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Autore: Impossible Prince    13/02/2011    1 recensioni
Una storia che parla di diversi stregoni catapultati in una banda criminale nello stato di Kanto.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Videogioco
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Diego avvicinò il pokegear alla bocca, premette il pulsante e disse “Pronto?” una voce maschile, dall’altra parte del microfono disse: “Individuato un esemplare particolare di Butterfree nei pressi di Smeraldopoli. Si richiede cattura immediata”.
I ragazzi corsero da Camilla che gli diede le chiavi di due moto. Diego e Prezzemolo andarono assieme, Coccolino da solo.
Dopo pochi minuti di viaggio, fra gli alberi individuarono uno strano Butterfree, rosa posarsi delicatamente su un albero.
Coccolino: “Hey. Guardate là. Solitamente non hanno quel colore”
Prezzemolo: “Sinceramente non mi pare molto potente…”
Diego: “Gli ordini sono ordini. Piuttosto, come lo catturiamo? Non ci han dato né Pokèmon, nè pokeball, né reti”
Coccolino allargò la zampa e si fece apparire sul palmo una pokèball: “Detto, fatto!”
Prezzemolo: “Ok, io lo tengo fermo, tu Coccolino lo catturi e Diego controlla se ci sono persone attorno”
Diego e Coccolino: “D’accordo”.

Il ragazzo cominciò a passeggiare fingendo indifferenza attorno ad un paio d’alberi, il draghetto in punta di zampe andò dietro al Pokèmon coleottero, lo prese delicatamente per i fianchi e gridò: “Forza, lanciala”.
Il Pokèmon cominciò a fare dei versi, a tentare di divincolarsi, Coccolinò alzò il braccio per lanciare la sfera, ma proprio in quel momento sentirono Diego gridare: “Ragazzi attenzione!”.
Erano arrivati sul posto due allenatori. Uno aveva i capelli marroni, occhi castani, una maglietta nera e indossava un gilet e pantaloncini verdi. L’altro indossava una maglietta verde, una felpa blu e bianca e dei blue-jeans.
“Quel pokèmon è mio - disse il ragazzo vestito in verde – Butterfree torna qua”.
Il Butterfree lanciò una polvere paralizzante addosso a Prezzemolo e volò via posandosi sulla spalla del padrone.
“Lo sapevamo che voi del Team Rocket eravate dei furfanti”. Diego lo guardò di stucco. Si incamminò verso il ragazzo con la felpa blu e gli tirò uno schiaffo.
Entrambi esclamarono: “Scappiamo!”
Diego e Coccolino si lanciarono nellinseguimento, lasciando Prezzemolo indietro che gridava disperato: “E io?”
Diego e Coccolino: “Tu curi le moto”.
I due ragazzi si rifuggiarono nel Centro medico di Smeraldopoli. Una grande struttura moderna con una grossa Sfera pokè sul tetto.
L’ingresso era sorvegliato da due agenti della polizia, e all’interno se ne vedevano altri. Si rifuggiarono dietro alcuni alberi vicino all’ingresso.
Diego: “Non possiamo entrare con tutta questa sorveglianza”
Coccolino: “E quindi? Che si fa?”
Diego: “Aspettiamo che escano, umh, andiamo in quel bar, in modo che possiamo tenere sotto controllo l’entrata”.
E così fecero. Presero il tavolino vicino alla finestra, ordinarono da bere e da mangiare, anche abbastanza incuranti che il loro fratello, Prezzemolo, era rimasto bloccato nel Percorso 1.
Dopo un quarto d’ora circa videro entrare nel locale un uomo e una donna, vestiti anche loro con le divise del Team Rocket seguiti da un Meowth.
Diego guardò la coppia, guardò Coccolino e ancora la coppia: “Psst, Coccolino guarda quelli, sono del Team Rocket”.
Coccolino si girò continuando a mangiare buffamente il panino che aveva ordinato. Quando capì di chi stava parlando strabuzzò gli occhi e gli andò di traverso il panino. La tosse attirò l’attenzione degli altri due membri, quando si girarono Diego alzò la mano per salutarli e così si avvicinarono.
La donna aveva capelli rossi lunghissimi, l’uomo aveva i capelli lunghi fino alle spalle di color azzurro.
Donna: “Bene chi abbiamo qui? Due reclute nuove?”
Diego: “Sì, in servizio da oggi. Io sono Diego, lui è Coccolino. Nel percorso uno ci sta anche Prezzemolo, ma è paralizzato”
Donna: “Prezzemolo è il drago? Lo abbiamo notato, abbiamo mandato una richiesta d’aiuto alla base, lo han già portato via. Comunque io sono Jessie, lui è James,, mentre il Meowth… Beh si chiama Meowth, che domande”.
James: “Come mai da queste parti? Pausa?”
Coccolino con ancora il fiatone rispose: “No… dobbiamo catturare… un butterfree… ma si è rifuggiato assieme al suo allenatore… nel centro medico… sta pieno di polizia… se ci vedono c’arrestano”.
Jessie: “Tranquilli, il turno di polizia finisce…”
Dall’orologio appeso sul muro dietroil bancone uscì fuori un pidgey che faceva “cucu cucu cucu”
Jassie: “…ora”.
Erano le 20.00, dalle finestre video le agenti Jenny lasciare il posto che fino a pochi minuti prima avevano occupato.
James: “Voi dovete recuperare un butterfree, eh?”
Diego: “Già, voi?”
James: “Un Alakazam che è stato depositato al centro medico per cure. Il capo palestra è imbattibile, pochi allenatori sono riusciti a batterlo.”
Diego: “Ma l’allenatore del vostro alakazam si trova ancora dentro?”
Meowth; “No, è stato visto uscire, occasione adatta per concludere il lavoro senza fare a pugni con nessuno”
Coccolino strabuzzò nuovamente gli occhi: “Un M-m-meowth parlante?!”
James: “Allora, attacchiamo assieme?”
Diego: “Ci sto. Piano?”
Jassie: “Con la nostra mongolfiera sorvoliamo il Centro, dopodiché spariamo le pokèball dentro e Koffing usa smog…”
James: “…in modo tale che voi possiate entrare, rubare il pokèmon e attirare l’attenzione su di voi. Dopodiché…”
Meowth: “Entriamo noi in azione, dopo esser stati nascosti per tutto questo tempo, e rubiamo l’alakazam. Poi scappiamo con il malloppo”.
Pagarono e uscirono, con indifferenza e scaltrezza, Diego prese uno zaino appeso allo schienale di una sedia dov’era seduto un bambino.

