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Autore: lightoftheday    14/01/2004    6 recensioni
Commento: Gli ultimi giorni di “normalità” di una persona che si avvia a diventare una star di fama mondiale, visti da una persona a lui molto vicina. Tra ricordi e cose mai dette.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Leggete Dominic Monaghan e chi per lui e pensate che siano nomi qualsiasi. Una pura convenzione. Ovviamente non lo conosco affatto e non voglio offendere né lui né nessun altro con le mie divagazioni.

 

Nota del 23-5-2005: Se volete inserire questo racconto in forum, blog e quant’altro potete farlo. Ma non con il copia/incolla… Credo sia più opportuno, e soprattutto gradito per me, riportare il link di questo sito! Grazie!

 

Capitolo 1

 

Manchester, primo dicembre 2001

 

- Stasera cerca di uscire presto dall’ufficio Sally, credo che avrò bisogno di una mano!-

- Si, adesso però vado, o faccio tardi. Ciao zia.-

Sally aveva finito la sua colazione, poi era uscita di casa correndo dopo aver dato un bacio a sua zia e si era diretta verso il suo ufficio. Certo che sarebbe tornata prima quella sera, non c’era neanche bisogno di chiederlo. Senza volerlo aveva contato i giorni, e quella mattina si era svegliata con un sorriso sulla faccia, come una cretina. Eppure, quante volte aveva desiderato di toglierselo di torno? Dominic era sempre agitato, un gran rompiscatole e quando lui era in casa non si poteva stare tranquilli per molto. Ma forse era proprio per quella tranquillità innaturale, che dopo un po’ a Sally, Dominic aveva cominciato a mancare. Era stato spesso via per lunghi periodi da casa, ma quella volta era diverso.

Quella sera sarebbe tornato comunque, e sarebbe rimasto una settimana, a fare baccano di nuovo.

Inutile dire che sua zia già da qualche giorno era in continua agitazione per quel ritorno improvviso, soprattutto perché dopo quella settimana Dominic sarebbe ripartito e sarebbe uscito finalmente il film. Questo avrebbe significato molti cambiamenti, e tutti in quella casa ne erano coscienti.

Dopo l’ufficio aveva fatto una commissione ed era tornata dritta a casa. Aveva aiutato un po’ sua zia ai fornelli, poi era andata in camera sua, al piano superiore, cercando di concentrarsi nel finire il disegno che aveva cominciato la sera precedente. Improvvisamente aveva sentito un gran tonfo, la porta al piano di sotto si era aperta facendo un gran rumore, e subito Sally aveva riconosciuto l’innata leggiadria di Dominic. Aveva messo il disegno e la foto da cui stava copiando in una cartellina ed era scesa. Appena arrivata infondo alle scale, si era sentita chiamare.

- Sally! La mia cuginetta preferita!-

Non aveva fatto in tempo nemmeno a dire - Ciao Dom - che lui l’aveva già presa in braccio, commentando:- Devi ricominciare a mangiare, sei sempre più leggera, non c’è più gusto a sollevarti!-

Sally gli aveva dato dei colpetti sulla schiena, dicendo stizzita:- Fammi scendere Dom! Sei incredibile!-

Lui, che se la rideva, la fece scendere, poi le aveva stampato un bacio sulla fronte, sorridendole con quella faccetta furba che aveva sempre avuto. Sally lo guardava scuotendo la testa.

Quindi si era diretta in cucina dove sua zia era alle prese con la cena, ricominciò ad aiutarla per gli ultimi preparativi.

Durante la cena tutti avevano avuto le loro domande da porre a Dominic, e lui aveva risposto quanto più esaurientemente poteva, raccontando aneddoti e facendo ridere tutti, che del resto, era la cosa che gli riusciva meglio. Non molto tempo dopo cena poi, era uscito per andare a salutare i vecchi amici e quando il resto della famiglia era andato a letto lui era ancora fuori.

Sally non riusciva a dormire, cosa che le succedeva spesso, se ne stava sotto le coperte ascoltando musica con gli auricolari, con gli occhi chiusi, sperando di prendere sonno prima possibile. Si sentì toccare un braccio sopra le coperte e trasalì. Fece capolino dalle coperte, e, nonostante la poca luce che filtrava dalla strada vide che era Dominic. Si tolse gli auricolari, guardando che ore fossero.

- Fammi entrare, sono in mutande, sto morendo di freddo!-

Sally si spostò su un lato del letto per fargli spazio. - Certo, anche tu, girare in mutande a dicembre, alle due di notte passate!- fece una pausa, mentre Dominic si metteva sotto le coperte. - e poi perché sei venuto a svegliarmi?- disse facendo finta di essere arrabbiata.

