Titolo: Triste
Dolcezza
Rating: verde
Disclamer:
xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note:
spoiler fino al volume 10 nei prossimi capitoli
Capitolo 1
“io mi domando perché siamo sempre noi due da
soli…”
“Kunogi doveva concludere la riunione”
sentenziò inespressivo Doumeki
“LO SO BENISSIMO!!! E infatti mi sto lamentando!”
Come previsto la sfuriata di Watanuki non impressionò
minimamente il giovane arciere che continuò a camminare come
nulla fosse… Ciò non fermò comunque le
lamentele di Watanuki che ad ogni passo trovava modo di ricordare
all’altro quando non sopportasse la sua compagnia.
“Ehi a che ora devi essere da Yuuko-san?” lo
interruppe Doumeki guardando l’orologio
“Eh? Alle 3 perché?”
“manca meno di un quarto d’ora, se non ti muovi
arriverai in ritardo” lo informò
l’arciere
“COOOSA??? OH CAVOLO!!! SE ARRIVO TARDI YUUKO-SAN
È CAPACE DI AUMENTARMI IL DEBITO!!!”
urlò così forte il ragazzo da riuscire ad
informare della cosa tutto il vicinato
“Ma che casino!” commentò Doumeki
portandosi le mani alle orecchie nel tentativo di proteggere il suo
sensibile udito
“Presto seguimi, possiamo prendere una
scorciatoia…” disse il tuttofare di Yuuko
cominciando a correre
L’altro ragazzo non potè far altro che seguire
l’amico mentre questo si infilava in una viuzza attraverso le
case
“Ma che strada stai facendo? Non siamo mai venuti da questa
parte…” notò l’arciere mentre
senza fatica si affiancava nella corsa al ragazzo scalmanato.
“Lo so benissimo- rispose – ma adesso non posso
farne a meno, se fossimo andati per la solita strada non sarei mai
riuscito ad arrivare in tempo… ho sempre evitato questa
strada ma andando di qui ci si sta la metà del
tempo”
“L’hai sempre evitata? Perché?”
“…”
Watanuki non rispose, ma Doumeki ebbe presto la risposta alla sua
domanda davanti ai suoi occhi.
Erano infatti sbucati in un luogo che per il piccolo cuoco doveva
essere decisamente pericoloso. Erano arrivati davanti al
cimitero…
#**#
Watanuki come per riflesso condizionato accelerò il passo,
il cimitero era sempre pieno di spiriti di ogni sorte, alcuni malvagi e
alcuni no, ma tutti attirati dal gustoso, a loro dire, sangue del
ragazzo.
Come previsto, infatti, un nugolo di spiriti gli si presentò
davanti in pochi secondi
“GYAAAAA!!!! MALEDETTO perché la tua aura non li
scaccia” urlò voltandosi verso Doumeki che
però non era al suo fianco come il ragazzo pensava.
“Cos…? Ma dove?” si guardò
intorno mentre il panico di essere da solo saliva. Fortunatamente lo
vide presto. Era rimasto indietro, ancorato sui piedi con lo sguardo
rivolto al cimitero.
Watanuki si affrettò e tornò sui suoi passi per
avvicinarsi all’odiato, ma utile compagno e non appena gli fu
vicino gli spiriti si dissolsero.
“Fiuuu” lasciò uscire un respiro
sollevato e raccolto un po’ di fiato:
“BRUTTO STUPIDO!!!! NON DOVRESTI PROTEGGERMI??? INVECE TE NE
STAI QUI IMPALATO A GUARDARE CHISSA’ CHE, MENTRE IO MI FACCIO
MANGIARE VIVO DA QUELLI????EHI MI STAI ASCOLTANDO????”
