Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: DebbieJ    19/02/2011    4 recensioni
Che succederebbe se veniste investite dai Jonas Brothers?? Che succederebbe se voi e Nick Jonas finiste gravi in ospedale?? Che succederebbe se al vostro risveglio perdeste la memoria?? E che succederebbe se, a modo mio, rispondessi a queste domande in una Fan Fiction? La leggereste? Io la leggerei..
Debbie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hope

Chap.1

Il bianco che c’era in quella stanza era abbagliante!! Faticai ad aprire gli occhi tanta la luce, con un po’ di sforzo però ci riuscii. Le pareti erano bianchissime e si sentiva un nauseante odore di disinfettante.. ero in una camera di ospedale!
Mi alzai confusa e dolorante, avevo una mano e la testa fasciate, era come se tutto girasse, non riuscivo a connettere le idee, a riordinare i pensieri.. L’ultima cosa che feci fu svenire, tra le braccia di un angelo e lui chiamare un nome, che mi era tutto sommato familiare: “Hope!!”
Joe: “Hope.. Hope?? Dottoressa venga!! Si sta svegliando!!”
Di nuovo quella luce accecante, di nuovo quella puzza, di nuovo quel lettino, ma stavolta c’era un altro ragazzo, questo mi rendeva ancora più confusa.
J: “Hey.. stai bene?”
Hope: “Cosa..” Mi tirai a sedere, avevo la schiena a pezzi e la testa che bruciava!!
Dottoressa: “Non avere fretta di alzarti Hope.”
H: “Hope?” Nonostante la dottoressa mi guardasse sorridente, ero sempre più spaesata.. sentivo un brutto clima, sentivo che qualcosa non andava, sentivo che le cose stavano per rivelarsi più tragiche di quanto avessi potuto immaginare..
Dottoressa: “Si.. ascolta, ho bisogno che tu risponda a delle domande, ma non allarmarti ok? Voglio solo sapere come ti chiami.”
H: “Io.. io.. io non lo so..”
Dottoressa: “Ok.. sta tranquilla, non è grave. Il tuo nome è Hope. Hai avuto un forte trauma cranico causato da un piccolo incidente, ma non devi allarmarti, si sistemerà tutto, ok? Ora dimmi solo qual è l’ultima cosa che ti ricordi.”
H: “Ecco mi sono alzata, ho camminato fino alla porta e poi..”
Nick: “Si è svegliata..”
H: “Ho incontrato lui..” Dissi indicando il ragazzo appena entrato. Era scalzo, aveva un pantalone di pigiama nero ed una maglia a mezze maniche bianca. Lo riconobbi subito, era il ragazzo che mi aveva sorretta prima che io svenissi. I suoi capelli, il suo sguardo, la sua voce.. Ora stava in piedi accanto la tenda azzurra che divideva il mio letto dall’altro. Evidentemente il suo.
Denise: “No, no, no Nick, non devi alzarti, per nessuna ragione!!” Nick.. La persona che aveva parlato si avvicinò al ragazzo. Mi guardò, sorrise, ma era triste. Poi riportò lo sguardo a, per quel che ho capito, Nick.
D: “Forza, torna a letto.” I due sparirono dietro quella tenda. Avevano un aspetto così familiare, ma non riuscii ad associarli a niente in particolare..
Dottoressa: “Hope, ricordi altro? Qualcosa successa prima?”
H: “No io.. la prego mi spieghi cosa è successo!!”
Dottoressa: “Ok..” Sospirò sedendosi su una sedia accanto il mio letto.
Dottoressa: “C’è stato un incidente, un incidente stradale. Tu ed il ragazzo che hai appena visto, Nick, ne avete pagato le conseguenze. Ma te lo ripeto, non devi avere paura, è normale che non ricordi dell’accaduto. Hai sbattuto la testa, ecco perché sei qui, ma si sistemerà tutto. Devi solo seguire un paio di indicazioni: Se ti senti male chiama il numero 4 su quel cercapersone e alzati solo per andare al bagno, che è quella porta lì a destra.” Spiegò.
Dottoressa: “Adesso devi lasciarmi fare dei brevi controlli. Tu non muoverti, faccio tutto io.”
J: “Dottoressa io vado di la.” Anche l’altro ragazzo sparì dietro quella tenda. Dopo ciò, la dottoressa incominciò a misurarmi la pressione.
Dottoressa: “Hai dei bei capelli!”
H: “Chi sono quelle persone??”
Dottoressa: “Loro sono una famiglia, il ragazzo riccio, lui si chiama Nick, quello con i capelli corti invece è Joe e la donna che hai visto poco fa è la madre, si chiama Denise.”
H: “Perché quel Joe era qui e non dall’altro ragazzo?”
Dottoressa: “Perché lui è stato uno dei primi a soccorrerti, insieme al padre.”
H: “Perché la mia famiglia non c’è?”
Dottoressa: “Cosa ricordi della tua famiglia?”
H: “In verità.. non sono sicura di averla.. perché non ricordo tante cose? Sarà così per sempre?”
Dottoressa: “Una domanda alla volta.” Disse prendendo una siringa.
H: “Scusi..”
Dottoressa: “Niente. Stendi il braccio e lascialo morbido, ti tirerò del sangue adesso, non fa male. Comunque si è normale che non ricordi tante cose per ora e probabilmente no, non sarà così per sempre.”
H: “Probabilmente?”
