The Ultimate
Catastrophes 4 The GazettE
Uruha & Yeijiro (as
special guests, sisters Watanabe) - Just A Word
2 febbraio 2010
Yeijiro
C’era qualcosa che evidentemente le era sfuggito.
Altrimenti come si spiegava il nervosismo di Uruha e il fatto che,
all’alba delle 15.00, fossero già sotto casa di Ruki e Kochiyo quando
l’appuntamento era alle 15.30?
«Urupon, ma…»
«Reita mi ha detto di trovarmi qui alle 15.00, era dannatamente serio.
Mi ha detto di non salire prima del suo arrivo. Non so altro. Ruki è anche più
giovane di lui, kso, cosa si agita in quella testa?»
Si trovò a sorridere divertita.
Era quel particolare che faceva sentire al sicuro Ruki, era risaputo.
Uruha si accese una sigaretta. «Hai freddo?» chiese.
«Se vuoi scaldarmi, non rifiuto l’offerta.»
Il suo fidanzato tese una mano verso di lei, «Vieni un po’ qui tu…»
Si nascose fra le sue braccia ridendo.
Uruha la seguì nella risata abbracciandola.
地獄 § 地獄 § 地獄 § 地獄
Hell
Il suo fidanzato le aveva dato l’ennesima prova di quanto fosse difficile
prenderlo totalmente alla sprovvista.
Tolto che aveva dovuto ripetergli quattro
volte che si trovava all’aeroporto di Tokyo, era partito da casa alle 2.00
di notte per andare a prenderla.
Si spostò praticamente addosso a lui avvolgendogli il braccio. Reita si
chinò su di lei e le posò un bacio sulla testa.
Avevano fatto l’amore da quando avevano messo piede in casa fino a due
e mezzo prima, quando le era venuto in mente che magari era il caso di avvisare le sue ane che era a Tokyo.
Quindi Reita aveva chiamato Aoi e Kai dicendogli che era senza
macchina, inventandosi una balla grandiosa per giustificare la cosa all’ultimo
tuffo e anticipando l’appuntamento di un’ora, e chiedendo se potevano trovarsi
a casa sua, così sarebbero partiti da lì.
Avuto l’assenso da entrambi, aveva telefonato ad Uruha avvisandolo che
si sarebbero trovati sotto casa di Ruki mezz’ora prima del previsto.
Il tutto senza toglierle le mani di dosso.
Non vedeva l’ora di rivedere anche Uruha, Yeijiro, Ruki e Kochiyo.
L’arrivo di Kai, Thunder, Aoi e Butterfly era stato a dir poco esilarante.
Lei si era nascosta in cucina per non farsi vedere subito e Aoi era
entrato in casa sul piede di guerra, per usare un eufemismo, vedendo anche Kai
lì.
Quando era apparsa nell’ingresso, il mondo si era fermato.
Le sue ane erano scoppiate a piangere e l’avevano presa d’assalto… Aoi
e Kai… non avrebbe potuto descrivere le loro espressioni neanche se fosse
rinata altre cento volte.
Dopo gli strangolamenti delle sue oneesan adorate, si era trovata
davanti proprio Aoi che l’aveva abbracciata quasi con le lacrime agli occhi.
Kai non era riuscito a spiccicare parola, ma il sorriso che aveva
stampato in faccia avrebbe potuto mandare in vacanza il Sole.
Aveva ripetuto anche a loro cosa era successo, cioè che aveva
incredibilmente sistemato la tesi due giorni prima, tre professori si erano
ammalati lasciando scoperte le lezioni… e lei era saltata sul primo aereo per
Tokyo, senza avere il tempo di avvisare nessuno.
Reita si era premurato di ripeterle che poteva saltare sul primo aereo
per Tokyo tutte le volte che voleva, scatenando altre risate.
Avevano preso il caffè e poi, dopo che Butterfly aveva risistemato il
trucco anche a Thunder, si erano messi in macchina per raggiungere casa di
Ruki.
Reita aveva preso
posto nel sedile posteriore tirandosi dietro lei e il regalo per Ruki. Pardon.
Il regalo e la sorpresa.
Per tutti.
Di riflesso, Aoi si era messo alla guida e Butterfly aveva preso posto
nel sedile del passeggero. Ovviamente voltata verso di lei.
«Ti guardo e non ci credo» ripeté per l’ennesima volta la sua oneesan.
«Imouto, non potevi farci una sorpresa più bella.»
«Concordo» disse Aoi.
«Riparti fra tre giorni?» riprese Butterfly.
«Sì, ho l’aereo venerdì alle 19.00.»
