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Autore: Harleen Quinzel    14/02/2011    3 recensioni
Questa è una Lily-Scorpius. Narra delle vicende di due scalmanati ragazzi in una Hogwarts un tantino più rock n'roll di quella originale.
Ci sarà azione, amore, sesso, problemi, avventure e tanta tanta musica.
La nostra Lily è una scatenata chitarrista, ma si arrangia a volte anche come vocalist. Lei è alla ricerca di futuri idonei componenti della sua band, ma ne vedrà di cotte e di crude. Leggete e scoprite ;)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 2

Ma salve a tutto il popolo di EFP! :D
O anzi dovrei dire quei 4 gatti che mi leggono miracolosamente xD
Ragazzi sinceramente, so che faccio meritatamente schifo, e ho notato che già il primo capitolo non ha riscosso tanto successo, ma va bene così ;)
Continuo a scrivere perché mi piace e per il gusto di terminare un'opera (hem hem schifezza hem). Non mi piace trascurare le cose già intraprese e continuerò a scrivere la mia fic in pace o in guerra.
Siete con me? Ok , al mio segnale, scatenate l'inferno \(^-^)/
Ok forse mi sto esaltando un po' troppo la smetto T.T
Bhé, che dire, spero che questo secondo capitolo sia migliore del primo e che recensirete in tante, non fa niente se scriverete commenti negativi, ma ragazze/i, basta che scrivete T.T
Voglio giusto sapere cosa ne pensa la gente del mio modo di scrivere, anche se è negativo, perché almeno dirò "ok questo mondo non fa per te Harleen, arrenditi" .-.
Si, lo ammetto, a volte parlo anche da sola come una vecchia zitella u.u
Scusate eventuali errori. Premetto col dirvi che la mia tastiera è pacca e che scommetterei la mia misera paghetta che ci sarà una moltitudine di errori di ortografia.
C'est la vie :D
Buona lettura a tutti/e!
Ultima cosa! In fondo lascerò il mio canone di Lily!
Volevo mettere Cintia Dicker ma mi sa un pochetto di gatta morta a volte xD non so voi...
Lei mi sa più di rock n'roll, diciamo...
Immaginatela con delle lentiggini però ;)
Buona lettura :]





*Ricordi*

Vi giuro, non ho mai visto niente di più brutto in tutta la mia vita.
Posso dire che alla mia vista è paragonabile a uno Schiopodo Sparacoda pieno zeppo di pus.
Credo vivamente che il mio molliccio da oggi in poi diventerà lui.
Di chi sto parlando?
Tre parole: Albus Severus Potter.
Spero vivamente di essere stata adottata.
Purtroppo le mie lentiggini, i miei capelli rossi e i tratti di papà che ho ereditato non mi fanno esser certa di ciò.
"Cazzo fai? Ma ti rendi conto che è mattina e che c'è gente che vuole dormire coglione?" inizio a sbraitare. Buon risveglio Lily, mi dico da sola.
La brutta vista è questa, mio fratello, che già di per se è una brutta vista e basta, ora è incrementata maggiormente per le sole mutande che indossa.
Di Superman oltretutto, non so chi sia, credo un personaggio Babbano. Gliel'hanno regalate dei suoi amici di Casa per "la sua prima volta con una ragazza". Non mi ha mai detto in quale anno però.
Mi viene da dire solo una cosa: povera creatura, la ragazza intendo.
Inizia ad accendere la luce in camera mia ed è li che inizia la mia ira.
"Sorellina cara, buongiorno, ti trovo radiosa oggi. Hai cambiato shampoo? Sono così belli i tuoi capelli oggi. Senti, dove cazzo hai messo i miei preservativi brutta troia che non sei altro! Se scopro che te li sei rubati per farci qualcosa con qualche ragazzo giuro che sarà l'ultima volta che vedrai il soleeee!!".
Corre, corre verso di me, inizia a raggiungermi. Divento un agnellino. Non che io abbia paura di mio fratello, sia chiaro, ma mi fa un tantino schifo venire in contatto con lui seminudo, ecco tutto.
Non sono mai riuscita a capire dove tiri fuori tutto il successo con le ragazze.
I dilemmi della vita.
