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Autore: Kary91    12/02/2011    7 recensioni
Una raccolta di brevi frammenti di racconto ispirati alla meravigliosa colonna sonora di questo telefilm.
1. Chances . Five for fighting [Jeremy] 11. Cut. Plumb [Anna & Jeremy]
2. It is what it is. Lifehouse [Tyler] 12. How to save a life. The Fray [Damon da piccolo, Giuseppe Salvatore]
3. We'll be a dream. We the Kings [Elena & Matt] 13. Say (All I need). One Republic [Stefan]
4. Run. Leona Lewis [Vicki ] 14. Brave. Tawgs Salter [Caroline & Tyler]
5. All we are. Matt Nathanson [Damon & Elena] 15. Longest Night. Howie Day [Jules & Tyler]
6. Be there. Howie Day [Caroline & Stefan] 16. The weight of the world. Editors [Jeremy]
7. Losing your memory. Ryan Star [Tyler] 17. Skinny Love. Birdy [Jenna]
8. Time of our lives. Tyrone Wells [Elena & Jeremy] 18. broken Strings. James Morrison [John]
9. Love's to blame. Joel and Luke [Damon & Stefan] (Spoilers 2x12) 19. You haven't lost me yet (Caroline & Matt)
10. Only one. Alex Band [Alaric & Isobel]20. Echo. Jason walker (Matt&Vicki)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Jeremy Gilbert, Tyler Lockwood, Un po' tutti | Coppie: Anna/Jeremy, Caroline/Tyler, Damon/Elena
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'There's a light. There's the sun.'
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Pretend that you want it.

 

 

Call all your friends
Tell them I'm never coming back
'Cause this is the end
Pretend that you want it, don't react

The damage is done.

 

Losing your memory. Ryan Star

 

Tyler si accovacciò nell’erba fresca, fissando il vuoto con aria inespressiva.

Il silenzio della notte lo inebriava con rispetto, serbando devoto la presenza del suo riservato ospite.

 

Uno spiraglio di luna filtrava pallido attraverso le fronde degli alberi, minacciando e vegliando al tempo stesso il giovanotto dagli occhi spenti che si nascondeva da se stesso.

 

Il ragazzo inspirò debolmente, quasi si fosse stufato di dover inalare aria per rinvigorire il corpo.

 

Non aveva risposte, Tyler.

 

Né pensieri.

 

O un posto dove andare.

 

Il ragazzo si sollevò da terra ascoltando in frantumi il fruscio cospiratorio del vento, tentando di trarre consiglio da quel vociare concitato.

 

Un posto dove andare c’era, in realtà. Tyler lo sapeva.

 

Ma non era caldo. E non era candido.

 

E Tyler voleva il bianco: il bianco accecante del silenzio.

 

Il bianco delle nuvole che vagano leggere e senza meta.

 

Tyler desiderava il bianco di un sorriso: un ghigno affilato ma docile.

 

Bianco: bianco come un foglio ancora privo d’inchiostro e sbavature.  Bianco, perché non aveva voglia di soffermarsi a leggere. Non aveva voglia di riflettere.

 

Tyler accantonò in silenzio il tremore di una lacrima che aveva sorpreso all’orlo di una palpebra.

 

Realizzò che era giunto il momento di andare e si sollevò da terra, volgendo le spalle alla luna e al bisogno impellente di rifugiarsi fra le fronde di quegli alberi per il resto della notte.

 

Voleva andare a casa.

Cristo, desiderava solo quello.

 

Ma non funzionava più così.

 

Doveva andare.

 

E pretendere: pretendere di volerlo.

 

Un leggero alito di vento s’insinuò nel colletto della sua felpa, ad accentuare il gelo di quella notte:

la rigidità di un cammino che altri avevano tracciato per lui.

 

Tyler si voltò per l’ultima volta in direzione della radura, desiderando con tutte le forze di trovarsi fra le mura pallide e sgretolate della sua tenuta.

 

Solo, come lo era sempre stato.

 

Ma libero dalle intemperie e dal freddo.

Libero dal dolore che gli trafiggeva lo sterno rendendolo di vetro e vuoto: dannatamente vuoto.

 

Tyler chiuse gli occhi e immaginò per un istante cosa sarebbe successo se solo si fosse sforzato di credere in qualcosa all’infuori della sua natura.

 

Se avesse provato a combattere per tenersi stretta la sua vecchia vita.

 

Forse, si ritrovò a pensare, sarebbe riuscito a recuperare un barlume di luce.

 

Forse lei, gli avrebbe teso la mano.

 

E lui l’avrebbe presa fra le sue.

 

Se le stringeva al petto ora, quelle mani.

 

E tremava, Tyler.

 

Perché era tardi.

 

Troppo tardi.

 

 

Le lacrime ricaddero tremule su uno zigomo, mentre lo sguardo rassegnato di Tyler individuava il grigio di un camper fra le fronde.

 

Era troppo tardi per chiedere scusa.

 

Tyler: I didn't know what to do.
Caroline: You help your friend.
That's what you do.

Tyler: I'm sorry.
Caroline: No. It's too late. Because we are not friends anymore.

2x13. Daddy Issues.

 

Nota dell’autrice.

 

Ed eccomi nuovamente qui: a rompervi le scatole con l’ennesima one-shot.

Ma sappiate che la colpa non è mia: la colpa è della spettacolare colonna sonora di questo altrettanto spettacolare telefilm che mi riempie la testa di flash sui vari personaggi.

Questa canzone in particolare, mi ha fatto commuovere sin dalle prime note e ho deciso immediatamente che avrei dovuto scriverci qualcosa sopra. La mia scelta era inizialmente caduta sia su Tyler che su Damon (volevo dividere la storia in due con entrambi punti di vista). Ma poi ho deciso di occuparmi solamente di Tyler (è il personaggio di cui mi viene più facile scrivere). Chi lo sa, magari prima o poi arriverà anche l’introsprettiva su Damon.

Come al solito ringrazio tutte le splendide persone che hanno lasciato un commento allo scorso capitolo (vi voglio bene <3) e tutti coloro che hanno inserito questa raccolta fra le seguite, le ricordate e i preferiti. Ci terrei davvero tanto a sentire anche il vostro parere, perciò vi aspetto!^^

 

Un abbraccio

 

Laura

   
 
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