la protagonista di questa storia è Sophia, ragazza londinese che ha avuto una storia un pò complessa ma che ha deciso di voltare pagina trasferendosi nella città dei suoi sogni: new york. città che le cambierà letteralmnete la vita.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
6.
please,
don't leave me.
Sam era conosciuta anche come manipolatrice. Riusciva ad essere una
persona diversa con persone diverse. E con i fratelli Jonas sapeva
benissimo come comportarsi. Perché ormai conosceva il loro
punto debole. Nick e Kevin andarono a casa di Sam per parlarle. La
ragazza era sola in casa, come sempre del resto. Aprì la
porta «uuhm,
bene bene. L’ultima volta che siete venuti solo voi due, fino
a casa mia, a parlarmi era.. un anno fa più o
meno?» la ragazza indossava un paio di culotte
nere ed una canotta «e
le cose non andarono come voi immaginavate, giusto?»
aggiunse poi Sam. «Stavolta
è diverso Sam» disse Kevin sedendosi
sul divano
«dobbiamo parlarti di Joe, e seriamente.»
la ragazza era già preoccupata ma non lo diede a vedere e
cercò di restare con il suo atteggiamento indifferente. «Ditemi tutto»
disse infine.
«Dopo quello che è successo un anno fa, Sam, Joe
non è più quello di prima. Noi..crediamo che
dubiti del tuo amore ed è per questo che ti
tradisce.» Sam stava zitta ad ascoltare «ti ha definita
“una delle tante”» aggiunse
Nick. «Perché
le cose non possono tornare come prima di un anno fa, Sam?»
Kevin non accettava questa situazione ed andò dritto al
punto. Voleva spiegazioni da Sam. Sam si alzò,
accarezzò i riccioli di Nick e si sedette in mezzo ai due «Forse voi non
c’eravate un anno fa. Le cose sì, sono piuttosto
cambiate fra me e lui. Ma io ragazzi, non voglio più
prendere seriamente la mia storia con lui. Ho un po’ di
paura, lo ammetto. Ma dopo quello che è successo io e lui
non abbiamo più parlato se non per dire
“ancora,ancora” “mi fai male, vai
più piano”» Nick e Kevin si
guardarono male ma cercarono di non darlo a vedere a Sam. «Si, ma le cose stanno
degenerando» disse poi Nick «dovete provarci
almeno. Noi rivogliamo il nostro vecchio fratello indietro, come tu
vorrai il tuo vecchio fidanzato suppongo» Sam
non rispose ed il discorso cadde lì.
Il giorno dopo a scuola Sam era arrivata in anticipo per rivedere i
passi da fare negli allenamenti. Ma le aspettava una brutta sorpresa.
Anche Sophia era andata in anticipo per lo stesso motivo di Sam, ma Joe
l’aveva semplicemente seguita da casa sua. Ed erano di nuovo
attaccati come delle sogliole quando Sam li viste dalla porta a vetri
che dava per entrare in palestra. Diede un fortissimo pugno, con tutta
la rabbia che aveva dentro, a quel vetro. Il vetro si ruppe in mille
pezzi. Joe e Sophia si staccarono e videro Sam con la mano sanguinante
correre verso l’uscita della scuola. I due corsero per
seguirla ma suonò la campana e il preside li
richiamò. «E’
tutta colpa mia signor preside» dieceva Joe
dando spiegazioni di quel vetro rotto «stavo giocando ma per
la rabbia tirai la palla verso la porta e si ruppe il vetro. Sophia non
c’entra nulla.» Sophia anche se era
lì presente aveva la testa tutt’altra parte. Sam
era uscita da scuola e chissà adesso dove poteva essere. Si
sentiva così in colpa da non riuscire più a
guardare Joe negli occhi. Usciti dall’ufficio del preside
Sophia riuscì solo a dire «2 giorni di
sospensione»«tranquilla,
non è questo il problema» rispose
joe. Sophia si girò di scatto verso di lui gridando «si infatti, non
è questo il problema! Il problema qui è che tu
sei uno stronzo e io un’idiota che mi sono fatta prendere in
giro da uno come te. Io tengo all’amicizia di Sam a
differenza tua Joe! E se fossi un ragazzo maturo magari ci penseresti
due volte prima di fare certe cose. Ma era quello che volevi no? Volevi
che la tua ragazza finalmente si ingelosisse giusto? Bravo Joe. Bravo.
Hai ottenuto quello che volevi. Ma ovviamente non pensare alle
conseguenze che possano avere gli altri attorno a te. Ma tu hai un ego
talmente grande chSam era conosciuta anche come manipolatrice. Riusciva
ad essere una persona diversa con persone diverse. E con i fratelli
Jonas sapeva benissimo come comportarsi. Perché ormai
conosceva il loro punto debole. Nick e Kevin andarono a casa di Sam per
parlarle. La ragazza era sola in casa, come sempre del resto.
