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Autore: Doll_    16/02/2011    14 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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UN GIGOLO' IN AFFITTO - VENDETTA

 

Ci stavo arrivando.

Non ero una stupida e stavo capendo. Stavo capendo cosa provavo.

Luca ormai faceva parte del passato; un piccolo pezzo della vecchia Victoria piena di insicurezze ed illusioni. Ma adesso, piano piano, mi stavo convincendo dei miei sentimenti verso Zachary. Non volevo ancora ammettere nulla, per non rischiare di rovinare tutto ma, ahimé, ero davvero tanto vicina alla meta che avevo, incosciamente inseguito per tutti questi anni.

Non volevo nemmeno che Zac sapesse, se così fosse stato; se ciò che provavo era reale e concreto. Temevo che non avrebbe ricambiato come con Maria e mi sarebbe stato accanto come se gli facessi pena, aumentando però il mio dolore.

L'amore non corrisposto era una fottuta fregatura ed io non volevo averci niente a che fare. Mi ero sempre illusa che Luca potesse andare bene, che con lui sarebbe stato semplice e che non avrei sofferto perchè non mi sarei messa troppo in gioco, ma tutti i miei buoni propositi erano andati all'aria con l'arrivo inaspettato di Zac. Io non l'avevo chiesto. Mi stavo accontentando all'idea di rimanere single o di aspettare semplicemente, ma non avevo mai sperato in una relazione tanto devastante.

Quindi, ritrovandomi a parlare con Maria, capii che probabilmente qualcosa stava capitando...

Ti ha comprato un cagnolino?” Mi sorrise, incredula, mentre mi versava dell'altro thé nella tazza.

Sì, lo abbiamo chiamato Semola.” Perchè avevo detto “abbiamo” come se fossimo davvero una coppia? Infondo il nome l'avevo scelto solo io...

E' bellissimo.” Fece, guardando Semola mentre era intento ad inseguirsi la coda per mordersela ma senza riuscirci a causa della sua inesistenza.

Già... Maria, posso farti qualche domanda?” Domandai, intenta ad arrivare al punto.

Ero sicura che prima o poi saresti venuta per parlarmi di Zac.” Mi sorrise ancora, sedendosi di fronte a me, sulla poltroncina.

La sua era una casetta modesta, adatta per poche persone ma perfettamente arredata, con foto di Simone, di lei e anche di Giovanni, l'uomo che aveva imparato ad amare. Mi chiesi come si potesse imparare un sentimento simile...

Beh, sì, ecco... Io ho conosciuto sua nonna.” La spiazzai, facendola rimanere basita.

La nonna Annie? Davvero? Te l'ha fatta conoscere? A me aveva detto che non ti avrebbe fatta avvicinare minimamente alla sua famiglia...” Se ne uscì, stupendomi maggiormente.

E perchè ti avrebbe detto una cosa simile?” Chiesi, inarcando il sopracciglio, evidentemente offesa e contrariata.

Beh... Tu prima raccontami com'è andata, poi ti dirò.” Detto questo, iniziai col racconto, cominciando dalla mattina in cui si era svegliato alle quattro, al fatto che avevo saltato scuola per seguirlo fino poi ad arrivare alla casa di sua nonna dove lui mi aveva scoperta, raccontandole anche di tutta la chiacchierata con l'anziana signora, facendola rimanere a bocca aperta per la mia folle idea dello stalker e dell'aver avuto coraggio nell'entrare nella casa della nonna anche sotto lo sguardo di fuoco di Zac.

Devo ricredermi su di te, Victoria. Sei una ragazza con le palle.” Esclamò, facendomi arrossire e ridacchiare come una scema per la frase poco fine uscita dalle labbra di una donna tanto bella e posata.

Grazie, ma adesso tocca a te a rispondere.”

Diciamo che quel giorno avevamo parlato poco. Era un pomeriggio nel quale tu eri uscita con la tua combriccola e lui aveva deciso di rimanere a casa, dopo che io ti avevo conosciuta, comunque... Ecco, quel giorno scoprii che si era messo a fare anche altri due lavori; pensai: “questo è matto” ma poi lessi nei suoi occhi l'idea di un progetto e anche se non gli chiesi nulla, sono convinta che con i soldi che guadagnerà organizzerà qualcosa da togliere il fiato.” Sorrise. “Riguardo alla questione famigliare, penso che l'avrai capito da te. Lui non voleva farti avvicinare perchè sicuramente uno dei suoi parenti si sarebbe sbilanciato troppo e ti avrebbe raccontato della sua famiglia come poi ha fatto nonna Annie.” Fece spallucce, aprendomi le porte della sapienza.

