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Autore: Bibismarty    19/02/2011    4 recensioni
Sophie, nonostante i suoi 18 anni suonati, porta ancora le placche metalliche sui denti. Sua madre aveva insistito tanto per farle avere un sorriso da diva! E ora che si è abituata alla protezione che gli offre dal mondo dei pregiudizi, non se ne vuole più separare. A nessuno dei componenti dei Tokio Hotel, interessa poi molto che la loro assistente abbia l'apparecchio: basta che faccia il lavoro per cui è pagata. Ma quando il dentista decide di liberare la ragazza dalla sua maschera, il mondo scopre un lato sconosciuto di Sophie: è bellissima! A volte il cuore fa fatica a recepire la fonte delle due pulsazioni...riuscirà Sophie a capire ciò che lei vuole veramente?
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciaoooo :) Ma siete fantastiche :) Mie care, in questo capitolo...naaaaaaa leggete :) Non vi voglio rovinare la sorpresa!

Alle care:

memy881: Tom, è un perfido e Sophie una cara ragazza, ma dobbiamo anche evidenziare che la pagano :) Comunque si La forza dell'amore è ancora in cantiere, ho intenzione di continuarla, ma con calma :)
Layla: ma mi segui? :) ne sono piacevolmente colpita :) Eh eh Georg non ha assolutamente intenzione di rivelare il suo segreto, ma nemmeno Sophie. Per cui non attenderti nulla di speciale per ora XD A me non dispiace che lo abbia mollato. Ah probabilmente tornerà in auge, più avanti, quando si accrogerà che Bill gli mancherà -_-
Felice di averti ispirato ad entrare in questa avventura :)
Nanushka97: piacere di conoscerti :) Grazie mille per i complimenti :) mi lusinghi :) Ti piace Sophie? Ne sono felice :) A presto :)
DarkAngel14: Ma grazie :) Sono felice che ti piaccia :) Tom è veramente irritante hai ragione! Per quanto riguarda Georg, lo vedremo il perchè, ma non ora XD
che cattiva XD Kusss :)
Destiny Hopeeeeeeeee: ti faranno santaaaaaaa ohohohohoh, Barbara Streisand! Ok scusa XD Credo di averti già risposto mia cara, ma lo rifaccio qui pubblicamente. Tieni d'occhi Tom, perchè ne combinerà delle belle XD Tu hai una pazienza incredibile! E Tom ce lo ha grande fidati XD bacio, bacio! sono di fretta, tanto ci sentiamo già per altre vie io e te :9 puoi chiedermi quello che vuoi anche altrove :)




Capitolo 2: Il fattore G

Sgranai gli occhi, sconvolta dalla notizia che le mie orecchie avevano appena percepito.
“Come? Perché avrebbe dovuto lasciarti così all'improvviso?”
Il mio affascinante capo, chinò la testa di lato, riducendo le pupille a fessure, come se stesse valutando quale risposta meritavo di sentire. “Non mi amava più” disse alla fine, con la voce stridente.
Assorbii la risposta, anche se non riuscivo a comprenderla fino in fondo. “Bill, è impossibile. Le persone non smettono di amare così!” protestai, credendo che mi volesse nascondere la vera motivazione. Bill nonostante le manie da perfezionista, non era un ragazzo di cui ci si poteva scordare facilmente.

È possibile invece” mi rispose, incedendo nella mia direzione. “Tu non sai quello che dici, piccola” E i suoi polpastrelli sfiorarono la mia pelle. “Parli ancora così perché non conosci, fortunatamente, il mondo in cui noi viviamo. Sarai salva finché entrerai dalla porta di servizio. Cara Sophie, i flash ti accecano, non catturano meglio la tua immagine. Il tappeto rosso, conduce all'oblio, non all'oscar. Fuggi, finché puoi!” Il suo sguardo, era intenso, duro, ma colmo di lacrime.
Con un respiro smorzato si voltò e si diresse verso il passaggio a livello, che si trovava poco distante.
Bill, tu hai bisogno solo di un po' di sesso!” gli urlò Tom, privo di ironia. Credeva in quello che stava dicendo.
Il fratello si voltò di scatto e allargò le braccia, per aiutarsi a dire quello che stava per uscirgli dalle labbra. “E tu Tom, hai solo bisogno di un po' di amore” Gli occhi di Bill, traboccarono e un fiume di lacrime rotolò sul suo viso. Scrollò il capo, lentamente, poi riprese il cammino.
Io e Tom ci guardammo per una frazione poi ci gettammo verso il nostro fuggitivo. L'afferrammo per i polsi, arrestando la sua camminata.
Bill, ora torniamo a casa, così ti fai un bel bagnetto e un bel pisolino, eh?” propose Tom.
Il nostro fuggitivo, annuì. “Voglio solo tornare a casa” sussurrò piano.
Gli annuii con il capo. Poi aiutata da Tom, ci dirigemmo nella direzione opposta, verso l'auto.
Bill continuò a guardare fuori dal finestrino, per tutto il viaggio. Non smise di piangere.

