Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |      
Autore: Balenotta    16/02/2011    3 recensioni
Una carezza, una lieve carezza fu ciò che impedì al mio sonno di continuare. Lo percepivo. Delicatamente qualcuno aveva iniziato un percorso ripetitivo lungo il mio collo, lungo la mia clavicola..Mugugno qualcosa. Forse per impedire al sogno che sto facendo di coccolarmi ancora, o probabilmente per arrestare quegli sfioramenti dannatamente piacevoli che continuano ad accarezzarmi causandomi brividi continui. Sento il mio corpo reagire distendendo con un gesto naturale le labbra in un sorriso di piacere. Mi muovo nel letto per poi bloccarmi quando percepisco chiaramente, e in modo reale, qualcosa di leggero depositarsi sulla mia guancia sfiorando e delineando anche la mia bocca. Ed ecco che il migliore dei sogni si trasforma in un incubo; proprio come la mia vita caratterizzata da inferno e paradiso. Ognuno ha in sé inferno e paradiso, Elena.(Elena and Damon)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nera come l'inferno. Solo per te.

Avviso: E' la mia prima storia che pubblico in questa categoria. L'ho sviluppata tra ieri e oggi, e l'ho voluta pubblicare senza revisione. Non essendo brava spero che comunque il mio lavoro sia apprezzato almeno un pochino. Che dire, in tal caso penso proprio ci sarà la fine nel prossimo capitolo...Scusate per tutti gli errori, per la mancanza di creatività. Spero solo che apprezziate il mio sforzo. Buonaserata a tutti voi!

Una carezza, una lieve carezza fu ciò che impedì al mio sonno di continuare. Lo percepivo.  Delicatamente qualcuno aveva iniziato un percorso ripetitivo lungo il mio collo, lungo la mia clavicola..

 Mugugno qualcosa. Forse per impedire al sogno che sto facendo di coccolarmi ancora, o probabilmente per  arrestare quegli sfioramenti dannatamente piacevoli che continuano ad accarezzarmi causandomi brividi continui. Sento il mio corpo reagire distendendo con un gesto naturale le labbra in un sorriso di piacere. Mi muovo nel letto per poi bloccarmi quando percepisco chiaramente, e in modo reale,  qualcosa di leggero depositarsi sulla mia guancia sfiorando e delineando anche la mia bocca. Ed ecco che il migliore dei sogni si trasforma in un incubo; proprio come la mia vita caratterizzata da inferno e paradiso.

Ognuno ha in sé inferno e paradiso, Elena.

 Di soprassalto scatto in avanti con gli occhi iniettati di paura sentendo un impercettibile spostamento d’aria. Inghiottisco malamente la saliva e  pongo lo sguardo sulla figura che si proietta davanti a me, immobile, contro la parete opposta.  E sono i suoi occhi che scatenano ancora una volta il mio inferno e, allo stesso tempo, il mio paradiso. Il mio corpo inizia una lotta continua contro se stesso.  Il mio cervello, i miei muscoli, le mie ossa hanno scatenato ormai da tempo una lotta civile tra di loro. Una doppia personalità. Rilassati, mi dice l’inferno; inizia a tremare urla il paradiso. Ciò nonostante, neppure questa è la ragione che manda in delirio il mio corpo. No, non è questa. Perché ciò di cui ho veramente paura è il mio cuore: nucleo e base da cui era scoppiato tutto.

“Vossignoria..”

“Cosa ci fai qui Damon?!” Aggressiva, Elena. Aggressiva! Mandalo via, fallo uscire da questa casa.

“Ciao anche a te Damon, sono felice di vederti” Mi canzona.

“Cosa ci fai a casa mia, nella mia stanza, di notte?” Chiedo mantenendo un certo temperamento .

“In realtà sono le 4 di mattina.  Tra circa 20 minuti il sole sorgerà, tra 2 ore la chiamata del tuo piccolo cacciatore di furetti ti farà alzare. E, a quel punto, ascolterai la voce del mio piccolo fratellino mentre sarà occupato a raccontarti della notte appena trascorsa a sognarti,  dopodiché ti farà presente che vi vedrete a scuola dove il tuo banco sarà riservato con il perfetto amore del perfetto Stefan Salvatore. Come dire..Perfetto, non trovi?”

