Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: nuttyshake    10/02/2011    1 recensioni
Sembrava che a farli incontrare fosse stato il destino, ma si erano sempre rincorsi nei momenti sbagliati. Entrambi sapevano che un giorno sarebbe successo, ma erano spaventati dall'idea che potesse accadere qualcosa. Ma quando i loro veri sentimenti vengono a galla, saranno capaci di non rovinare la loro amicizia anche dopo le numerose svolte che li aspettano? Riusciranno a sopravvivere e tornare quelli che erano? Dall'inizio alla fine, Joe/Demi.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualche settimana dopo, io e Joe andammo a Disneyland per Disney's Friends For Change. Avremmo dovuto esibire per la prima volta Make A Wave, ed eravamo entrambi molto emozionati.
C'erano anche Alyson e Roshon con noi, i nostri amici di Camp Rock, ma decidemmo di andare con due macchine diverse. Io e Joe prendemmo una macchina, Alyson e Roshon presero un'altra.
Durante il viaggio, io e Joe non facemmo che ridere, scherzare e cantare. Sembrava una gita delle medie, quelle in cui sei su un pullman, con tutti i tuoi compagni di classe, mettete la musica, iniziate a ballare e cantare e contemporaneamente gridate e ridete mentre i professori urlano di stare zitti e nessuno se ne importa. Joe, nonostante scherzasse in continuazione, era molto agitato: è vero, canta ogni giorno davanti a migliaia di fan urlanti, ma ora era da solo e aveva paura di sbagliare.
Io gli presi la mano. -Joe, tu non sei solo. Ci sono io, ricordatelo.
Joe accennò un sorriso, ma si agitò di nuovo. -Come fai a essere così tranquilla?
-Non lo so, ma dovresti esserlo anche tu. Sei Joe Jonas! Non ti chiamano Danger per niente. Tu sei il pericolo! Il pericolo te lo mangi a colazione! Ami il rischio! Non hai paura di niente!
Ora sembravo un allenatore che incitava un pugile durante una partita di wrestling. E Joe sembrò reagire allo stesso modo, perchè improvvisamente si raddrizzò e gridò fieramente: - Sì, hai ragione!
-Tu sei grande! Hai una gran voce, sei sicuro di te, sai sempre come intrattenere il pubblico, e non scordarti che ci sono qui io ad aiutarti!
Joe rise, dolcemente. -Tu ci sei sempre quando ho bisogno di te! Da sempre!
-Beh, anche tu! E'per questo che sei il mio migliore amico!
-Sì, ma tu ci sei davvero sempre. Anche quando non ti chiedo niente, fai qualcosa per aiutarmi. Anche se sono felice, rendi il giorno ancora più luminoso. Ci sei in ogni successo e in ogni insuccesso,  quando ne avevo più bisogno, quando stavo male, quando nessuno sapeva cosa dire...
-Joe, non ci stiamo sposando.- era meglio fermarlo, altrimenti avrebbe potuto andare avanti per sempre. Ci mancava solo che dicesse "sei stata con me nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà" eccetera!
-Scusa-rise. -Il punto è che tu sei davvero la mia migliore amica. Non so cosa ho fatto per meritarmi un'amica come te.
Io arrossii. Joe mi sorrise e mi abbracciò. Avrei potuto restare in quella posizione per sempre. E'vero, Joe c'è sempre stato per me, come io ci sono sempre stata per lui, fin da Camp Rock. Ma penso che tra noi si sia creata un'amicizia ancora più profonda quando Joe si è ritrovato in un periodo molto difficile.
Una delle cose più preziose al mondo per lui è il suo cane: si chiama Cocoa, ed è un cagnolino davvero dolcissimo. Gliel'hanno regalato quando era piccolo e da allora non se ne separa mai. Ricordo che gironzolava sempre sul set di Camp Rock, e ai produttori andava bene, insomma, eravamo all'aria aperta. Io adoro i cani, ogni Jonas aveva il suo cane e spesso giocavo anch'io con loro. Quando i Jonas non portavano i loro cani sul set passavo il tempo con il cast. Era davvero stupendo, eravamo una grande famiglia e trovavamo sempre qualcosa da fare e come divertirci. A volte ci inventavamo delle canzoni per gioco; la specialità di Joe era il rap. Ma per le rime era più portato Nick, perciò il rap di Joe non veniva mai molto bene...finiva tutto con una risata generale.
