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Autore: crispyrainbow    15/02/2011    4 recensioni
Per quanto difendesse a testa alta l’onore della sua amata patria inglese, internamente malediceva profondamente quel particolare periodo di fine anno in cui le temperature erano freddissime.
Passò nuovamente la lingua sul labbro inferiore stizzito, sentiva i piccoli frammenti di pelle alzarsi e provocargli un insopportabile bruciore.
{FranciaxInghilterra}
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa one shot è stata pienamente voluta dal mio Angleterre per riscattarmi dalla FraGna scritta in precedenza XD Mi ha quasi costretta a scriverla e quindi spero di non ricevere il vostro odio per questo. Oltre questo non so, vi auguro buona lettura~



Lips.



Maledetto inverno. Maledetto vento e maledetto freddo.
Per quanto difendesse a testa alta l’onore della sua amata patria inglese, internamente malediceva profondamente quel particolare periodo di fine anno in cui le temperature erano freddissime.
Passò nuovamente la lingua sul labbro inferiore stizzito, sentiva i piccoli frammenti di pelle alzarsi e provocargli un insopportabile bruciore. Non gli faceva male, questo no, eppure era così fastidioso da riuscire a distrarre la sua attenzione da ogni cosa.
Schioccò la lingua prima di passarla sul labbro superiore gonfio, disegnandone il perimetro irritato per l’ennesima volta.
Sentiva America cialtrare un altro dei suoi stupidi piani irrealizzabili senza veramente prestargli ascolto, non che il resto degli Alleati lo facesse, ma gli risultava piuttosto difficile concentrarsi con quel bruciore costante. Si morse forte il labbro -stava sfidando la sua più che limitata pazienza-, pentendosene subito quando si accorse che il bruciore era aumentato. Cercò di porre rimedio passandoci di nuovo la lingua, nel mentre alzò la testa e si immobilizzò.
Francis lo guardava piacevolmente stupito dall’altro capo del tavolo. Aveva un espressione davvero stupida in effetti: lo guardava con un sopracciglio alzato e un sorrisino odiosamente derisorio. Che voglia che aveva di strapparglielo.
Ritirò immediatamente la lingua deviando lo sguardo verso il plico di fogli davanti a se, allineando millimetricamente i fogli. Chissà che strane fantasie perverse si stava facendo quella maledetta rana francese conoscendo la sua indole maniaca. Mai che trovasse un pregio.
Ripassò una scia umida sul labbro e si destò quando vide il resto degli Alleati alzarsi dalle sedie e uscire dalla sala chiacchierando allegramente, la riunione era finita e lui non aveva sentito nemmeno una sillaba. Si alzò e mise a posto le sue carte quando davanti ai suoi occhi si parò l’orrido cappotto blu del francese.
«What do you want, frog?» Glielo sibilò quasi con disprezzo pienamente cosciente che non avrebbe avuto alcun effetto sul francese, come se i suoi insulti gli scivolassero addosso. Quanto lo odiava; detestava il fatto di non riuscire a scalfirlo con il suo pessimo carattere, non voleva che proprio quel francese riuscisse a superare le sue difese.
L’altro si limitò a guardarlo sorridente ed aprì con garbo i bottoni della cappa cerulea cercando attentamente qualcosa all’interno. Accantonò per un attimo la rabbia sostituendola con pura curiosità, cosa stava cercando?
Con un sorriso soddisfatto Francis tirò fuori l’oggetto che stava cercando: un tubetto anonimo di colore rosso. Arthur increspò le sopracciglia cercando di dare un’identità all’oggetto in mano della rana; nulla di quello che apparteneva a Francis era sicuro, doveva aspettarsi qualunque cosa.
Cogliendo l’attimo di confusione dell’inglese, Francis prese tra le dita il suo mento alzandolo abbastanza da potersi perdere nei suoi occhi chiari. Scappucciò, senza mai distogliere lo sguardo dal suo, il tubetto. Era semplice burro cacao.
Si pietrificò Arthur non appena sentì il tocco delicato sul suo labbro inferiore e poi sul superiore, più volte. Spalancò gli occhi non appena si rese conto di cosa stesse succedendo, eppure non fece nulla per fermarlo. Quelle maledette gemme blu gli tenevano gli occhi incatenati ai suoi e quei tocchi riuscivano a placare l’incessante bruciore alle labbra. Non riuscì a dire nulla nemmeno quando le labbra francesi toccarono le sue. Realizzò qualche secondo dopo che Francis lo stava baciando, dolcemente come se avesse a che fare con un fragile bocciolo di rosa.
Si maledisse ancora quando non riuscì a spiccicare parola mentre Francis gli donava il piccolo tubetto tra le mani e uscì dalla stanza, silenzioso come il vento. Non riuscì a bloccare la sue dita che sfiorarono le sue labbra, non bruciavano più così tanto. Strinse il tubetto nella mano e sorrise.
Forse qualche pregio a Francia poteva concederlo.   

 
    
  
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