Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ArashiStorm    11/02/2011    0 recensioni
[old fic]
Potrà mai Shikuza incontrare suo nonno ancora una volta?
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka Doumeki, Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Yūko Ichihara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Titolo: Triste Dolcezza
Rating: verde
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note: spoiler fino al volume 10 nei prossimi capitoli

Capitolo 1


“io mi domando perché siamo sempre noi due da soli…”

“Kunogi doveva concludere la riunione” sentenziò inespressivo Doumeki

“LO SO BENISSIMO!!! E infatti mi sto lamentando!”

Come previsto la sfuriata di Watanuki non impressionò minimamente il giovane arciere che continuò a camminare come nulla fosse… Ciò non fermò comunque le lamentele di Watanuki che ad ogni passo trovava modo di ricordare all’altro quando non sopportasse la sua compagnia.

“Ehi a che ora devi essere da Yuuko-san?” lo interruppe Doumeki guardando l’orologio

“Eh? Alle 3 perché?”

“manca meno di un quarto d’ora, se non ti muovi arriverai in ritardo” lo informò l’arciere

“COOOSA??? OH CAVOLO!!! SE ARRIVO TARDI YUUKO-SAN È CAPACE DI AUMENTARMI IL DEBITO!!!” urlò così forte il ragazzo da riuscire ad informare della cosa tutto il vicinato

“Ma che casino!” commentò Doumeki portandosi le mani alle orecchie nel tentativo di proteggere il suo sensibile udito

“Presto seguimi, possiamo prendere una scorciatoia…” disse il tuttofare di Yuuko cominciando a correre

L’altro ragazzo non potè far altro che seguire l’amico mentre questo si infilava in una viuzza attraverso le case

“Ma che strada stai facendo? Non siamo mai venuti da questa parte…” notò l’arciere mentre senza fatica si affiancava nella corsa al ragazzo scalmanato.

“Lo so benissimo- rispose – ma adesso non posso farne a meno, se fossimo andati per la solita strada non sarei mai riuscito ad arrivare in tempo… ho sempre evitato questa strada ma andando di qui ci si sta la metà del tempo”

“L’hai sempre evitata? Perché?”

“…”

Watanuki non rispose, ma Doumeki ebbe presto la risposta alla sua domanda davanti ai suoi occhi.
Erano infatti sbucati in un luogo che per il piccolo cuoco doveva essere decisamente pericoloso. Erano arrivati davanti al cimitero…

#**#

Watanuki come per riflesso condizionato accelerò il passo, il cimitero era sempre pieno di spiriti di ogni sorte, alcuni malvagi e alcuni no, ma tutti attirati dal gustoso, a loro dire, sangue del ragazzo.

Come previsto, infatti, un nugolo di spiriti gli si presentò davanti in pochi secondi

“GYAAAAA!!!! MALEDETTO perché la tua aura non li scaccia” urlò voltandosi verso Doumeki che però non era al suo fianco come il ragazzo pensava.

“Cos…? Ma dove?” si guardò intorno mentre il panico di essere da solo saliva. Fortunatamente lo vide presto. Era rimasto indietro, ancorato sui piedi con lo sguardo rivolto al cimitero.
Watanuki si affrettò e tornò sui suoi passi per avvicinarsi all’odiato, ma utile compagno e non appena gli fu vicino gli spiriti si dissolsero.

“Fiuuu” lasciò uscire un respiro sollevato e raccolto un po’ di fiato:

“BRUTTO STUPIDO!!!! NON DOVRESTI PROTEGGERMI??? INVECE TE NE STAI QUI IMPALATO A GUARDARE CHISSA’ CHE, MENTRE IO MI FACCIO MANGIARE VIVO DA QUELLI????EHI MI STAI ASCOLTANDO????”

