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Autore: PrincesMonica    14/02/2011    9 recensioni
Da Hogwarts a Londra, tutto per un concerto. Come faranno i nostri eroi? E soprattutto, che succederà quando si troveranno di fronte ai loro idoli? FF nata da una Fotografia realmente scattata che mette insieme due mie enormi passioni, Harry Potter e i 30 Seconds to Mars.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Titolo: Un Concerto Magico
Autrice: PrincesMonica
Rating: per tutti
Disclaimer: non mi appartengono né i 30 Seconds to Mars (Ancora) e tanto meno i personaggi di Harry Potter che sono dell'esimia JK Rowling. Scrivo solo per divertimento personale e niente altro.

Note: questa FF nasce da una foto vera scattata alla O2 Arena il 30 novembre 2010 al concerto dei 30 Seconds To Mars, cioè questa:
http://img844.imageshack.us/img844/2017/tumblrlf8ymhcfpo1qbup3u.jpg

Divertitevi.


“EVVIVA!!!!!”
La quiete della Sala Comune di Grifondoro era stata nuovamente violata. Tutti, quando il ritratto della Signora grassa aveva sbattuto contro lo stipite, avevano pensato che i gemelli Weasley ne avessero combinato un'altra, invece rimasero tutti a bocca aperta quando una scintillante Hermione era entrata come un turbine brandendo una pergamena vergata e firmata dalla scrittura sottile di Silente.
“Che succede, Herm?” domandò Harry alzando gli occhi stanchi da un noiosissimo tema che stava concludendo per il professor Ruf.
“Ho il permesso!!!”
“NO! Non ci credo, ci sei riuscita?” George lasciò cadere un paio di Merendine Marinare a terra e le prese le mani con sguardo speranzoso.
“Ebbene si, caro Weasley, abbiamo il permesso scritto e Vidimato che ci permette di andare a Londra.”
Il rosso mollò un urlò di felicità che fece accorrere anche i suoi due fratelli. Non ci volle molto, bastò loro vedere George saltellare e Hermione baciare una foto babbana per capire cosa succedeva. Solo Harry pareva avesse un enorme punto di domanda sopra la testa e lanciò un'occhiata a Ginny che, scuoteva la testa sorridendo.
“Tu sai che sta succedendo?” le chiese, mentre i gemelli si lasciavano andare ad uno strano balletto.
“A quanto pare Silente ha dato loro il permesso di andare a Londra a vedere il concerto.”
“Che concerto?”
“All'unico che vale la pena di andare!!!” esclamò Ron felice. “Ma Hermione, come facciamo per i biglietti? Ce li facciamo mandare via Gufo?”
“Ma no! Ti pare che i Babbani che gestiscono queste cose sanno di Hogwarts e dei gufi? Useremo un Pc.”
“Un che cosa?”
“Un Personal Computer, Ron. È una invenzione babbana che permette, tramite connessione Internet di collegarsi con tutto il resto del mondo.”
“Come la Metropolvere?” fece Ginny interessata.
“No, con degli impulsi elettrici e i cavi del telefono.”
“O del Wi- Fi.”
“Giusto.”
Harry e Hermione si ritrovarono 4 paia di occhi vaqui a guardarli.
“Ma Herm, ci hai detto tu che qui le apparecchiature elettriche non vanno.. come pensi di poter usare un computer?”
Lei sorrise felice.
“Ho già chiesto alla professoressa Burbage di Babbanologia il permesso. La sua classe è l'unica zona di Hogwarts protetta dall'incantesimo anti Elettricità. È fatta apposta per gli studenti.”
“Ok, hai sistemato questa cosa, e come li fai arrivare qui i biglietti?”
“Ho già parlato con la mamma. Li compro con la loro Carta di Credito a nome loro, poi quando arrivano a casa, me li mandano con il Gufo Celere. Così siamo sicuri che li avremmo in mano.”
“Carta di credito?” Fece Fred confuso.
“E' un tipo di soldi Babbano, Fred. Ma quello che importa è che avremo i biglietti! Si va a Londra. Bill è ancora disponibile, vero?”
“Certo, non vede l'ora anche lui! Vuole assolutamente farsi una foto con Tomo.”
“E ve lo immaginato Shannon. Dai che ce la facciamo”
“CHI???” chiese Harry cercando di sovrastare la confusione che facevano i suoi compagni di Casata.
“Io voglio Jared. Devo fare una foto con lui! O almeno devo vederlo da vicino.”
