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Autore: Impossible Prince    17/02/2011    1 recensioni
Una storia che parla di diversi stregoni catapultati in una banda criminale nello stato di Kanto.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Videogioco
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Diego, Prezzemolo e Coccolino arrivarono puntuali davanti l'ingresso del Monte Luna. Il ragazzo aveva scelto un abito differente dai suoi compagni. Aveva richiesto degli shorts neri, ci mise il suo porta-pistole con le sue nove millimetri. Altro indumento che richiese alla base era una canottiera, aderente grigia con la classica “R” sopra. Solo lui era vestito in quel modo, gli altri indossavano le classiche divise.

Prezzemolo: “Ancora mi domando perchè ti sei fatto dare questi vestiti. E' una banale esplorazione in un monte che non ha assolutamente nulla di affascinante e misterioso.”
Diego: “Anche Jill Valentine credeva che Villa Spencer fosse qualcosa di tranquillo, poi si è visto com'è andata a finire”.

In quel momento si avvicinò un uomo, molto possente, coi capelli tutti ingellati verso l'altro biondi.
Uomo: “State parlando di Resident Evil? Il videogioco?”
Diego: “Oh sì, certo, videogioco... Scusi, ma lei chi è?”
Uomo: “Sono il Tenente Surge.”
Diego: “Ooh, capisco... E' una missione così rischiosa da aver bisogno di un tenente?”
Surge: “No, non credo, ma Giovanni ha richiesto a tutti i costi la mia presenza”

Proprio in quel momento, il capo del Team Rocket arrivò a bordo della sua Jaguar. Diego s'incamminò dicendo agli altri di seguirlo.

Diego: “Signor Giovanni, ho il dovere d'informarla che sono a venuto a conoscenza di un fatto abbastanza interessante”.
Si tolse lo zaino che teneva sulle spalle, lo aprì e ne estrasse una vecchia pergamena consumata. La srotolò sul cofano della macchina. C'erano delle scritte sopra, confuse, alcune lettere erano anche cancellate.
Giovanni: “Cosa c'è scritto?”
Diego: “Ho trovato questa mappa negli appunti di mio padre. Era solito a scrivere a scrivere in aramaico, per evitare che possibili indesiderati trovassero e riuscissero a sfruttare le sue ricerche. Fortuna che io l'aramaico l'ho imparato, ehehe. Comunque sia, questo scritto dice, brevemente, che all'interno del monte è possibile trovare informazioni su tre Pokèmon: di ghiaccio, fuoco e fulmine. Vi dice niente?”
Nessuno disse una parola.
Diego: “Ok... mi pare che sia un no! Neanche a me dice niente. Trovò questo strano oggetto, lo fotografò e cominciò a cercare qualcosa che potesse assomigliare, coincidere. Non lo trovò mai.”
Surge: “E ora ce l'hai questo oggetto?”
Diego: “...no. Lo fotografò per non portarlo via. Quindi io direi che mentre io, Prezzemolo e Coccolino cerchiamo 'sto affare, voi potete cercare fossili e la soluzione delle pietre lunari, che ne dite?”
Giovanni: “Ottimo, ottimo, ottima idea, bravo. Surge organizza gli uomini, io me ne vado a Biancavilla. Chiamatemi se trovate qualcosa”.

Così entrarono nella grotta. Era tutto abbastanza buio. Diego accese la torcia che era incorporata nello spallaccio dello zaino, Coccolino e Prezzemolo tenevano invece le torcie in mano.
Coccolino: “Da quando parli l'aramaico antico?”
Diego: “Non è aramaico antico. E' lingua del Mondo Magico, mica potevo dirglielo”
Coccolino: “C'è una lingua del mondo magico?”
Diego: “Sì, è una lingua morta. Papà scriveva in quel modo per il motivo che ho detto prima”.