"Io non ti ho fottuto proprio niente e modera i toni, e non sono una troia, semmai tu sei quello in famiglia -dopo il tuo illustre fratello maggiore- che lo da ad ogni essere vivente che abbia un buco" 1 a 0 per Lily Potter.
"Lily, ma sono modi?" mi rimprovera una voce fin troppo famigliare per me.
Inizio a schizzare fuori dalle coperte. Per una buona causa, sennò col cavolo che l'avrei fatto.
"Teddyyy!" e salto addosso al mio uomo preferito.
"Giglio! Vieni qui ad abbracciarmi!" gli do un abbraccio a prova di soffocamento. Non mi è mai piaciuto ricevere nomignoli, ma lui se lo poteva permettere eccome.
Mi chiama Giglio da quando sono nata, il mio nome in realtà è il nome di un tipo di un fiore. Mi ha sempre innervosita sentirlo, ma poi guardo colui che lo pronuncia e mi si accende un sorriso sul volto tale da annebbiare tutte le preoccupazioni.
Gli faccio una bella strigliatina a quei suoi capelli turchesi. Evidentemente hanno assunto tale colore per via della felicità spero.
"Ma come ti sei fatta bella, te ne rendi conto? Cambi da un giorno all'altro" e mi schiocca un bacio sulla guancia piena.
"Sese come no, fatti le canne zio" dice Albus.
No, no, sta mettendo a soqquadro tutte le cose sotto il mio letto, e sotto il mio letto c'è...
"Firred!" urlo con tutta la mia anima.
"Stai attento o ti ciunco le gambe idiota!" mi arrampico sulla schiena di Albus come un cucciolo di Koala sulla sua mamma, ma le mie intenzioni a differenza sono omicide.
"Llils, lasciami, non respiro" inizia a divincolarsi.
"E tu lascia Firred e sloggia via di qui" stringo la presa intorno al collo.
"Okok sloggio promesso" inizia a boccheggiare. Credo sia diventato viola.
"Allora al mio tre tu molli la presa da lei e io altrettanto da te. Ok?" contratto.
"Ok".
"Uno... due..."
SBANG! Smollo un calcio alle parti basse a mio fratello e mi avvinghio al mio oggetto più caro al mondo.
"Brutta strega! E poi non venirmi a dire che non sei una..."
"Albus adesso basta dai" mi soccorre Teddy.
"Ma ti rendi conto Ted? Tutto questo per una stupida chitarra elettrica. Robe da matti. Io mi chiedo come fai a sopportarla. Muàh..." inizia a predicare. Che palle.
"Al, ma andare a scopare no? Via di qui. Adesso" ringhio.
"E ssi si, ma tutto questo per una scappatella. Comprarli no?" dice come se niente fosse grattandosi la nuca.
"Lo vuoi detto in vietnamita che non li ho io?!" sbraito.
"Mi sa che mi sono perso una parte del discorso. Di che si parla gente?" domanda Teddy.
"Di niente Ted. Al si è bevuto troppo Weasky incendiario e gli è andato alla testa" paro il culo ad entrambi.
"Senti vedi di sbrigarti perché tra un quarto d'ora dobbiamo essere alla stazione" se ne esce Al.
"Che?" dico ancora ubriaca dal sonno.
"Ti dice niente la parolina magica Hogwarts?" dice con nonchalance.
"Porca palettaaaaaaaaaa! Sloggiare di quii! Evacuare la zonaa! Mi devo cambiare immediatamente! Ma cazzo non mi sveglia nessuno in questa casa?".
Solita storia ogni primo settembre dell'anno.
"Hem, veramente Lils, Ginny mi ha mandato a chiamarti. Ci vogliono le cannonate con te per svegliarti e sai che io sono più bravo in queste cose" si giustifica.
"Si si ok ora sloggiare ciao ciao" e spingo ambedue fuori dalla mia stanza.
Pongo Fairred nella sua custodia. Fairred per chi non lo sapesse è la mia chitarra elettrica. La mia unica e sola. So che non è un nome sbalorditivo ma è quello più sentito. La ho chiamata così per via del suo colore : rosso. Come me. Fire e red. Un mix perfetto. Lei è il mio fuoco rosso che mi brucia dentro. La mia Musa ispiratrice. Ho trascorso i giorni migliori della mia vita con lei in pugno.