“Oh sì!!! Fai una foto per me, quello si che è un uomo”
“Mi dite chi andate a vedere?”
Hermione allungò la sua foto a Harry: tre uomini vestiti di nero, uno con dei capelli francamente ridicoli, lo osservavano quasi beffardi.
“Ma ovviamente i 30 Seconds to Mars alla O2 Arena di Londra!”

-*-*-*-*-*

“Ragazzi di qua.” fece Bill.
Lavorando alla Gringott e, soprattutto, essendosi trasferito a Londra, conosceva perfettamente tutte le strade necessarie per arrivare sani e salvi all'immensa O2 Arena. Nevicava da quando avevano lasciato la scuola e il vento sferzava le strade londinesi. I Weasley erano sorpresi dalle macchine, dalla Metropolitana e dai continui squilli di quei cosi che Hermione aveva detto chiamarsi Cellulari. Guardavano tutto con aria assolutamente incredula.
Senza neanche pensare a quello che avevano dovuto fare per prendere la metropolitana. Hermione aveva ringraziato il cielo che al ritorno avevano il permesso di usare una passaporta per arrivare direttamente all'ufficio di Silente.
“Miseriaccia, guardate quanta gente c'è.”
“Sembra di essere alla Coppa del Mondo di Quiddich.”
“Ragazzi, vi volete calmare? È solo un concerto. Cercate di non attirare troppo l'attenzione dei Babbani, non possiamo farci scoprire.”
Seguirono la folla che ridendo felice entrava da una porta enorme in un atrio spaziosissimo. Ovunque ragazzi con strani segni sul viso, triangoli e bandiere da tutta Europa. Nessuno li guardava in maniera strana, erano tutti troppo eccitati e pronti per entrare. I visi erano tutti sorridenti ed emozionati, pronti a scatenarsi al suono della musica dei loro beniamini.
“Allora Andiamo, da che parte Herm?”
I Weasley al completo stavano già seguendo la direzione per gli spalti, quando si bloccarono vedendo la faccia sconvolta della strega. Aveva le mani dentro la borsetta e continuava a muoverle frenetiche.
“Che succede?”
“I Biglietti... non li trovo. Me li hanno rubati!!”
“Sei sicura di non averli lasciati a scuola? Magari Harry ce li può spedire tramite Edvige.”
“Per quanto Edvige sia veloce, ci vorrebbe comunque troppo tempo per arrivare fino a qui. Dannazione!!” urlò Fred attirandosi gli sguardi curiosi di alcune ragazze che stavano passando di li.
“No... non è possibile. Finalmente avevo la possibilità di vedere Jared e i biglietti scompaiono? Questa deve essere una Maledizione lanciata da Malfoy, ci scommetto.”
Stava per scoppiare in lacrime isteriche, quando George si mise a ridere.
“Che ti ridi, scemo di un fratello? Qui solo Bill ha il suo posto!”
“Eh certo, perchè pensate anche che vi lascio qui da soli e io me ne vado a vederli. Non posso, siete sotto la mia tutela!”
“No, so un modo per poter andare dentro. Anche se forse potrebbe non essere considerato molto...etico.”cadde il silenzio e George, assicurato che avesse tutta l'attenzione possibile continuò “Potremmo infiltrarci nel backstage.”
“Bhe certo, è una cosa che fanno tutti.” Sbuffò Hermione con sufficienza.
“No, non tutti, perchè non possono.”
“Per entrare di li dovremmo avere dei pass speciali, non ci faranno mai entrare altrimenti.”
George guardò il gemello che sussultò e gli sorrise di rimando. Aveva capito.
“E noi creiamo questi pass. In fondo basta una semplice formula di trasfigurazione e il gioco è fatto.”
“E' un'idea geniale!” Urlò Ron.
“E' un'idea stupida ed illegale. Non possiamo. Che facciamo se ci beccano?”
Ma neanche Bill sembrava avere molte remore morali... possibili che tutti i Weasley fossero assolutamente degli incoscienti? Pensò Hermione.
“Ok Herm, tu resta qui da Starbucks, mentre noi andiamo a salutare Jared Leto.”
Hermione sbiancò: loro a salutare il suo idolo e lei a bere una cioccolata calda? Giammai!
“Ok, ma al primo segno di pericolo si scappa.”
“Sì, sì, come se noi non sapessimo fare certe cose. Ti stai dimenticando con chi hai a che fare.”
