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Autore: Khaleesi    18/02/2011    1 recensioni
Fred è morto, riusciranno Angelina e George a resistere alle loro emozioni? Cosa ne penseranno Mamma Molly e l'intera famiglia Weasley?
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Saaaaalve! :D Nuovo capitolo {ovvio è.è} (:
-Ash




Due anni dopo…

 

“Amore! Abbiamo finito la polvere buio pesto!”, stillò Angelina, chinando la testa all’indietro.

“Come? Ma l’abbiamo comprata solo ieri dal fornitore…”, disse George sbucando dalla porta che dava sul retro de ‘Tiri Vispi Weasley’. Aveva in mano un cestino intrecciato, lo poggiò sul tavolo più vicino. “Già. Tutto merito dalla nuova commessa!”, disse allegra Angy, allungandosi verso di lui e stampandogli un bacio sulla guancia. Lui la trattenne per i fianchi e la baciò sulle labbra, e poi soffiò “Credo propri di si…”. Scostatasi leggermente per guardare il cestino poggiato su un tavolino azzurro, Angelina, disse “… A cosa serve?”.

“Oh, facciamo un pic-nic”, disse George scrollando le spalle, come se non fosse importante.

“Davvero?”, disse Angy sorpresa, battendo le mani per l’eccitazione. Lui sorrise.

“Si, mamma ci ha preparato qualcosa.”, e dicendo questo le vece l’occhiolino.

Andò verso il tavolo azzurro e prese il cestino.

George le porse il braccio, in un muto invito ad afferrarlo, lei pose la propria mano vicino al suo polso, stringendo forte. George girò su se stesso. Un vortice gli stritolò, rimasero senza fiato per qualche secondo. Angelina chiuse gli occhi, non si Smaterializzava molto spesso, e quelle rare volte, le facevano salire il vomito. Crack. Lei aprì gli occhi e si trovò in un bellissimo parco - o un enorme giardino? - dove alberi di pesco fiorivano in tutto il loro splendore. C’era un piccolo stagno, dalle acque non molto limpide, nel quale sguazzavano felici diversi pesci che avevano tutte le sfumature del rosso e dell’arancione. Angy corse verso quello stagno, aprì e chiuse la bocca varie volte, senza emettere nessun suono. Ritornò da George e lo prese per mano, saltando come una bambina euforica da quella meravigliosa vista.

George la condusse verso l’albero di pesco più vicino, e mise una mano nel cestino e cacciò fuori una tovaglia quadrettata bianca e blu, la stese per terra.

Fece cenno a lei di sedersi, appena Angelina lo fece, aprì nuovamente il cestino e iniziò a prendere tutte le delizie di mamma Molly, passandole alla ragazza che con cura, le sistemava sulla tovaglia. Appena George disse “Questo è l’ultimo”, lei inspirò e si mise con la schiena contro l’albero alle sue spalle. “Dove siamo, esattamente?”, chiese Angelina ad occhi chiusi.

“Da qualche parte, in Giappone”, disse lui ridendo.

Giappone?”, chiese stupita lei, saltando su con la schiena, e guardandolo incredula negli occhi.

George rise della sua espressione, “Sai quell’isoletta asiatica?”.

Lei si ricompose, stendendosi nuovamente contro l’albero e gli rivolse una linguaccia, “Spiritoso! Non sono io quella che è letteralmente scappata da Hogwarts!”.

“Particolari! - minimizzò Lui - io e Fred eravamo destinati a cose migliori!”, precisò lui.

Angelina deglutì rumorosamente, “Già…”, sospirò.

George si allungò a riprendere il cestino che era vicino ad Angelina, “Non avevi detto che non era l’ultima pietanza?”, chiese Angy guardando la mano che afferrava il cestino da pic-nic.

Lui annuì serio, e mise la mano nel cestino, cacciando un oggetto non identificato da Angelina.

Lei aveva nuovamente chiuso gli occhi, inspirando ad occhi chiusi l’aria pura di quel luogo.

“Ti amo - iniziò lui -, e sei la cosa più importante del mondo, per me. Sono il mago più fortunato del mondo ad averti al mio fianco, e non so come tu faccia a sopportare tutti i miei scherzi. Ma lo fai…Quindi, io… Angelina, mi vuoi sposare?”, disse dolcemente George Weasley.

Angy era rimasta ammutolita per tutto il tempo, un brivido lungo la schiena le era sceso quando George le aveva fatto la fatidica domanda, e ora le stava mostrando un cofanetto nero di velluto, quello che aveva pescato da cestino qualche attimo prima.

L’anello contenutovi era d’oro bianco, con un piccolo, ma elegante, diamante splendente.

Lacrime calde scesero sul volto di Angy, le rigarono le guance. Si portò le mani alla bocca.

E infine urlò, “Si! Si! Miseriaccia, si!”.

Gli si gettò al collo e lo bacio con passione, facendogli quasi volare l’anello e il cofanetto dentro allo stagno. Lui le accarezzò i capelli corvini e la pelle scura, baciandola con passione.

Infine, le prese la mano e vi infilò l’anello d’oro.

Angelina ebbe solo qualche momento per leggervi le parole che vi erano incise.

Sii mia.

   
 
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