Mi devo preparare. Mi guardo allo specchio e mi rendo conto di essere stata in tutto questo tempo in mutande con un'unica canotta lunga a coprirmi. Che vergogna.
Fa ancora un caldo da spaccare le pietre perciò mi infilo un paio di bermuda verde militare e una canottiera nera. Vado in bagno per lavarmi in fretta, la doccia l'avrei fatta direttamente lì: ad Hogwarts, la mia vita.
Non c'era tempo e perciò optai per un'alta coda di cavallo la quale faceva uscire all'infuori di essa dei ciuffi vermigli per via di mamma, ma indomabili per via di papà.
Se si può dire che cosa abbia preso da entrambi risponderei con i difetti.
Fortunatamente però non ho la cecità di papà.
infilai subito le mie etnies nere e decisi di evitare la colazione. Avrei mangiatoli.
Frugai nel cassetto e deposi nel mio borsone da viaggio le prime cose che mi capitavano sotto tiro. Se avrei dimenticato qualcosa avrei fatto uso della posta via gufo.
Che bella la magia. Sacrosanto chi la ha inventata. Magia. Ma sono scema o cosa? La magia. E dire che sono una maga!
Estraggo la mia fedelissima bacchetta da 13 pollici dal mio comodino.
La scuoto. Agitare e colpire. Che bello non ho dimenticato come fare.
"Wingard..." che sto facendo?
Ma mi espellono se faccio uso della magia all'infuori di Hogwarts!
Esco dalla camera alla ricerca di qualcuno che mi potesse dare una mano.
Al primo piano la stanza di Al era vuota. Evidentemente era sceso giù a fare colazione. Apro la camera di James e scorgo mio fratello dormire. O meglio, ronfare.
"Jamie! Jamie! Su svegliati. Ho bisogno di te" sussurro delicatamente.
"Che vuoi mamma? Non devo andare più ad Hogwarts".
"Razza di deficiente sono io! Lily! Dai su svegliati" gli imploro.
Dopo lo butto dal letto. Finalmente l'ho convinto a farmi aiutare e...
"Wingardium Leviosa" e tutti i vestiti nei cassetti si librarono in aria e si depositarono sul borsone aperto posto sul mio letto.
Parallelemente all'altezza della mia testa sfreccia un oggetto a me troppo familiare. Lo colgo al volo e lo impugno, le impugno.
"Grazie Jamie e scusa il disturbo".
"Ma vai a quel paese la prossima volta non mi causare un risveglio così traumatico" dice strafottente James.
E mi chiude la porta in faccia per tornare a dormire nella sua stanza.
La maniglia si abbassa e in uno spiffero scorgo James sempre con gli occhi rossi dal sonno.
"Buon rientro sorellina, divertiti. Ma non combinare troppi guai come al tuo solito. Va bene portare in alto il nome dei Potter ma fino a un certo punto eh?!" mi dice scoccandomi un occhiolino.
E richiude la porta lasciandomi sul volto un sorriso. In fondo mi sarebbe mancato. Ma proprio in fondo però.
La mia attenzione ritorna nuovamente su quell'oggetto in pugno alla mia stretta. Due bacchette.
Due lunghe e fine bacchette di legno. Quelle bacchette. Le sue. Di lui. Il mio perenne persecutore.


*UN ANNO FA*

Luci rosso-arancio illuminavano il dietro le quinte di un palco in un famoso bar di Londra.
Dietro le quinte c'erano solo cinque ragazzi. Tre erano nel corridoio a torturarsi l'anima per la preoccupazione di entrare in scena; due erano in una stanza di prove, soli.
"Sei fantastica stasera" disse un ragazzo alternando alle parole dei piccoli baci intorno al collo facendo su e giù, sempre su e giù.
"Si come no, lo dici solo perché mi sono aggiustata per l'occasione" disse lei a mo' di scusa. Lei, lei che lui pensava che non si conosceva abbastanza per capire quanto fosse bella e quanto fosse diversa da tutte le ragazze che lui abbia mai conosciuto in tutta la sua vita.Lei. La sua rossa preferita. La sua fiamma.
Su e giù, sempre e solo su e giu.
"Stai zitta o ti zittisco" fece lui con un ghigno divertito.
"E questa sarebbe una minaccia?" fece lei altrettanto divertita.
