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Autore: inesistente    14/02/2011    1 recensioni
< io ero Selina, Selina Gordon, molto piacere > Tomas non fece caso al verbo “ero” che aveva usato la ragazza, e quello fu un grosso errore.
una raccolta basata sulle leggende metropolitane
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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una baby sitter non poco svampita

 

<< Ho…Claire mi dispiace molto per tua madre >> disse falsamente Anne stringendo con più forza il telefono << spero che si rimetta presto…ma certo…tu devi andare in ospedale, mandale i miei saluti…ciao cara >> la donna riattaccò sospirando nervosamente

<< che ha detto? >> chiese con più tranquillità Richard avvicinandosi alla moglie

<< proprio oggi che è la nostra serata a teatro!.. quell’idiota della baby sitter! >> sbuffò << a chi lasciamo Jona? >>

<< chiamiamo l’agenzia, ci daranno una nuova baby sitter >> propose l’uomo sfogliando l’elenco telefonico

 

<< allora, Mary, Jona deve andare a letto per le nove, non fargli vedere troppa Tv e non farlo giocare ai videogiochi è in punizione >> la ragazza sorrise con un aria ingenua, ad Anna sembrava la classica adolescente un po’ ochetta svampita e bionda slavata che seguirebbe qualunque sconosciuto se le  dicesse “sono un amico del quarterback della nazionale”  

<< tanto per informarci Mary, ti piacciono i bambini >> chiese Richard che non vedeva molto bene la biondina, nonostante avesse un sorriso ebete e rassicurante allo stesso tempo ,vestisse con una mini gonna di jeans rosa  abinata ad una maglietta bianca di Hello Kitty e fosse piena di bracciali color confetto tutto a farla sembrare una dolce e svampita reginetta del ballo di fine anno

<< certo a me piacciono i bambini >> li rassicurò con la sua voce da ochetta completamente con la testa nelle nuvole << sono così dolci >>

<< certo >> annuì sorridendo Anne capendo che quella ragazza fosse un autentica decelebrata , una che va matta per lo schopping e che sbava sui poster dei propri idoli, una con cui bisogna sorridere ed annuire con fare ebete ed assecondarla anche quando dice cose senza senso.

<< bene allora lui è Jona >> sorrise Richard indicando il bel bambino moro dall’aria insicura al fianco della baby sitter

<< ma certo io e Jona ci divertiremo un mondo! >> sorrise la ragazza stringendo a se in bambino ed accarezzandogli il visino coperto da lentiggini per poi leccarsi le dita, Anne guardò un attimo perplessa il marito che sorrise dicendo sotto voce :

<< anche io avevo la mania di succhiarmi le dita >>

<< bene, allora noi ce ne andiamo >> continuò a sorridere falsamente Anne chiudendo la portiera dell’auto mentre una strana sensazione alla bocca dello stomaco l’aggrediva.

 

<< c’è qualcosa che non va Anne? >> chiese Richard guardando l’espressione tesa della moglie mentre le note dell’opera rimbombavano soavi in tutto il teatro

<< no…Rich …è che…>> il telefonino squillò  interrompendo le sue parole, la donna lo cacciò lesta dalla graziosa borsetta bianca che aveva sulle gambe senza neache guardare il numero.

<< pronto? >> chiese cortese

<< pronto, sono io: Mary, la baby sitter, mi può dire dov’è il sale? >>

<< ho…si..certo Mary nella seconda credenza vicino al frigo >> rispose confusa Anne

<< grazie tante, arri vederla >> già se la immaginava Anne, ad annuire con fare ebete spalancando gli occhi azzurri e trattenne una risata, ma la sensazione che qualcosa di brutto stava accadendo  (o era già accaduto) continuò a perseguitarla.

Per un  quarto d’ora buono la donna rimase a torturarsi le mani tesa ed incapace di ascoltare le dolci note del pianoforte continuando a chiedersi come stesse Jona.

