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Autore: Doll_    14/02/2011    13 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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 UN GIGOLO' IN AFFITTO - SORPRESE

 

Se non vivi per qualcosa, morirai per niente.

La mia frase preferita... Quel mattino mi svegliai pensandoci. Per cosa vivevo io? Ma, soprattutto.. Per chi vivevo? Sotto sotto ero sempre stata una persona romantica e pensavo che se non c'era l'amore, la vita non poteva darti alcuna vera e propria felicità. L'amore dell'amicizia e della famiglia non poteva mai comparare con quello della tua anima gemella che ti capiva, confortava o ti aiutava senza chiedere mai nulla in cambio, se non un tuo sorriso. Ecco, con Zac era più o meno la stessa cosa. Mi piaceva vederlo sorridere e, di conseguenza, sorridevo anche io se lui era felice. Adoravo la luce che aveva negli occhi.. Una luce così vivace, accesa, viva. Zac era semplicemente la persona che volevo al mio fianco. Era semplicemente la mia medicina. Ciò che mi ci voleva per continuare ad andare avanti.

Ehi, Vic, sempre con la testa sulle nuvole?” Mi salutò, Luca, all'uscita di scuola, facendomi sobbalzare.

Oh, ehm.. Ehi.” Cos'era? Un saluto? Bah.. Ero pessima.

Sai, ti volevo dire che l'uscita di ieri è stata davvero molto piacevole e non mi dispiacerebbe se...” Ma qualcosa lo interruppe immediatamente, facendolo indietreggiare da me, portandolo a guardarmi dietro le spalle, così da farmi girare e ritrovarmi proprio Zac a guardarlo nel peggior modo possibile.

Ehi, che ci fai qui?” Gli sorrisi, stranamente contenta di vederlo e sentendomi più sollevata a vedere che non ce l'aveva più con me.

Sono venuto a prenderti.” Ricambiò il sorriso, calorosamente, distogliendo lo sguardo da Luca che si liquidò magicamente, subito dopo.

E come mai?” Il mio tono di voce era dolce, delicato e gentile, come se lo avessi appena conosciuto e mi fossi subito innamorata di lui.

Volevo farti una sorpresa.” Fece spallucce, prendendo la mia borsa di scuola per poi dirigersi alla macchina... Un momento! Macchina!?

Ma quella cos'è?” Chiesi, stralunata.

Mmm.. E' una sottospecie di taxi.” Disse, coprendosi dal sole con una mano e caricando la mia borsa dietro il cofano.

Un taxi? Ma perchè?” Ci stavo capendo meno di prima.

Quante domande, bambolina! Sali e poi scoprirai tutto. So che adori giocare a fare il finto detective anche se non ti riesce propriamente bene, ma sta volta cerca di trattenerti, okay?” Mi schernì, aprendomi la portiera.

Gli rifilai un'occhiataccia falsamente indignata e poi salii seguita da lui.

Sai dove devi andare, Gianni.” Disse al tassista, cingendomi le spalle con un braccio e baciandomi la tempia. “Non ci siamo nemmeno salutati.” Constatò, sorridendomi ancora.

I-io.. credevo che ce l'avessi con me. Ieri sera..” Provai a spiegarmi, venendo interrotta subito da Zac.

Lascia stare ieri sera. Non mi sono sentito molto bene... Forse era colpa delle lenticchie, ma non ti preoccupare, ora sto decisamente meglio.” Spiegò allora, tentando di rassicurarmi anche se dentro di me qualcosa mi diceva che forse mi stava mentendo...Ma non ci badai più di tanto, sfruttando dell'occasione per stringermi a lui e sentire distintamente l'odore di un profumo che mai prima di allora gli avevo sentito addosso.

Allora mi scostai di poco per notare che si era messo in tiro, con una camicetta celeste, dei jeans evidentemente nuovi e chiari, delle converse bianche e i capelli più sistemati del solito dai quali si poteva finalmente riconoscere la riga e la frangia diretta più verso destra. Portava anche una collanina argentata e il famoso bracciale di cuoio che Marco mi aveva dato per riconsegnarglielo a Zac, dopo che avevano per la prima volta giocato assieme.

Mmm.. Come mai ti sei improfumato e ti sei vestito così bene?” Chiesi, inarcando un sopracciglio, fingendo di studiarlo.