Lui la prese a cavalcioni e lei cinse i fianchi di lui.
Lui delicatamente la poggiò su una cassa da amplificatore e le diede un bacio lungo e lento, ma altrettanto dolce e passionale. Lui accarezzò ininterrottamente la candida pelle di porcellana di lei, concentrandosi solo ed esclusivamente sul suo viso. Non aveva mai visto un viso così bello. Il corpo di lei era molto gradevole agli occhi dei ragazzi, e lui ne era molto geloso, ma non aveva mai visto niente di più bello che lo facesse distrarre dal suo corpo se non il suo viso. Quel naso piccolo a francesina ereditato dalla mamma, tutte quelle lentiggini che le regalavano giovinezza a quell'incarnato. Lei le odiava, lui le amava. Quegli occhi grandi ma seducenti al tempo stesso di un colore misto tra il caramello e il cioccolato. Lo faceva impazzire.
E lei invece era ostinata a torturare i capelli lisci di lui afferrandoli tra i pugni delle sue mani. Erano talmente profumati da riscuoterle i sensi olfattivi e talmente morbidi da fare altrettanto con quelli tattili.
Continuavano a baciarsi fregandosene di tutto e di tutti. Fregandosene del fatto che fuori da quel corridoio stretto e buio ci fossero un centinaio di fan ad aspettarli acclamandoli. Era un bacio talmente lento da sembrare malinconico. Un bacio che quasi cercava di assaporare ogni gusto, ogni sensazione che potesse celarsi dietro quelle labbra rosee e carnose di lei, quasi come se fosse l'ultima volta che potesse assaggiarle. Quasi per cercare di imprimersi quel sapore di lei per sempre, per non dimenticarlo, per non dimenticarla. Mai.
La band che in quel momento era sul palco finì la sua performance e seguirono tre toc alla porta.
"Aspetta un attimo" fece lei spingendo lievemente il ragazzo che le aveva torturato le labbra così gentilmente.
Scese con un balzo dalla cassa e deviò il suo ragazzo per andare a scoprire chi celasse quella porta.
"Ehi Lils. Sei pronta? Tocca a noi! Me la sto facendo sotto. Hai visto Scorpius? Sono da tre ore che vi cerco. Dai che il pubblico ci acclama!" disse tesissimo Mike, il miglior amico della rossa.
"Cazzo è vero!" fece lei quasi sorpresa.
"Mike sono qui, siamo pronti" fece il ragazzo uscendo dall'ombra della stanza per illuminare il viso.
"Dio del rock sia lodato" fece Mike. E Lily iniziò a ridere come al suo solito.
Quella risata rincuorò il cuore di tutti e due i ragazzi che erano costantemente agitati, l'uno per il fatto che doveva salire su un palco sotto lo sguardo di centinaia e centinaia di persone puntato dai riflettori, e l'altro perché sapeva che da li a poco avrebbe abbandonato ciò che aveva di più caro al mondo.
"Dai ragazzi! Si va in scena! Cooongaa!" disse lei per alleviare la tensione e facendo tornare alla realtà il suo Scorpius.
Si misero in fila: avanti Mike con a seguito Lily e Scorpius. Percorsero il corridoio ridendo come dei matti e andando a prelevare a mano a mano componenti della band. Sfondarono una porta di uno stanzino e unirono alla loro conga il bassista e trovarono il tastierista ad aspettarli alla fine del corridoio ingozzandosi di ciambelle per alleviare la sua tensione.
"Hahaha ragazzi è stato bellissimo, non vorrei mettervi sotto stress ma è ora" disse il tastierista.
"Si e secondo te c'era bisogno che ce lo dicevi tu imbecille?!" fece Mike scherzando e caricando il tastierista di botte.
Ci misimo tutti in cerchio per guardarci l'uno negli occhi dell'altro.
"Bhè Lils, tocca a te, stupiscici" fece il bassista.
Si misero tutti abbracciato sempre in cerchio, quasi come una squadra sportiva che cercava di decidere uno schema di gioco vincente. E la rossa parlò.
"Dio del rock, grazie per questa occasione per spaccare siamo i tuoi umili servitori ti prego dacci il potere di mozzar loro il fiato con il nostro energetico rock. Nel tuo nome preghiamo. Amen." disse.
"Amen" fecero tutti all'unisono.
