavano quasi commossi e quell'azzurro sembrava aver rapito Mary. La mano del dottore si sposto' delicatamente sul collo della ragazza, che rabbrividì a quel contatto. Quella mano calda e morbida accarezzava come un cuscino la pelle nuda e delicata di Mary ma pochi secondi dopo, quegli occhi dapprima invaghiti dei tratti dolci della ragazza si risvegliarono come da quell'attimo di tenerezza. Il dottore ritiro' la mano e la caccio' in tasca spostanto lo sguardo imbarazzato sulla stanza. Mary fece un passo in dietro e divenne ancora piu' rossa, ma doveva fare l'indifferente, come aveva sempre fatto. Non doveva lasciarsi trasportare dall'emozione e dalla foga del momento. Fortunatamente fu James a far ritornare il tutto alla ''normalità''.
 
-Mi fai sentire qualcosa con la chitarra?- disse lui guardando lo strumento e poi volgendo un sorriso a Mary. 
 
-Ma certo!- e con gran sollievo si avvio' verso e il letto e imbraccio' la sua amata Andy. -Cosa vuole sentire?- fece lei sorridendo.
 
-Ah, beh, non saprei! Fai tu, sei tu l'artista!-. La ragazza, a quel sorriso e a quel complimento a momento si sciolse e riusci' a sussurrare un timido ''ok'', poi mise le dita sulle corde e inizio' a suonarela prima canzone che le venne in mente, cercando di ricordarsi tutte le parole.
 
Well... 
Be-bop-a-lula she's my baby 
Be-bop-a-lula don't mean maybe 
Be-bop-a-lula she's my baby 
Be-bop-a-lula don't mean maybe 
Be-bop-a-lula she's... 
My baby doll, my baby doll, my baby doll...
 
 
-Uh! Elvis!- esclamo' il dottore improvvisando un buffo balletto rock n roll.
 
-Ehm, si...quello lì..- boffonchio' Mary imbarazzata e continuando a suonare.
 
-Cosa c'è, una festa qui?- disse una voce appena entrata nella stanza. 
 
-Lucy!- esclamo' la ragazza ridendo. -Non avevi qualcosa di urgente da fare?-
 
-Abbiamo finito.- rispose l'infermiera ben sapendo che era una balla. Infatti era stata tutto il tempo dietro la porta ad origliare, ma senza sentire niente.
 
-Quindi...-fece James, come se fosse appena tornato alla realta'. -Io devo andare. Resterei ancora del tempo con lei, signorina Mary, ma...il lavoro mi chiama!- disse ridendo e baciando la mano della ragazza che, appena percepì il contatto delle sue labbra morbide con la sua pelle fredda, rabbrividì.
 
-Ok, vada allora!- disse ridendo la ragazza ridendo e cercando di tornare quella di sempre mentre osservava il dottore uscire tranquillamente dalla stanza, rimanendo sola con Lucy. Ci fo un silenzo abbastana lungo, nel quale Mary se ne stava seduta sul letto e l'infermiera guardava a tratti la porta e a tratti la ragazzina. Poi si avvicino' a lei.
 
-Adesso- disse Lucy sedendosi e ridendo -Adesso mi dici cosa è successo!-
 
***
 
Il forte odore di sigaretta aveva invaso l'intera sala di quella camera d'albergo; la finestra aperta faceva entrare i forti raggi di un sole pomeridiano e faceva uscire il fumo provocato da un paio di cicche accese, piu' altre sei ormai finite nel posacenere. Accanto ad esso due bicchieri di vino, uno ancora pieno e l'altro riempito ormai per la terza volta. In quella stanza con i mobili in mogano scuro si percepivano delle forti emozioni, tra cui la rabbia, la frustrazione e lo sconforto. I due uomini adesso se ne stavano in silezio dopo il lungo racconto, uno con la cicca in bocca e lo sguardo alto e l'altro con la mano attaccata al bicchiere e lo sguardo chino su esso.
 
-Dici sul serio, John?- disse con molta serieta'. -Non ci credo...tua figlia è scappata e adesso non sapete dove cercarla?-
 
-Si. Si. Si e per la millesima volta SI, Paul! Cazzo...- rispose in tono alquanto alterato, sia dalla rabbia che dall'alcool.
 
-Ma..mi sembra quasi impossibile! Mary. Proprio lei. Mi sembrava una ragazzina molto per bene, che non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere!-
 
-Anch'io lo pensavo Paul! Ma tu non la vedi da anni!- Poi John fece una pausa. In una frazione di secondo la sua mente lo porto' nel piu' brutto dei pensieri e chino' nuovamente il viso.-E a pensarci bene neanche io non la vedo mai...-
 
Paul non sapeva che dire. Conosceva quell'uomo da quando aveva 15 anni, è cresciuto con lui, gli ha sempre detto tutto ma, in una situazione del genere, non sapeva proprio cosa dire. Pensava a come sarebbe stato se uno dei suoi figli fosse scappato di casa e un brivido percorse la sua schiena: non se lo sarebbe mai perdonato. Pero' DOVEVA dire qualcosa. Non aveva preso un aereo per Nwe York la notte prima per arrivare e fare il palo. Voleva fare qualcosa.
 