A quanto pareva non lo stava affatto ascoltando… non aveva nemmeno commentato con il suo solito “casinista” che ormai era diventata la parola più pronunciata da Doumeki. Una delle poche che il ragazzo regalava al mondo…Perché essendo cresciuto in un tempio Doumeki era effettivamente un ragazzo dalle poche, pochissime parole, ma nonostante ciò non mancava mai di commentare le sfuriate dell’amico. In quel momento invece dalle sue labbra non era uscito alcun suono…

Ben presto il viso infuriato di Watanuki lasciò posto ad una espressione interrogativa in cui chi conosceva il ragazzo avrebbe scortò sicuramente anche una goccia di preoccupazione che aumentò quando, anche dopo averlo chiamato una seconda volta, Doumeki non gli rispose.

“Ehi cos’hai? Mi senti? Ehi? Doumeki” questa volta accompagnò le sue parole ad un delicato tocco sulla spalla dell’amico.

Quel gesto, per quanto leggero, sembrò bastare per risvegliare Doumeki dal suo stato di intesa riflessione.

“Eh?” si voltò verso Watanuki “hai detto qualcosa?”

“Ah bentornato tra noi!- commentò ironico il ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso – CERTO CHE HO DETTO QUALCOSA!!!! MA TU ERI TROPPO IMPEGNATO A STARE IMPALATO COME UNO STUPIDO MENTRE IO ME LA VEDEVO CON GLI SPIRITI” concluse sbruffando e incrociando le braccia sul petto

“Eh?” la cosa aveva allarmato l’arciere che questa volta si era completamente girato verso Watanuki ispezionandolo con lo sguardo “ Ti hanno fatto qualcosa?” aggiunse con tono interrogativo che sembrava richiedere un’immediata risposta

“Tsk, non è che tu sia indispensabile, cosa credi? Sto benissimo! Ti faccio presente che so cavarmela anche da solo!” gli spiattellò in faccia il giovane

“e allora dovresti finirla di chiamarmi ogni volta che sei nei guai!” lo imbeccò l’altro riprendendo a camminare

“CHE HAI DETTO???? GUARDA CHE SE FOSSE PER ME NON TI CHIAMEREI DI CERTO!!! E’ YUUKO-SAN CHE MI OBBLIGA A CHIAMARTI… E VISTO CHE IO DEVO GIA’ SOPPORTARE LA TUA PRESENZA POTRESTI ALMENO FARE IL TUO LAVORO E SCACCIARE QUEGLI SPIRITI INVECE DI …”

“Scusa”

Bastò quella parola per zittire di colpo tutta l’ira che Watanuki aveva in corpo. Si bloccò con le braccia alzate e rimase a fissare la schiena dell’altro. Rimasero entrambi fermi per pochi minuti come fossero stati in una fotografia, immobili, con solo il vento e un lontano vociare di bambini come sottofondo. Il corso del tempo riprese quando il ragazzo di spalle si voltò verso l’amico.

“beh andiamo?” chiese

“eh? Ah si” rispose il giovane evitando lo sguardo di Doumeki. Era chiaro perfino a se stesso che questa volta fosse lui ad avere torto. Nessuno obbligava l’arciere a proteggerlo, lo faceva di propria sponte chissà per quale motivo e senza chiedere poi molto in cambio…Cos’è un bento contro la prospettiva di fare da scudo umano a qualcuno che dice continuamente di odiarti…

“e adesso mi chiede pure scusa…è proprio un idiota”

Mentre questi pensieri gli affollavano la testa, il negozio di Yuuko cominciò a vedersi e pochi passi dopo i due arrivarono davanti al cancello d’entrata.

“mancano 5 minuti alle 15” commentò Doumeki dando un’occhiata all’orologio

“Tsk, te l’avevo detto che era una scorciatoia” fece il saccente l’altro

“a che ora dobbiamo occuparci del lavoro per Yuuko-san domani?” chiese l’arciere per nulla impressionato dalla scenata di superiorità di Watanuki

“umph…non lo so. Yuuko-san ha detto di tenerci tutta la giornata libera…”

Doumeki riflettè qualche secondo

“…capisco” disse subito dopo. Detto questo si avviò per la sua strada ma fu bloccato dalla voce dell’amico