Ma non ho saputo molte cose... Insomma, come sono morti? Perchè non ha continuato a vivere in America con suo fratello Jack? Sono tanti i dubbi e le domande che ho ancora da fare ma non voglio chiederle direttamente a lui...”

Oh, no, assolutamente! Si arrabbierà tantissimo, Victoria! Tu non dovevi sapere e l'argomento “genitori” è off limits persino nella sua mente.” Si allarmò, scuotendo animatamente il capo come ad esaltare il suo diniego.

Ma.. Allora perchè a te ne ha parlato e a me no?” Infondo sembrava avesse un legame più saldo con me che con lei... Ma questo era solo quello che potevo immaginare.. o sperare.

Perchè tu hai questa strana quanto spaventosa somiglianza con sua madre e lui si sente, probabilmente, a disagio a parlarne con te.” Disse con nonchalance.

Ma io sono sua amica...” Biascicai, presa dallo sconforto.

Allora tutti i pezzi del puzzle iniziarono ad andare al loro posto: lui non voleva una relazione con me. Lui non voleva rivelarmi della sua famiglia, così da pensare che appena finito il mese avrebbe preso i soldi e si sarebbe lasciato tutto alle spalle. Se teneva davvero a me mi avrebbe detto tutto, così da sperare in una futura storia ma, come al solito, arrivai al punto che mi ero nuovamente illusa troppo su una cosa infondata che non avrebbe mai avuto né inizio né fine. Semplicemente una finzione. Lui era un gigolò che prendeva soldi per fingersi il ragazzo modello e probabilmente io non l'avevo nemmeno mai conosciuto per com'era veramente...

Infondo, l'aveva detto anche lui: “No, tu non mi conosci affatto.”

Cos'è quella faccia adesso, tesoro? Zac ti vuole bene. Sei pur sempre la copia spiccicata di sua madre.” Mi sorrise, come a cercare di confortarmi.

Sì, però...” Singhiozzai, non riuscendo ad andare avanti.

Non vuoi essere solo questo per lui? Ma non eri tu quella che mi aveva detto di detestarlo e di non volerci avere niente a che fare?” Chiese, con tono dolce e pacato.

Beh, non ho detto esattamente così..” Farfugliai, cercando vanamente di protestare.

Adesso le cose sono cambiate, vero? Adesso non ti accontenti più delle classiche frecciatine o dei momenti di passione... Adesso cerchi il sentimento.” Spiegò, spiazzandomi completamente e facendomi finalmente capire dov'era voluta arrivare sin dall'inizio. Ma.. Anche se fosse stato così, come avrei capito che anche lui provava la stessa cosa per me se non si fidava nemmeno nel raccontarmi dei suoi problemi familiari?

Però... Lui non si è aperto con me sulla sua famiglia.” Mi lamentai, mettendo il broncio ed esternando i miei pensieri, deviando anche la sua frase precedente.

E tu gli hai parlato dei tuoi?” Ma cos'era? Un'esperta in frasi ad effetto?!

Beh.. Diciamo che alcuni li ha capiti da sé.. Quelli con mio padre.”

E anche tu hai capito da te alcuni dei suoi. Ti consiglio di essere sincera con te stessa prima di poter pretendere qualcosa da un'altra persona.” Continuò a sorridermi.

Hai mai pensato di fare la psicologa?” Sospirai, non trovando nulla con cui ribattere data la vericità delle sue parole.

Forse, se volevo che lui si aprisse con me, avrei semplicemente dovuto combattere gli scheletri nel mio armadio e parlargli dei miei problemi.. di mia madre. Dopotutto, era normale che lui fosse più restio di me a parlarmi della sua famiglia: lo shock era stato maggiore.

Lei in tutta risposta rise, prima di chiedermi: “Come mai sei così fissata con la famiglia di Zac? Perchè vorresti saperne tutto?” ..E a me sembrò più una domanda retorica per lei.

Perchè voglio conoscere il suo passato.” Feci spallucce, non ammettendo il resto.

Perchè pensi che senza passato non si possa costruire un futuro.”

 

Ero decisa ad aspettare la fine del week-end, nel quale sarebbero arrivate le mie sorelle, per poi aprirmi definitivamente con lui e rivelargli tutto su mia madre sperando che da lì la nostra storia avesse potuto avere una svolta seria.