"Nuuoo, ma tu sei una grandee!" fece il bassista dando un bel cinque alla rossa.
" Dewey Finn he?" fece Scorpius tirando su un sorrisetto divertito.
"Ebbene si, lo ammetto, vedo film Babbani. Ma School of Rock merita una sbirciatina. Per non parlare di quel figaccio di Jack Black" disse a mo' di scusante la rossa.
Il biondo soffocò una risata.
"Quando cambierai mai Lil?" disse il biondo.
"Quando tu diventerai moro" e strizzò un occhiolino al suo fidanzato.
"Pronti ragazzi?" fece il tastierista.
"Prontissimi"
"Pronti"
"Ensomma"
"O merda!"
Dissero l'uno sopra l'altro.
Il cantante, il tastierista e il batterista avevano ognuno i propri strumenti già sul palco. Solo la chitarrista e il bassista impugnarono al volo rispettivamente la chitarra e il basso.
Il cantante si avvicinò alla chitarrista.
"Ehi piccola, parti tu al microfono ok? Te lo ricordo perché non si sa mai la tensione ti abbia scombussolato il cervello" fece.
"Haha molto divertente imbecille" disse Lily.
"No seriamente, parti con I love rock and roll di Joan Jett, poi dalla seconda in poi parto io alla voce dato che una voce maschile è più adatta per i Led zeppelin e i Linkin Park" disse scompigliando i capelli della rossa.
"Siamo tutti con te" le fece in fine.
"Daai non mi mettere tensionee cosìì!" intervenne lei.
"Dai bomba rossa, si va in scena" e le fece un occhiolino e si dileguò.
Lily prese il plettro della sua amata Firred, con le dita tremanti, ma due secondi prima di andare in scena qualcuno le serrò una mano intorno al suo polso.
"Ehi, mi hai fatta spaventare" disse al suo fidanzato.
"Non volevo, scusami" disse lui turbato.
"Tieni, ora sono tue" disse il biondo porgendole le sue bacchette preferite.
"Ma Scorpius, come fai ora a suonare?"
"Ho parlato con il batterista della precedente band, per stasera mi presta le sue" disse lui senza guardarla in faccia.
"Senti Lily, mi prometti una cosa? Se non ci dovessimo sposare mi prometti che non mi dimenticherai? Mai?"
"Ma come ti vengono certe domande in certe circostanze? Ma certo che te lo prometto" disse lei scoccandogli un pugno sul braccio di lui.
"Che hai Scorp? Sono un po' di giorni che ti vedo strano" fece lei preoccupata.
"Senti Lily, facciamo in fretta, non sono bravo in queste cose, ben che meno con te. èfinita" disse lui tutto ad un fiato.
"Che scusa? Forse ho capito male" disse lei pensando che la musica assordante le avesse giocato un brutto scherzo.
"Basta. Mio padre è venuto a conoscenza di noi. Non so chi sia stato a dirgli ciò. Siamo stati così bravi col nostro segreto che non riesco a immaginare nessuno in questo momento che possa averglielo detto. Dobbiamo finirla qui. Mi ha minacciato Lily, mi ha detto che se non ti avrei mollata mi avrebbe fatto cambiare scuola, e preferisco guardarti da lontano che non guardarti mai più. Sarà l'ultima volta che suoneremo insieme. Sarà l'ultima volta che ti vedrò da dietro così presa nei tuoi assoli, così libera nella tua musica. L'ultima. Non accompagnerò mai più la tua voce con la mia batteria. Mai. E non riesco a capacitarmene. Non riesco a pensare ad un ipotetico me senza di te. Sembrerà insulso e smielato, ma ti giuro e ti ripeto, ti giuro sulla buon anima di mia madre, che non mi sono mai sentito così debole e impotente in tutta la mia vita. Perciò ti chiedo solo una cosa, non parlarmi, non cercare di farmi cambiare idea, ne ho parlato anche con i ragazzi e anche loro ritengono sia il modo migliore per non soffrire. O meglio, per non soffrire di più di quanto già non facciamo. Perciò Lily, non dirmi niente, ti prego. La scelta è mia, ed è per te, ma anche per me perché solo tu sai quanto io sia egoista. Non posso stare in una scuola di stregoneria in un altro continente. E non venirmi a dire che la distanza non ci dividerà perché queste sono tutte cazzate. Spero che incontrerai qualcuno che ti meriti davvero Lils. Qualcuno che il destino accetterà, e quel qualcuno purtroppo non sono stato io. Quindi, ti prego, ti scongiuro, non dirmi niente. Taci Potter" disse senza sosta.