«Aspetta che ti vedano Uruha e Ruki…» mormorò Aoi.
«Preparati a vedere Urupon in lacrime» l’avvisò Reita.
Annuì serrando la stretta intorno al suo fidanzato che le rese il
gesto.
YEI ɰ YEI ɰ YEI ɰ YEI
Uruha
Detestava
cordialmente fare le cose e non sapere perché le faceva.
Anche il semplice guardare
Ruki bendato sul palco quando cantava lo avvolgeva in un senso di inquietudine
che non lo lasciava fino a quando l’amico non tornava a guardare il mondo.
Pensava che quella
fosse una delle cose più coraggiose mai fatte da quel ragazzo. Bendarsi davanti
a centinaia di persone.
Yeijiro si era
accoccolata contro di lui e se non altro il calore che emanavano insieme era
abbastanza per tenere lontano il freddo.
Il problema comunque
quel giorno era un altro.
Il tono della voce di Reita lo aveva confuso.
Cosa poteva essere successo per anticipare di mezz’ora l’appuntamento??
Faceva un freddo blu, cazzo.
«Ma… non sono le macchine di Aoi e Kai, quelle?» chiese improvvisamente
Yeijiro.
Si voltò verso la direzione di marcia e vide chiaramente la macchina di
Kai che stava parcheggiando a quattro o cinque metri da loro.
«Ma che cazzo…» cominciò incredulo.
Erano tutti lì??
«Oh per la potenza di Amat…
NON CI CREDO!!!!!» esplose improvvisamente Yeijiro.
La sentì staccarsi con uno strattone e la vide partire di corsa con un
grido di gioia.
Rimase talmente spiazzato da non riuscire a mettere a fuoco cosa aveva
davanti.
Reita.
Butterfly.
Per la potenza di tutti i Kami-gami…
Riconobbe quei capelli appena li vide, ma il suo cervello sembrava
essersi inceppato.
Bon Bon riemerse dall’abbraccio di una Yeijiro in lacrime e puntò gli
occhi su di lui. «Urupon?» lo chiamò.
Cominciò a piangere come un cretino senza riuscire a spiccicare parola.
Con tre falcate le arrivò davanti e la sollevò di peso per
abbracciarla, «Dimmi che non sto sognando…»
Fu quasi un lamento.
«Sono qui Urupon!» esclamò felice Bon Bon abbracciandolo «Mi sono
liberata improvvisamente dalle lezioni e sono saltata sul primo aereo! Rei è
partito da casa alle 2.00 stanotte per venirmi a prendere all’aeroporto!»
Si rese conto di aver riperso il dono della parola.
Rimase abbracciato a lei.
«Come stai?» chiese in un bisbiglio Bon Bon.
Inghiottì a vuoto e aprì bocca.
Niente.
Riprovò.
«Adesso sto semplicemente da dio…» farfugliò, «Kami, ti ho fra le
braccia e non ci credo…»
Si separò appena da lei e Bon Bon gli asciugò le lacrime con un gesto
della mano. «Sono felice di rivederti Urupon, mi sei mancato.»
Nuove lacrime si gettarono sulle guance. «Anata mo mi sei mancata.»
Tornarono ad abbracciarsi.
«Uruha?»
La voce di Kai lo riscosse.
«Dobbiamo salire, siamo già in ritardo di dieci minuti.»
Dieci minuti?? Kami-gami, il tempo ha
messo il turbo!
«Ma Ruki non sa che…?» cominciò.
Reita scosse la testa. «Neanche Watanabe-sama lo sa ancora. Tant’è che
stasera usciti di qui andiamo subito da lui.»
Annuì.
La posò a terra ma le cinse la vita con un braccio.
«Andiamo. Parlate voi al citofono, perché Ruki mi sente di sicuro dalla
voce che sto piangendo.»
Non ci credo…
雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷 ð 雷
Thunder
Era uno dei giorni più belli della sua vita.
La guardava, al fianco di Uruha che non riusciva a staccarsi da lei, e
non ci credeva.
Non aveva semplicemente una imouto. Aveva una continua fonte di gioia.
«Ruki impazzirà di gioia quando ti vedrà» predisse Yeijiro. «E
preparati perché anche Kochiyo si scioglierà in lacrime.»
Butterfly con pochi gesti sistemò un trucco che era stato spazzato via
da un torrente di lacrime. Yeijiro la ringraziò con uno sguardo.
La sua imouto stava annuendo, «A proposito, voi due, congratulazioni»
disse.
Uruha sorrise e la strinse a sé. «Arigatou Bon Bon. Abbiamo già
calcolato che sicuramente sarai tornata a Tokyo in pianta stabile per quella
data.»