Cominciarono a cercare una qualsiasi cosa che potesse riguardare un cunicolo nascosto, una leva da tirare, un indizio finchè… non trovarono sulle pareti dei graffiti.
Le raffigurazioni rupestri parlavano di Pokèmon. C’erano Tauros, Pikachu, Charizard e molti altri.
Coccolino: “Quindi sono sempre stati qui, sono comparsi assieme alla vita…”
Diego: “A quanto sembra… Ma quindi la legenda del meteorite, da cosa deriva?”
Prezzemolo: “Da questo”.
Il Draghetto era spostato poco più a destra degli altri. Un enorme graffito raffigurava un meteorite schiantatosi sulla terra e la comparsa dei Pokèmon.
Coccolino cominciò a guardarsi attorno: “Quindi non è solo una leggenda. Si parla di decine e decine di meteoriti, ecco anche il motivo della grossa presenza di pietre lunari”
Diego: “Ma ciò non spiega il perché vengono rinvenute solo in questo posto – Cominciò anche lui a guardarsi attorno finchè per terra, a circa tre metri dietro di loro, c’era come una botola chiusa. Ci andò sopra, batté con il piede sopra e notò che sotto era vuoto – Bingo!”
Corse immediatamente alla parete su cui erano presenti i disegni rupestri e la tastò, finché non trovò un punto in cui era freddissima.
Diego: “Toccate qua ragazzi”.
I due fratelli si avvicinarono, toccarono e si accorsero che era molto più fredda delle altre pareti. Diego estrasse il suo coltello e cominciò a grattare via la parete fino a quando non trovò un pezzo di ghiaccio. Provò a romperlo ma era inutile, era molto duro, il coltello lo scalfiva a malapena.
Diego: “Prezzemolo, soffia un po’ di fuoco qua”
Prezzemolo alzò l’indice destro: “Mi dispiace, ma alla scuola di draghi mi hanno insegnato che il – Diego e Coccolino si lanciarono un’occhiata d’intesa, così l’orso andò dietro al drago, mise una zampa sotto la mascella e una sulla testa e poi le tirò dalla parte opposta – che il soffio….” Una grossa fiammata uscì fuori dalla bocca di Prezzemolo, colpì il ghiaccio e la botola si aprì.
Diego: “Ahaha, forza andiamo”
Prezzemolo: “Mi hai fatto male, uffa”
Coccolino: “Non ci potrebbe essere qualche… mostro lì sotto?”

Diego saltò dentro e prese le pistole mirando in avanti. Non c’era niente. Solo un corridoio perfettamente scavato in cui si poteva camminare in piedi. Disse agli altri di seguirlo e così cominciarono a percorrerlo. Ad un certo punto però il corridoio finì, in alto c’era una botola aperta. Salirono e si ritrovarono in un grossa caverna. Nessun graffito, nessuna raffigurazione, nessun Pokèmon in agguato. Notarono però delle pietre cadute su una parete. Si avvicinarono e fra uno piccolo spazio di queste pietre s’intravedeva un prato.

Coccolino: “Quindi? Proviamo a spostare le pietre?”
Diego: “Sposarle? Che scherzi? Mettetevi dalla parte opposta”

Prese delle piccole bombe adesive e le attaccò a quel cumulo di macerie. Poi scappò nello stesso punto dov’erano andati i suoi fratelli.

Coccolino: “Credi che sia una distanza di sicurezza questa?”
Diego: “Avanti, siamo lontani minimo 300 metri” schiacciò il pulsante del telecomando che teneva in mano, l’eplosione partì e una pietra lo sfiorò
Coccolino: “Decisamente, distanza di sicurezza”.
Uscirono dalla grotta ritrovandosi in un prato recintato dalle pareti rocciose del Monte Luna. Al centro c’era una piccola casetta di due piani grigia, senza porta, senza vetri ma con lo spazio comunque per le finestre. Entrarono lentamente. Il pavimento era fatto da lastre di legno grigie, grigio era anche il legno che formava il tavolo, le sedie e le mensole. Grigie erano anche le scale che portavano al piano di sopra.

Prezzemolo: “Non erano un po’ troppo avanti per essere uomini primitivi?”
Coccolino: “Sì, credo anche io”
Diego: “C’è una strana forza in questa casa, saliamo al piano di sopra”.

Il primo piano aveva un letto matrimoniale fatto con del legno grigio, un materasso coperto di polvere ma con sopra un bauletto rosso. Lo aprirono lentamente e al suo interno trovarono una piccola piramide, alta non più di cinque centimetri. Diego la prese in mano. Era una Piramide a base triangolare. Su ogni lato era rappresentato un simbolo differente: su uno il simbolo del tuono, su un altro il simbolo del fuoco e sull’ultimo il simbolo della neve. Sulla base era disegnata c’era il simbolo di due onde, sembrava essere un mare.

