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Autore: _Sihaya    11/02/2011    1 recensioni
[Riveduta e corretta]
Quale minaccia incombe su Jage Town? Perchè Rukawa è tornato in città?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akagi Takenori, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Ryota Miyagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sihaya's Wild West'
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Capitolo 2 - Il traditore

Sihaya’s Wild West

(di _Sihaya)

 

- Riveduta e corretta -

 

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CAPITOLO 2 - IL TRADITORE

 

Rukawa, seduto al bancone, bevve in un unico sorso tutto il contenuto del proprio  bicchiere e finalmente si voltò a considerare gli altri presenti nella stanza.

 

Ryota incrociò il suo sguardo e strinse i pugni cercando di controllare la rabbia che lo stava divorando: non avrebbe parlato, non prima di sentire cosa lui avesse da dire.

 

Hisashi Mitsui ruppe il silenzio: “Chi non muore si rivede”.

 

Rukawa tirò le labbra in un impercettibile sorriso sarcastico. “Mh, Hisashi… sei rimasto in questo schifo di città, vedo… e dire che saresti potuto diventare qualcuno!” lo provocò.

 

Il giocatore di poker si alzò furioso, lanciandosi contro di lui, deciso a colpirlo: “Traditore! Vattene da qui! Questa città non ha più bisogno di te!”

 

Lo sceriffo lo bloccò con mano possente e lo minacciò con un'espressione più che eloquente.

 

L’altro tentò debolmente di reagire: “Ma Akagi! Hai sentito quello che ha detto?!”

 

“Calmati Hisashi,” ammonì lo sceriffo.

 

Rukawa si strinse nel mantello e guardò entrambi con indifferenza; si alzò e si diresse verso l’uscita.

 

Fu allora che Ayako trovò il coraggio di parlare. “N-non vorrai andartene di nuovo?” disse con voce strozzata.

 

Lui si fermò sulla porta, rimase in silenzio per qualche istante poi uscì definitivamente dal saloon.

 

All’interno calò un profondo silenzio. Nessuno osava fiatare.

 

Fu di nuovo Hisashi a parlare per primo. “Fortuna che Hana stava dormendo, o ne avremmo viste delle belle!” disse cercando di alleviare la tensione.

Ayako abbozzò un sorriso, grata per quel tentativo. “Il mio bar sarà salvo almeno fino a questa sera,” commentò per nulla tranquilla.

 

“Mitsui, avanzo di galera! Aiutami a portare fuori quest’alcolizzato!” ordinò lo sceriffo, e dopo che i due ragazzi ebbero trascinato Hanamichi fuori dal saloon, Ayako si appoggiò al bancone esausta, con la testa fra le mani.

 

“Aya, stai bene?”, chiese il vice sceriffo che era rimasto nel locale.

 

Lei lo guardò: “Sì, sto bene. Grazie Ryota… ora… vorrei solo rimanere un po’ sola”. 

 

Lui le sorrise dolcemente poi uscì dal saloon come lei gli aveva chiesto.

 

Quel bastardo non aveva alcun diritto di farti soffrire in quel modo, pensò.

 

Quando le porte del locale, illuminato dalla luce rossastra del tramonto, si chiusero dietro di lui, la ragazza si lasciò andare ad un pianto liberatorio.

 

Pianse calde lacrime trattenute troppo a lungo.

 

Aveva creduto, fino a quel momento, di essere riuscita a dimenticare, ma non era così. Il dolore si risvegliò acuto nel suo petto costringendola ad inginocchiarsi a terra. Nascosta dietro il bancone, strinse le ginocchia al petto e si passò le mani fra i capelli, scossa dai singhiozzi. 

 

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“Che cavolo è tornato a fare quel traditore bastardo?!”

 

Ryota era furioso. Colpì il tavolo dello sceriffo con un violento pugno e calciò con rabbia una sedia che finì a sbattere rumorosamente sul terreno.

 

“Ryota calmati, se Rukawa ha deciso di tornare avrà un buon motivo.”

 

Il ragazzo squadrò inferocito lo sceriffo. “Se ne è andato quando la città aveva più che mai bisogno di lui, tradendo la nostra fiducia e spezzando il cuore di Ayako… e tu credi che io ora stia qui ad aspettare in silenzio che lui faccia i suoi comodi e poi sparisca di nuovo?! Nossignore! Gli darò una lezione che non si dimenticherà, una lezione che avrei dovuto dargli già un anno fa!” gridò e poi uscì dall’ufficio sbattendo la porta; montò a cavallo e galoppò lontano, incontro al tramonto.

 

Lo sceriffo si appoggiò al tavolo rassegnato.

 

Come poteva chiedere al suo vice di fare finta di nulla dopo quello che aveva passato? Poteva immaginare la collera che lo invadeva fin dentro alle ossa.

 

Rukawa, consapevole del proprio talento, aveva lasciato Jage Town in cerca di fortuna. Li aveva piantati in asso in un difficile momento: il terribile Bill Hycoc e la sua banda avevano preso possesso della città terrorizzando gli abitanti; solo pochi erano gli uomini in grado di tenergli testa. Lui, il miglior pistolero della zona, avrebbe potuto batterlo in qualsiasi momento, ma se ne era andato, abbandonandoli al loro destino per diventare un cacciatore di taglie.

Era partito lasciando Ayako, la sua ragazza, senza nemmeno salutarla.

 

Akagi guardò fuori dalla finestra: la sera stava calando e il cielo, cosparso di nubi rossastre, prometteva un domani caldissimo; inspirò profondamente sperando che Ryota non si cacciasse in qualche guaio.

 

Continua…

 

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