Diego e Coccolino si appostarono vicino alla porta di servizio nel retro del Centro Medico per Pokèmon.
Coccolino: “Non ci stiamo mettendo troppo per questa missione?”
Diego: “Non mi pare che abbiano parlato di tempi…”
Si udì un rumore di vetro frantumarsi e delle grida provenienti dall’interno dell’edificio. Con un calcio Diego aprì la porta ritrovandosi in quella che sembrava essere una cucina. Coccolino prese velocemente dello scottex, lo impregnò d’acqua e se lo mise davanti al naso, suo fratello fece lo stesso. Stavano per uscire dalla stanza quando delle persone gridarono: “Entriamo in cucina, non ci troveranno mai lì” Coccolino si nascose all’interno di una dispensa, Diego chiuse velocemente la porta da cui erano entrati e si rifuggiò in un mobile grosso di ferro. Attesero in silenzio.
La porta si aprì, due ragazzi con voci familiari parlavano in maniera agitata, veloce
Ragazzo1: “Prendi i pokèmon più potenti che hai”
- Il più potente era quel butterfree, ma è sotto shock, dovremo arrangiarci con il mio caterpie, Nidoran e il tuo Pikachu
- D’accordo.

Richiusero la porta segno che Coccolino e Diego potevano uscire dal loro nascondiglio. Sul forno era appoggiata una poke ball che prima non c’era. Coccolino la prese in mano, la lanciò per terra e apparve il butterfree rosa. Velocemente lo rinchiusero nella sua sfera che Diego mise all’interno dello zaino.
Uscirono dalla cucina e si ritrovarono in un corridoio. A sinistra si sentivano Jessie e James combattere, a destra c’era una luce accesa, ma nessuna ombra.
Diego: “Coccolino… andiamo a destra”
Coccolino: “Ma Jessie e James?”
- Stacchiamo la corrente, prendiamo due padelle e facciamo svenire quei due tizi. Così prendono l’Alakazam e pure qualche altro pokèmon”
- Come fai a dire che il generatore è qui a destra