Hermione, in realtà, era più che altro preoccupata ben sapendo chi fossero George e Fred e già aveva visto in rassegna nella sua mente una serie di possibili punizioni che andavano dalla più lieve reprimenda, fino alla tragica espulsione da Hogwarts.
Chiuse gli occhi e rabbrividì quando una mano la spinse verso un posto più appartato del centro della hall della O2 Arena. Ognuno di loro aveva tirato fuori un piccolo pezzo di carta e glielo stava indicando con fare speranzoso.
“Che volete da me?”
“Bhe sei l'unica capace di queste cose, lo sai.”
“Lo può fare Bill!” ribattè lei con un tono di voce leggermente isterico. Il maggiore dei Weasley diventò scarlatto fin sulle orecchie, sembrava tutt'uno con i suoi capelli.
“Veramente in Trasfigurazione non sono mai andato molto bene.”
“Dai Herm, sei la più brillante Strega che Hogwarts abbia mai avuto, lo sai bene.” Ron partì con la classica mossa detta 'Faccio-Leva-Sul-Tuo-Ego' e Hermione, fintamente compiaciuta, tirò fuori la bacchetta. Prese un profondo respiro: aveva fatto cose più complesse di quelle. Con piccoli movimenti sicuri, i pezzetti di pergamena rovinata diventarono lucidi tesserini di plastica neri e bianchi con un triangolo con un linea in mezzo e dietro una piccola scritta che consentiva loro di andare ovunque dietro il palco.
I gemelli sorridenti si misero in capo alla fila. Circumnavigarono tutta l'arena fino a quando si trovarono davanti ad una porta chiusa a chiave.
“Alohomora.” sussurrò Bill e veloci come furetti, entrarono. C'era un'irreale silenzio.
“Fino a qui, tutto bene.” Sussurrò Ron che in realtà era forse il più calmo di tutti. Vivere con Harry Potter come migliore amico dava una certa sorta di immunità ai disastri, lo sapeva benissimo. “Andiamo avanti.”
Riuscirono ad arrivare quasi vicino al palco, quando finalmente qualcuno li individuò. Era un uomo che incuteva un po' di timore, capelli lunghi e grigi, che continuavano in una barba dello stesso colore ed un paio di baffi che lo facevano somigliare ad un pirata d'altri tempi. Maglietta a maniche corte di un gruppo metal sconosciuto e Jeans stinti. Li guardava con curiosità.
“Che ci fate qui?”
“Ci siamo persi.” ribattè Hermione, anche lei abbastanza abituata alle risposte nate in fretta.
L'uomo guardò i loro pass attaccati al collo.
“Venite da questa parte. I M&G devono iniziare a breve.”
“Grazie.”
Li portò in un corridoio dalle pareti scure e li lasciò lì, mentre tecnici indaffarati andavano su e giù facendoli appiattire al muro.
“Qui rischiamo che ci mandino fuori a calci.” Mormorò Bill.
Ma proprio in quell'istante apparve la band.
Davanti a tutti c'era Shannon: jeans neri e felpa con cappuccio calato. Si fermò di botto quando i gemelli, con identico ghigno, si misero davanti a lui, di fatto, fermandolo.
“Grande Shan!!” dissero insieme e il batterista non potè che scoppiare in una grossa risata. I suoi occhi verdi da gatto sornione li guardò entrambe, come a cercare differenze che non poteva trovare. “Ci fai un autografo?”
“Certo.”
Vicino al batterista c'era Tomo abbracciato con Vicky, sua storica fidanzata, che guardava divertito la scena. I capelli lunghi e la barba folta lo facevano assomigliare ad una specie di orso, ma Bill lo guardava come se fosse un eroe.
“Herm, mi ci fai la foto, vero?”
“Sì Bill.” La strega era più che altro impegnata a guardare Shannon che gli sorrideva marpione.
“Vuoi un autografo anche tu?” Lei si limitò ad annuire tirando fuori dalla borsa la sua copia dell'ultimo loro CD. Shan fece la sua tipica saetta che faceva spesso ridere tutti loro a causa della somiglianza con la cicatrice di Harry.
Nel frattempo Bill aveva intavolato un'interessante discussione con i piccioncini Milicevic. Si era già fatto fare un autografo sul finto pass ed era già in posa per farsi fotografare dalla strega. Hermione deglutì sotto lo sguardo di Shannon e immortalò Bill mentre abbracciava la coppia.
Poi scese il silenzio... almeno nella sua testa. Una chioma bionda accesa stava arrivando verso di loro. Il proprietario aveva la testa abbassata verso il suo amore, cioè il BlackBerry e parlottava con Emma, la sua segretaria.