- Tanto lo so che non dormivi! Come se non ti conoscessi!-

- Si, ma non dare troppe cose per scontate! Per esempio, questa mania di infilarti nel mio letto a qualsiasi ora della notte, non dovrebbe esserti passata da bambino?-

Dominic rise. - Avresti dovuto cominciare a dirmelo quando avevo quindici anni, almeno adesso non sarebbe una tradizione!-

Sally aveva fatto un respiro profondo. - A quei tempi ero io che avevo bisogno di te.-

- No, non è vero, o forse solo in parte. Non lo so, hai solo due anni più di me, ma per me sei sempre stata una figura estremamente protettiva.-

- Sarà stato perché quando tu avevi quindici anni, io ne avevo diciassette e pesavo centodieci chili…- disse Sally ridendo, seguita da Dominic. - Mi vedevi come una di quelle tate enormi che si vedono nei film!-

- No, lo escludo.- disse lui molto serio.- Credo che fosse più il mio sogno erotico ricorrente a farmi entrare in camera tua di notte.- Dominic si stupì di essere riuscito a non ridere.

- Ma sei un cretino davvero!- aveva esclamato Sally, cercando di mantenere un tono di voce più basso possibile. - Veramente, mi sembra che crescendo tu peggiori sempre!-

- Che non lo sapevi che invecchiando si peggiora?-

- Andiamo bene! Se a venticinque anni sei così, non voglio avere a che fare con te quando ne avrai cinquanta!-

- Ventiquattro…- puntualizzò lui.

- Beh, fra una settimana saranno venticinque! Come sei suscettibile!-

- No, seriamente… guarda, che è vero!-

- Cosa è vero?- aveva chiesto girando un po’ la testa indietro Sally.

- Che eri il mio sogno erotico ricorrente!- Dominic a quel punto non resistette più e scoppiò a ridere.

- Ma a te la voglia di scherzare non ti passa mai! Praticamente sono tua sorella, come scherzo quindi fa anche un po’ schifo!-

- Eh no! Ribadiamolo una volta per tutte! - aveva detto cercando di essere serio Dominic. - Ti ricordo che non abbiamo affatto lo stesso DNA. E tu non sei né mia sorella, né tanto meno mia cugina!-

- Si, ma è come se lo fossi.-

- Va bene, allora spero che almeno tu conceda i tuoi favori a qualcun altro. Come stai messa a fidanzati?-

- Non sto messa affatto! Allo studio sono tutti o fidanzati, o cretini, ma per lo più sono tutti gay, quindi non è che abbia una grande scelta.-

- Va bene, ma qualcuno incontrato altrove?-

- E dove?-

- Come sei difficile Sally! Tanto io lo so che non hai il fidanzato perché sei burbera e tratti tutti male!-

- Ma questo non è assolutamente vero! – aveva detto Sally risentita, ma con il sorriso sulle labbra. - Il fatto è che se lo meritassero, sarei meno diffidente!-

- Raccontala ad un altro, io ti conosco troppo bene, e lascia che ti dica una cosa: sei un’arpia!- Sally rispose dandogli uno schiaffetto sulla testa.

- Vedi! Vedi che ho ragione!- Risero entrambi, poi Dominic continuò.

- E dato che stiamo qui a ribadire qualche concetto, vorrei rinfrescarti la memoria su una cosa.-

- Sentiamo, su cosa?- aveva detto curiosa Sally.

- Avevamo fatto una certa scommessa, qualche tempo fa, non te la ricordi più?- disse in tono malizioso lui.

- No, non mi ricordo di aver fatto nessuna scommessa con te.- gli rispose, cercando di essere vaga, quando invece si ricordava benissimo.

- Si, certo, fai pure finta di essertene dimenticata… dato che io ho sempre tentato di baciarti e tu mi hai sempre preso a schiaffi, avevamo scommesso che quando sarei riuscito a girare un film come si deve, mi avresti baciato. E mi sembra che adesso non possiamo avere più dubbi, perché non mi hanno buttato fuori dal cast dopo una settimana come tu avevi ipotizzato, quindi io sono qui che aspetto di riscuotere la mia vincita.- Sally si era messa a ridere.

- Che hai da ridere, guarda che sono serissimo!-

- Ma smettila di fare l’imbecille, non ti darò mai un bacio, puoi scordartelo!-

- Sei disonesta! Una scommessa è una scommessa! Sono disposto a tampinarti per tutta la settimana fino a che non ti prenderò per sfinimento! E se lo dico lo faccio, lo sai, che lo faccio!-

- Si, si, promesse.-

- Sal, per una volta prendimi sul serio! Una parola data, va rispettata. Sei molto, molto disonesta…- gli aveva ripetuto lui rimarcando il concetto.

- Che palle Dom! non dicevo sul serio quando l’abbiamo scommesso, e lo sai!- gli disse dandogli una gomitata.

- Hai! Mi hai fatto male!- si era lamentato lui.

- Oh poverino!- l’aveva apostrofato lei, prendendolo in giro.

