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Autore: Max    04/01/2006    3 recensioni
You're the strangest person I ever met, she said & I said you too & we decided we'd know each other a long time. - Brian Andreas - StoryPeople [Una coppia giunta al capolinea. Una coppia che non sarebbe mai nata. Una coppia agli inizi. La più improbabile delle collaborazioni.]
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Perché Harry Potter (You lose you learn)

Perché Harry Potter (You lose you learn)

Perché a volte si sa esattamente quello che si vuole, o almeno si crede”.

**********

Alla stazione ad aspettarla c’era stata anche Luna. Certo che quel giorno se n’era scordata di cose…non si ricordava che le avesse detto che sarebbe andata anche lei…forse perché non gliel’aveva detto, o forse perché era stata una di quelle volte in cui non l’aveva ascoltata ma aveva fatto solo finta…Luna a volte quando partiva con le sue riflessioni…inoltre, per raggiungere il camino nell’ufficio della Preside ogni volta doveva fare i salti mortali, e l’ultima volta era stata pure beccata in pieno…e poi Luna era capace anche di mettersi a raccontare quello che aveva mangiato per colazione…

…ad ogni modo, la sua adorabilmente svampita e stramba amica aveva pranzato con loro alla Tana, ed era stata forse più scettica e sorpresa di tutti gli altri a causa del suo comportamento del tutto normale. Sì, aveva passato a quei tre (Ron al solito era parte del pacchetto regalo, continuava ad osservarla di sfuggita per paura che se ne uscisse con un’affermazione delle sue, non troppo sottile e decisamente schietta, nei confronti degli altri due traditori, o chissà magari temeva che si sarebbe buttata su Harry) perfino il sale e l’insalata, ed aveva pure sorriso a tutto per tutto il tempo, esordendo con un perfettamente entusiasta “Bene”, quando le avevano annunciato che avevano passato le selezioni tutti e tre (evviva…). No, ok, sul serio, evviva…magari però da domani…per quel giorno, un “ma perché non vi date fuoco tutti e tre” sarebbe stato più indicato.

E questo la portava al momento attuale: a spasso con Luna.

Le due giovani maghe, uscite dalla porta che dava sul giardino, finalmente sole e libere di chiacchierare, si erano immesse per quel sentiero che soltanto due settimane prima aveva decretato l’attuale stato delle cose: il piano, le probabili collaborazioni, e i sorrisi diabolici che avevano curvato le labbra della giovane dai capelli rossi durante quelle poche ore e che, nella mente di Ginny, non erano stati esattamente considerati come fasulli quanto più da “aspetta e vedrai”.

Aspettata e vedrai Hermione…

La divisa azzurra ed estiva della giovane maga era stata sostituita da una tenuta più pratica: dei pantaloni gialli della tuta leggermente abbondanti, dalla riga laterale nera e sottilissima, delle scarpe da tennis, una maglietta sportiva rossa dalle maniche corte, il taglio basso, e una specie di fenice nera che spiccava nel centro, ed infine una felpa con cerniera e cappuccio anch’essa nera. Non si era preoccupata di sciogliere la propria acconciatura e le ciocche sparse, che già quella mattina erano sgusciate dalle mollette, erano aumentate spropositatamente.

Il vestito indossato da Luna, anche ai più, sarebbe stato indescrivibile. “Era a casa Signori e Signore…”

La giornata non aveva subito alcun miglioramento da quella mattina, ad eccezione per la pioggia che ora sembrava essersi decisa a cadere solo di tanto in tanto e solo in alcuni punti, o forse potevano essere le gocce che si staccavano dai rami degli alberi, dato che stavano ripercorrendo la stessa strada che la giovane aveva attraversato solo pochi giorni addietro in compagnia di un altro tipo differente d’amici.

All’ultimo, Luna, pur inconsapevolmente, aveva compiuto una deviazione, e nonostante ritornare in quel punto non le avrebbe dato tanto fastidio quanto ci si sarebbe potuti aspettare, la giovane dai capelli rossi gliene era stata grata.

A differenza di due settimane prima l’atmosfera era meno tesa e più rilassata, ed anche l’ambiente circostante appariva più innocuo e meno animato, o forse più animato, ma di quell’animazione che si aspettavano tutti, quando si attraversava un prato…uccellini, insetti, grilli…non certo The Blair’s Witch Project.

