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Autore: sawadee    14/02/2011    10 recensioni
Una favola scritta tanti san Valentino fa. Un drago e una fenice.
Di nient'altro, se non d'amore.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il drago e la fenice.

Al limitare di una boscaglia, poco prima che inizi il deserto, una fenice stava lentamente raccogliendo la mirra e il balsamo per il suo nido di morte. Il cielo era un luminoso lapislazzulo, la terra d'oro e il tramonto accendeva tutto dei i colori più brillanti. La fenice, però, aveva smesso di guardarsi attorno e non notava più nulla.
Non era ancora vissuta abbastanza per poter morire, ma a lei non importava del dono dell'immortalità, non più.
Era piccola e bellissima, con lunghe piume rosa e azzurre ai lati del capo, la lunghissima coda preziosa, ed amava il sole, il fuoco, più di ogni altra cosa.
Ma si vedeva orribile, era morta e preparava il proprio nido, una bara profumata, cantando la vita che finiva, con parole così sublimi da attirare l'attenzione di un drago. Un drago enorme, tutto nero, con le scaglie colore dell'ombra, che si avvicinò alla fenice. Stranamente non ne ebbe paura e lo fissò negli occhi.
- Fenice, cosa fai?-
La fenice sorrise:- Costruisco il mio nido. - 

Si vergognava, infatti, di dire che voleva suicidarsi.
- Posso rimanere a vederti?-
La fenice sorrise:- Certo, drago.- Era sicura che, prima che avesse finito, il drago se ne sarebbe andato_ le sarebbe dispiaciuto avere pubblico in quell'occasione.
I due parlarono del più e del meno e il drago, molto più forte della fenice, l'aiutò a trasportare i fasci di erbe profumati.
- Sei un drago di ghiaccio?- gli chiese lei, vedendolo sempre all'ombra.
- Sì, io amo il freddo, il buio e la notte.-
- Io, invece, amo il caldo, la luce e il giorno.- Il drago le sorrise e le disse:- Beh, per fortuna, non dobbiamo vivere insieme.-

Quando calò il sole il nido non era pronto, e il drago promise alla fenice di aiutarla anche il giorno successivo.
Il giorno dopo, il drago tornò ferito e la fenice lo curò con le sue lacrime.
- Grazie fenice.- Parlano ancora del più e del meno, e quando calò il sole, il nido non era ancora pronto.
Per giorni si ripeté la stessa storia, il drago parlava di se stesso, al suo arrivo, puntuale poco prima del tramonto, e portava preziose erbe aromatiche per la sua amica.
- Sei bella, fenice.- le disse un giorno, donandole, invece della solita mirra, un piccolo specchio.
La fenice arrossì. - No, che non lo sono.-
- Ma come? Il più bello e raro tra gli esseri che pensa di essere brutto?-
- Ma figurati! Io bella?- La fenice era imbarazzata.
- Guardati, ti ho portato uno specchio. E' uno specchio degli elfi.-
La fenice si guardò senza vedersi, fuggevolmente.
Il drago sorrise. - Hai visto quanto sei bella?-
- Grazie, ma non penso proprio.-
La fenice aggiustò l'ultimo ramo di mirra. Ora aveva finito.
Il sole era giusto per darsi fuoco.
- Non ti sei guardata, vero?-
E lei, per accontentare il drago, guardò nello specchio.

Santo cielo, non si riconobbe quasi per quanto appariva bella.

 

 


- Gli specchi degli elfi ci fanno vedere come ci vede colui che lo ordina.-
- Mi vedi davvero così?-
- Sì.-
La fenice lo abbracciò di slancio e si riscosse. Era gelido, mentre lei bruciava.


- Scusami.-
- Ma figurati, non mi hai mica dato fastidio!-


Lo abbracciò di nuovo.


- Sai che volevo l'oblio? - ma queste parole uscirono dalla bocca del drago.- E pensavo non ci fosse nessuno disposto a donarmi un po' di amicizia o farmi sentire la sua anima.-
La fenice sorrise e non salì sul suo nido di morte.
Lo spostò all'ombra.
Per un po' andò bene, i due si frequentarono, ma esiste davvero un mondo dove una fenice e un drago possano amarsi?
La risposta fu no, e i due si lasciarono.
La fenice tornò morta e, per quanto cercasse, non riusciva a dimenticare il drago.
Arrivò a sfidare i ghiacci per vederlo, ma non riusciva ad avvicinarsi.
500 anni dura ogni vita della fenice, il drago è immortale.
500 anni di lontananza, 500 anni in cui la fenice rimase morta, indossando la maschera della serenità, dell'imperturbabilità, della spensieratezza.

Non avrebbe distrutto definitivamente quello che il drago amava, per questo attese il compimento dei 500 anni.

Proprio quando scoccarono, si lasciò bruciare e, dopo tre giorni, era di nuovo viva.
E trovò il drago vicino al suo rogo, che aveva atteso.
- Più passa il tempo e più sei bella.- le sorrise il drago, levandosi in volo.
Lei si librò in volo dietro di lui e lo seguì verso i monti dell'est, scavalcando oceani e deserti,
dove, forse, c'è un mondo in cui una fenice e un drago possono vivere felici... Forse

   
 
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