Cos'è? Di solito puzzo e vesto male?” Scherzò, facendomi ridacchiare.

Sai cosa intendevo.”

Fa tutto parte della sorpresa.”

 

Siamo arrivati.” Sentenziò, dopo qualche ora di viaggio, facendomi uscire dalla macchina e pagando il taxi.

Ma... E' il parco dove andiamo sempre.” Constatai, chiedendomi ancora il perchè di così tante cerimonie per portarmi in un posto che conoscevamo fin troppo bene.

Beh, questa settimana lo abbiamo trascurato molto, non pensi?” Disse, venendomi alle spalle e poggiando improvvisamente una bandana sui miei occhi e facendomi sussultare.

Perchè mi copri gli occhi se conosco bene questo posto?” Chiesi, quindi, sempre più incredula.

Perchè c'è un'aggiunta che non hai visto.” Rispose, prendendomi in braccio, così da farmi anche uscire un urletto stridulo, e iniziando a camminare fino a quando, dopo un po', non mi mise giù per poi togliermi finalmente quell'affare dagli occhi e donarmi una delle visuali più belle della mia intera esistenza...

Il prato era verde, con qualche bellissimo fiore e il sole illuminava l'unico tavolinetto apparecchiato tutto in bianco, con due sedie ed un pacchetto regalo con un nastro rosso sopra, facendomi quasi credere che fosse un bellissimo miraggio.

Oh mio Dio!” Biascicai, portandomi le mani sulle labbra.

Ti piace?” Chiese lui, venendomi accanto.

Scherzi? E' favoloso.” Sussurrai, andando subito a sedermi su una delle due sedie.

Hai fame, eh?” Sorrise, alzando i coperchi da sopra i piatti facendomi vedere la fantomatica pasta con carciofi che sua nonna mi aveva detto che cucinava divinamente e sedendosi anche lui.

L'ho cucinata da mia nonna appena sono tornato da lavoro e l'ho subito portata qui. Fortunatamente sono riuscito a fare tutto in tempo.” Sorrise, nervoso come se fosse il nostro primo appuntamento.

E' fant...” Ma un rumore decisamente simile ad un abbaio mi bloccò all'istante, portandomi a vedere sotto il tavolo quella scatoletta bianca con un po' di buchi grandi che, stranamente, si muoveva.

Oh, ehm... Questa doveva essere la sorpresa finale ma forse è meglio fartela vedere subito.” Cercò di apparire calmo, prendendo la scatoletta e facendomi segno di alzarmi per allontanarci di poco dal tavolo, consegnandomi infine il regalo.

E' pesante.” Dissi, guardando il pacco ancora più curiosa.

Ti conviene poggiarlo a terra; non vola.” Esclamò, facendomi spalancare gli occhi.

Mi misi in ginocchio, seguita da lui, e tolsi il fiocco per poi aprire la scatola che conteneva una cosa che mi fece bloccare il respiro.

Non ci credo.” Biascicai, prendendo fra le mani quell'amore di cucciolo di boxer, tutto nero con solo qualche macchia sul muso bianca e sulle orecchie. Aveva una coda così corta che sembrava quasi inesistente e degli occhioni così grandi e dolci che non riuscii a trattenermi dal sorridere dalla gioia.

Ride se lo stringi.” Mi disse Zac, sorridendo di gioia ma guardando me.

I cani non ridono.” Feci, guardandolo come se stesse parlando in aramaico.

Allora lo prese lui e lo strinse a sé facendo uscire un verso veramente molto simile ad una risatina, dal musetto di quel cucciolo che avrà avuto solo pochi mesi.

Oddio..” Scoppiai a ridere anche io, seguita da Zac, insieme al cane.

Tieni, è tuo. Sapevo che i gatti non ti piacevano affatto e che invece adoravi i cagnolini, così ne ho comprato uno... Un mio amico aveva appena avuto una cucciolata dalla sua cagna e allora ho deciso di prenderlo.” Spiegò, facendo spallucce e passandosi una mano fra i capelli.

Oh, Zac, grazie!” Gli saltai letteralmente addosso, abbracciandolo. “Grazie mille!” Continuai, riempendolo di baci su tutto il viso, senza nemmeno chiedermi il perchè di quei comportamenti. Eravamo quindi finiti l'una sopra all'altro, a guardarci improvvisamente, tanto intensamente fino a quando l'abbaiare del cane non ci fece rialzare per andare verso il tavolo preparato per mangiare.