Le due maghe avevano continuato a camminare affiancate, chiacchierando normalmente e ridendo parecchio; nonostante la lontananza fra loro non sembrava essere cambiato niente.  Ginny teneva le mani in tasca con fare rilassato, ogni due per tre, alle uscite dell’amica, roteava gli occhi; e Luna continuava a blaterare senza posa.

Ginny stava contemplando amabilmente il terreno e le scarpe ai suoi piedi, ascoltando una parola sì e dieci no tra quelle che uscivano dalla bocca della maga bionda, mentre questa si era lanciata in una delle sue dissertazioni su, non era sicura se: le voci sul gemello malvagio di Silente, o la fine che aveva realmente fatto la Pietra Filosofale, o il gemello cattivo di Silente che si era intascato la Pietra Filosofale…quando, all’improvviso, Luna se n’era uscita con la sua.  

- …certo che è proprio da te dimenticarti di amici e parenti che si fanno in quattro per venirti ad accogliere a braccia aperte alla stazione... -

Come-cosa-come? Come erano passati dal gemello cattivo di Silente e la Pietra Filosofale  a questo?

La giovane dai capelli rossi si era arrestata all’improvviso e aveva sollevato lo sguardo sul viso da “ebete a cui presto avrebbe dato un pugno dell’amica”. Ginny le aveva regalato un’occhiata scettica e incredula molto eloquente. Veramente è da te…

- Si può sapere di cosa stai parlando? - Aveva domandato casualmente, anche se con il proprio fare non esattamente delicato, come se non sapesse a che si stava riferendo; ed effettivamente non sapeva a che cosa si stava riferendo, perché era improbabile se non impossibile che lei, fra tutti, si fosse accorta di qualcosa, quando nessuno aveva prestato seppur minima attenzione al suo infinitesimale ritardo, o al suo aspetto affatto fresco. A proposito Ginny, bel modo di presentarti a Harry quando stai tentando di riconquistarlo…dieci punti…

- …ad esempio del fatto che non sei scesa dal treno ma sei magicamente comparsa dalla porta laterale della sala d’aspetto, oppure del piccolo dettaglio del cappello… -

La giovane dai cappelli biondi aveva ripreso a camminare, lasciando una Ginny dalla fronte corrugata e dall’espressione pseudo-alienata indietro di qualche passo.

- Il cappello: “cosa”? – Se n’era uscita questa, prima di incamminarsi lentamente per raggiungerla.

Luna aveva esibito il proprio miglior sorriso largo. - Non lo avevi. –

Un’immagine del suo “adorabile” cappello a punta, dimenticato sulla scrivania di Mr. Malfoy, aveva attraversato improvvisamente la mente della giovane.

Merlino quanto detestava quando Luna aveva ragione…

A proposito, per quanto si trattasse di una seccatura imprevista, prima o poi avrebbe dovuto recuperarlo.

La ex Grifondoro aveva sospirato. - Luna… - “Ti prego” - …dovevo andare al bagno, e il cappello l’ho dimenticato sul treno. - Mentire non era mai stato un problema, anche quando poi non ce ne sarebbe stato bisogno, in fondo si trattava pur sempre di Luna…era che non le andava a genio il fatto di essere stata smascherata, e poi da lei!

Il sorriso di questa si era accresciuto maggiormente. - No che non l’hai dimenticato sul treno, ho telefonato all’ufficio oggetti smarriti della compagnia ferroviaria quando ci siamo fermati per fare  benzina… -

La maga era sbottata. - Tu cosa?! – C’era stata una pausa, e poi Ginny era esplosa di nuovo scuotendo il capo come se l’amica avesse detto una cosa assurda. - E poi noi non ci siamo fermati a fare benzina… -

- No, infatti, ma adesso non puoi più negare…ah-ah… -

Ginny aveva scosso il capo lentamente ed era stata sul punto di dire: “perché sei così deficiente”, ma si era trattenuta. – E… -

Luna si era stretta semplicemente nelle spalle. – E questo mi porta a chiedere, a meno che non abbia a che fare con il gemello cattivo di Silente e con la reale fine fatta dalla Pietra Filosofale, se non abbia a che vedere col tuo brillante piano per la riconquista di Harry. –

E in quel momento Ginevra Weasley si era chiesta perché era stata così stupida da raccontare a Luna del “piano”…erano amiche, giusto…