Dottoressa: “Non pensarci ora, a quello provvediamo noi medici.”
H: “E la mia famiglia?? Quanti anni ho?? E il mio cognome??”
Dottoressa: “Tieni un dito sul cerotto e premi leggermente. Dunque, hai 15 anni, ne farai 16 tra tre settimane. Poi, il tuo cognome è Miller e vivi in una casa qui in California con altre ragazze della tua età e alcuni bambini, ad occuparsi di voi sono due anziani. La tua famiglia è scomparsa quando tu eri molto piccola.”
H: “Come fa a saperlo?”
Dottoressa: “Sei stata in ospedale 3 giorni fino ad ora, in quei tre giorni ho avuto modo di documentarmi, ringraziando il tuo cellulare senza PIN.”
H: “Perché lei sa più cose di me di quante ne so io? Non dovrebbe essere l’inverso??”
Dottoressa: “Si, ma per adesso va bene così.”
H: “Come sono finita qui?”
Dottoressa: “Hai avuto un incidente stradale.”
H: “Si, ma che incidente? Cosa è successo di preciso??”
Dottoressa: “Hope, tu eri a piedi, stavi attraversando la strada, poi è arrivata una macchina a tutta velocità che ha tamponato quella della famiglia Jonas, di cui ti ho parlato prima, e loro ti sono venuti addosso.”
H: “E Nick?? A lui cosa è successo?”
Dottoressa: “Dopo averti investita, l’auto e andata contro un grosso albero, dalla parte del passeggero, dove era seduto Nick. Lui ha avuto danni interni, perciò non deve muoversi da letto. Ora vado ad analizzare il tuo sangue. La pressione è a posto, devi solo riposare e cerca di non appoggiare la testa a nulla di duro.”
H: “Grazie.. anche per i capelli.” La dottoressa mi sorrise di risposta ed uscì. Stare sola in quella stanza con tanti dubbi mi faceva venire voglia di scappare..
N: “Hey..” Ancora quel ragazzo.
H: “Sei Nick giusto?”
N: “Si, tu sei Hope invece.” Rispose sedendosi ai piedi del mio letto.
H: “Si, e tu non dovresti essere qui.”
N: “Mi hai spaventato stanotte. Volevo sapere come stai.”
H: “Perché vuoi saperlo?”
N: “Perché sono stato parte del tuo incidente.”
H: “Nostro.. io sto bene, tu?”
N: “Bene.”
H: “Perché  tieni una mano sulla pancia?”
N: “Non è niente.” La tolse.
H: “Devi tornare a letto.”
N: “Solo un secondo! Devo farti una domanda.”
H: “Ok.. ma poi vai!”
N: “Lo farò, ma ora dimmi, ti ricordi qualcosa dell’incidente?”
H: “No, me ne ha parlato la dottoressa, io non ricordo niente.”
N: “Nel senso che..” Non riuscì a finire la frase, causa voci che lo chiamavano spaventati!!
N: “Maledizione..” sussurrò abbassando lo sguardo.
H: “Chi è??”
N: “I miei fratelli.. avevi ragione.. dovevo tornare a letto.. Sono qui!!”
I due ragazzi scostarono la tendina, erano preoccupati. Forse anche arrabbiati. Uno era Joe, l’altro non ne avevo idea.
J: “Tel’ho detto Kevin, che era qui..” Sussurrò. Quindi l’altro fratello era Kevin.
Kevin: “Nick andiamo, devi tornare a letto.” Il ragazzo più grande lo sorresse tenendolo per il braccio ed insieme tornarono dietro quella tenda. Li sentii rimproverarlo.
J: “Nick non devi alzarti, per nessun motivo!!”
K: “Esci da un’operazione, non da una medicazione qualunque!! Sei debole e per quanto tu possa sentirti bene, sei debole!!”
J: “Non-alzarti!!” Poi sentii dei gemiti, di dolore, di forte dolore.
K: “Nick calmati, calmo!! Joe muoviti!! VAI!!”
Vidi schizzare Joe fuori la porta, lo sentii chiamare aiuto. Sapevo che sarei dovuta rimanere a letto, ma qualcosa mi disse di andare da lui, di andare da Nick, che si era tanto preoccupato per me, e che ora, mi stava facendo spaventare. Appena aprii la tenda capii che mi mentiva quando diceva di star bene. Lui era a terra, Kevin lo reggeva continuando a dirgli di respirare e c’era molto, molto sangue.. 
______________________________________________________________________________
Scusate se è tutto così nero e semplice, non sono una grande scenografa in queste cose. Comunque è la storia che conta.. no? Ecco, parliamo di questa allora!
Vi avviso: E' un grande, gigantesco casino!! Si, è proprio un casino!! Sapete "Beautiful"?? Ho in mente qualcosa di ancora più contorto e confusionale!!
Non garantisco che venga bene, ma sarà un casino, questo è certo!!
Detto ciò, iniziamo con l'unica regola importante che pretendo venga rispettata nelle recensioni: Non fatevi scrupoli!!
Scrivo da schifo? Ditemelo!! Ma ditemelo bene!! Preferisco sentirmi dire "Brucia quest'orrore di storia e datti all'ippica prima che ti investo davvero!" piuttosto che ricevere complimenti falsi che mi faranno vivere con la presunzione di saper scrivere quando invece ho la capacità di un bradipo morto!!
Bene, credo proprio di aver finito! Buona lettura!! =)
Debbie.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: DebbieJ