«Sarei tornata comunque» gli
rese noto.
L’ascensore si fermò e le porte si aprirono.
Aoi e Butterfly uscirono per primi.
Kai la prese per mano e lo seguì docile.
La porta dell’appartamento era aperta e apparve Kochiyo sulla soglia.
«Ben arriv…!!»
Il sorriso sfiorì sulle sue labbra.
L’espressione si fece sbalordita.
La vide staccarsi dalla porta e gettarsi verso Hell mentre silenziose
lacrime già le rigavano le guance.
Aoi bloccò per un pelo la porta prima che si richiudesse.
La padrona di casa arrivò alla sua imouto che singhiozzava.
Hell le sussurrò qualcosa, ma Kochiyo non riuscì a calmarsi se non dopo
qualche istante.
«Il festeggiato esce a controllare cosa succede» predisse Reita.
Passò vicino alla fidanzata e fu il primo a varcare la soglia, seguito
da Aoi e Butterfly.
«Ah, stavo venendo a controllare che stavate combinando!» esordì la
voce di Ruki «Dove avete messo la mia fidanzata?» s’informò poi.
«Otanjobi omedeto, eh??» esordì Reita con il suo solito stile.
Hell ridacchiò.
Uruha sembrò finalmente riprendere il controllo del suo corpo e si allontanò
da Hell.
Prese Yeijiro per mano e sparirono oltre la soglia.
«Andiamo anche noi?» propose Kai in un sussurro nel suo orecchio.
«Certo…»
Appena entrata si rese conto che c’erano già i genitori di Ruki e Fujio
con la moglie.
«Kouyou, ma che hai fatto? Hai gli occhi rossi!» stava dicendo Ruki.
«Ma niente. E’ il freddo» disse Uruha.
«Sa di balla da qui a Boston» lo informò il vocalist con un
sopracciglio alzato.
Reita scoppiò a ridere, «Ultimamente adori quella città, vero??»
Ruki rivolse la stessa espressione al bassista. «Cosa kso avete
combi…?»
Kochiyo rientrò in quel momento.
«Itoshii???» esplose Ruki vedendola asciugarsi gli occhi «Ma che
succede???»
«Colpa mia, Taka-chan» disse la sua imouto un attimo prima di entrare.
蝶 † 蝶 † 蝶 † 蝶 † 蝶 † 蝶
Butterfly
Per cinque secondi buoni, Ruki restò immobile.
Cristallizzato.
La sua bocca si aprì lentamente, spalancandosi senza un suono.
A lei veniva ancora da piangere al solo pensiero di averla lì.
«Non… non… per la pietà di Amaterasu…» farfugliò Ruki, poi partì.
Si allacciò in un abbraccio da manuale con la sua imouto.
«Non ci credo non ci credo non ci credo…» lo sentì ripetere come un disco
rotto.
Hell scoppiò a ridere, «Otanjobi omedeto…»
Si separò appena da lei e le prese il viso fra le mani. «Dimmi che non
sto sognando… dimmelo Seiko» disse con voce rotta.
Kochiyo ricominciò a piangere, e Yeijiro con lei.
«Non stai sognando.»
Inutile dire che lei e Thunder non si fecero ripetere l’invito.
«Oh Cielo…» mormorò Fujio.
«E’ tornata a sorpresa stanotte» spiegò Reita, anticipando la sua
imouto che avrebbe dovuto ripeterlo per il festeggiato e la sua famiglia. «Ha
sistemato la tesi, l’ha consegnata e ha saputo che tre professori si sono
ammalati. E’ partita in fretta e furia senza avvisare nessuno. Quando mi è
squillato il cellulare stanotte alle 2.00 lì per lì mi è preso un colpo… ma non
è stato niente in confronto a quando mi ha detto di essere all’aeroporto di
Tokyo…»
Uruha scoppiò a ridere, «Quante volte ha dovuto ripetertelo prima che ti
convincessi?» s’informò.
«Quattro» rispose Reita con un sorriso. «E fino a quando non l’ho avuta
fra le braccia, comunque non ci ho creduto.»
Uruha abbracciò il suo migliore amico, «Dei Ryo, sono così felice…!!!!»
Reita rispose all’abbraccio scompigliandogli i capelli.
«Non potevi fargli regalo più bello, Hell» mormorò Kochiyo. «Quando l’ho
vista sul pianerottolo ho pensato di avere le allucinazioni!» aggiunse ancora
sconvolta a chi non lo sapeva neanche lei.
«Itoshii…»
Aoi le passò un fazzoletto.
«Arigatou itoshii…» mormorò prendendolo.