- Non è che hai già rimpiazzato Harry e ti stai vedendo con uno spasimante segreto? – Poi ci aveva riflettuto un attimo. – Anche se, un incontro clandestino nella toilette della stazione, fattelo dire, anche per te lascia parecchio a desiderare… –

In teoria, se lei fosse stata un’altra persona, e davanti a lei non ci fosse stata Luna, avrebbe potuto trovare quel “anche per te” estremamente offensivo; fortunatamente lei era lei, perciò si era limitata a pensare che la sua amica fosse un’idiota integrale. Ok, forse non solo a pensarlo. – Luna… - La maga dai capelli rossi, continuando ad osservare la coetanea con le mani nelle tasche, non aveva però fatto in tempo a dare voce alla propria considerazione.

Luna Lovegood aveva sorriso di nuovo. – Ginny ti vuoi dare un’ammorbidita? Guarda che lo so, non sono stupida, stavo solo scherzando… -

- … - La risposta della maga era stata un’espressione dubbiosa.  Sicuro…

…peccato che, conoscendo Luna, non era affatto scontato su “cosa” stesse scherzando: se sul piano, sul gemello cattivo, o sul suo spasimante misterioso e la toilette della stazione…

Ginny aveva scosso nuovamente il capo, e le due avevano ripreso a camminare simultaneamente.

**********

- Però non avrai un po’ esagerato oggi a tavola? - Se n’era uscita ad un certo punto la maga bionda. – …sì, insomma, con il “io sono Ginny Weasley e posso fare a meno di te, grazie”? Tua madre si è trattenuta soltanto perché c’eravamo io, Harry ed Hermione… -

La maga, senza alzare la testa dalle proprie scarpe, aveva risposto normalmente. - In realtà secondo me è stato più un “sono ciò che sono, non cantate vittoria troppo presto” … -

- Sei arrabbiata… - Le aveva fatto notare la maga sorridendo come se trovasse la cosa molto divertente.

- No, che non sono arrabbiata… - Aveva replicato Ginny in tono annoiato.

- Sei tornata la Ginny “acida”, significa che sei arrabbiata… -

La giovane si era astenuta dal commentare. - … -

- …avevi fatto qualche passo avanti verso la “normalità” quando ti eri messa con Harry… -

- … - Curioso eh …che proprio lei parlasse di normalità…da una che credeva sul serio che al mondo ci fosse un signore molto grasso che si faceva chiamare Babbo Natale…

Ginny, camminando, aveva continuato ad osservare il terreno scegliendo di ignorare deliberatamente il “pensiero libero” dell’amica. 

- …ora stai tornando alla versione selvatica…tu i ragazzi li fai scappare… -

- Luna, se non l’hai notato sto cercando d’ignorarti… –

- Sì, l’avevo notato…oops, ti ho portato una cosa… - Senza smettere di camminare, la maga bionda si era messa a frugare nella borsa che teneva a tracolla. - …stavo quasi dimenticando… -

Ginny si era arrestata sui propri passi ed aveva voltato il corpo verso la ragazza abbassando il capo su quello che questa stava facendo; la giovane si era fermata a sua volta.

Luna, spostando la tenda di capelli che le erano ricaduti davanti al viso dietro l’orecchio, come in un gioco di prestigio, aveva tirato fuori un libro dalla copertina consunta e rovinata, probabilmente dall’uso ripetuto, e l’aveva mostrato alla ragazza. – Ho pensato che avrebbe potuto esserti utile... – E dicendolo, aveva allungato il piccolo volume all’amica.

La ex Grifondoro, prima di tirar fuori poco entusiasticamente le mani dalle tasche e prendere il libro,  aveva sollevato le iridi azzurre su quelle un po’ meno azzurre della giovane con scarsa convinzione. Senza offesa per l’amica, ma dopo il discorso di prima e stando al fatto che loro avevano idee un po’ diverse di ”utile” in campo letterario, c’era d’avere persino paura a chiedersi che razza di libro fosse…

…avrebbe potuto salvarsi, in modo da essere magari anche scortese ma non troppo, dicendo che al suo compleanno mancava più di un mese?