Sospiro scocciata da questo sarcasmo percepibile in ogni parola che fuoriesce da quella bocca.

“Avevi ragione, sai?” Domando retorica mentre mi passo le mani sul volto in un segno di stanchezza osservandolo staccarsi dalla parete.

“Non lo trovi strano? Io per niente.” Afferma con il suo sorrisetto mesto e con i suoi occhi che brillano di una luce furba, giocosa. Ancora uno spostamento d’aria e me lo ritrovo seduto sul letto. Vicino, troppo vicino al mio volto e al mio corpo che velocemente si irrigidisce. Ammiro il suo braccio, le sue vene, la sua camicia nera che copre il suo fisico. Un fisico visto poche volte che mi ha segnata. Proseguo il mio percorso e mi soffermo sul suo collo puntando lo sguardo sul suo pomo d’Adamo e sulla sua mascella tesa, ben delineata. La sua barba incolta, le sue labbra piccole e poi i suoi occhi, ghiaccio. Puro ghiaccio freddo, indistruttibile, eccitante.

“Ti sei per caso resa conto della mia bellezza vampiresca?” Sussurra, ed il suo fiato batte contro il mio mento.  Inarco un sopracciglio sbalordita dal suo egocentrismo, mentre dentro di me sento crescere l’imbarazzo di essere stata colta in fragrante.

“No, questo già lo avevi visto. Forse stavi ..” Ma la frase si spezzò.. I suoi occhi guardavano insistentemente le mie labbra che avevo leggermente dischiuso..

“C..Cosa stai facendo?” I suoi occhi si alzarono finalmente da quel punto maledetto che, dopo essere stato assoggettato  dal suo sguardo di fuoco,  sentivo caldo e dolorante smanioso di commettere un peccato carnale.

“Damon..Per favore” In un momento di lucidità mi aggrappai alla sua anima, pregandolo.

Pregandolo di lasciarti in paradiso o di portarti nell’inferno, insieme a lui? Eh Elena?

“Shhh..Non parlare. Non ora.” Il suo dito sopra le mie labbra, i suoi occhi incatenati ai miei che chiedevano solo un momento, che chiedevano solo di fidarsi di lui, di abbandonarsi a lui. Non erano quelli di Stefan. No, quelli di Damon erano sempre accesi, non paurosi di mostrare le sue voglie, le sue passioni.

Sentii il suo dito scivolare lungo il mio mento cadendo sul mio petto e fermandosi al ciondolo che Stefan mi aveva regalato quella notte. Quell’inizio che avrebbe portato la fine.  Il mio cuore aveva ormai superato la soglia di battiti normali in un minuto desideroso di raggiungere un nuovo record mondiale. Lo avrebbe sentito? Damon, lui lo stava sentendo il battito del mio cuore? Stava percependo il sangue circolare nelle mie vene con maggiore persistenza? Il  suo dito staccò il contatto con il mio petto e si andò a depositare sul ciondolo contenente la verbena iniziando a bruciarsi. Il suo volto fece una smorfia, eppure il suo dito continuava a far pressione sul ciondolo.

“Smettila..” Tremai scostando il ciondolo da lui che velocemente mi afferrò il braccio diminuendo ancora di più la nostra distanza fisica.

“Ti fidi di me, Elena?” Una domanda, semplice eppure troppo complicata.

“Non mi fido di te, ne ora, ne mai.” Sorrise in risposta.

“Bene.” Ghignò. “Perché se tu ti fossi fidata anche un po’, non sarei mai stato in grado di farti questo” Sentenziò colmando la distanza che era rimasta con un bacio al quale io mi ribellai inutilmente. Mi fece affondare la testa sul cuscino coprendomi con il suo corpo, mentre continuava imperterrito a forzare le sue labbra contro le mie. Sentii la sua mano risalirmi il fianco, percorrermi fino ad arrivare al petto lì strinse definitivamente la mia collana causandosi dolore. Sbarrai gli occhi per quel gesto di pazzia non sapendo come fermarlo. Cercai di muovere il braccio destro depositando poi la mia mano sul suo volto. I suoi occhi ripresero lucidità e per un momento sembrarono chiedermi scusa. Il suo corpo si alzò dal mio che rimase disteso sul letto incapace di concepire ciò che stava accadendo. Di ciò che Damon aveva causato al mio corpo una volta allontanatosi, una volta privatomi del suo calore.