- Forse tu non dicevi sul serio, ma io si!-

- Va bene, basta, hai vinto!- disse con tono esasperato lei. Si era girata verso di lui, che era distante pochi centimetri dalla sua schiena, con le braccia incrociate sul petto, e gli aveva dato un castissimo bacino sulle labbra. Dominic incominciò a ridere.

- E questo cos’è? - aveva chiesto ridendo.

- La riscossione del tuo premio.- aveva detto decisa Sally.

- No, no, non pensare di cavartela così, nei termini della scommessa si era parlato di un’altra cosa…-

- Senti, parliamoci chiaro, io non ho ancora visto il film, per quel che ne so potrebbero anche decidere di bloccarlo prima dell’uscita per oltraggio alla decenza, dato che ci sei tu potrebbe succedere. Quindi che vuoi? Io non pago i miei debiti se prima non vedo la merce!-

- Tu tergiversi e basta… furbona!- Sally gli aveva fatto un sorrisino furbetto, poi si era girata nuovamente dandogli le spalle, dicendo:- E adesso si dorme, e se vuoi fare altro tornatene in camera tua! Notte Dom!-

- Buonanotte, per ora…- le rispose. Poi dopo qualche secondo aggiunse:- Preparati, perché la tua settimana sarà terribile!-

Sally si era addormentata dopo un po’, e nel frattempo la sua mente aveva vagato nei ricordi. Sapeva che Dominic era capacissimo di renderle la vita infernale, perché quando si metteva in testa una cosa non l’avrebbero smosso neanche le cannonate. Ma di sicuro non era mai stato vero che lei per lui era stata una figura protettiva, anzi. Se mai era vero il contrario.

Quando erano piccoli era capitato spesso che lei passasse in Germania, a casa di suo zio Austin e sua zia Maureen, parte delle vacanze estive e anche di quelle natalizie. Per lei che era sempre sola, era bello ritrovarsi a passare il tempo con un altri due bambini, Dominic e suo fratello Matt, anche se poi giocavano tutto il tempo per conto loro con giochi da maschietti e la lasciavano un po’ in disparte. Dominic comunque era sempre stato più espansivo con lei rispetto a Matt, che l’aveva sempre trattata come una femminuccia. Era un comportamento tutto sommato normale per un bambino.

Avevano cominciato a coabitare quando Sally aveva quattordici anni e i suoi zii si erano trasferiti a Manchester dalla Germania.

Per lei non era stato un periodo facile quello. Non aveva mai conosciuto la sua vera madre, la nuova moglie di suo padre però, sorella della madre di Dominic, era stata a tutti gli effetti un ottimo genitore per lei, anche più di suo padre stesso, che era sempre stato una figura sfuggente, dati i suoi frequenti spostamenti per lavoro.

Quando anche lei era scomparsa a causa di un incidente stradale era stato un colpo enorme per Sally. Suo padre, già per carattere chiuso e poco incline a dimostrarsi affettuoso, aveva finito con il distaccarsi quasi completamente da lei affidandola agli zii. Ogni tanto le faceva visita, quando il lavoro lo permetteva. La famiglia di Dominic aveva accettato di prenderla con se, ed era da allora che Sally si era trovata a vivere in un nucleo familiare stabile, cosa che le era stata molto utile per superare un momento ben difficile nella sua vita.

 

La mattina dopo Sally si era svegliata con il trillo della sua sveglia che aveva suonato puntuale come tutte le mattine alle sette e mezza. Aveva dormito tutta la notte dalla parte interna del suo letto, attaccata alla parete della sua stanza. Dominic aveva emesso uno strano suono quando lei gli era salita letteralmente addosso per staccare la sveglia.

- Dom… mi devi far passare, altrimenti non posso scendere dal letto! Dai, sbrigati!-

- Si, si… un momento…- aveva farfugliato lui. Era sceso dal letto con gli occhi chiusi aspettando che Sally scendesse, poi aveva fatto per rimettersi sotto le coperte.

- Non ci pensare neanche!- l’aveva avvertito lei. - Fra un’ora devo uscire, quindi devo rifare la mia stanza, quindi tu adesso torni nella tua!-

- Adesso capisco perché non hai un fidanzato!- aveva detto lui ridacchiando, - perché la mattina dopo gli cacci tutti dal letto così!-

Sally per tutta risposta gli aveva rifilato un cazzotto sul braccio e, spingendolo per le spalle l’aveva letteralmente sbattuto fuori dalla sua stanza. Dominic si era ritrovato in mutande nel corridoio, ridendo come un deficiente. Sally intanto si era chiusa nuovamente la porta dietro, lui quindi le bussò, e sentì dall’altra parte lei che gli chiedeva:- Che vuoi Dom?-

- Volevo solo avvertirti nuovamente che questa settimana ti renderò la vita impossibile!-

Poi, ancora ridacchiando, si era diretto nella sua stanza, per dormire ancora un po’.

   
 
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