A quanto pareva non lo stava affatto ascoltando… non aveva
nemmeno commentato con il suo solito “casinista”
che ormai era diventata la parola più pronunciata da
Doumeki. Una delle poche che il ragazzo regalava al
mondo…Perché essendo cresciuto in un tempio
Doumeki era effettivamente un ragazzo dalle poche, pochissime parole,
ma nonostante ciò non mancava mai di commentare le sfuriate
dell’amico. In quel momento invece dalle sue labbra non era
uscito alcun suono…
Ben presto il viso infuriato di Watanuki lasciò posto ad una
espressione interrogativa in cui chi conosceva il ragazzo avrebbe
scortò sicuramente anche una goccia di preoccupazione che
aumentò quando, anche dopo averlo chiamato una seconda
volta, Doumeki non gli rispose.
“Ehi cos’hai? Mi senti? Ehi? Doumeki”
questa volta accompagnò le sue parole ad un delicato tocco
sulla spalla dell’amico.
Quel gesto, per quanto leggero, sembrò bastare per
risvegliare Doumeki dal suo stato di intesa riflessione.
“Eh?” si voltò verso Watanuki
“hai detto qualcosa?”
“Ah bentornato tra noi!- commentò ironico il
ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso – CERTO CHE HO
DETTO QUALCOSA!!!! MA TU ERI TROPPO IMPEGNATO A STARE IMPALATO COME UNO
STUPIDO MENTRE IO ME LA VEDEVO CON GLI SPIRITI” concluse
sbruffando e incrociando le braccia sul petto
“Eh?” la cosa aveva allarmato l’arciere
che questa volta si era completamente girato verso Watanuki
ispezionandolo con lo sguardo “ Ti hanno fatto
qualcosa?” aggiunse con tono interrogativo che sembrava
richiedere un’immediata risposta
“Tsk, non è che tu sia indispensabile, cosa credi?
Sto benissimo! Ti faccio presente che so cavarmela anche da
solo!” gli spiattellò in faccia il giovane
“e allora dovresti finirla di chiamarmi ogni volta che sei
nei guai!” lo imbeccò l’altro
riprendendo a camminare
“CHE HAI DETTO???? GUARDA CHE SE FOSSE PER ME NON TI
CHIAMEREI DI CERTO!!! E’ YUUKO-SAN CHE MI OBBLIGA A
CHIAMARTI… E VISTO CHE IO DEVO GIA’ SOPPORTARE LA
TUA PRESENZA POTRESTI ALMENO FARE IL TUO LAVORO E SCACCIARE QUEGLI
SPIRITI INVECE DI …”
“Scusa”
Bastò quella parola per zittire di colpo tutta
l’ira che Watanuki aveva in corpo. Si bloccò con
le braccia alzate e rimase a fissare la schiena dell’altro.
Rimasero entrambi fermi per pochi minuti come fossero stati in una
fotografia, immobili, con solo il vento e un lontano vociare di bambini
come sottofondo. Il corso del tempo riprese quando il ragazzo di spalle
si voltò verso l’amico.
“beh andiamo?” chiese
“eh? Ah si” rispose il giovane evitando lo sguardo
di Doumeki. Era chiaro perfino a se stesso che questa volta fosse lui
ad avere torto. Nessuno obbligava l’arciere a proteggerlo, lo
faceva di propria sponte chissà per quale motivo e senza
chiedere poi molto in cambio…Cos’è un
bento contro la prospettiva di fare da scudo umano a qualcuno che dice
continuamente di odiarti…
“e adesso mi chiede pure
scusa…è proprio un idiota”
Mentre questi pensieri gli affollavano la testa, il negozio di Yuuko
cominciò a vedersi e pochi passi dopo i due arrivarono
davanti al cancello d’entrata.