Il pranzo andò avanti nel miglior modo possibile, portandomi a congratularmi con Zac per la sua cucina ottima e anche per il secondo a base di petto di pollo e patate al forno, cucinate però, da sua nonna.

Hai deciso che nome dargli?” Mi chiese, una volta finito di mangiare.

Eravamo sdraiati sul prato a guardare il cagnolino girare per il parco e annusare curioso ogni tipo di fiore, pianta o albero intorno a lui.

Mmm.. Pensavo a Semola.”

Semola? Ma che nome è?” Chiese lui, facendomi ridere.

E' carino!”

E' ridicolo.” Disse, trattenendo il sorriso.

Allora che ne dici di Pulce?” Domandai e la sua espressione mi fece quasi morire dalle risate.

Che ne dici di un nome più da cane?”

Oh, beh, allora lo chiamerò... Zac.” Risi ancora di più, quando poi iniziò anche a farmi il solletico per vendicarsi.

Vada per Semola, allora.” Sentenziò, poco dopo.

E Semola sia.”

 

Sono stata davvero bene, Zac.” Gli sorrisi, prima di entrare in casa.

E' stato un piacere e, comunque, auguri.” Mi sorrise di rimando, con uno dei ghigni più affascinanti che sapeva fare.

Auguri? Il mio compleanno è fra qualche mese...” Iniziai, apparendo veramente molto confusa.

No, mocciosetta, gli auguri erano per la seconda settimana che abbiamo passato insieme.” Fece, avvicinandosi e cingendomi la vita con le mani, così da far toccare i nostri bacini e incrociare i nostri occhi.

Giusto: era venerdì! Che sciocca a non averci pensato! Gli avvenimenti di quella settimana mi avevano completamente allontanata dal nostro settimaniversario. Ma poi, la consapevolezza di avere a disposizione solo altre due settimane con lui, mi rattristò così tanto da farmi abbassare il viso per nascondere le lacrime che stavano prepotentemente cercando di uscire.

Ehi, bambolina... Qualcosa non va?” Mi chiese, alzandomi il viso con un dito sotto il mento.

N-no..” Farfugliai, col labbro tremante.

Perchè piangi, allora?” Sembrava si stesse preoccupando e questo, nel mio piccolo, non fece che rallegrarmi.

N-non sto p-piangendo.” Testarda come al solito.

Okay, ma c'è sicuramente qualcosa che ti turba, vero? A me puoi dirlo. Siamo amici, ricordi?” Mi voleva morta. Un'altra pugnalata del genere e sarei schiattata all'istante proprio sullo scalino davanti alla porta di casa, fra le sue braccia o direttamente con la faccia appiccicata all'asfalto.

Mh-mh..” Deglutii così tanto faticosamente che iniziò a bruciarmi la gola.

Ti voglio bene, Victoria.” E mi abbracciò così stretta che non potei non sorridere e sentirmi nuovamente...amata.

 

Domani vengono Sophia e Giada.” Dissi mentre mandavo giù un pop-corn, a Cristina, Susanna, Giorgia, Jennifer, Jessica, Mara, Stefania e, per mia sfortuna, Trisha che si era come auto-invitata, davanti al DVD “Cuori Ribelli”, con Nicole Kidman e Tom Cruise.

Le tue super-sorelle.” Borbottò Cristina, amareggiata quanto me, conoscendole per come erano veramente: superficiali, materialiste ed egocentriche.

Già... Non immagini quanto vorrei che questo week-end finisse subito.” Biascicai, volgendo lo sguardo verso di lei e notando che Trisha, che le era seduta accanto, non faceva altro che guardarsi intorno invece di seguire il film.

Cerchi qualcosa, Trisha?” Le chiesi, quindi, con finta cortesia.

Eh? Oh, mmm... No, nulla.” Mi sorrise falsamente.

Ehi, Vic, non è che...OH.” Zac era appena sceso nel salone iniziando una frase e smorzandola appena vide le mie compagne sparse per tutto il divano e sul tappeto, intente -tranne qualcuna- a guardarsi il film romantico. Le luci erano soffuse, io, Cris, Susanna, Trisha e Jennifer, che stavamo sul divano, avevamo una copertina sopra le gambe, mentre le altre erano beatamente sdraiate a terra.