Stavo ritornando a casa quando passai davanti ad una cartolibreria -la più grande del paese- e mi venne un colpo di genio: il primo dopo tanto tempo.

Ritornai quindi mezz'ora dopo a casa, sistemando la mia sorpresa nella stanza di Zac e rientrando nella mia con nonchalance ma anche con una strana adrenalina dentro in attesa che lui entrasse a la vedesse, così, per perder tempo, iniziai a giocare con Semola.

Ehi, Vic...” Mio fratello Marco stava per chiedermi qualcosa quando venne paralizzato alla vista del cagnolino. “Oh, mio Dio! Ma è bellissimo!! Mattia, vieni! Oddio, Vicky, possiamo tenerlo!? Ti pregoooo!” Iniziò a strillacchiare come un forsennato, stordendomi e portandomi ad attappargli prontamente la bocca con una mano.

Stai tranquillo, Marco. Il cane è un regalo di Zac, certo che possiamo tenerlo, è nostro!” Gli sorrisi, scorgendo una luce di totale felicità e appagamento negli occhietti blu di Marco che sembrò quasi non crederci e scoppiare a piangere.

Si diceva che i gemelli erano le rispettive metà di una persona, e che quindi uno aveva la parte più femminile e l'altra più maschile di quest'ultima. Marco, se non si era ben capito, ovviamente era di animo più sensibile, dolce e timido, mentre Mattia aveva un carattere più pacato, forte e coraggioso, cosa che a Marco serviva sicuramente. Entrambi si sorreggevano l'un l'altro e, come solito dei gemelli, erano inseparabili.

Dici davvero?!” Esclamò anche Mattia, entrato improvvisamente in camera, appena sentito l'urletto di Marco.

Ovvio.” Sorrisi raggiante, vedendoli mettersi subito in ginocchio a giocare con Semola che ne fu evidentemente felice.

Passammo così un'oretta nella quale non feci altro che chiedermi che fine avesse fatto Zac e che cosa si stesse dicendo col fratello di tanto importante da non riuscire nemmeno a farmi un colpo di telefono per avvisarmi del suo ritardo... Okay, stavo diventando paranoica e rischiavo di immedesimarmi nella compagna oppressiva che gli stava col fiato sul collo. Dovevo distrarmi, quindi lasciai Semola nelle buoni mani dei miei delicatissimi gemellini e mi diressi fuori dalla stanza per raggiungere le scale e così il salone, prima di sentire la serratura della porta aprirsi, facendo entrare mio padre, seguito da Zac e... un altro tizio più alto, leggermente più muscoloso, con dei folti capelli neri e degli occhi color nocciola, decisamente simili a quelli che avevo visto in una delle fotografie di nonna Annie e, solo quando collegai il tutto nel mio povero cervellino, mi si bloccò letteralmente il respiro, capendo di chi si trattava.

Victoria, questo è Jack, un amico di Zac; stasera rimarrà a cena da noi.” Fece, euforico, mio padre, che aveva sicuramente già stretto amicizia con il fratello di Zac.

Oh, ehm.. Fico.” Deglutii, dandomi della stupida per la frase decisamente poco azzeccata. Ero ancora sulle scale, di fronte alla porta dalla quale Zac e Jack mi guardavano più o meno allo stesso modo. Il primo sembrava quasi..soddisfatto mentre il secondo era scioccato e aveva la stessa espressione della nonna quando mi aveva vista per la prima volta a casa sua. Aveva la bocca e gli occhi spalancati ed io mi sentii improvvisamente a disagio a causa della mia pessima presenza e dell'evidente lastra che mi stava facendo Jack che, oltretutto, era anche un bellissimo nonché affascinante uomo con il medesimo sguardo malizioso di Zac, leggermente offuscato dalla sorpresa.

Jack, questa è Victoria.” Gli sorrise, lui, facedomi segno di scendere le scale per poi prendermi e stringermi a sé come se fossi di sua proprietà.

Ehm.. Piacere, Victoria.” Si riprese di poco, Jack, porgendomi la mano che, notai, stava tremando leggermente forse per l'agitazione.

Piacere mio.” Dissi, assottigliando gli occhi e scrutandolo come a dirgli: “So a che gioco state giocando”, facendo sicuramente insospettire entrambi. Gli strinsi la mano in una ferrea presa e i nostri occhi iniziarono una lunga perlustrazione dell'uno e dell'altra.