Comunque, durante il nostro Camp Rock tour, Joe passò un periodo tremendo. Un giorno mi chiamò, disperato, e mi disse che Cocoa era morto. Io corsi da lui, e piangeva. Non avevo mai visto Joe piangere, prima d'allora. Era sempre così vivace, allegro, solare, invece in quel momento piangeva, era distrutto. Era come se fosse spento, e mi faceva una gran tenerezza vederlo così. Il mio primo istinto fu quello di abbracciarlo e piangere con lui. Non so se lo fece sentire meglio, ma di certo si era sfogato. Io lo stringevo, per dargli coraggio, e lui mi stringeva per la disperazione.
Quando ci separammo, provò a rivolgermi un sorriso, ma era un sorriso molto affaticato. Volevo che si sfogasse, che affrontasse la cosa, che ne parlasse, ma avevo paura che avrebbe solo peggiorato la situazione. Fu Joe, però, a chiedermi di sedermi e di ascoltarlo.
Io cercai di consolarlo in tutti i modi, gli dissi che le cose che perdiamo prima o poi le ritroviamo in qualcos'altro, che anch'io avevo perso degli animali a cui ero affezionata. Per tirarlo un po'su di morale, passai il giorno con lui. Andammo in vari locali, al cinema, a pattinare, a mangiare una pizza. Volevo farlo distrarre. Per un po'di giorni non facemmo che divertirci assieme, e lui riuscì a superare questo brutto momento. Diventammo ancora più uniti, e Joe era solito chiamarmi per uscire o anche solo per andare a casa sua. La nostra amicizia, col tempo, non fece che rafforzarsi.
-Cantiamo?- chiese Joe improvvisamente, tirando fuori il cellulare e facendo partire Make A Wave.
-Santo cielo! Hai già la canzone sul cellulare! Sei incredibile!- risi, e gli presi il cellulare dalla mano mentre le note si diffondevano nella macchina.
Joe di solito è davvero bravo a cantare, ma in quell'istante era più stonato che mai. Meglio salvare la sua voce migliore per il concerto...questo era solo per divertimento! Neanche io controllavo bene le mie note, tanto più si sbagliava più si rideva. Joe non solo sbagliava le note, ma anche le parole, e a volte le cambiava in qualcosa d'assurdo, e quando toccava a me non riuscivo più a cantare per quanto stavo ridendo.
Quando arrivammo, l'autista non ce la faceva più. Non so cosa l'abbia trattenuto dal buttarci fuori! Mentre scendevamo dall'auto era tutto stordito. L'altro autista non era messo meglio: si vede che Alyson e Roshon avevano fatto anche di peggio. Non so cosa avessero fatto, ma conoscendoli avrebbero anche potuto mettersi a ballare con l'auto in movimento. Alyson sarebbe addirittura capace di buttarsi col bungee-jumping dall'Everest, se le fosse consentito.
Non appena arrivati, io e Joe ci scattammo un sacco di foto: una con Topolino, una all'entrata e una sulle scale. Su Twitter avremmo fatto un servizio fotografico! Avevamo intenzione di fotografare ogni singola cosa che avremmo visto. Ero stata un paio di volte a Disneyland, ma mai con Joe!
Ci accolse una bambina, che doveva avere circa 12 o 13 anni ed era ricoperta di trucco. Pensavo che vedendo Joe Jonas sarebbe svenuta, invece dopo un leggero sgomento non ci fu più niente.
Ci dividemmo in due gruppi: Alyson e Roshon vennero portati nelle serre per l'intervista, mentre io e Joe rimanemmo in giro per il parco con un altro giornalista. Dopo una veloce intervista per Friends For Change, su Make a Wave, corremmo a prepararci per il soundcheck.