Katherine, giovane modella, promettente stella della Moda, era abituata ad avere tutto quello che voleva. Era il genere di persona che riesce ad ottenere tutto, solo schioccando le dita.
Le piaceva sentire la giuria applaudire le sue performance, sulla pista; sentire i flash catturarle lo sguardo ammaliante; e avere la scarpiera piena di scarpe con il tacco.
Non le piaceva certamente non essere chiamata come Stella della sfilata; che uno stilista le imponesse l'abito da mettere; essere contraddetta.
Katherine aveva un carattere severo e perfezionista, molto più accentuato che in Bill.
Mi ero, per questo, interrogata spesso sulla loro storia. Come potevano stare insieme due personaggi così in competizione? Una carriera avrebbe fatto sembrare meno importante l'altra.
In ogni caso non mi sarei aspettata che la loro relazione sarebbe terminata così inevitabilmente.
Probabilmente nemmeno Bill se l'era immaginato.
Metal detector” Mi raggiunse la chiamata dell'inconfondibile Tom, chiamandomi con un altro dei suoi soprannomi. “Gustav, chiede se puoi raggiungerlo in giardino” disse con disprezzo. “Spero che ti sotterri così finalmente mi libererò di te”.
In risposta ghignai, perfidamente, mentre i miei occhi scattarono verso l'alto.
Tom se ne andò ridendo sotto i baffi, trascinando i piedi per non alzare troppo la gamba e far cadere i pantaloni.
Bill, dormiva beatamente da un'ora ormai e la mia presenza non era strettamente necessaria. Decisi che avrei anche potuto tornare da lui, quando si sarebbe svegliato.
Mi alzai, ma prima di lasciare la stanza, riempii la brocca con dell'acqua fresca, in caso si fosse svegliato. Poi mi diressi verso l'ingresso sul retro della casa e uscii in giardino.
La casa dove abitavano i Tokio Hotel in pausa dalla tournee, per riposare e entrare nello spirito giusto, era in campagna, situata nei pressi di Magdeburgo. Si trattava di un Cottage in perfetto stile inglese, con candidi infissi bianchi, mentre il giardino che la circondava, constava di vari metri quadri di piante e fiori accuratamente trattati.
Mi piaceva come era strutturato. Un sentiero conduceva allo stagno e al gazebo, e su una piccola piastra di mattonelle ci si poteva comodamente prendere il sole nei giorni estivi. Tutto coordinato con alte piante, che lasciavano grandi ombre, sotto le quali ci si poteva riposare nei giorni di calura.
Individuai Gustav, intento a annusare il profumo di un fiore di loto, in fondo al sentiero.
Incedetti immediatamente verso di lui, per ricevere ordini, ma quando gli fui dietro, Gustav si voltò e mi sorrise. “Sophie sei arrivata”. Il sorriso di Gustav, era un uragano, un monsone. Ti sconvolgeva l'anima. I denti scintillarono pericolosamente, prima che le labbra si richiudessero.
A sua disposizione” gracchiai, ancora abbagliata, dal luccichio dei denti di Gustav.
Il mio biondo capo, si esibì in uno sorriso sghembo. “Veramente, ti ho chiamata per un consiglio” asserì mostrandomi il lavoro che stava svolgendo.
Come ti sembra?” domandò, nuovamente serio.
I muscoli di Gustav facevano bella mostra di loro, sul petto del ragazzo, risplendendo al sole del pomeriggio. “Stavo pensando di mettere altre siepi qua per rendere più intimo il laghetto, ma mi piacerebbe mettere anche un ponticello di legno per bellezza là, che dici?”
Il mio sguardo, perso nei riflessi cristallini dell'acqua, tra le ninfee, non si spostò di un millimetro, ma la mia bocca si aprì per volontà sua. “E' bellissimo” Ed era veramente bellissimo! La posizione dello stagno e i fiori colorati alle sponde, rendevano l'ambiente allegro e affascinante, come piaceva a me.
Grazie, Sophie! Ogni tuo complimento mi fa sentire meglio! Tu sei sempre sincera” mi disse, visibilmente più rilassato.
I miei occhi, involontariamente si voltarono verso il biondo, che teneva ancora saldamente le braccia robuste sul petto.
Normalmente non apprezzavo molto gli uomini palestrati, ma Gustav era decisamente affascinante nella sua massa. Non era esagerato, ma nemmeno scarso. Era molto proporzionato, con il suo nuovo fisico dimagrito, e l'altezza media. Sapevo che quando avevo cominciato a lavorare per i Tokio Hotel, Gustav era appena uscito da una brutta crisi, dopo che la sua ex lo aveva piantato. Era dimagrito tanto, a causa della depressione, e il gruppo era stato costretto a mandarlo da un dottore per somministrargli un programma alimentare adeguato. Nonostante, si fosse ripreso, non aveva più recuperato il suo peso originario, tanto che ogni volta che entravo nella stanza di Bill e vedevo la
vecchia foto che li ritraeva, allo specchio, non riuscivo ancora a credere che il ragazzo paffuto fosse Gustav.
Sorrisi lusingata. “E' sempre un piacere essere una fonte di consigli, Gusty” asserii guardando il mio amico, con allegria.
Gustav ricambiò, tenendo in mano sempre le cesoie. Quando me ne accorsi inorridii. “Non avrai intenzioni malefiche?”.
Le cesoie fecero uno schiocco chiudendosi. “No, ma..” Il sorriso di Gustav stava diventando malizioso.
Uhm, diciamo che dovrei andare a tagliare i peli delle ascelle a Tom” borbottai, come una ragazza in un film del terrore. Poi in uno scatto mi voltai e cominciai a correre.
Gustav, intuendo la mia mossa, scattò nello stesso momento e mi inseguì continuando ad aprire e chiudere la cesoia. “Sophie, non mi sfuggirai, ti farò depilare i peli sui piedi di Tom a vita!”.
Scoppiai a ridere, mentre le mie gambe continuavano a susseguirmi una davanti all'altra. “Non mi prendi! Gustav, dovresti essere un po' più alto”.
Gustav ridacchiò. “Scappa Sophie se non vuoi un taglio radicale” gridò, brandendo in aria la cesoia.
STOOOOOOP” proruppe una voce dall'alto. “Io non ho i peli sui piedi, Gustav, e Sophie deve prepararmi la vasca da bagno!”
Gustav ed io ci bloccarono immediatamente, provocando quasi un tamponamento, e guardammo verso l'alto chi aveva parlato.
Tom, si ergeva fuori dalla finestra del secondo piano, con i rasta che cadevano sulle spalle un po' a destra della testa e un po' a sinistra. “Avanti Sophie, non ti paghiamo certo per farti fare un nuovo taglio da Gus” proferì, con la solita aria da sbruffone. “Anche se ti starebbe divinamente la testa pelata”aggiunse acidamente prima di richiudere la finestra.
Gustav mi guardò, triste. “Devi proprio andare?”
Sorrisi. “Tornerò giusto in tempo per godermi il pranzo assieme a te. A dopo Gus”
Gli passai accanto, sfiorandogli appena la spalla, diretta verso la casa.
Mentre camminavo sentii, sulla schiena lo sguardo del mio biondo capo, preoccupato.