Era vestito in maniera semplice: una camicia bianca e dei jeans blu; i capelli erano leggermente lunghi, tirati indietro come se ci avesse passato la mano in mezzo fino a pochi secondi prima; il naso diritto, gli occhi a mandorla, le ciglia scure proprio come quelle di Zac, la barba fatta, un odore di tabacco misto a menta, proprio come quello di Zac, le dita affusolate; gambe, braccia e petto muscolosi e sorriso lucente.. Proprio come quello di Zac.

Wow, vi somigliate davvero molto.” Decisi di spiazzarli, cercando di far capire loro che, dopotutto, tanto stupida non ero.

Oh, ehm.. Davvero? Io non l'ho mai notata tutta questa somiglianza.” Deglutì, Zac, più nervoso del solito, come mi aspettavo.

Dovresti metterti gli occhiali, allora.” Lo incenerii, con tono distaccato e duro, togliendomi il suo braccio da sopra le spalle e dirigendomi verso il tavolo, dopo averlo guardato nel peggior modo possibile, lasciandolo incredulo e sorpreso.

 

Marco, Mattia, finitela di fissarli.” Sussurrò loro, mio padre quando a cena ci ritrovammo tutti insieme a tavola.

Ero seduta di fronte e Zac che aveva affianco Jack, mentre mio padre era seduto a capotavola e accanto a me c'erano i miei fratellini.

Zac non era per niente entrato in camera e quindi non aveva ancora visto la mia sorpresa, cosa che mi fece pensare e ripensare di portergliela indietro e che, infondo, date le sue bugie non se la meritasse, ma poi ricordai il bellissimo regalo che mi aveva fatto lui e allora ogni dubbio scomparì.. riapparendo appena incrociavo lo sguardo di Jack che sembrò ancora non aver fatto l'abitudine con la somiglianza che avevo con sua madre.

Da dove vieni, Jack?” Avevo deciso di metterli alle strette e punzecchiarli per tutta la sera, portando oltretutto, anche la curiosità di Zac sui miei comportamenti.

Ehm... Ho vissuto per un po' di tempo a New York, ma sono di origine italiana.” Rispose, anche se con un pizzico di titubanza che io notai al volo.

Hai una buona pronuncia.” Ammisi, bevendo un goccio d'acqua. “E come hai conosciuto Zac?” Sorrisi maliziosa.

Sempre a New York.” Mi sorrise, anche se più impacciatamente.

Strano. Zac mi aveva detto che lui abitava in Texas e non a New York.. Come avete fatto ad incontrarvi?” Colpiti e affondati. Le loro facce sembravano appena uscite da un cartone animato giapponese, per quanto erano buffe. Beh, infondo la mia vendetta la stavo avendo molto lentamente ma anche in modo decisamente divertente.

Ehm.. Zac quando aveva all'incirca cinque anni si trasferì a New York.” Tentò di salvare la situazione, anche se forzando un po' troppo gli avvenimenti.

Non mi hai raccontato tutto, Zachary.” Mi voltai a guardarlo, piegando lievemente il capo e sorridendogli con una luce divertita negli occhi.

Ero piccolo, non potevo ricordarmi ogni cosa.” Dalla sua espressione, capii che probabilmente ci stava arrivando anche lui al mio scopo e che, successivamente si allarmò pensando anche che io sapessi tutta la verità.

Già, è vero. La tua vità è stata così piena di avventure e di bugie che sarà difficile persino per te ricordarle tutte.” Annuii, continuando a guardarlo negli occhi, scrutando anche Jack ogni tanto, non facendo capire nulla né a mio padre né ai miei fratellini che continuavano a guardarci come se stessimo interpretando un film western.

Victoria, mi accompagneresti un attimo di là in cucina a prendere il secondo piatto?” Mi chiese subito dopo Zac, alzandosi immediatamente dalla sedia per dirigersi nell'altra stanza dove poi lo raggiunsi anche io, prendendomela un po' più comoda.

Ma cosa ti è preso?!” Quasi mi aggredì, chiudendo la porta e parandomisi di fronte.

Hai la coda di paglia, Zac? Io non ho fatto nulla.” Continuai a sorridere, sapendo di infastidirlo ancora di più.

Sembrava che ci fossimo appena scambiati i ruoli all'inizio della nostra conoscenza nella quale lui non faceva altro che stuzzicarmi ed io gli inveivo contro.