Quelle parole, specialmente l'ultima, il suo cognome, furono una lama infuocata conficcata nell'anima. Non nel cuore, ma nell'anima, perché è da qui che Lily Luna Potter iniziò a sentirsi vuota, incompleta. Da qui che si mutò in ciò che è ora, non più ingenua, ma matura. Una ragazza che ormai non si fida più di nessuno e che pensa solo a se stessa. Un maschiaccio, si, ma non come prima, ora in senso negativo. Lily pensò in quel momento che non avrebbe mai più creduto alle parole della gente, di quando le dicevano che le volevano bene, che l'amavano, ma per prima cosa, Lily non avrebbe mai più voluto del bene a una persona, se non alla sua famiglia.
A Lily tutto ciò servì a qualcosa, a capire cosa sia realmente la vita e ad aprire gli occhi.
"No" sussurrò lei.
"Lily ti prego" disse lui.
"Stai zitto!" si fiondò sul petto di lui caricandolo di pugni.
"Come pretendi che io non dica nulla. Ma mi credi stupida? Bhè allora Scorpius si vede che non mi conosci abbastanza. Come ho fatto a stare con uno come te? Ma sotto quale diavolo filtro d'amore mi chiedo io. Ma vaffanculo sudicio verme. Così ci si comporta? Dopo averti donato tutta me stessa. Ma chi sei tu? Non sei il ragazzo che ho amato. Se mi avessi amata seriamente non avresti permesso ad un singolo individuo di mettersi tra di noi. Mi fai schifo. Mi hai solo presa in giro. D'ora in poi io non ci sarò mai più per te. Ricordatelo. Scordami, perché io di te mi sono già dimenticata" disse a perdifiato lei.
Lui afferrò i pugni di lei che si arrestò a torturargli il petto. Per un secondo, un lunghissimo secondo tutto attorno a loro si fermò e si guardarono negli occhi. Ghiaccio in cioccolato. Le lacrime di lei non si arrestarono per un secondo.
Lui la sorpassò di tre passi e alle sue spalle le disse "Ti amo".
Non avrebbe più avuto il coraggio di guardarla negli occhi.
"Dai Lils, aspettiamo solo te qui!" sbucò Mike dalle tende che dividevano il palcoscenico dal retro.
Lily si girò a vedere il suo migliore amico. Li non c'era più nessuno: Scorpius era già in scena.
Guardò un'ultima volta quelle bacchette nelle sue mani. Le strinse sempre più forte finché non se le infilò nella tasca posteriore sei suoi jeans.
"Arrivo" disse.
E scostò te tende per farsi spazio e ammirare tutta la gente che esultò alla sua venuta.
Aveva ancora le lacrime agli occhi, ma non gliene importava niente. Quella era la vera Lily.
Dietro quella maschera di freddezza si nascondeva un cuore puro e debole.
Prese posto al microfono.
"Salve a tutti gente! Questa canzone appartiene alla storia della musica, spero sia di vostro gradimento. Voglio che capiate che la musica è l'unica cosa che vi rimarrà fedele eternamente. L'unica"
E mentre le lacrime di Lily continuavano a solcarle il viso e mentre intonava le prime note della canzone e impugnava la sua Firred, Lily si sentì osservata.
Ma si promise che niente e nessuno l'avrebbe mai fatta sentire come allora.
E che l'unica cosa a cui sarebbe rimasta fedele in tutta la sua vita sarebbe stata la musica. La sua musica, e nient'altro.






\(^-^)/ FINISH!
Allora, da qui si può capire il fondamento che ha scaturito l'odio di Lily per Scorpius .-. spero sia di vostro gradimento.
Qui --> vi è il mio prototipo di Lily *-* Immaginatela più rock e mettetele delle lentiggini. Grazie per la lettura ;)

P.S.: recensite! Anche per scrivere che fa schifo xD Sono curiosa ...
P.P.S.: W il rooock *-*
Harleen :*

   
 
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