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Autore: Silver Rose    09/02/2011    1 recensioni
Forse fu la sua espressione, o forse la luce del sotterraneo, se non tutte due, ma da subito, perfino i Serpeverde, ognuno si augurò di aver poco a che fare con lei: l'espressione che aveva in quel momento era seria, o per meglio dire, non era espressiva, sembrava non provare niente. Tutti si stupirono che fosse una Grifondoro: che il cappello magico si fosse sbagliato?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, Nuovo, personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO I
Hermione

-Mi scusi, professor Piton.- la McGranitt era entrata nel sotterraneo senza nemmeno bussare.
Si avvicinò a Piton, col suo fare preoccupato e ansioso; sussurrò qualcosa all’orecchio del professore, Piton fece una strana smorfia, un po’ particolare, e poi congedò la McGranitt con un gesto impaziente; si rivolse alla classe: -Svuotate i calderoni e mettetevi in piedi in fila, Grifondoro e Serpeverde separati- ognuno obbedii com’era solito obbedire a Piton.
La McGranitt rientrò dopo cinque minuti; dietro di lei veniva una ragazza che, benché indossasse una divisa Grifondoro, nessuno aveva mai visto nella scuola.
-Ragazzi, questa è Silver Rose. Da oggi sarà una Grifondoro. In particolare a quelli della sua Casa, chiedo a tutti di trattarla con rispetto e di aiutarla ad integrarsi. Grazie-
Forse fu la sua espressione, o forse la luce del sotterraneo, se non tutte due, ma da subito, perfino i Serpeverde, ognuno si augurò di aver poco a che fare con lei: era alta, sul metro e settanta, snella e con forme floride; il viso era incorniciato da una frangetta diagonale di capelli lunghi e lisci, bruni, con qualche sfumatura ramata; gli occhi leggermente a mandorla erano d’un ebano tanto scuro che sembrava di sprofondarci, la bocca leggermente carnosa e rosea, il naso a patatina leggermente alla francese; la carnagione era chiara e risaltava contrastandoli gli occhi e i capelli; l’espressione che aveva in quel momento era seria, o per meglio dire, non era espressiva, sembrava non provare niente.
Tutti si stupirono che fosse una Grifondoro: che il cappello magico si fosse sbagliato?
Ma la ragazza se ne fregò di tutte le occhiate e si sistemò tra i suoi compagni.
-Signorina Rose, si faccia spiegare la lezione di oggi dalla signorina Granger. Se dovesse avere difficoltà nella comprensione, me lo faccia sapere-
Hermione non se lo fece ripetere due volte: si avvicinò alla nuova arrivata, combattuta tra la curiosità e il timore per una simile persona.
-Ciao, io sono Hermione. Allora, Rose,  –
-Non c’è bisogno di chiamarmi per cognome. -
-…stavo dicendo, Silver, che oggi abbiamo preparato la –
-Sì, so cosa stavate preparando- e glielo disse –Questa miscela non può essere usata per nessuna pozione, se non per quella-
DRIIIIN!!! In quel momento Hermione ringraziò la campanella. Come si permetteva di trattarle così, una novellina? Sicuramente quella formula la conosceva solo scritta, non l’aveva mai messa in pratica e poi probabilmente Piton aveva voluto che gliela spiegasse proprio lei per umiliarla, farla sentire inferiore e –La sala pranzo non è da questa parte?-
E non si era nemmeno accorta di stare andando in biblioteca, anziché a mensa, e che quella Silver, nome del cavolo, la stesse seguendo –Ehm…sì, ma stavo andando in biblioteca a restituire un libro-
-Ti accompagno. Mi sono sempre piaciuti i libri e così almeno imparerò a usare le scale giuste. –
Hermione sorrise: che ignorante, non sapeva nemmeno delle scale di Hogwarts. L’ennesima a non averne letto la storia e a cui poteva dare qualche lezioncina –Devi sapere che le scale di Hogwarts –
-Cambiano posto da sé. Lo so, ho letto Storia di Hogwarts due volte, prima di venire qui-
-Potresti smetterla di interrompermi quando ti parlo?-
Gli era scappato e ora non poteva far niente per cancellare la gaffe, anche se…un piccolo oblivion non era niente di male e –Se stai pensando di cancellarmi la memoria per una cosa così futile sei veramente una bambina. Mica mi offendo, è solo che non sopporto di sentirmi spiegare cose che so già. Comunque scusa per prima: sai, dopo che tutti per l’intera mattinata si confondono il tuo nome e cognome all’ennesimo scoppi–
Dovette ricredersi. Non era niente male e poi le sembrava che sapesse tantissimo, come lei. D’ora in poi avrebbe avuto qualcuno su cui appoggiarsi contro quei due fannulloni di Harry e Ron. E chissà, avere un’amica del genere che incute un certo timore, non paura ma timore, qualcosa più vicino al rispetto, forse l’avrebbe aiutata in parte anche contro i Serpeverde.
-Se vuoi posso spiegarti cosa abbiamo per il momento nel programma, tu mi dirai cosa non sai e poi ti spiegherò. –
-Grazie, ma ho già fatto da me. –
Un’ altra delusione, ma era pur sempre rimediabile. E ora speriamo di non fare un’altra gaffe:
-Perché sei entrata al quinto anno? Tutti di solito entrano al primo, non s’è mai visto niente del genere. –
E qui, Silver sorrise: era molto dolce e carina, un po’ in contrasto col carattere dimostrato finora:
-Questioni familiari…-







Nota dell'autrice:
non mi sembra che questo primo capitolo mi sia venuto particolarmente bene quindi vorrei chiedere un commento a chi lo leggerà.
  
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