Dimmi dove vuoi arrivare, Vic.” Ringhiò, evidentemente nervoso.

Cosa ti fa pensare che io voglia arrivare da qualche parte, Zac?” Inarcai un sopracciglio. Mi stavo divertendo troppo a rispondere alle sue domande con altre domande, stile poliziotto buono e poliziotto cattivo, entrambi nella stessa persona.

Maria ti ha... detto qualcosa?” Sospirò, portandosi una mano sulla faccia, come spazientito e pronto alla resa.

Su cosa? Sulla tua famiglia? No. Lei non c'entra nulla... Io aspetto che sia tu a dirmi tutto, Zac.” Dissi, ritornando finalmente la seriosa Victoria.

Cosa vuoi che ti dica?” Fece, ancora afflitto.

Stavo forse per ottenere quello che avevo sempre desiderato?

Chi è veramente Jack?” Oh-Ops... Forse mi ero sbilanciata troppo.. No, decisamente avevo detto più del lecito, accendendo così una luce negli occhi di Zac che improvvisamente si fecero così pieni di ira e furia da spaventarmi.

ANNIE! Mia nonna ti ha detto tutto, VERO!? Non mentirmi Victoria, ormai ti si legge in faccia! L'ho dedotto appena mi hai guardato in quel modo strano quando ti avevo detto che dovevo andare a parlare con Jack! Cazzo, Victoria ti avevo detto di starne fuori!” Sbottò, trattenendosi dal dare un pugno a qualcosa e a non urlare troppo per non far insospettire mio padre e gli altri.

Iniziai a tremare per quella esclamazione e sentii quasi un impulso di piangere per la stupidità con cui mi ero fatta scappare dei piccoli particolari, dimenticandomi dell'astuzia di Zac.

Zac io...” Tantai, ma la mia voce incrinata gli diede la conferma dei fatti.

Zac, nulla. Io mi fidavo di te, Victoria. Sapevi che l'argomento famiglia doveva rimanere tabù e invece mi hai tradito.. hai tradito la mia fiducia.” Disse, buttando acido sulle mie ferite già aperte.

No, Zac, io non so nulla... Te lo giuro. Io...”

BASTA!! Smettila di mentire. Mi sono stufato di te. Sei solo una ragazzina viziata.” Detto questo, dopo avermi lanciato una delle occhiate peggiori che gli avevo visto fare, uscì dalla stanza scusandosi con tutti ed entrando poi nella sua camera... Jack lo seguì poco dopo e così mi ritrovai a piangere come una forsennata nella stanza degli ospiti, dall'altra parte del corrodoio, tanto per star lontana da Zac le quali parole ancora mi vorticavano nella testa, facendomi disperare e vergognare immensamente di me stessa.

 

Era sabato pomeriggio. Zac non mi aveva rivolto la parola per tutta la mattinata. A pranzo non si era fatto vivo e non potevo nemmeno sapere se la mia sorpresa gli era piaciuta o se l'avesse buttata in un cassonetto per come mi ero comportata la sera prima... Mi stavo logorando il fegato davanti alla TV mentre trasmettevano una di quelle telenovele spagnole tutte romantiche e buffe allo stesso tempo ma che, ovviamente, a causa dei miei mille pensieri, non stavo seguendo affatto.

All'improvviso, però, un sms mi sorprese facendomi saltare sul divano.

Un numero sconosciuto.. Aprii col cuore a mille. Magari era Zac che si era fatto prestare il cellulare da qualcuno perchè aveva finito i soldi nel suo... No, Vic, non ti illudere, pensai riscuotendomi.

Alle quattro precise, al bar De Lune.

Jack.

Presa alla sprovvista controllai subito l'orologio per sapere quanto tempo avevo per prepararmi ad uscire.. Erano le tre e mezza! Dio, Jack era come suo fratello! Imprevedibile ma determinato.

Mi scaraventai direttamente in camera optando per il solito paio di jeans, una maglietta nera a maniche lunghe e una camicetta a quadri con varie tonalità di rosso, a maniche corte sopra. I capelli li raccolsi in una coda alta, lasciando delle ciocche ad incorniciarmi il viso insieme alla frangia e, finendo di prepararmi, mi catapultai subito fuori casa, dirigendomi svelta al famoso bar, stando lì alle quattro e qualche minuto di ritardo, notando che Jack mi stava aspettando ad un tavolo in un angolo molto isolato e poco considerato, scelto probabilmente apposta.