Le nostre voci erano un po'affaticate, dopo tutte le urla in macchina, ma riuscimmo a cantare la canzone senza problemi. Sbagliammo un po'di note, ma niente di serio. Riprovammo la canzone un paio di volte, facemmo delle pause, bevemmo un po'd'acqua e succo di limone e andò tutto bene. Alla fine del soundcheck, Joe mi diede il cinque e io iniziai a colpirlo ripetutamente sul braccio.
-Non farmi più ridere mentre canto o finisce male!
-Non lo faccio apposta! E'il mio modo di esibirmi!
-Durante le esibizione tu ancheggi??
-Veramente per metà stavo ballando e per metà ti stavo imitando!
Rimasi a bocca aperta. -Primo, ogni weekend ti offrirò lezioni di danza. Secondo,- alzai la mano e gli mollai uno schiaffo sulla guancia.
-Perchè l'hai fatto??- mi chiese massaggiandosi la guancia.
-Per una soddisfazione personale.- feci un sorriso sarcastico.
Dopo il soundcheck fummo liberi di fare quello che volevamo. Decidemmo di fare un giro per il parco e salire su qualche giostra.
-Che ne dici se andiamo sulle montagne russe?- mi propose Joe. Adoravo le montagne russe, quindi perchè no? Sarebbe stato bello divertirsi un po'! Senza aspettare la mia risposta, Joe mi tirò per un braccio e corremmo verso le montagne russe. Quando arrivammo, mi cascò la mascella. Quelle montagne russe erano altissime e c'erano quattro giri della morte di seguito!
-Neanche per sogno!- gli lasciai il braccio e arretrai.
-Ma Demi, guarda! C'è poca fila! E durante il giro mettono musica rock! E'fantastico! Si arriva da 0 a 60 miglia all'ora in due secondi! Non è tremendo, ma è molto intenso! Sentirai l'adrenalina dentro! Pensa che ci potrebbero salire anche i bambini di 4 anni!
-Joe...siamo  a Disneyland, ci sono le attrazioni più belle del mondo e stiamo dietro alle montagne russe? Le troviamo in un qualsiasi luna park!
-Dopo andremo dove vuoi tu!
Rivolsi un ultimo sguardo disperato alle Rock'n Roller Coaster. -E va bene.
In quel momento, partì un giro. Le montagne russe, da essere completamente ferme, partirono a una velocità incredibile e tutte le persone urlarono a più non posso. Il giro era velocissimo, e da quello che potevo vedere il giro della morte era assolutamente tremendo: non c'era neanche il tempo di riprendersi e se ne doveva affrontare un altro, e un altro, poi andava tutto bene per cinque secondi e si continuava tra curve e giri della morte fino alla fine. Tutto in tre minuti.
Le mie gambe tremavano tanto che stavano per cedere. -Joe, hai carta e penna?
-Perchè, che devi scrivere?
-Le mie volontà testamentarie...
 
Quando salimmo, io e Joe ci sedemmo insieme. Feci un respiro profondo, terrorizzata. Joe tentò di tranquillizzarmi. -Ehi, calmati. Andrà tutto bene. Non morirai mica! Se hai paura, chiudi gli occhi.
Poggiammo la testa allo schienale e le mani sulle maniglie, e dopo qualche secondo la giostra partì.
Nell'aria si diffuse una canzone rock, molto potente, che mi sembrava di conoscere. Prendemmo velocità immediatamente e sentii tutta l'adrenalina scorrere nel mio corpo. Di che cosa avevo paura?? Era fantastico! Gridammo tutti insieme e alzammo le mani per qualche frazione di secondo.
Ma poi arrivammo a tutte le curve terribili e ai giri della morte. Non ero preparata, e mi ritrovai a testa in gù e poi di nuovo su, a destra e a sinistra, senza capire dove mi trovassi. Dov'era l'alto, dov'era il basso?? Dov'erano i piedi?? Perchè non sentivo più la forza di gravità?? Gridai ancora, ma stavolta di paura. Ero più bianca di un cadavere. Volevo scendere da quella trappola infernale, immediatamente! Tutta la gente, inclusa Joe, sembrava divertirsi, ma io no!