Aprì la porta «uuhm, bene bene. L’ultima
volta che siete venuti solo voi due, fino a casa mia, a parlarmi era..
un anno fa più o meno?» la ragazza indossava un
paio di culotte nere ed una canotta «e le cose non andarono
come voi immaginavate, giusto?» aggiunse poi Sam.
«Stavolta è diverso Sam» disse Kevin
sedendosi sul divano «dobbiamo parlarti di Joe, e
seriamente.» la ragazza era già preoccupata ma non
lo diede a vedere e cercò di restare con il suo
atteggiamento indifferente. «Ditemi tutto» disse
infine. «Dopo quello che è successo un anno fa,
Sam, Joe non è più quello di prima. Noi..crediamo
che dubiti del tuo amore ed è per questo che ti
tradisce.» Sam stava zitta ad ascoltare «ti ha
definita “una delle tante”» aggiunse
Nick. «Perché le cose non possono tornare come
prima di un anno fa, Sam?» Kevin non accettava questa
situazione ed andò dritto al punto. Voleva spiegazioni da
Sam. Sam si alzò, accarezzò i riccioli di Nick e
si sedette in mezzo ai due «Forse voi non c’eravate
un anno fa. Le cose sì, sono piuttosto cambiate fra me e
lui. Ma io ragazzi, non voglio più prendere seriamente la
mia storia con lui. Ho un po’ di paura, lo ammetto. Ma dopo
quello che è successo io e lui non abbiamo più
parlato se non per dire “ancora,ancora”
“mi fai male, vai più piano”»
Nick e Kevin si guardarono male ma cercarono di non darlo a vedere a
Sam. «Si, ma le cose stanno degenerando» disse poi
Nick «dovete provarci almeno. Noi rivogliamo il nostro
vecchio fratello indietro, come tu vorrai il tuo vecchio fidanzato
suppongo» Sam non rispose ed il discorso cadde lì.
Il giorno dopo a scuola Sam era arrivata in anticipo per rivedere i
passi da fare negli allenamenti. Ma le aspettava una brutta sorpresa.
Anche Sophia era andata in anticipo per lo stesso motivo di Sam, ma Joe
l’aveva semplicemente seguita da casa sua. Ed erano di nuovo
attaccati come delle sogliole quando Sam li viste dalla porta a vetri
che dava per entrare in palestra. Diede un fortissimo pugno, con tutta
la rabbia che aveva dentro, a quel vetro. Il vetro si ruppe in mille
pezzi. Joe e Sophia si staccarono e videro Sam con la mano sanguinante
correre verso l’uscita della scuola. I due corsero per
seguirla ma suonò la campana e il preside li
richiamò. «E’ tutta colpa mia signor
preside» dieceva Joe dando spiegazioni di quel vetro rotto
«stavo giocando ma per la rabbia tirai la palla verso la
porta e si ruppe il vetro. Sophia non c’entra
nulla.» Sophia anche se era lì presente aveva la
testa tutt’altra parte. Sam era uscita da scuola e
chissà adesso dove poteva essere. Si sentiva così
in colpa da non riuscire più a guardare Joe negli occhi.
Usciti dall’ufficio del preside Sophia riuscì solo
a dire «2 giorni di sospensione»
«tranquilla, non è questo il problema»
rispose joe. Sophia si girò di scatto verso di lui gridando
«si infatti, non è questo il problema! Il problema
qui è che tu sei uno stronzo e io un’idiota che mi
sono fatta prendere in giro da uno come te. Io tengo
all’amicizia di Sam a differenza tua Joe! E se fossi un
ragazzo maturo magari ci penseresti due volte prima di fare certe cose.
Ma era quello che volevi no? Volevi che la tua ragazza finalmente si
ingelosisse giusto? Bravo Joe. Bravo. Hai ottenuto quello che volevi.
Ma ovviamente non pensare alle conseguenze che possano avere gli altri
attorno a te. Ma tu hai un ego talmente grande che non riesci nemmeno a
vedere un ego così minuscolo come il nostro. JOE
VAFFANCULO!» Sophia entrò in mensa ma in corridoio
ancora tutti fissavano Joe. Joe abbassò lo sguardo e non
disse altro. Nel frattempo i due fratelli gli misero una mano sulla
spalla. «Joe, noi siamo qui se hai bisogno» disse
Kevin «Ho bisogno fratellone mio.» rispose infine
Joe con lo sguardo verso il vuoto. e non riesci nemmeno a vedere un ego
così minuscolo come il nostro. JOE VAFFANCULO!»
Sophia entrò in mensa ma in corridoio ancora tutti fissavano
Joe. Joe abbassò lo sguardo e non disse altro. Nel frattempo
i due fratelli gli misero una mano sulla spalla. «Joe, noi siamo qui se
hai bisogno» disse Kevin «Ho bisogno fratellone
mio.» rispose infine Joe con lo sguardo verso il
vuoto.