S-scusami del ritardo.” Deglutii, presa dall'affanno per la corsa folle che avevo fatto.

Jack in tutta risposta si alzò per salutarmi, guardandomi ancora in quel modo strano per poi scuotere il capo lievemente, come senza speranze.

E' inutile, non mi ci abituerò mai.” Sospirò, facendomi segno di sedermi.

Ovviamente capii al volo che si riferiva alla somiglianza ma in quel momento era meglio che continuavo a fare la finta tonta.

A cosa?” Chiesi, quindi.

Non ti preoccupare, non sono Zac. A me puoi dire tutto quello che sai.” Mi sorrise, somigliando sempre di più a suo fratello che in quel momento mi mancava come l'aria stessa.

Non so se posso fidarmi.. Non ti conosco nemmeno.” Farfugliai, nervosamente.

Io credo invece che tu sappia molte più cose di me che io di te.” Inarcò il sopracciglio mentre io speravo fra me e me che la smettesse di fare le stesse identiche espressioni di Zac.

S-so solo che siete fratelli e che sei rimasto a vivere a New York, senza però sapere il motivo per il quale invece Zac è venuto in Italia.” Ammisi, iniziando a sentirmi più a mio agio.

E' una lunga storia..” Sbuffò, facendo segno al cameriere di venire, ordinando per sé una birra piccola e per me una coca.

Zac dov'è ora?” Non riuscii a trattenermi.

A lavoro. Oggi si è fatto mettere il turno pomeridiano. La mattina l'abbiamo passata da nonna Annie.” Spiegò, gelandomi il sangue.

Hanno litigato?” Mi allarmai, presa da un profondo senso di colpa.

Hanno discusso, ma alla fine si è sistemato tutto. Zac la deve smettere di tenersi tutto dentro; non giova di certo alla sua salute. Poi tu meritavi di sapere.” Disse, facendomi sorridere per la prima volta in tutta la giornata.

Sono contenta che pensi questo ma.. Lui mi perdonerà mai?” Deglutii cercando di trattenere il dispiacere e la speranza.

Ce l'ha ancora con te, non tanto per quello che sai ma, più che altro, perchè l'hai saputo senza il suo consenso.” Il modo con cui parlava era pacato, da uomo vissuto ma non fastidioso. Questa era una delle poche differenze che c'era fra lui e Zac.

E' vero.. Sono stata davvero tanto, troppo invadente nella sua vita privata... Dovrebbe odiarmi.” Dissi, abbassando lo sguardo e mordendomi un labbro per reprimere le lacrime.

Oh, lui non ti odierà mai, Victoria. Stanne certa. L'ho rivisto solo ieri dopo molti anni ma conosco mio fratello.” Mi sorrise incoraggiante.

Lo spero.. Lo spero davvero.” Ammisi, annuendo fra me e me.

Comunque ti ho cercata per parlarti un po' più di lui. Ho rubato il tuo numero dalla sua rubrica senza farmi scoprire, perchè altrimenti mi avrebbe come minimo linciato..” Rise, contagiandomi anche se per poco. “Vorrei sapere tutto su di lui, perchè ci tengo davvero a riallacciare il nostro rapporto.” Disse, infine.

Beh, forse hai chiesto alla persona sbagliata, Jack. Io probabilmente lo conosco meno di tutti.” Esclamai amaramente, facendo un sorrisetto malinconico.

Mi sembra impossibile crederti, Victoria. Passate ogni giorno insieme...”

Sì ma.. Ecco, lui è... Lui non è proprio...” Iniziai a farfugliare, indecisa se rivelargli il lavoro del fratello e il fatto che io ero una sua cliente...

Non mi dire!” Esclamò poi, d'un tratto, facendomi sussultare. “Tu hai ingaggiato Zac!? Insomma.. Quindi non siete una coppia!..?” Okay, sapeva già tutto.

E' stato tutto un errore. Io ero stufa di tutte le mie compagne che mi prendevano per un'asessuata a causa dei miei tre anni da single, e delle loro storielle passionali con i ragazzi, così insieme a Cristina, una mia amica, presi la folle decisione di ingaggiare un Gigolò per fingersi il mio fidanzato ma da lì sono iniziati tutti i guai..” Sosprirai, mettendomi completamente a nudo, continuando per un altro po' a raccontargli tutto per filo e per segno, dal treno fino alla sera prima.