-JOE!!! GUARDA CHE NON TI HO MESSO NEL MIO TESTAMENTO!!!- tentai di gridare sopra la musica. Joe mi lanciò uno sguardo, e capì che ero spaventata a morte. Lasciò una mano e me la strinse, per darmi coraggio. Io mi morsi le labbra e tentai di respirare, mentre affrontavamo l'ennesimo giro della morte. Joe fece passare la mano sotto la mia schiena, arrivando a circondarmi la vita per stringermi ancora di più. Chiusi gli occhi, proprio come mi aveva consigliato di fare, un po'per paura e un po'per godermi meglio il momento. Cercai anche di poggiare la testa sulla sua spalla, ma i continui sbalzi me lo impedivano.
Finalmente, il giro finì. Tutti si slacciarono le cinture di sicurezza, ma io rimasi per dieci secondi abbracciata a Joe, tremolante. Il mio cuore si ristabilì e iniziai a tremare di meno.
-Tu non devi portarmi mai più su questa giostra.- sussurrai, senza fiato. Joe annuì e mi strinse ancora di più. Tra le sue braccia mi sentivo protetta. Improvvisamente sentii come un vuoto, un freddo: Joe si era alzato e mi stava tirando il braccio per far alzare anche me.
Dopo qualche minuto, stavo molto meglio. Respiravo normalmente, la faccia aveva riassunto il suo normale colorito, mi ero ripresa quasi del tutto e Joe mi teneva ancora la mano. 
-Facciamo un giro veloce nel parco? Proviamo le attrazioni che vuoi.- mi propose.
Io sorrisi e annuii. E tra Italia e Cina, di attrazione in attrazione, tra foto e interviste passammo la giornata lì, a divertirci.
Arrivata la sera, andammo a prepararci per lo spettacolo all'Epcot. Entrammo nei nostri camerini e ci cambiammo, alcuni estetisti mi truccarono per bene e io e Joe facemmo assieme qualche esercizio vocale.
-Accidenti, Demi, ho una paura tremenda. E'la prima esibizione, se faccio una brutta figura?
-Rilassati. Se sbagli, sbaglieremo insieme.- tentai di rassicurarlo. -Anch'io sono nervosa. Ma andrà tutto bene. Tu sei fantastico e io sono fiduciosa. Ma siamo entrambi due stupidi.-risi.
Quando ci chiamarono sul palco, eravamo più che pronti. Duettare insieme era sempre bello per noi, e ogni concerto era una scarica d'energia. Era solo una canzone, ma ci saremmo divertiti comunque.
Le luci ci illuminarono e tutto il pubblico alzò i loro bastoncini luminosi. La musica partì, toccava a Joe. Joe sembrava molto sicuro di sé, cantò con molta determinazione, ma mi sentiva che era un po'teso. Alcuni nel pubblico risero. Che maturità, ragazzi! Avrei voluto lanciare uno sguardo di fuoco a chiunque l'avesse fatto.
La canzone continuò. Vedevo che Joe era leggermente in difficoltà e tentai di aiutarlo in tutti i modi. Cercai di creargli come una base, di sorreggere le note che non gli uscivano come lui sorreggeva le mie; le nostre voci che si univano insieme era pura magia. Alla fine della canzone fummo inondati di applausi.
Io e Joe sorridemmo e ringraziammo tutti di cuore. Dopo i saluti, tornammo dietro le quinte.
-Ce l'hai fatta!- gli gridai.
-Ce l'abbiamo fatta!- mi corresse, e mi abbracciò calorosamente.
Era stata davvero una giornata intensa e io ero stanca. Eravamo almeno 5 ore lontani da casa nostra e dovevamo tornare in aereo. Era la routine di quei giorni, io e Joe stavamo praticamente girando il mondo assieme. Non mi dispiaceva affatto, era un'esperienza stupenda.
Passammo la notte su un aereo per Los Angeles: mi addormentai quasi immediatamente, non ebbi neanche il tempo di prendere il mio fidato cuscino. Usai direttamente la spalla di Joe.
-Notte, Demi.
-Notte, Joe.- fu l'ultima cosa che ci dicemmo quella sera, prima di cadere nel mondo dei sogni.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: nuttyshake