Ciao, Zac!” Lo salutarono tutte in coro.

Ciao, ragazze.” Sorrise loro, con così tanta malizia e sensualità che lasciò tutte stupefatte.

Dicevi?” Domandai, allora, con un pizzico di astio.

Mmm, oh.. Meglio se te lo chiedo dopo.” Fece, come se si sentisse a disagio, continuando a guardare le mie amiche, in quel modo da latin lover dannato che mi mandava in bestia.

No. Chiedimelo ora.” M'impuntai, facendo girare tutte verso di me e stupendo Zac.

Beh.. Come vuoi. Ti volevo chiedere se avevi visto i miei boxer, quelli blu con due righe ai lati nere... Mi sembra di averli lasciati in camera tua quando abbiamo dormito assieme.” Ammiccò, facendomi deglutire a vuoto e arrossire violentemente.

Le ragazze avevano assunto un'espressione da cartone animato, con la mascella che toccava terra. Zac ancora sorrideva sornione ed il silenzio iniziava a farsi, oltre che imbarazzante, persino opprimente.

Eccome se li avevo visti, poi. Avevo deciso di metterli sotto il mio cuscino appena il mattino dopo li avevo notati. Non sapevo che si cambiava nella mia stanza ma fui segretamente contenta di vederli accanto al mio letto.

Uhm... Te li vado a prendere e, beh.. te li metto in camera io.” Farfugliai, raggiungendo la camera a testa bassa.

Chiusi immediatamente la porta alle mie spalle senza rischiare che Zac vedesse dove li avevo messi e li presi cautamente, guardandoli per un po' e, inaspettatamente, abbracciandoli come se fossero stati il mio pupazzo preferito. Stavo letteralmente svalvolando così, riprendendomi, andai ad aprire la stanza di Zac e, ricordandomi quale fosse il cassetto della biancheria, ce li infilai dentro, riscendendo in salone subito dopo, notando però, che il film ormai non aveva più alcuno interesse per nessuna, dato che erano tutte prese da Zac che si era posizionato sul tappeto, circondato dalle mie amiche che lo ascoltavano neanche fosse il Profeta.

Mhr mhr..” Mi schiarii la gola, destando la sua attenzione, finalmente “Non guardate più il film?” Chiesi, mettendomi sul divano, sotto la copertina; da sola.

Zac ci stava raccontando un po' di cose.” Sorrise timidamente, Jennifer.

Oh..” Seppi solo dire, guardandolo mentre sorrideva ignaro della mia frustrazione interiore, data la sua incostante indifferenza.

Ora devo proprio andare, ragazze. C'è una persona che mi aspetta.” Disse, poi, alzandosi e dirigendosi al portone, lasciando tutte un po' deluse e curiose.

Lo seguii, in modo tale da restare almeno per poco da sola con lui, tanto da parlare in confidenza.

Chi!?” Lo attaccai, invece, ripetendomi di non imitare la mogliettina gelosa.

Non la conosci.” Fece per andarsene ma lo afferrai per la camicia.

E' una donna?” Deglutii, cercando di mandar via quel senso di debolezza e pesantezza.

Intendevo la persona. E' un mio amico del liceo. E' tornato questa mattina e volevo rivederlo. Era partito per New York, per studiare.” Spiegò, mantendendosi comunque sul vago.

E come si chiama?” Perchè volevo saperlo, poi?

Zac mi guardò circospetto, con un sopracciglio inarcato e dopo avermi studiato per qualche secondo, si decise a rispondere: “Jack.”

 

Bugiardo traditore. Sapevo benissimo chi fosse Jack anche se lui non lo sospettava nemmeno ed il fatto che continuasse a mentirmi con così tanta facilità non faceva altro che diminuire la mia fiducia in lui.

Jack.. Doveva incontrare suo fratello. Ma, perchè? Dopo così tanti anni, poi. Annie mi aveva detto che non si vedevano da quando li avevano separati da piccoli, dopo la morte dei loro genitori e che Zac non aveva un buon rapporto col fratello, dato che non aveva nemmeno cercato di farsi sentire in tutti questi anni.

Appena finito il film, m'inventai una scusa banale alle ragazze per cacciarle da casa e lasciarmi sola con i miei pensieri contorti e le mie domande senza risposte.