E' stato solo uno sciocco sbaglio...” Terminai, sollevata da quel peso.

Non si direbbe tanto sciocco, visto come ci stai.” Disse lui, avvicinandosi col viso.

Sì, perchè alla fine mi sono davvero affezionata a quel babbuino.” Tentai di sorridere, mentre le lacrime iniziarono ad uscire.

Jack, allora, continuando a guardarmi, alzò una mano e la posò sulla mia guancia in una lieve carezza per la quale chiusi gli occhi dati i ricordi di me e Zac che mi scatenava e mi asciugò le lacrime.

Non meriti che ti faccia tutto questo male, Victoria. E' solo un bambino cocciuto.”

Un bambino a cui voglio immensamente bene.” Ammisi, singhiozzando e riaprendo gli occhi, notando che avevo il suo viso a pochi centimetri di distanza.

Ha.. Ha visto almeno il mio regalo?” Deglutii, sperando in qualcosa di buono.

Sì.” Sorrise. “Inutile dire che ne è rimasto spiazzato. Non pensavo che ti avesse confidato che da piccolo diceva di voler fare il pittore.” Passò una sua mano fra le mie ciocche, fino a prenderne una e a rigirarsela fra le dita, delicatamente.

Pensava che me ne fossi dimenticata..” Sorrisi anche io, rilassata da quelle piccole carezze e contenta di potermi immergere ancora in quell'odore che mi ricordava Zac.

Già... Gli è piaciuto davvero molto.” Annuì, facendo poi passare la sua mano sui miei occhi, il mio naso, le mie labbra...

Avevo capito sin dall'inizio il significato delle sue carezze. Come nonna Annie, anche lui voleva toccare il mio viso come se così facendo, potesse, invece, sentire quello della madre.. così lo lasciai fare senza scandalizzarmi per la confidenza che si stava prendendo: era normale.

Jack... Pensi che a Zac... Io piaccia?” Gli chiesi, in un sussurro.

Non so esattamente come si comporti con le ragazze che frequenta ma penso che tu non gli sia indifferente, Victoria.” Spiegò, facendomi lievemente sorridere.

Ma stare con me sarebbe come stare con Lucy...” Finalmente potevo parlare chiaramente con qualcuno senza mezzi termini.

Ma tu non sei lei. Le somigli ma hai anche molto di Victoria... Sei più piccola, fragile, inguenua... Forse è anche questo che lo attira molto, e posso capirlo...” Disse, continuando ad accarezzarmi.

Penso sempre che lui stia con me, oltre che per i soldi, anche per ciò che il mio aspetto gli rappresenta.” Dichiarai, piegando di poco il capo ed ignorando l'ultima parte della sua frase.

Forse all'inizio. Ma questo puoi saperlo solo da lui... Cosa vuoi che ti dica, io?” Mi sorrise.

Giusto.. hai ragione. Mi hai chiamato per sapere di più su di lui e alla fine sono stata io a farti tutte le domande espondendo i miei sciocchi dubbi. Scusami.” Sorrisi.

Non preoccuparti. Non devi scusarti per certe cose e mi ha fatto piacere che ti sei aperta con me.. E' come se ti conoscessi da sempre.”

Per me è lo stesso... Io ti ricordo tua madre mentre tu... mi ricordi Zac.”

Sì.. E non sai quanto invidio mio fratello, ora, per averti conosciuta per primo.”

Questa frase, ovviamente, mi paralizzò. Non poteva dire sul serio.. Non poteva provarci con me. Lui aveva trentanni ed io ero ormai già di Zac.

Jack, cosa...?” Tentai di chiedere in un soffio.

Scusami... E' solo che.. I tuoi occhi sono devastanti, Victoria.” Ammise, guardandomi e facendomi perdere il quel mare di nocciola.

Io...” Cosa stavo per dire?

Jack somigliava così tanto a Zac, nei suoi modi, con le sue espressioni, che quasi cedetti alle sue avance dettate sicuramente solo dalla vicinanza.

Ma, proprio quando stavo per continuare, protestando probabilmente, qualcuno accanto a noi si schiarì la voce così forte da farmi salire il cuore in gola e facendoci allontanare come scottati.

Zac...” Biascicai, con gli occhi fuori dalle orbite.

Fratellino, che ci fai qui?” Chiese Jack, con nonchalance.

Potrei farvi la stessa domanda.” M'incenerì con lo sguardo.