Luna l’aveva anticipata roteando gli occhi. - Non guardarmi così Gi-Gin, non è un manuale o roba simile, e neppure riguarda qualche notizia sensazionale che gli scettici e i pedestri non prendono in seria considerazione… -

Per un secondo la maga dai capelli rossi aveva semplicemente sbattuto le palpebre con fare perplesso. Primo, se avesse continuato ogni due per tre a chiamarla Gi-Gin e a dare nomignoli a tutti, un giorno non molto lontano  si sarebbe ritrovata Schiantata da qualche parte. Secondo: “pe-“ che?

- …è un romanzo. – Aveva finito semplicemente e con un sorriso radioso.

A quello non aveva potuto che scrollare pazientemente il capo e, omettendo tutti i simpatici commenti che, pur privi di reale cattiveria, aveva comunque avuto in mente, abbassare lo sguardo sulla copertina. Era Luna…

Si trattava di uno di quei tascabili Babbani stampato in edizione economica, la casa di Luna ne era piena; nonostante fosse tremendamente malandato,  traboccante di orecchie, e la copertina semi-rigida rovinata dalle pieghe, sembrava abbastanza nuovo: in caratteri maiuscoli, a grandi lettere rosa, il titolo spiccava su sfondo bianco-sporco, mentre, sotto, in corsivo, il nome dell’autrice, circondato da strani arabeschi, era scritto in grafia verde pisello.

Settled, Scherrie Saphiro*.

Non le accendeva nessuna lampadina.

Tutto quello che Ginny era riuscita a dire, sollevando nuovamente gli occhi sulla maga, era stato: - Non è una storia d’amore, vero? –

- Ah, non lo so... - Era stata la risposta di questa stringendosi nelle spalle.

La giovane Weasley aveva guardato l’amica. - … - Aveva il timore di chiedere il perché e sentirsi dare la ragione. Aveva abbassato un attimo lo sguardo rialzandolo immediatamente e sfidando la propria pazienza.  – Non l’hai letto, vero? –

- No, no, l’ho letto. -

E una persona normale a quel punto avrebbe continuato…

Ginny, mordendosi le labbra e cercando di controllarsi, aveva incoraggiato l’amica. – E… -

- E “cosa”? -

La rossa aveva dovuto chiudere gli occhi ed espirare prima di proseguire. – Il libro Luna… -

- Ah, giusto, beh l’ho letto 14 volte ma non sono mai arrivata alla fine… -

Un altro che non avesse conosciuto Luna al suo posto si sarebbe chiesto: “ma non aveva detto che era utile?”. Ginny, invece, aveva capito che era giunto il momento di lasciar stare e cambiare discorso perché il continuare a fare domande non avrebbe condotto da nessuna parte. – Grazie, lo terrò con cura Luna… - E dicendolo aveva ripreso a camminare.

La maga bionda l’aveva affiancata. - Ma ti pare… -

**********

Se c’era una cosa che aveva imparato abbastanza presto, e della quale in qualche modo ogni giorno aveva sempre ricevuto la conferma, era che: la vita era troppo breve per lasciarsela scorrere davanti agli occhi e permettere alla paura di paralizzarti e prendere il sopravvento…ah, e poi c’era il fatto che ad undici anni tendenzialmente si era stupidi e ingenui.

Per mettere le cose in chiaro: non le erano mai piaciute le “definizioni” e gli “attributi”, dire che le persone e le cose erano “così” o ”cosà”, nonostante poi in un certo senso lo fossero; anche per questa ragione quando Luna l’aveva accusata di essere tornata alla versione “acida” non si era trovata molto d’accordo.

Chissà perché, quando ignorava le persone perdendosi nei propri pensieri e dimenticando di annuire di tanto in tanto col capo, tutti quanti finivano per credere immediatamente che ci fosse in ballo qualcosa, accusandola di essere arrabbiata e di tornare alla versione “acida”.

Stava solo pensando in fin dei conti…

Non esisteva nessuna versione acida…c’era un'unica versione di Ginny Weasley ed era quella, non aveva bisogno di darsi un’ammorbidita, grazie a Merlino aveva abbastanza consapevolezza e fiducia in se stessa da non essere ridotta a mettersi in discussione continuamente. “Oddio” “Occosa” “Perché io” “Forse qui” “Magari lì”. La gente si faceva sempre troppi problemi per tutto…qualunque cosa fosse, se valeva la pena di farlo, valeva la pena di farlo “adesso”, non domani, non dopo, non il mese o l’anno prossimo.