Diego indicò dei fili che erano presenti sul muro. “Non possono essere altrove”.
Corsero quindi a destra, per circa cinque metri, poi girarono a sinistra, dove proveniva quella forte luce bianca. All’interno della stanza c’erano numerose pokeball. Diego le prese più che poteva inserendole nello zaino, quando diede il via Coccolino abbassò le lavette del contatore. Tutto diventò improvvisamente buio.
Coccolino: “Merda, non vedo niente”
Diego: “Basta rifare la strada di prima al contrario, andiamo alla cieca e comunque” schioccò le dita facendo apparire una padella in mano sua e una nella zampa dell’orsetto “Andiamo”.
Rifecero la strada al contrario, alla porta della cucina proseguirono. Videro i due ragazzi in piedi che gridavano “uscite allo scoperto, vigliacchi” un colpo secco sulla loro testa e caddero rovinosamente a terra.
Jessie: “Ragazzi, siete voi?”
Diego: “Sì, sono svenuti questi due. Dove si trova l’Alakazam?”
James: “Meowth è andato a cercarlo, sentiva l’odore”
Si sentì il rumore delle unghiette del micio sul pavimento e poi “Trovato”. Delle luci circolari illuminarono il viso dei membri del team rocket.
“Dipartimento di polizia di Smeraldopoli, siete tutti in arresto!”.
Si sentì il rumore di un elicottero che illuminò l’intera sala, un infermiera apparve da dietro al bancone con una pistola in mano, mentre davanti alla porta d’ingresso un plotone di agenti tenevano le loro armi puntate contro Diego e i suoi compagni.
Diego: “Cazzo, la polizia…” Afferrò la pokèball dalle zampe di Meowth, la inserì nel taschino porta oggetti che aveva sulla destra del pantalone e cominciò a indietreggiare lentamente tenendo per mano Coccolino
James: “Qui ci pensiamo noi, al mio tre scappate, vi copriamo con Smog” disse silenziosamente
Diego e Coccolino: “Ok”
James: “Uno… due… tre… Koffing smog!”

Diego e Coccolino si voltarono rapidamente mentre la sala si riempiva di fumo. Entrarono nuovamente nella cucina e aprirono la porta da cui erano entrati. Non c’era nessuno. Coccolino si voltò e guardò l’elicottero che faceva luce nell’enorme stanzone da cui erano appena fuggiti: “Non oggi” e battendo le zampe fece spegnere l’enorme riflettore. Cominciarono a correre mentre alcuni agenti li rincorrevano. Entrarono nel bosco, Diego prese una capsula e la gettò davanti a lui: apparve una moto. Salirono a bordo e accelerarono a manetta.
Coccolino: “Non sapevo che avevi le capsule dietro”
Diego: “Sì, nella tasca dei boxer”
- Hai tasche nei boxer?”
- Sì, che c’è di male?
- Niente, non mi sorprendi più ormai.

Raggiunsero il cancello, inseirono la tessera e salirono fino al laboratorio.

Camilla: “Oh, siete arrivati. Ci avete messo tutto il pomeriggio”
Diego: “E’ stato tutto abbastanza complicato” e cominciò a narrare cosa successe.
Camilla: “Sì, poco dopo che siete scappati ho sentito Giovanni. Mi disse che era intervenuto lui per tranquillizzare la situazione, ha preso lui Jassie e James”.
Coccolino: “Cosa ci faceva Giovanni lì?”
Camilla: “E’ il capo palestra di Smeraldopoli”
Diego e Coccolino: “Ah.”
Diego: “Comunque, ho una sorpresa per te.” Aprì lo zaino e rovesciò il contenuto sul bancone della reception.
Camilla: “Ommiodio! Dovevate catturare solo un butterfree…”
Coccolino: “Melius abundare quam deficere.”
Diego prese la pokeball che teneva nel taschino: “Questo è l’Alakazam di Jassie e James e inoltre” prese dalla tasca una pietra a forma di mezza luna “Una pietra abbastanza particolare ho la sensazione…” fu interrotto da un uomo con la voce potente, era Giovanni.
“Hai la sensazione che sia una pietra lunare? Sensazione corretta.” Si avvicinò al bancone seguito da Jassie e James.
Giovanni: “Oh oh oh, quante pokèball che abbiamo qua. C’è anche l’alakazam richiesto?”
Diego: “Affermativo.”
Giovanni: “Avete fatto un bel casino… Ma credo che sia una cosa positiva. Dopotutto credo che sia passato il tempo delle cose sottobanco, lo stato dovrà avere paura di noi, la gente dovrà capire chi siamo e che quello che vogliamo lo vogliono anche loro. Diego, che mi sai dire a proposito della pietra lunare?”
Diego: “Non si sa molto, può potenziare alcuni pokèmon, per alcuni scienziati contiene la verità sull’origine dei pokèmon ma la cosa strana è che…”
Diego, Jassie, James, Meowth, Coccolino, Giovanni e Camilla: “si trovano solo sul Monte Luna.”
Giovanni: “Camilla, chiamami cinquanta uomini. Domani esplorazione sul monte luna”.
   
 
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