“E' Jared...” mormorò Ron.
Jared che si bloccò andando a sbattere contro George (o era Fred? Bho) ancora intento a parlare con gli altri componenti della band.
“E questi chi sono?”
In effetti nessuno se l'era chiesto. I maghi si guardarono uno con l'altro senza sapere cosa rispondere. Fu Ron, in realtà a dare l'unica vera risposta geniale.
“Siamo Echelon!”
Jared sorrise compiaciuto.
“Bravi, così si fa!”
“JaredPuoiFareUnaFotoConMe?” domandò Hermione senza quasi muovere le labbra e in una velocità che sembrava simile a quella che usava per rispondere in classe. Mancava solo il tono da so tutto io.
“Ehm... ok?” Jared la guardò e la vide arrossire fino alla radice dei capelli. Sorrise: il suo fascino aveva colpito ancora.
Hermione con le mani tremanti diede la macchina a Ron che alzò gli occhi al cielo. Ogni volta che la sua amica si trovava davanti ad uno dei suoi idoli, regrediva all'età cerebrale di 3 anni se le andava bene. Con Allock era stata la stessa cosa. Santo cielo, le ragazze!
Hermione sembrava di pietra, come quando aveva visto il Basilisco. Fu Jared che, sorridendo malizioso, aprì il braccio e se la strinse a se. Aveva una giacca Nera e calda, analizzò Hermione con l'unico neurone sano che le era rimasto. Si appoggiò totalmente a lui, approfittando di allungare il braccio e abbracciarlo. Sorrise beata quando Ron fece partire il flash. Si sentiva al settimo cielo.
Jared fece anche un po' fatica a staccarsela di dosso, Hermione pareva in trance.
“Grazie..” mormorò in estasi. Si stava assaporando quel buon profumo di uomo che era riuscita a captare dal collo dell'uomo. E poi quei muscoli duri sotto di lei... Avrebbe dato qualsiasi cosa per abbracciarlo di nuovo.
Jared si voltò e tossì un attimo: pregò con tutto il cuore che non gli venisse mal di gola proprio in quella serata davanti a ventiseimila persone. Ebbe un singulto al pensiero e la tosse aumentò. Aveva bisogno di un po' d'acqua, qualcosa per calmarsi.
“Oh cazzo...” bofonchiò.
“To, tieni una caramella.” Gli passò Fred preoccupatissimo. Non stava per nulla bene che il leader e cantante della band si ritrovasse con la tosse e la gola rovinata prima di un concerto.
“Grazie.”
La tosse smise e Jared tornò anche del suo sano colorito pallido vampirico. Hermione riprese pure a respirare e tornò a guardarlo con uno sguardo che rasentava la venerazione. Ron si mise la mano davanti gli occhi: e quella era l'intelligente, brava e Strega del millennio, Hermione Jane Granger? No, era più facile che fosse una studentessa media che aveva assunto Pozione Polisucco. Ma si cadeva sempre nel solito problema: solo Hermione sapeva prepararla.
“Allora è proprio lei.” mormorò il più giovane dei Grifondoro senza essere sentito.
“Jay, che ti sta succedendo?” La domanda di Shannon bloccò tutti all'istante.
“In che senso?”
“I tuoi capelli... stanno cambiando.” Fece Tomo con gli occhi fuori dalle orbite.
“Oh mio dio...”
I Weasley guardarono tutti Fred che sembrava avesse appena visto un fantasma, anzi, anche peggio, visto che a quelli ci era abituato.
“Fred... cosa hai fatto?”
“Io ero convinto che fossero delle semplici caramelle di Mielandia... deve essere una di quelle che avevo preparato per il negozio di scherzi.”
“Miseriaccia, siamo nei guai.”
Nel frattempo i capelli di Jared stavano variando dal biondo pannocchia che sfoggiava dall'inizio del tour, ad un intenso color blu elettrico. Sembrava la fata Turchina, oppure un puffo.
“Qualcuno mi può spiegare?!” chiese con tono isterico, dato che tutti lo fissavano impietriti.Vicky tirò fuori dalla borsa un piccolo specchio da trucco e Jared si ritrovò, per la prima volta nella sua vita, senza parole. Sembrava si fosse fatto appena una delle sue strambe tinte, eppure aveva solo mangiato una caramella.
“Che cazzo gli hai fatto, ragazzino?” Urlò come un'aquila isterica Emma che già presagiva una catastrofe nucleare o peggio.