Sentì un braccio avvolgerle la vita e riconobbe il profumo di Thunder
ancora prima di voltarsi.
Rese l’abbraccio alla sua imouto.
«Fatti guardare…» mormorò Ruki allontanandosi di nuovo da Hell, «non
riesco a credere ai miei stessi occhi. Quando pensi di ripartire?»
«Venerdì alle 19.00» rispose Hell.
Le mani di Ruki si intrecciarono con quelle della sua imouto.
Lo vide annuire, «Puoi fermarti qui oggi pomeriggio o vai subito da tuo
padre?»
Sorrise senza volerlo.
«E’ il tuo compleanno Takanori, oggi. Vado da daddy stasera con le mie
oneesan e relativi fidanzati.»
«Domani sarai proprietà della tua famiglia» predisse Kochiyo, «ma pensi
che giovedì o venerdì prima che tu parta possiamo stare insieme?»
«Sicuro» rispose Thunder per lei.
«Ah, prima che mi scordi» disse Aoi. «Otanjobi omedeto!!» disse
tendendo a Ruki la busta con il loro regalo.
Scoppiarono tutti a ridere e Ruki si separò definitivamente da Hell per
essere circondato dai quattro ragazzi.
Thunder la tirò per un braccio e, aggirando il gruppetto, arrivarono
alla imouto, circondandola.
«Imouto, non so come ringraziarti per tutto questo» mormorò Thunder,
«mi sembra un sogno…»
«Anche a me.»
Si serrarono in un abbraccio.
YEI ɰ YEI
ɰ YEI ɰ YEI
Yeijiro
«La guardo e non ci
credo…» mormorò Kochiyo ancora sconvolta.
Ruki era stato
circondato da tutti e quattro, Butterfly e Thunder avevano stretto Hell in un
abbraccio a tre.
«Yei-chan…
è veramente qui?» chiese la sua migliore amica «L’abbiamo nominata anche
stamani. Taka ha detto che sarebbe stato perfetto se…»
nuove lacrime le riempirono gli occhi.
«Beh…
allora è perfetto, no?»
In quel momento Hell
si separò dalle ane e andò verso Fujio che la fissava sbalordito.
«Lieta di rivederti,
Fujio.»
«Watashi mo Hell.
Credo di non aver mai visto Takanori così sorpreso e felice. Arigatou.»
«Ti garantisco che il
piacere è mio.»
Mentre Hell salutava
anche i genitori di Ruki e la moglie di Fujio, Ruki cominciò ad aprire i
regali.
Quando arrivò a quello
di Reita e Hell, lasciato rigorosamente per ultimo, si bloccò.
«Ryo, qual è il tuo?»
chiese con la testa mezza dentro al sacchetto.
«Ci vedi doppio? Io e
Hell abbiamo fatto un regalo unico come gli altri.»
«Veramente, no.»
«Quello impacchettato
è il regalo per te» s’inserì Hell tornando verso di loro. «La busta nera… beh, sono le copie della mia tesi, ancora non
discussa quindi assolutamente inedita, per voi.»
Rimasero tutti annichiliti… ma Ruki fu un fulmine a riprendersi dalla sorpresa… e fuggì in camera.
Chiudendosi anche probabilmente
a chiave dentro, stando al rumore della porta che sbatteva.
«Ma cosa…?» cominciò Uruha… poi
realizzò cosa aveva fatto l’amico «TAKANORI ESCI IMMEDIATAMENTE DI LI’‼‼» esplose.
«S’è portato dentro
tutte le copie?» chiese basito Aoi.
La classica conferma
dell’ovvio.
I quattro si
guardarono a vicenda, poi si riversarono lungo il corridoio.
«Taka apri la porta!» esplose Reita.
«La voglio vedere
watashi mo…» piagnucolò Uruha.
«Itoshii, ma perché
non me lo hai detto?» chiese Reita, ovviamente rivolto a Hell che già rideva.
«Perché era una
sorpresa per tutti…» fu la risposta.
«Oooohhhh
wow…‼» arrivò l’esclamazione di Ruki, anche se
ovattata, dall’interno della stanza.
«TAKA APRI QUESTA
PORTA!» esplose Aoi «Ma non è giusto! L’ho saputo per primo io!»
«Taka guarda che la butto
giù!» lo minacciò Reita.
«E aspettate un
momento! E’ il mio compleanno!» disse Ruki da dentro la camera.
«Vuoi arrivare al
prossimo?» chiese eloquentemente Reita.
«Aspettate…»
disse improvvisamente Kai.