Il cellulare squillò ancora mentre mezzo teatro si girò verso la signora che sorrise imbarazzata e rispose meccanicamente

<< buona sera signora Connor, mi dice dov’è il rosmarino? >>

<< il…il rosmarino Mary? >> balbettò Anne << ma certo, è nel cesto vicino alla frutta, qullo affianco al piano cottura >>

<< grazie mille >>

<< si…ma…a cosa ti serve? >>

<< sto preparando la cena signora, anche per voi >>

<< ho…sei…sei molto carina Mary, non c’era bisogno, come sta Jona? >>

<< Jona è un buonissimo bambino, è perfetto >> la sentì sorridere e se la immaginò ancora ad annuire con aria svanpita << buona serata >> riattaccò all’istante lasciando Anne con l’apparecchio vicino all’orecchio che continuava stancabile con il suo TU TU TU

<< Richard, non mi fido di quella li >> ammise deglutendo

<< che ha detto? >>

<< ci sta facendo la cena >>

<< che brava ragazza >> sorrise suo marito << non preoccuparti Anne, non farebbe del male ad una mosca>>

<< si è leccata le dita dopo aver accarezzato nostro figlio! >> protestò

<< è una brutta abitudine, anche io l’avevo >>

<< ma…sembrava lo stesse assaporando! >>

<< adesso calmati Anne, mezzo teatro ci guarda >>

 

<< Rich torniamo a casa >> supplicò la donna dopo un altro quarto d’ora passato con tutti i muscoli tesi

<< ma…è tanto tempo che non stiamo insieme da soli senza il bambino >>

<< sento che qualcosa non va >> spiegò

<< cosa dici Anne! >> sospirò seccato il moro, la donna posò lo sguardo verde e preoccupato sul marito e si alzò decisa

<< io vado a casa, tu puoi pure rimanere qui >> corse via prendendo la borsetta con le chiavi dell’auto

<< Anne! Aspetta! Io come ci torno a casa senza le chiavi! >>

 

<< ecco! Una serata rovinata >> sbuffò Richard sul sedile affianco ad Anne che stringeva il volante con le mani sudate per la paura ed accelerava ben oltre il limite

<< vuoi che ci facciano una multa! Rallenta! >> l’avvertì il marito mettendosi la cintura

<< sta succedendo qualcosa di brutto, lo so >>

 

Anne prese le chiavi velocemente rovistando nella borsetta, cercò con le mani tremanti la serratura ed entrò quasi sfondando la porta sotto lo sguardo stupefatto di Richard, Anne era una signora, odiava sudare o fare le cose di corsa e si era sempre chiesto come facesse a mantenersi così in forma.

<< signori Connor! Giusto in tempo per la cena! >> esultò la baby sitter venendogli in contro con il suo solito sorriso idiota << venite a mangiare, c’è l’insalata e poi ho cucinato il mio piatto preferito>> trotterellò in cucina felice seguita da Anne ancora con il fiatone e da Richard che diceva con un sorriso di scherno

<< visto? Ragazza dorabile >>

 

Anne rigirò con la forchetta una foglia di insalata e poi guardò Mary davanti a lei intenta a mangiare la sua

<< ma dov’è Jona? >> si informò

<< rovinerete la sorpresa >> ridacchiò la ragazza. La donna deglutì e le mani ripresero a tremarle, girò un'altra foglia di insalata e trattenne a stento un conato di vomito, c’era un intera unghia insanguinata nel suo piatto sopra una foglia di verde lattuga.

<< ho cristo! >> urlò allontanandosi dal tavolo << voglio sapere dov’è mio figlio! >> urlò

<< vostro figlio è un bambino delizioso, assaggiatelo >>

 Mary tirò fuori dal forno un enorme teglia posandola sul tavolo, Richard urlò così come Anne riconoscendo le braccia, le gambe e la testa del figlio cotte a puntino su un letto di insalata.

 

 

 

anche questa tratta da una leggenda metropolitana ^^

  
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