“Doumeki” lo chiamò. E quando questo si girò verso di lui, si vide lanciar un pacchetto che prese al volo e su cui pose uno sguardo interrogativo che subito rivolse a Watanuki

“Sono biscotti che Yuuko-san mi ha chiesto di prepararle e ne ho fatti troppi…tutto li” disse sbrigativo il ragazzo mentre richiudeva la borsa da dove aveva estratto il pacchettino

“mah…se lo dici tu” ripose pacatamente il giovane arciere mentre apriva il pacchetto,ma non fece a tempo a assaggiarne il contenuto che Watanuki aggiunse puntando il dito verso di lui

“E COMUNQUE NON SEI TU QUELLO CHE SI DEVE SCUSARE” e con questo concluse la conversazione entrando come un razzo all’interno del negozio

Doumeki rimase per un momento perplesso dalle parole del amico, ma subito capì a cosa si stesse riferendo e il suo viso si tinse di un mezzo sorriso.

“Ahh --- allora è per quello”

pensò rivolgendo nuovamente lo sguardo ai biscotti e addentandone uno.

“ottimi … come sempre”

#**#


“Yuuko-san, il lavoro di domani… sarà pericoloso?”

Yuuko abbassò il bicchier di sakè per rivolgere la sua attenzione al suo tuttofare

“perché lo chiedi?vuoi davvero saperlo?”

Watanuki sentì un brivido lungo la schiena nel guardare il viso della sua datrice di lavoro

“NO! – ci ripensò - conoscendola mi farebbe pagare per la risposta, quindi, no, non lo voglio sapere. Faccia finta che non le abbia chiesto nulla” disse convinto mentre tornava a raccogliere i piatti dalla tavola

“potrebbe essere pericoloso. – rispose ugualmente Yuuko – ma se sarai con Doumeki-kun non avrai nulla di cui temere” rise la donna scolandosi in un sol sorso il contenuto del bicchiere

“È PROPRIO QUELLO CHE VORREI EVITARE!!!” esplose il giovane ragazzo “ POSSIBILE CHE SIA SEMPRE OBBLIGATO A ANDARE IN MISSIONE CON LUI?”

La donna non rispose, ma cominciò a ridere ancora più rumorosamente, mandando ancor di più su tutte le furie il povero ragazzo che con le risa di sottofondo finì i suoi ultimi lavori domestici al negozio.

Arrivò presto l’ora di tornare a casa, ma mentre stava per infilarsi il cappotto le parole di Yuuko lo fermarono

“resta per questa notte Watanuki”

“Eh? Perché – chiese allarmato il ragazzo – sta per succede qualcosa?”

Yuuko sia avvicinò a lui e delicatamente prese tra le sue lunghe dita il mento di Watanuki sussurrando

“Chissà…e poi…” Watanuki deglutì aspettando che la donna concludesse la frase

“domani vorrei mangiare dei pancake” sorrise Yuuko allontanandosi dal ragazzo

“EHHHHHH???? SOLO PER QUELLO???? YUUKO-SANNNN!!” si infuriò pochi secondi dopo il giovane.

“ahaha, Watanuki è arrabbiato” finse uno sguardo spaventato la giovane maga,subito affiancata da Maru e Moro che prontamente si unirono a lei ripentendo le sue parole.

“Watanuki è arrabbiato… Watanuki è arrabbiato” cantilenarono le due ragazzine imitando la loro padrona sulla cui spalla Mokona saltellava divertito.

“ LEI È UNA MALEDETTA EGOISTA YUUKO-SAN” urlò Watanuki mentre riappendeva il cappotto all’attaccapanni e ripresa la sua borsa si diresse verso la stanza che ormai era diventata la “sua” stanza

Non appena il ragazzo fu lontano Yuuko smise di ridere e appoggiatasi al muro soffiò fuori il fumo aspirato dalla sua lunga pipa

“Sogni d’oro Watanuki…che la notte ti porti consiglio” disse mentre il suo viso veniva circondando dal fumo…


  
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