L’aria in Grimmauld Place era calda quella sera e John continuava a passeggiare ubriaco. Gli piaceva quella via dove il comune si era dimenticato di assegnare un numero: infatti tra i numeri civici undici e tredici mancava il dodici. John dimenticava spesso le cose a causa dell’alcol e gli piaceva l’idea di non essere il solo smemorato. Decise quindi di sedersi un momento vicino ai bidoni per contemplare quella stranezza; non sapeva che avrebbe presto assistito a cose ben più assurde. Ad un certo punto si sentì un “pop” e comparvero due persone ad una decina di metri da John, proprio in mezzo all’undici ed il tredici. John pensò di essersi semplicemente distratto e di non averli visti arrivare.
Uno era un ragazzo alto e dinoccolato, l’altra una ragazza dai capelli cespugliosi. Il ragazzo tirò fuori un accendino dalla tasca dei jeans, ma nessuna sigaretta. Quando lo fece scattare tutte le luci della strada si spensero, ma i raggi della luna permisero a John di continuare ad intravedere i due, rimanendo seminascosto tra i bidoni.
“Ci dev ’essere un black-out” pensò John non ritenendo correlabili le luci e lo scatto dell’ “accendino”.
“Ron, perché lo hai fatto? Non era necessario!” esclamò la ragazza.
“Meglio non farci vedere dai babbani mentre entriamo” rispose Ron. John non era sicuro di aver capito bene: babbacosa? Quella non era una parola, dovevano essere ubriachi anche quei due.
Ron cinse la ragazza e la baciò di sorpresa con passione.
“Ma cosa fai?!” esclamò lei.
“Per questo ho spento le luci, guarda che bella luna” rispose Ron ripensando al capitolo “creare l’atmosfera” del libro “i dodici passi per sedurre una strega.”
“Non è il momento, Ron!”
“Lo so, ma dovrò trattenermi dal baciarti troppo spesso davanti ad Harry. Non voglio farlo sentire una candela e la serata è lunga, sarà dura resistere senza baciarti, Hermione.”.
“Uff, sei il solito esagerato” disse Hermione con tono esasperato ma sottilmente compiaciuto.
“Quei due sono pazzi. O innamorati. Bah, è la stessa cosa.” Pensò John con quella filosofia che Messer Etanolo talvolta gli suggeriva.
L’insania dei due ragazzi fu a John confermata dall’insistente bussare dei due nel vuoto, come se ci fosse una porta tra l’undici ed il tredici. Incredibilmente apparve una porta, i due ragazzi entrarono, quindi tutto sparì.
John non riusciva a credere ai propri occhi. Corse spaventato fino a casa e si mise nel letto.
“Ho bevuto troppo,” sentenziò “è stato un buffo sogno ad occhi aperti.”
John si addormentò ed il giorno dopo, al risveglio, non ricordava nulla della notte precedente.