Un’altra volta
Fic che ha
partecipato al primo contest “Pensatoio” di una pagina di Facebook classificandosi
sesta! Bisognava scrivere una Shot con un qualsiasi personaggio, l’unico limite
era che bisognava far utilizzare al protagonista un pensatoio. Ecco qua quel
che è uscito fuori dalla mia testolina bacata ;D
- Personaggi principali: Draco Malfoy, Theodore
Nott
- Eventuali personaggi
secondari (non compaiono in più di 7 righe): Narcissa Malfoy, Lucius Malfoy, Bellatrix Lestrage.
- Genere: Triste,
Introspettivo
- Rating:Giallo
-Avvertimenti: Missing Moment
- Titolo: Un’altra volta
Giudizio finale:
Sesto posto: "Un'altra volta"
Grammatica: 8.5/10
Stile: 8/10
Sviluppo della trama: 8/10
Originalità: 9.5/10
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Gradimento personale: 8/10
Totale: 51/60
Ancora.
Stava
accadendo un’altra volta.
Ci ricascava sempre, incurante del dolore che si
auto infliggeva, incurante di tutto e di tutti.
Di sua madre, che angosciata lo osservava spegnersi
giorno dopo giorno senza sapere cosa fare, come intervenire.
Di suo padre, che, perso nei suoi problemi, cercava
unicamente di trovare la rivalsa sui suoi
compagni e il perdono del suo
Signore. Annegava sempre di più, sommerso dai suoi errori e dalla sua
vigliaccheria, non curandosi delle sofferenze di un sedicenne e di sua moglie,
ossessionato unicamente dalla riabilitazione del nome della famiglia agli occhi
del Signore Oscuro.
Di sua zia, che, ormai impazzita del tutto, seguiva
ciecamente un solo individuo, alimentando la sua devozione con una buona dose
di cattiveria e pazzia.
Dei suoi amici,
che l’avevano abbandonato. Dotati dell’istinto di sopravvivenza che ogni buono
Slytherin si porta appresso, avevano fiutato il pericolo e l’avevano
abbandonato al suo destino senza nemmeno preoccuparsi di non darlo troppo a
vedere.
Ora era lì, inchiodato alla sedia, senza
possibilità di fuga.
Un’altra
volta.
Si
osservava. Si guardava mentre,
terrorizzato, manteneva la testa alta mentre osservava il suo aguzzino
avvicinarsi a lui stesso.
Sarebbe accaduto a momenti.
Infatti, eccola, la bacchetta che da settimane
sognava e vedeva ovunque levarsi contro il suo
corpo.
Un’antica formula magica. Un lampo nero. Un urlo.
Si sentì trascinare via, come trasportato da un
vortice che lo sballottava qua e là. Sempre nella sua vita si era fatto
trascinare dagli eventi, senza mai prendere realmente una decisione, anche
allora non lottò. Si sottomise a quella forza che lo strappò verso l’alto.
Atterrò con un tonfo sulle ginocchia. Gli sarebbero
venuti due bei lividi.
Un’altra
volta.
-Draco… non può andare avanti così.-
Rimase in ginocchio stringendo i pugni delle mani
attorno al bordo del pensatoio.
-Vattene.-
-Devi andare oltre.-
-Vattene!-
-Devi reagire!-
-VATTENE!-L’urlo si propagò per la stanza
insonorizzata. -Non voglio sentire una parola di quello che hai da dirmi! Devi
solo stare zitto! Chi è che è marcato come una vacca o uno schifoso babbano per
colpa dei suoi, eh? Chi è costretto a uccidere uno dei più grandi maghi che il
mondo magico abbia mai visto, eh? Chi a soli fottutissimi sedici anni deve
provare una maledetta impresa che nemmeno l’Oscuro è mai riuscito a compiere,
eh? Non puoi dirmi assolutamente cosa devo
fare!-.
Si fermò col petto ansante e la gola secca per le
urla. Erano giorni che non parlava e continuava a rivivere quei momenti attraverso
il pensatoio.
-Almeno tu, non puoi dirmi cosa devo fare.- sussurrò
come sfinito, accasciandosi ancora di più al suolo.
I passi che risuonarono per la stanza lo avvisarono
del suo avvicinamento e un abbraccio delicato ma virile lo circondò.
-Non ti lascio solo, lo sai.-
Un singhiozzo mal celato squarciò il petto del
giovane Malfoy mentre si lasciava stringere per la prima volta dopo molti anni
da un abbraccio sincero e non dettato dalle circostanze o dall’etichetta.
Theodore Nott rimase in silenzio a sorreggere
l’amico, consapevole che non sarebbe mai riuscito a comprendere a fondo il
dolore e la disperazione del ragazzo che giaceva tra le sue braccia. Lui era
scampato al marchio solo per una questione di fortuna.
Mentre il silenzio gravava su di loro, Draco si
ritrovò a pensare che forse qualcuno di cui curarsi ce l’aveva.
Magari
non ci sarebbe stata un’altra volta, magari sarebbe riuscito a venirne fuori.
Mentre l’amico lo aiutava ad alzarsi buttò
un’occhiata al pensatoio, dove si intravedeva una figura a terra contorcersi
mentre un’altra le puntava contro la bacchetta.
Falsità.
Ci sarebbero state ancora mille di quegli episodi.
Avrebbe continuato a rivivere quel momento un’altra volta, e un’altra ancora.
Un’altra
volta avrebbe guardato la sua morte, consapevole di non poter più fare
null’altro.
Un’altra
volta si sarebbe fatto aiutare da Theodore per alzarsi e allontanarsi dalla fonte.
Un’altra
volta sarebbe scappato dalle sue cure e si sarebbe intrufolato nella stanza per
rivivere quel momento.
Ma
non gli avrebbe più urlato contro.
Mai
più avrebbe condannato un altro per un errore non suo.
Mai
più si sarebbe comportato come suo padre.
Il
suo aguzzino.
Un po’ azzardata come Shot, spero di non avervi fatto perdere cinque
minuti inutilmente ;D
Solo una precisazione: la presenza di Nott come “migliore amico” di Malfoy
è stato un azzardo secondo me. Il problema fondamentale era che né Tiger né Goyle,
che nella saga sembrano essere gli unici amici di Draco, mi convincevano nei panni dei consolatori
e non mi veniva in mente nessun altro Serpeverde maschio (Zabini l’ho escluso a
priori, considerando che secondo quel poco che ci lascia scritto la Rowling tra
lui e Malfoy non scorre buon sangue). Quindi, azzardo o non azzardo, l’ho fatto
u.u
Grazie a chi ha letto fin qui e un grazie speciale alla mia
insostituibile Be(t)a che ha fatto mille acrobazie per riuscire a betare la Fic
:D
Silvia