Anche lei ne aveva viste e fatte di cose…e non per questo le piaceva giocare alla versione “patetica” del “con tutto quello cui sono stata attraverso”, ognuno prima o dopo finiva col dover andare attraverso a qualcosa, non si riteneva speciale semplicemente per questo, e non si trovava in vena di compatire o commiserare le persone, o aiutarle a compatirsi e commiserarsi: era uno spreco di tempo, del suo e del loro. Anche per questo non poteva sopportare le persone che continuavano a lamentarsi e quelle che andavano a “confidarle i loro segreti”, per cosa? Per caricarla di metà del peso della loro sofferenza senza che lei potesse fare effettivamente qualcosa al riguardo? Quando voleva stare veramente vicina a qualcuno, lo faceva semplicemente con la propria presenza, non parlava molto, le parole erano uno spreco, e se non si stava attenti, se non si era abili, si rischiava di fare più danno che altro…e detto da lei che era sempre accusata di parlare troppo era definitivamente qualcosa. Certo, magari poi cercava in qualche modo di illuminarne la giornata, ma non era brava con le smancerie, e il ruolo della “infermierina” e della “mammina” aveva smesso di addirsi a lei da tempo.

Era cresciuta in una casa con sei fratelli ed era l’unica figlia femmina, ovvio che sapesse trattare con i ragazzi, era sempre stata una questione di sopravvivenza; era un fatto molto semplice: niente privacy, da quando era diventata una “signorina” era sempre stata lei quella ad essere censurata, e avere senso del pudore in una piccola casa affollata si sarebbe trattato di qualcosa d’impossibile.

Non era mai stata una persona timida, non lo era stata neanche durante il suo primo anno a Hogwarts considerando tutto, semplicemente allora si era ritrovata a non sapere gestire la nuova situazione e il fatto che i sentimenti ispirati da Harry non fossero esattamente fraterni…c’era d’aggiungere che a undici anni si era stupidi, e non si avesse l’esatto senso di ciò che poteva apparire come ridursi a strisciare e ciò che non lo era…il suo S. Valentino per Harry ad esempio, era stato un vero gesto di coraggio, totalmente non apprezzato e non considerato nell’esatta prospettiva…soprattutto pensando che lo “Harry Potter” era una specie di eroe dei loro tempi…e prendendo per dato l’elemento del “ad undici anni si è stupidi”, avrebbe proprio voluto vedere come si sarebbe comportato un qualsiasi Babbano davanti alla Regina d’Inghilterra o roba simile…

   …se poi si aggiungeva il piccolo dettaglio del “diario” e di Tom, della possessione, dell’aver squartato polli e fatto quasi fuori persone, finendo a momenti per essere uccisa a sua volta; il fatto di essere stata trapiantata a scuola sola e senza amici, e considerando che i suoi “adorati” fratelli, con i quali aveva sempre giocato, riso e scherzato, improvvisamente erano sembrati essersi resi conto che le erano cresciuti dei seni e che non era una di loro, prendendo a farsi altri amici ed ignorandola, come se improvvisamente fosse stata: troppo piccola, troppo femmina, troppo imbarazzante (lei?), per trascorrere del tempo con loro e i loro amici…se l’era cavata fin troppo bene…non solo era andata avanti senza grossi traumi o ripercussioni psicologiche, checché ne dicessero Fred e George, aveva anche fatto in modo di riuscire a mettersi con Harry…

Come?

Non arrendendosi e cambiando strategia, e quello non soltanto per ciò che aveva a che fare con Harry; era stato allora che aveva capito che l’avere paura delle cose, soggezione delle persone (e non si trattava di rispetto), temere di mostrare ciò che si voleva e combattere per ottenerlo, non poteva essere giusto né rendere felici.

L’importante nelle cose, in tutte le cose, era capire il meccanismo. Lui non sembrava considerarla? Ok, allora gli avrebbe mostrato che cosa si stava perdendo, che non aveva bisogno di lui o di chiunque altro per poter andare avanti con la propria vita…e se non avesse funzionato almeno avrebbe voltato pagina…

…beh, sembrava aver funzionato.

Mentre per molti era stato piuttosto scontato che alla fine si sarebbe messa con Harry, per lei non lo era stato affatto, sì ci aveva sperato…ma dallo sperarlo al vederlo realizzato c’erano voluti cinque anni, molte uscite, e altri due ragazzi…no, definitivamente non un processo rapido.