-Senti...- disse quindi rompendo la sigaretta nel portacenere e in tono preoccupato. .-...non avete la benchè minima idea di dove possa essere?-
 
John sbotto': -Secondo te, prova a ragionare! Se lo sapessi sarei gia' fuori a cercarla, NON TI PARE!? E invece NIENTE! Non so nemmeno se è in Africa, o chesso', Europa, Asia! Potrebbe essere anche venuta a cercarmi, non so! Ma sono qui! E non so NIENTE!- A momenti sembrava volesse scaraventarea terra il bicchiere ma riusci' a contnersi e pian piano si poteva visibilmente vedere che i muscoli del suo corpo si distendevano.
-Diamine, Paul...scusami!- disse mettendosi la testa tra le mani. E' che...non so piu' che pensare. Pensavo che quasta volta sarebbe andata meglio, che avrei finalmente potuto vivere in pace, lontano da tutto. E invece...guardami! A sessanta anni sono ancora indagato per possesso di sostanze stupefacenti, devo rispondere di una storia risalente a trent'anni fa per aggressione e aver rischiato di subire un tentato omicidio e, come se non bastasse, devo anche badare alle azioni e alle rendite economiche dei Beatles e dei miei pezzi da solista. Sono esausto...-
 
Paul lo guardava quasi con tenerezza, senza parlare. Entrambi erano cambiati ma, anche se con qualche rughe in piu', sentivano il bisogno di sfogarsi l'uno con l'altra, sentivano che c'era qualcosa tra di loro, piu' grande della storia dei Beatles, del suonare insieme e di tutto il resto. Qualcosa di diverso. McCartney inizio' a fissare il vuoto e a fare un tuffo nei ricordi, il giorno che si sono incontrati, i giorni che sono stati assieme, quando ancora tutto andava bene. Poi il ''dopo'' e le loro strade che si separavano. E lui che si sentiva solo. Forse anche il PIU' solo. Sentiva che era colpa sua, sentiva che tutti lo odiavano anche se lui non lo avrebbe mai ammesso. Ricordava ancora quella canzone, ''How Do You Sleep?'', che Lennon registro' contro di lui, con la collaborazione anche di George, e una fitta lo colpi' profondamente al petto. Tuttto quello gli faceva un gran male e non si sarebbe mai aspettato che, a distanza di tempo, la prima persona che John avrebbe chiamato in caso di aiuto sarebbe stata lui.
Restaro entrambi in silezio. Stranamente quella volta non c'era tensione, era un silezio amichevole, uno di quei silenzi che puoi avere solo con qualcuno che ti conosce veramente. John odiava ammetterlo, ma aveva bisogno di Paul. Sentiva che doveva fare appoggio su qualcuno, una volta tanto, Paul era la prima persona che gli era venuta in mente.
 
-John...?- disse quasi sottovoce il compagno che era seduto davanti a lui.-Hai gia' chiamato qualcuno? Hai gia' contattato la polizia?-
 
L'uomo dagli occhi color nocciola, non diversi da come lo erano un tempo, guardo' stranamente l'amico.-Ma perchè? Secondo te è qui? E chi sarebbe venuta a fare? E poi non siamo neanche sicuri!-
 
-Si ma, john, vale tentare, no? Cos'hai da perdere! Laureen ha avvertito le autorita' a casa tua, tanto vale che inizi le ricerche anche qui, no? Dai alla polizia di New York una foto, un identikit, non lo so, qualsiasi cosa!- il tono di McCartney era molto convincente e John dovette ammettere ancora una volta che il suo amico aveva ragione.
 
-Si, ecco, dovrei avere una foto...- fece lui prendendo il portafoglio e estraendo una foto della figlia. Ritraeva un primo piano di Mary, che sorrideva. Aveva i capelli lunghi tirati ditro le orecchie e un grnde sorriso. Quella foto era abbastanza recente, era stata scattata al compleanno di Laureen, circa un mese prima, proprio da lui, che era arrivato giusto in tempo. Il cantante la guardo' con tenerezza prima di mostrarla all'amico.
 
-Penso che questa vada bene..-fece l'amico guardandola meglio alla luce.-Dunque andiamo alla centrale?-. Macca Sorrise.
 
John annuì all'amico e si avviarono all'ascensore, percorrendo quel corridoio con le luci chiare che illuminavano le pareti color panna e la moquet rossa scura. Non dissero' una parola finchè non arrivo' l'ascensore ed, entrando, Lennon inizio' a canticchiare un motivetto.
 
-Mmm...oh, I get by with a little help from my friends...-
 
-I get high with a little help from my friends...- rispose prontamente Paul, premendo il tasto del piano terra.
 
-mm..I gonna try with a little help from my friends- dissero all'unisono. I due si guardarono. McCartney sorrise.
 
-Paul?-
 
-Si John?-
 
Lui sorrise. -Grazie-
 
E con entrambi il sorriso sulle labbra scomparirono dietro le porte di quell'ascensore così grigio ma che, in quel momento, racchiudeva all'interno un amore fortissimo.
Due parti della stessa meta' che si sono riincontrate.

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Notes from Penny Lane

Si, lo so, sono passati due mesi: scusate xD anche se so che questa storia la leggono in 2 o 3 xD
Allora..si, per chi se lo chiedesse
James si è innamorato di Mary u.u Ma sono un genio! Chissa' da cosa l'ho capito xD *-* 

ClopClop: Si, Stuart è stupido u.u xD E anche se non ti piace come coppia non preoccuparti...probabilmente non durera' tanto ma... MISTERO XD

Marty: Si xD c'è anche Paul! E si, lo ripeto: Stuart è un po' stupido xD

Little Darling: Prima che scopre che è suo papa' passera' de tempo xD Comuque Stuart non è la reincarnazione di Stu (anche se potrebbe essere, ora della fine xD).

Grazie a tutte! ^^

Jules

 
  
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