Si fece spazio fra
Uruha, Aoi e Reita e arrivò alla porta. «Taka-chan…»
esordì con il tono del leader saggio e persuasivo «devono vederla anche Thunder
e Butterfly… pensa a questo…
Thunder potrebbe arrabbiarsi…»
In realtà Thunder
stava cercando disperatamente di non soffocare da come stava ridendo.
E non era la sola.
Ci furono secondi di
silenzio assoluto, poi si sentì la chiave girare nella toppa e la porta si
aprì.
Apparve un
mortificatissimo Ruki che tendeva con una mano quattro copie della tesi e una
copia se la teneva ben salda contro il torace in un abbraccio.
Kai prese
immediatamente una copia e si diresse verso Thunder, «Guarda‼!» esclamò
felice.
Seguito a ruota da
Aoi, che si diresse verso Butterfly, «Itoshii ce l’ho fatta!» annunciò
soddisfatto.
«Puffo» disse Reita
serissimo a Ruki… in quella che dal tono doveva
essere un’offesa… e prese la propria copia.
Uruha s’impossesso
dell’ultima. «Ma perché devi sempre essere così dannatamente impulsivo?» chiese.
«Volevo essere sicuro
di avere il tempo di guardamela con calma…» si difese
Ruki.
«Wow…»
mormorò Butterfly.
Stava guardando la
copertina e l’accarezzava con la mano.
«Copertina di seta?»
chiese Kai incredulo mentre Thunder a sua volta sembrava quasi cullare la copia
che aveva fra le mani.
Hell annuì.
«Rilegatura rigida rivestita in seta. Nella prima pagina ho fatto incidere a
rilievo su carta di riso il titolo della tesi in giapponese, nella seconda è
scritto in inglese sempre in rilievo su cartoncino. Tutto il resto è in carta
patinata da rivista, in giapponese a sinistra in inglese a destra. Ho fatto
diventare pazzi quei poveri ragazzi del negozio di rilegature. Ho pensato che
parlando di Visual Kei… il concetto di apparire doveva cominciare nel momento
in cui veniva presa in mano. Le foto che ho inserito saranno presentate come diapositive
mentre la discuto.»
«Stasera me la leggo
con calma» disse Ruki sorridente. «Itoshii, la leggiamo insieme, ok?» chiese a
Kochiyo che annuì prontamente.
«E’ un piccolo
capolavoro Hell» mormorò Kai. «La presentazione pesa sul voto finale?»
«Sì.»
Il ragazzo annuì,
come se capisse improvvisamente qualcosa.
«Ehm…
Taka, ti è piaciuto il regalo?» chiese Reita di punto in bianco.
Ruki lo guardò senza
capire, poi alzò gli occhi al cielo e girò su se stesso infilando di nuovo il
corridoio. «Il regalo‼! L’ho lasciato di là ancora chiuso‼»
Scoppiarono a ridere
anche Kunie e Sekien
Matsumoto.
Fujio rivolse una
rassegnata occhiata al soffitto. «Non cambia mai.»
Kochiyo sorrise
deliziata, «No, per la bontà degli Shichifukujin…»
Ridacchiarono tutti.
YEI ɰ YEI
ɰ YEI ɰ YEI
Uruha
Poteva custodirla
come una delle giornate più belle della sua vita.
Sorpresa era
solo una parola.
Amicizia era
solo una parola.
Affetto era
solo una parola.
Erano loro a
riempirle, forgiando i concetti che volevano esprimere…
e le rendevano speciali.
Thunder tirò fuori la
macchina digitale dalla borsa. «Ragazzi…?» chiamò.
«Stavo cominciando a
chiedermi se te la fossi scordata a casa» commentò Reita.
«Devo sistemarmi i
capelli‼» esclamò la sua fidanzata.
Ovviamente, Thunder
la immortalò subito.
«Ma Thunder!»
La fotografa
ridacchiò. «Stai divinamente» la rassicurò. «Vero Urupon?»
«Lei è divina.»
Yeijiro arrossì
immediatamente.
Sorrise felice.
Anche amore era solo una parola.
Era quella donna a
renderla speciale.
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NOTE:
Eh sì, ogni tanto un aggiornamento ci vuole! XD
Martedì incontro i vari medici con le nuove analisi (migliorate, ma
ancora sotto le soglie minime). Spero di darvi la notizia che aspetto di
ricevere.
Devo ammettere che sono settimane che non apro un word, oltre un mese.
E’ stato un sollievo stanotte sedermi al pc, musica dalle cuffie e… questo XD
Grazie e un bacio alla pargoletta
Mya, a Cucciola_81 e The Resurrection
che hanno commentato la scorsa shot. *s’inchina*
Alla prossima.