Sì, avrebbe anche potuto aspettarlo, di fatto lo avrebbe aspettato, e lo aveva aspettato, ma nel frattempo non si sarebbe certo rovinata la vita, rinunciato a tutte le altre occasioni e cose belle che nel frattempo le si sarebbero presentate davanti.

Comunque, scherzi a parte, il fattore rottura definitiva non l’aveva mai considerato…non vi era stata ragione per farlo…

Harry, finalmente, un giorno era sembrato alla buon’ora, essersi accorto di lei e d’allora erano sempre stati insieme.

…ma un conto era sapere trattare con i ragazzi, un conto era entrare nella testa di uno di loro e capire con che meccanismo funzionava…perché un giorno gli piacesse una cosa e il giorno dopo…no, ok, qui non stava parlando di Harry, Harry maledizione anche da quel punto di vista era perfetto, ma molti altri rappresentanti del genere maschile…

Perché Harry?

In effetti se l’era chiesta più volte. Harry non aveva il carattere più facile del mondo…però, una volta inquadrato e capito…

Le era sempre piaciuto, per tante ragioni; ma se n’era innamorata sul serio soltanto dopo che si erano messi insieme.

Forse la domanda esatta a quel punto sarebbe stata: perché non qualcun altro, dato che prima di riuscire a mettersi con lui aveva avuto anche diverse esperienze.

Harry era stato il primo ragazzo sul quale aveva posato gli occhi, ma sarebbe stata un’ipocrita bugiarda a raccontare che era stato l’unico. Non si vergognava a dire che anche con gli altri aveva “fatto cose”, niente di speciale sul serio, ma si trattava della pura e semplice verità: era curiosa, voleva sapere che cosi si provava a baciare un ragazzo e ad essere baciata a sua volta, aveva voglia di divertirsi, sperimentare, e Michael e Dean, forse non saranno stati Harry, ma le piacevano, e, guarda un po’, lei piaceva a loro.

Il suo primo bacio era stato rivoltante, grazie, per il resto era stato emozionante “avere un ragazzo”. Con Michael…Micahel le piaceva, molto, aveva però un pessimo carattere e la tendenza ad allungare un po’ troppo le mani per i suoi gusti, lei in tutta onestà aveva fatto un po’ di resistenza perché non le andava a genio che si prendesse certe libertà, andava bene la baldanza, ma porca miseria lui si sentiva “libero di” e non era decisamente “libero di”, inoltre Michael era uno stronzo, e Dean…non si sentiva esattamente ”libero di”, e “sì”, gli aveva permesso qualcosa di più, anche se non le piaceva quanto Michael,  e non sapeva il perché lo avesse fatto, probabilmente perché non sembrava costantemente interessato a metterle le mani addosso ma dimostrava di tenere sul serio a lei, troppo, davvero troppo; l’aveva sempre trovato un po’ goffo, non le piaceva essere trattata come una bambolina…specie se eri più brava a Quidditch, più forte, e più abile coi malocchi del tuo ragazzo, inoltre Dean non era un granché a baciare, e a volte le aveva chiesto persino il permesso…cosa che decisamente “guastava” gli umori…

Non c’era stato nessuno che era riuscito a farla sentire come se le cose dovessero andare esattamente in quella maniera: Harry sì.

Era vero, a volte si comportava da idiota, e non esprimeva facilmente i propri sentimenti, ma non era mai stato un problema, al contrario, sapeva essere davvero dolce senza diventare melenso...e poi lei era in grado di esprimere benissimo le emozioni per entrambi…

La sua “fama”, al contrario di quello che credevano in molti, non era mai stata ragione di grand’attrattiva, anzi…se Harry Potter non fosse stato l’“Harry Potter” ci sarebbero state meno complicazioni e probabilmente adesso sarebbero stati ancora insieme…

…I suoi occhi, quelli lo erano. Avevano dentro di loro così tanto che non era possibile non perdervisi dentro, sapevano scaldare il cuore delle persone e dare un immediato senso di sicurezza…fin troppo sicurezza: facevano sentire bene.

Un’altra cosa di Harry era che era una forma atipica di “bravo ragazzo”, sufficientemente ” bravo” da essere considerato tale, ma non abbastanza perché ti venisse voglia di spararti un incantesimo alla tempia e fuggire all’altro capo del pianeta; troppo zucchero poteva andare bene per alcuni, ma non era buono: faceva cariare rapporto e denti.