“Perc..”

“Vedi, Elena. Ci sono persone buone, e persone cattive nel mondo. Io non sono Stefan. Tu, la maghetta Bennett e perfino mio fratello sperate che in me ci sia ancora qualcosa di buono. Per la cronaca: questa è la mia natura, questo è ciò che io ho voluto scegliere per me. E’ inutile che provi a volermi vedere diverso. A volermi come tuo amico. Io non sono tuo amico, Elena. Non lo sono io, non lo è Stefan. E non lo è nessun tipo di vampiro che sogna di strapparti la giugulare e di bere il tuo sangue. E’ questo che la tua piccola mente umana de..”

 “Allora la mia deve essere una passione per l’inferno” Sussurro avvicinandomi al suo volto sotto il suo sguardo meravigliato mentre lambisco le sue labbra con le mie. Mentre mi aggrappo al suo collo immergendo una mano nei capelli neri provocandogli un gemito.

E, l’unica cosa che il quel momento desideravo era perdermi nel suo inferno abbandonando il paradiso pieno di regole, morali e discrezione. Ero un mostro, ma lo era anche lui. E se ci fosse stato anche lui, allora ci sarei marcita dentro quel posto.

E ,mentre mi stendeva ancora una volta sotto di lui, non mi resi conto che qualcosa mancava. Qualcosa di importante che avrebbe cambiato tutto, che avrebbe modificato ogni cosa del nostro rapporto. .

 

“Damon?”

“Mm?”

“ Prima..ti volevo..dire” Rannicchiata contro il suo petto, ispirando il suo odore, stavo cadendo ormai nel dormiveglia, tuttavia dovevo dirglielo.

“Cosa volevi dirmi?”

“Sei troppo bianco per l’inferno” borbottai  “Però sei  troppo nero per il paradiso..” conclusi..

“E’ ..il mio stesso gruppo. Ci faremo… compagnia.” Sussurrai malamente con un tono decisamente troppo basso per un udito normale.

“Elena?” Mi chiamò accarezzandomi i capelli mentre io mugolavo qualcosa.

“Elena..” mi richiamò baciandomi una spalla.

 “Guardami..” Ed io alzai la testa verso il suo volto.

“Ti amo, Elena. E mi dispiace. Mi dispiace per quello che ti sto facendo. E anche se pensi questo, non puoi farmi compagnia perché tu sei bianca. Sei bianca hai capito, Elena? Solo che in mezzo a tutto questo nero che ti circonda, anche tu stai finendo per scolorirti..”  Lo osservo  guardare qualcosa che ha in mano e ne riconosco il mio ciondolo.

“Ti prego no..No, Damon.”

 “Non lo permetterò, hai capito? Guardami..”

“No.” Sussurro sentendo i muscoli del viso irrigidirsi e percependo un bruciore agli occhi.

“Guardami Elena.” Afferma ancora una volta mentre io tremo.

“T..i a..mo..Ti..pre..go” Le mie parole sono un mormorio rotto da fremiti e da lacrime che lottano per uscire.

Sento la sua mano fare forza sul mio viso spostandolo delicatamente verso di lui.

“Tutto  ciò che è successo non lo hai vissuto. Dimenticherai tutto. Dimenticherai le mie parole, le mie carezze, i miei sguardi. Una volta che me ne sarò andato ti addormenterai . Domani ti sveglierai, darai il buongiorno a Stefan, gli dirai che lo ami e che vi vedrete a scuola. Quando mi vedrai inizierai come sempre ad ignorarmi ricevendo frecciatine. Guarderai Stefan e gli dirai che non mi sopporti. Ti ricorderai che questa notte non hai dormito tanto bene, ma che comunque stai bene.”

La stanchezza si impossessò del mio corpo e mi addormentai improvvisamente.

“Ti amo, Elena”

 

 

 

 

 

Balenotta

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Balenotta