Diego: “Ecco da cosa proviene la strana forza. E’ quest’affare che attira i meteoriti su questa zona possiede un incredibile magnetismo…”
Coccolino lo prese in mano, lo osservò con molta attenzione poi esclamò: “Ma questa è una mappa!”. Prezzemolo glielo rubò dalle zampe e l’osservò anche lui: “In effetti sembrerebbe che all’interno di questi simboli ci vadano dei… talismani?”
Sei uomini vestiti con le divise del Team Rocket con dei fucili d’assalto in mano irruppero nel piano accerchiando Diego, Coccolino e Prezzemolo.

Diego: “Cosa cazzo sta succedendo qua?”

Un uomo fece cenno di abbassare le armi e pronunciò: “Abbiamo sentito un esplosione e siamo venuti a controllare, dovevamo aspettarcelo che eravate voi.”
Coccolino: “Alla buon ora…”
Uomo: “Allora, voi avete trovato qualcosa?”
Prezzemolo: “Questo oggetto qua. Voi?”
Uomo: “Diversi fossili. Li abbiamo presi e trasferiti in laboratorio da analizzare”.

Diego prese lo scrigno, rubò dalle zampe di Prezzemolo e ci infilò quella che doveva essere una mappa. Disse ai soldati di fotografare ogni centimetro della casa e se ne andò seguito dai suoi fratelli.
Ripercorsero la strada al contrario ed uscirono dal monte, questa volta però dalla parte da cui erano entrati la prima volta. Appena usciti una recluta gli corse incontro: “Ragazzi, entrate in macchina, il capo vuole vedervi”.

Entrarono nell’edificio e di corsa andarono al piano inferiore raggiungendo la sala delle conferenze, dov’erano attesi. Aprirono la porta, all’interno del rande stanzone c’erano solo Giovanni e Oak.

Giovanni: “Abbiamo una missione che solo voi potete portare a termine”
Diego: “E noi abbiamo qualcosa che solo voi potete analizzare”. Appoggiò lo scrigno sul tavolo, lo aprì e tirò fuori la piramide. Oak lo prese in mano e cominciò a guardarlo con attenzione. Appena vide il simbolo del fuoco lo fece guardare a Giovanni: entrambi annuirono.
Giovanni: “Sembra quasi una coincidenza ma credo che quest’oggetto possa c’entrare con quello che è accaduto oggi a Primisola.”
Diego: “Primisola?”
Coccolino: “Primisola è una delle isole del Settipelago. E’ un arcipelago di sette isole che proprio questa sera entra ufficialmente a far parte della nazione di Kanto. Cos’è successo?”
Giovanni: “Un ragazzino dice di aver visto uno strano uccello non registrato nel Pokedex andare verso il vulcano, il Monte Brace. Il ragazzo lo descrive come un rapace di enormi dimensioni con delle ali infiammate. Guardate caso: il Monte Brace ha cominciato ad eruttare qualche ora fa.”
Prezzemolo: “Quindi credete che quel Pokèmon possa avere a ch fare con questa piramide?”
Giovanni: “Sicuramente quest’artefatto è dedicato a qualche mostriciattolo potente, e quel pokèmon non mi pare un qualcosa da poco. Nel caso non c’entrasse niente… beh, è pur sempre un pokèmon che può entrare nella nostra grande famiglia. Se riuscirete a portare a termine questa missione avrete una bella sorpresa. Oak, va a preparare i pokèmon e le ball necessarie. L’isola è al momento inaccessibile a causa dei preparativi per il grande evento di questa sera a cui… parteciperò in quanto capo palestra. Vestiti in questa maniera cadestre immediatamente nell’occhio… Specialmente te, Diego. Quindi predetevi smoking, magari ve lo mettete sopra a delle tute più comode quando sarete lontani dalla città. Detto questo andate. Vi arriverà una chiamata dieci minuti prima di partire. Andrete a primisola su un motoscafo… A domani”.
   
 
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