“Io... ecco io...”
Si bene, pensò Hermione, come spiegare ad una rock band che loro erano tutti maghi e Jared aveva mangiato una caramella magica e solo con un antidoto sarebbe potuto tornare del suo colore originale? Che poi, si domandò, quale era veramente il suo colore normale? Aveva cambiato talmente tante volte che forse se lo era dimenticato pure lui.
“Sono proprio figo così. Mi piacciono i capelli blu.”
“Ehm... sei sicuro?” Bill lo guardava un po' schifato: quel colore lo faceva ancora più pallido, ma ehy, contento lui contenti tutti.
“Jared... stai bene? Cioè, sei diventato blu tutto ad un tratto.” Fece Shan sorpreso.
“Non è che quella caramella lo farà diventare tutto blu?”
“No si dovrebbe limitare a colorare i capelli. Le avevamo create per Halloween... sono andate a ruba a scuola!”
“E' vero, ci abbiamo fatto qualche zellino insperato.”
Cinque paia di occhi perplessi fissavano i gemelli, mentre Hermione stava per mettersi a piangere dalla disperazione: il suo amore aveva i capelli blu, stavano per scoprire del mondo della magia e di certo loro stavano per mettersi in guai fin troppo seri. Di questo passo sarebbe dovuta arrivare la Squadra magica di cancellazione della Memoria.
“Ragazzi, non credo che il problema sia la scuola... potete far tornare i capelli di Jared di quell'orrido biondo....”Bill capì di essersi spinto un po' troppo in la quando gli arrivò un'occhiata glaciale e fulminante dal cantante. “...cioè quel bellissimo biondo che gli dona così tanto.”
“Ecco, già meglio.”
“Non abbiamo le altre caramelle. Il colore andrà via lavandosi i capelli.”
“COSA?????” Urlò Emma ormai in totale crisi.
“Ma cosa urli? Rimarrò con i capelli blu... come se non mi fossi mai presentato con la testa un po' alternativa.” Tutti alzarono le sopracciglia: un po' alternativa? La cresta rosa era stata il massimo. “Non guardatemi così. Era Pom, comunque! Tanto lo so che stavate pensando a quella!”
Un addetto della crew li chiamò dal fondo del corridoio. Dovevano andare a fare i M&G per chi aveva comprato i Golden Ticket.
“Dai ragazzi, venite qui che facciamo sta foto e che poi devo scappare. Non so come avete fatto questa caramella, ma è eccezionale.” Hermione scattò veloce, mentre Ron e Fred sfoggiavano il loro sorriso migliore e George e Bill stavano un po' defilati. I capelli di Jared sembrava brillassero di luce propria. “Perfetto.” riprese quando ebbero finito “Dovete farmene avere altre...” e li salutò, lasciandoli soli.
“Sei un deficente.” fu la prima cosa che Ron riuscì a dire. Era chiaro che il soggetto fosse Fred.
“Non l'ho fatto apposta. Ero sicuro che le avessimo finite le VogliaDiCambiare, invece una si è nascosta tra le altre. Per fortuna che Jared non se l'è presa.”
“Il problema non era quello! Ti rendi conto di cosa fosse successo se avesse scoperto chi siamo? Voi sareste stati espulsi da Hogwarts e io... rischiavo almeno una condanna.” terminò Bill dando al gemello uno scappellotto in testa.
“Adesso vediamo di andare i nostri posti senza farci scoprire. Con questo pass potremo andare ovunque, ma qui dietro rischiamo troppo. Muovetevi.”
Dal palco si sentivano già i Funeral Party, il primo gruppo di supporto, iniziare il loro concerto. Arrivarono al blocco 112 e trovarono i loro posti: Hermione non dimenticava mai niente, appena arrivato il gufo dei suoi genitori aveva memorizzato i posti e la piantina dell'arena, sapendo esattamente dove sarebbe andata a piazzarsi. Vicino a loro stavano due ragazze con una bandiera italiana in mano, ancora sedute e sembravano distrutte.
Finalmente iniziò il concerto vero e tutti si animarono, ivi incluse le loro vicine che urlavano come delle ossesse...
Escape iniziò solo strumentale, cadde il telo, ma di Jared neanche l'ombra: solo Tomo, Tim e Shannon. Nessuno riusciva a vedere il cantante. Poi la ragazza con la bandiera indicò la soundboard urlando.
“Si è fatto blu!!! Cazzo, troppo figo!!”
Hermione Sorrise.
   
 
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