Non c’era una ragione particolare perché, a differenza degli altri, di lui si era innamorata, probabilmente al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque…solo che non c’era stato chiunque, c’era stato lui, e per questa ragione non aveva intenzione di arrendersi.

Poi era ovvio che ci fossero anche degli “aspetti” di lui che le piacevano…

…come i suoi capelli spettinati, e il modo in cui vi passava sempre le mani attraverso…

Gli occhiali che immancabilmente finivano per rompersi…o mettersi in mezzo durante un bacio…

Il suo imbarazzo e la sua goffaggine in “certe faccende”, e il fatto che non fossero fastidiosi come quelli di certi altri ragazzi che proprio non sapevano dove mettere le mani.

Che nonostante il suo imbarazzo e la sua goffaggine, a volte sapesse diventare sicuro in quelle stesse faccende, e magari non proprio determinato, ma certamente attento, accorto, premuroso, senza per questo farti sentire…gli altri sapevano essere irritanti, con Harry…era bello che fosse premuroso, era bello che fosse ancora “ingenuo” sotto certi punti di vista, lei forse a volte era troppo disinvolta, tuttavia non l’avevano mai fatto. Quando erano stati insieme la questione non era mai nemmeno stata posta, e quando non erano stati più insieme e lei gli si era praticamente offerta su un piatto d’argento…

…lì si era irritata, con lui, con se stessa…col vicino di casa e i maiali nel porcile…

…era stato un vero cavaliere senza ombra di dubbio, e quella era stata una delle rare occasioni in cui avrebbe preferito che fosse stato un po’ meno cavaliere…ma non sarebbe stato Harry, e a lei piaceva anche per questo, perché aveva sorriso, le aveva dato un bacio sulla fronte, e le aveva detto: “sarebbe bello, davvero Gin, ma non cambierebbe le cose e non sarebbe giusto”, senza approfittare di lei in nessun altro modo.

Il fatto che fosse gentile, educato e dolce.

Che le ricordasse Bill.

Che nonostante fosse la sua ragazza, a Quidditch non avesse mai fatto dei favoritismi.

Il coraggio con cui affrontava qualunque sfida che gli era messa davanti senza mai cedere.

Perché nonostante la vita gli avesse riservato qualunque sorta di difficoltà lui era diventato quello che era diventato.

Perché la faceva ridere e avevano parecchie cose in comune, come il fatto di essere entrambi due lavativi perdigiorno.

Il suo dannato bisogno di fare sempre la cosa giusta.

Che si preoccupasse di non ferire i sentimenti degli altri.

Perché era sul serio quella specie di “ bravo ragazzo”, e le piaceva vederlo agire sotto quella luce.

Perché non era appiccicoso come la colla e non continuava a tastarla ad ogni occasione, sapeva trovare il momento giusto.

Perché, maledizione, sapeva sempre essere così Harry.

Perché teneva a lei e ci teneva sul serio.

…ma la realtà era che le piaceva lui. Punto.

**********

*nota dell’autore: non esiste nessun libro e nessun’autrice con quel nome (credo), mica che poi qualcuno diventa matto per andarlo a cercare (lo dico perché io lo farei, e l’ho fatto più volte). Il titolo “Settled” significa una sorta di “affare fatto”, come quando si conclude un accordo. Spero sia ovvio quale sia l’accordo… ^_^

Altra coppia che non approvo ma stoicamente sopporto, (in fondo, molto in fondo, non stanno male insieme, sono teneri) dopotutto Harry nei libri  ha sempre ignorato Ginny, non può mica svegliarsi una mattina e pretendere qualcosa, vi pare? Stranamente però scrivere di questa coppia mi da 10 volte meno fastidio che di Draco/Hermione…

Avanti tenete duro come me!  ^_-

Ps: non c’entra niente, ma l’altro giorno ho trovato due storie in Inglese bellissime, ebbene oggi la stessa autrice le ha rimosse senza averle finite e lasciandomi con due dita negli occhi dicendo che le ri-posterà una volta completamente terminate…poteva almeno lasciarle lì…sigh…avreste dovuto vedermi mentre cercavo di capire perché dove il giorno prima c’era qualcosa il giorno dopo non vi era più un tubo…lasciando stare le mie vicende noiose e personali, ancora grazie. ^_^

   
 
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