Devo assolutamente vederlo..” Borbottai, sdraiata sul mio letto a fissare il soffitto, in cerca di una soluzione divina.

Riprendere l'attività di stalker, dati i precedenti, non mi sembrava affatto una buona idea e chiedere a Zac di venire con lui era a dir poco impossibile, dato il suo, invece, ovvio diniego.

Dovevo, quindi, trovare una persona che conosceva bene Zac, tanto da darmi delle risposte abbastanza esaurienti escludendo la nonna Annie data la sua troppa parentela. Quindi, restava solo...

Cosa vuoi, Vic?” Rispose Zac, al cellulare, con tono agitato e nervoso.

Mmm.. Scusami, è che... Avevo bisogno di un favore.” Balbettai, incrociando le dita.

Dimmi.” Sospirò, dopo un po'.

Mi serve il numero di Maria.” Deglutii, speranzosa.

A cosa ti serve?” Domandò, più preso e incuriosito dalla conversazione.

Mi sono dimenticata di chiederle una cosa quel giorno al parco, cose da ragazze, e non posso continuare a logorarmi ancora il fegato così. Quindi.. Per favoooore!”

Passarono dei secondi infiniti quando, finalmente, si decise a darmelo.

Un'ora dopo averla chiamata, mi trovavo già di fronte casa sua. Dovevo sapere.

 

Chi era?” Mi chiese lui, continuando a studiarmi col suo sguardo indagatore.

Era così strano rivederlo dopo così tanti anni... Mi ricordavo di quando giocavamo a pallone in mezzo alle strade della cittadina, in Texas, e di quanto fosse mingherlino una volta... Ora somigliava ad una branda, per le spalle larghe ed il petto muscoloso.

Si chiama Victoria.” Quasi ringhiai, non volendola mettere in mezzo in certe questioni. Dopotutto, ancora continuavo a chiedermi come mai lui mi avesse cercato se prima di allora non si era nemmeno degnato di chiamarmi. Io, almeno, qualche ricerca per ritrovarlo l'avevo fatta ma lui.. Mai niente. Nemmeno una lettera.

E' la tua ragazza?” Domandò, come se potesse avere il diritto di saperlo.

Non sono cose che ti riguardano.” Dissi, infatti. “Cosa vuoi, Jack?” Arrivai al punto.

Sei cresciuto in fretta, fratellino.” Fece lui, sorridendo e cercando di apparire tranquillo.

Eravamo in un bar di città, lontano da persone che avrebbero potuto riconoscermi così da non destare sospetti, soprattutto a Vic...

Gli anni passano.” Risposi, sempre con tono freddo e distaccato.

Colui che avevo davanti non era mio fratello: era solo uno sconosciuto che aveva finalmento deciso di farsi vivo.

Zachary, non devi essere arrabbiato con me.” Esclamò, sospirando.

Ah, no? Dimmi, ti sei mai preoccupato di che fine avessi fatto per tutti questi anni? Come mi guadagno da vivere? Chi frequento? Mi hai, almeno pensato, qualche volta?” Sbottai, cercando di placare l'ira il più possibile.

Zac, tu non immagini nemmeno per quanto tempo mi sono logorato il fegato pensando a te.” Spiegò, sporgendosi sul tavolo, verso di me, con uno sguardo apparentemente dispiaciuto.

Beh, mi dispiace di aver disturbato la tua quiete.” Esclamai, sempre acidamente.

Non hai capito. Intendo dire che ho provato a cercarti ma non sapevo da dove cominciare, fino a quando un mio collega, al quale avevo chiesto privatamente di informarsi su di te, mi disse che abitavi a Roma, che mantenevi la nonna Annie e che lavoro facevi...” Disse, gelandomi il sangue per quell'ultima affermazione.

Non che andassi fiero del mio “impiego” e, sinceramente, di far sapere al mio fratellone ben posato con un lavoro fisso da architetto e con saldi principi, che vendevo il mio corpo per mantenere le spese mie e della nonna, era sicuramente il mio ultimo obbiettivo.

E.. che ti ha detto sul mio lavoro?” Deglutii, improvvisamente agitato.

Fai il gigolò di lusso, Zac. Ma come ti è saltato in mente?” Chiese, mantendendo una posa pacata.