Sophie, è calda l'acqua?” domandò, sbuffando Tom, nella camera adiacente.
Tenevo il dito costantemente nell'acqua in attesa che divenisse calda al punto giusto.
Si, è tutto pronto, come desideri” risposi annoiata.
Nello stesso istante la porta si spalancò ed entrò il mio peggior incubo. Nudo.
Appena la vista si accorse della visione, la mia mente mi fece abbassare le palpebre. “Tom! Cristo, un accappatoio è chiedere molto?”
Il mio capo rise, piacevolmente contento. “Sorriso metallico dovresti sapere che mi piace fare il bagno nudo. Come lo fai tu? Con la panciera o i mutandoni della nonna?”
A Tom piaceva essere maligno e si divertita a fare il tipico So-Tutto-Io, giocare con la play e suonare la chitarra come se avesse costantemente orgasmi.
A Tom non piaceva che qualche donna lo ignorasse, litigare con Bill, ed avere la stanza più piccola del resto del gruppo.
Mi affrettai a uscire dal bagno, chiudendo con ansia la porta. Stare nelle vicinanze di Tom, richiedeva grandi sforzi di controllo.
Mi diressi decisa all'armadio per prendere gli asciugamani che mi avrebbe chiesto Tom, di li a poco, in modo tale da non dover più entrare in bagno.
Ma poco prima di aprire la maniglia sentii dei rumori provenienti dall'interno del mobile.
Molto sospettosa mi apprestai ad ascoltare in silenzio la situazione. Sembrava tutto di nuovo calmo.
Così con lentezza afferrai la maniglia e l'abbassai piano. Poi aprii l'alta. All'interno, raggomitolato sul fondo, sedeva Georg, visibilmente terrorizzato.














   
 
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