Volevo conoscere un po' Victoria.” Quindi la scusa di voler sapere di più su Zac era stata solo un'escamotage o aveva mentito solo per non far innervosire di più suo fratello? Ero sicura della seconda.

Hai lasciato il cellulare in camera con il messaggio aperto.” Rispose allora, Zac, lanciandomi il cellulare sul tavolo, in tono freddo e distante.

Che stupida! Dalla fretta mi ero dimenticata quel coso sul letto! Dio, ma che mi stava capitando?!

Ma Zac stava per andarsene quando, alzandomi alla svelta, gli bloccai il braccio e lo abbracciai più forte che potei. Non era passato nemmeno un giorno che mi mancava come se fosse partito per un anno.

Dal canto suo, però, rimase fermo e si irriggidì non sapendo come reagire.

Scusami, scusami, scusami, scusami... Mi dispiace tantissimo, Zac! Non immagini quanto! Ho sbagliato, è stata tutta colpa mia. Sono una stupida e mi mertito il tuo odio ma sappi solo che hai ragione su tutto. Non dovevo essere così invadente pur sapendo che ti avrebbe infastidito... la curiosità mi ha divorato e non è una giustificazione. Sono davvero pentita di ciò che ho fatto, Zac, ma non posso vederti così arrabbiato con me. Non ce la faccio...” Parlai a macchinetta, non prendendo nemmeno fiato, cercando di arrivare fino alla fine senza frignare come una bambinetta e di farmi perdonare da lui.

Mi fidavo di te...” Sussurrò.

Lo so, e mi scuso ancora. Tu avresti potuto sapere tutto su mia madre chiedendo semplicemente a mio padre, ma non l'hai fatto perchè sapevi che non l'avrei approvato mentre io non ho rispettato le tue condizioni. Mi sono impicciata ma non sopportavo che mi mentissi ancora. Volevo.. volevo rompere tutte le barriere se davvero mi consideravi tua amica.” Continuai, sentendo che stava iniziando a scaldarsi un po', mentre ancora lo tenevo stretto fra le mie braccia.

Avresti dovuto solo aspettare...” Sospirò, alzando una mano e prendendo ad accarezzarmi la schiena come tanto mi piaceva.

Scusami.. Hai ragione. Se mi darai una seconda chance prometto che resterò fuori da tutto ciò.”

Lo so.” Ammise, facendomi alzare il viso per guardarlo incredula in faccia. Sorrideva, con quel solito luccichio negli occhi. “Ho parlato con nonna Annie e so che tu non hai chiesto nulla e che è stata più che altro lei a parlarti della mia famiglia e.. di mia madre. Diciamo che siamo pari, okay?” Sorrise apertamente.

In che senso?” Inarcai un sopracciglio.

Ti eri già fatta perdonare con il regalo che mi avevi fatto..” Dichiarò, stupendomi.

Cioè.. Vorresti dire che ti sei preso gioco di me, ora, per farmi dire tutte quelle cose?” Chiesi, esterrefatta.

Ops.” Fece, iniziando a ridere e lanciando uno sguardo complice a Jack.

Allora mi voltai e lo vidi armeggiare con un affarino elettronico.

Mi hai registrata...” Dissi, ancora a non crederci.

E' stato Zac a costringermi.” Fece lui, alzando le mani in segno di resa.

Tu hai sentito tutto!?” Mi rigirai verso Zac, puntandogli il dito contro.

Volevo solo una piccola vendetta...” Ridacchiò, alzando anche lui le mani come il fratello.

Io ti uccido.” Detto questo, Zac prese a correre seguito da me fino a casa (il Bar distanziava pochi metri da casa mia), mentre Jack se la rideva come non mai.

Angolo Autrice:
Solo per voi sono riuscita ad aggiornare così presto ;)
La mia faccia appena ho letto tutte le vostre recenzioni è stata tipo 'O'
Siete fantastiche e non potete nemmeno immaginare quante altre sorprese ho per voi riguardo Vic e Zac :D
Le vicende sono una il giorno dopo l'altro perchè il tempo che i due protagonisti  hanno di stare insieme è molto poco
quindi per riuscire ad inserire tutte le possibili avventure dei due, mi occorre descrivere ogni esperienza in ogni singolo giorno ;)
Vi ringrazio ancora per i vostri pareri e consigli e spero che anche questo capitolo vi piaccia! ^^
Un bacio *-* 

   
 
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