Ehi, tu sei l'ultima persona la mondo che potrebbe farmi la predica, Jack, quindi taci.” Dissi, muovendomi nervosamente sulla sedia.

Cerco solo di aiutarti, Zac. Questo... lavoro, non è per te. Sei un ragazzo intelligente e potresti continuare gli studi...”

Studi!?” Lo interruppi, incredulo “Ma per chi mi hai preso, Jack? Ho venticinque anni ormai e non avrei mai abbastanza soldi per l'università.”

I soldi non sono un problema.” Fece, risoluto, facendomi ribollire il sangue nelle vene.

Non voglio la tua carità.” Ringhiai.

Sono tuo fratello e voglio aiutarti.”

Il problema è che io non ho chiesto alcuno aiuto e, soprattutto, non il tuo.”

Non mi dispiaceva affatto rispondere a tale modo a Jack. Io avevo sofferto per la sua mancanza e, anche se la nonna aveva cercato di tenermelo nascosto, avevo sempre saputo della sua favolosa vita a New York e del suo stipendio a dir poco modesto. Non poteva neanche immaginarsi di quante notti avevo passato sveglio, a figurarmi al posto suo o al suo fianco, con un lavoro dignitoso e redditizio, ed una bella casetta con una famigliola felice. Avevo sempre, segretamente, invidiato la sua vita e non mi ero mai capacitato del perchè non si fosse fatto carico di me per aiutarmi prima e non adesso che, finalmente, avevo trovato almeno un po' di stabilità.

Ora che non volevo lasciare il mio lavoro. Ora che ero...felice.

Perchè continui a trattarmi così, Zac?” Chiese, evidentemente afflitto.

Perchè sono in collera con te, fratello. Io ora sto bene qui e non intendo tornare indietro sui miei passi. In futuro troverò un lavoro migliore ma per ora, questo mi basta e mi avanza.” Contando anche il lavoro di netturbino e cameriere ma questo, ovviamente, lo tenni per me, orgoglioso e restio a parlarne con lui.

Ma potresti aspirare di meglio! Ad un lavoro sicuro, una casa tutta tua, una donna con cui creare una famiglia...” Disse, cercando di persuadermi.

Ho già tutto questo e ne sono fiero.” Dichiarai, tenendo la testa alta.

Hai un lavoro sicuro? Zac, appena supererai i trentanni non ti cercherà più nessuna donna e tu non hai una casa tua, se non quella della nonna. Poi, riguardo alla donna, beh, se permetti, ce ne sono molte di meglio di quella Vittoria.” Ecco, questa fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Mi alzai immediatamente, parandomi di fronte a lui, muso contro muso, per sibillargli: “Primo: si chiama Victoria. Secondo: non ti permetto di giudicare il mio lavoro, la mia vita e, tanto meno, la ragazza che frequento. Non ne hai il diritto, quindi, se questo era tutto quello che volevi dirmi, fammi il favore di levarti dai piedi.” Sbottai, guardandolo truce.

Zac, calmati. Non volevo offenderti io... Cercavo solo di rimediare.” Spiegò, deluso, alzando le mani in segno di resa.

Rimediare? Tu pensi che una semplice chiacchierata possa riconciliarci e farmi dimenticare di tutti questi anni passati a sgobbare e a sperare in una tua misera chiamata!? No, Jack, sei proprio fuori strada.” Ero davvero furioso.

Ma... Ci sarà pure un modo per risistemare le cose, no?” Continuò, speranzoso.

Rimasi qualche minuto a guardarlo e a pensare... Non ero mai stato un ragazzo cattivo e senza cuore quindi, vedere il mio fratellone abbassarsi a chiedermi un'ultima chance in tale modo, non poté non farmici pensare un po' di più sulla questione “perdono”. Certo, non sarebbe stato semplice riconquistare la mia fiducia, ma in quel momento, un'idea mi balenò in testa.

Mmm.. Vediamo come reagirai appena conoscerai Victoria, poi, se ne riparlerà... Dato che la giudichi tanto, scommetto che quando la vedrai per la prima volta, ti ricrederai. Quindi, non sparire. Vorrei che almeno per un po' rimanessi a vivere la vita qui insieme a me e a rimediare per tutti questi anni di silenzio. Facciamo quindi, che questa sera sei invitato a cena a casa di lei ma.. Prima ci sono alcuni punti da chiarire.”

   
 
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