“mancano 5 minuti alle 15” commentò
Doumeki dando un’occhiata all’orologio
“Tsk, te l’avevo detto che era una
scorciatoia” fece il saccente l’altro
“a che ora dobbiamo occuparci del lavoro per Yuuko-san
domani?” chiese l’arciere per nulla impressionato
dalla scenata di superiorità di Watanuki
“umph…non lo so. Yuuko-san ha detto di tenerci
tutta la giornata libera…”
Doumeki riflettè qualche secondo
“…capisco” disse subito dopo. Detto
questo si avviò per la sua strada ma fu bloccato dalla voce
dell’amico
“Doumeki” lo chiamò. E quando questo si
girò verso di lui, si vide lanciar un pacchetto che prese al
volo e su cui pose uno sguardo interrogativo che subito rivolse a
Watanuki
“Sono biscotti che Yuuko-san mi ha chiesto di prepararle e ne
ho fatti troppi…tutto li” disse sbrigativo il
ragazzo mentre richiudeva la borsa da dove aveva estratto il pacchettino
“mah…se lo dici tu” ripose pacatamente
il giovane arciere mentre apriva il pacchetto,ma non fece a tempo a
assaggiarne il contenuto che Watanuki aggiunse puntando il dito verso
di lui
“E COMUNQUE NON SEI TU QUELLO CHE SI DEVE SCUSARE”
e con questo concluse la conversazione entrando come un razzo
all’interno del negozio
Doumeki rimase per un momento perplesso dalle parole del amico, ma
subito capì a cosa si stesse riferendo e il suo viso si
tinse di un mezzo sorriso.
“Ahh --- allora è per quello”
pensò rivolgendo nuovamente lo sguardo ai biscotti e
addentandone uno.
“ottimi … come sempre”
#**#
“Yuuko-san, il lavoro di domani… sarà
pericoloso?”
Yuuko abbassò il bicchier di sakè per rivolgere
la sua attenzione al suo tuttofare
“perché lo chiedi?vuoi davvero saperlo?”
Watanuki sentì un brivido lungo la schiena nel guardare il
viso della sua datrice di lavoro
“NO! – ci ripensò - conoscendola mi
farebbe pagare per la risposta, quindi, no, non lo voglio sapere.
Faccia finta che non le abbia chiesto nulla” disse convinto
mentre tornava a raccogliere i piatti dalla tavola
“potrebbe essere pericoloso. – rispose ugualmente
Yuuko – ma se sarai con Doumeki-kun non avrai nulla di cui
temere” rise la donna scolandosi in un sol sorso il contenuto
del bicchiere
“È PROPRIO QUELLO CHE VORREI EVITARE!!!”
esplose il giovane ragazzo “ POSSIBILE CHE SIA SEMPRE
OBBLIGATO A ANDARE IN MISSIONE CON LUI?”
La donna non rispose, ma cominciò a ridere ancora
più rumorosamente, mandando ancor di più su tutte
le furie il povero ragazzo che con le risa di sottofondo
finì i suoi ultimi lavori domestici al negozio.
Arrivò presto l’ora di tornare a casa, ma mentre
stava per infilarsi il cappotto le parole di Yuuko lo fermarono
“resta per questa notte Watanuki”
“Eh? Perché – chiese allarmato il
ragazzo – sta per succede qualcosa?”
Yuuko sia avvicinò a lui e delicatamente prese tra le sue
lunghe dita il mento di Watanuki sussurrando
“Chissà…e poi…”
Watanuki deglutì aspettando che la donna concludesse la
frase
“domani vorrei mangiare dei pancake” sorrise Yuuko
allontanandosi dal ragazzo
“EHHHHHH???? SOLO PER QUELLO???? YUUKO-SANNNN!!” si
infuriò pochi secondi dopo il giovane.
“ahaha, Watanuki è arrabbiato” finse uno
sguardo spaventato la giovane maga,subito affiancata da Maru e Moro che
prontamente si unirono a lei ripentendo le sue parole.
“Watanuki è arrabbiato… Watanuki
è arrabbiato” cantilenarono le due ragazzine
imitando la loro padrona sulla cui spalla Mokona saltellava divertito.
“ LEI È UNA MALEDETTA EGOISTA YUUKO-SAN”
urlò Watanuki mentre riappendeva il cappotto
all’attaccapanni e ripresa la sua borsa si diresse verso la
stanza che ormai era diventata la “sua” stanza
Non appena il ragazzo fu lontano Yuuko smise di ridere e appoggiatasi
al muro soffiò fuori il fumo aspirato dalla sua lunga pipa
“Sogni d’oro Watanuki…che la notte ti
porti consiglio” disse mentre il suo viso veniva circondando
dal fumo…